Il packaging cosmetico guarda all’ambiente e al futuro


Il packaging cosmetico guarda all’ambiente e al futuro

Ripensare gli imballaggi in modo sicuro ed ecologico

Francesca Signori1,2, Patrizia Cinelli1,2, Maria-Beatrice Coltelli1,2, Andrea Lazzeri1,2
1Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale, Pisa
2INSTM, Firenze
francesca.signori@unipi.it


[…] Il progetto europeo PROLIFIC (2018-2022, www.prolific-project.eu) si occupa di trovare nuove soluzioni tecnologiche e industriali per trasformare gli scarti dell’industria agro-alimentare (in particolare dall’industria dei legumi, dei funghi e del caffè) in prodotti alimentari per alimentazione sia umana sia animale e per il packaging alimentare e cosmetico. Il progetto rientra a pieno nelle finalità della Circular Economy (11), lanciata dalla commissione europea nel 2017, in quanto rimette in circolo scarti dell’industria agro-alimentare utilizzandoli come additivi funzionali per nuove applicazioni. In particolare, per quanto riguarda il packaging cosmetico, il progetto prevede soluzioni innovative di packaging bioattivo, la cui funzione non è soltanto di contenimento, ma di interazione funzionale nei confronti del prodotto cosmetico contenuto. Il packaging ideale, infatti, non solo dovrebbe garantire elevate proprietà barriera nei confronti di umidità e ossigeno, ma anche l’asetticità dell’ambiente, preservare il prodotto cosmetico da processi ossidativi e contemporaneamente non alterarne la composizione attraverso il rilascio di sostanze potenzialmente tossiche, irritanti o comunque capaci di interagire con gli ingredienti funzionali del cosmetico stesso. Per migliorare le proprietà barriera del materiale termoplastico a basso impatto ambientale utilizzato come packaging, diminuirne il costo e renderlo parte di una micro-economia circolare di valorizzazione degli scarti industriali, il progetto PROLIFIC propone di disperdere nella matrice polimerica sostanze bioattive di origine naturale, ottenute come scarti della lavorazione dell’industria agro-alimentare dei legumi, dei funghi e del caffè. In questo modo, sostanze a elevato potere batteriostatico, come il chitosano estratto dai funghi, oppure a elevato potere antiossidante, quali i polifenoli estratti dai legumi o dal caffè, conferiranno al packaging prodotto, ad esempio quello cosmetico, proprietà bio-attive uniche e interessanti. Inoltre, trattandosi di molecole già utilizzate spesso all’interno delle formulazioni cosmetiche quali antimicrobici o antiossidanti, l’approccio del progetto PROLIFIC minimizza i rischi di contaminazione e/o migrazione dal packaging al prodotto cosmetico e viceversa, stabilizzando la formulazione cosmetica e aumentandone, di conseguenza, la shelf-life.
A fine vita i contenitori, anche se presentano tracce di cosmetico (che necessariamente dovrà contenere sostanze totalmente compostabili), potranno essere facilmente smaltiti nello scarto umido e conseguentemente avviati al compostaggio industriale, favorendo così uno smaltimento ecosostenibile e a basso impatto ambientale. […] 

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