Oggi più che mai, a seguito degli ultimi eventi che hanno modificato le nostre vite, non solo da un punto di vista personale ma anche lavorativo, il digitale è diventato un alleato di cui non si può e non si potrà più fare a meno.
Pertanto, se ancora prima che si verificasse questa situazione la trasformazione digitale era un processo inevitabile per le imprese, ora è divenuta una realtà imprescindibile se si vuole rimanere competitivi sul mercato.
Per “trasformazione digitale” si intende un radicale cambiamento nell’organizzazione aziendale, nei processi e nelle attività che costituiscono l’ecosistema di una società. L’introduzione del digitale comporta una riduzione delle mansioni più ripetitive, inserendo l’automazione di determinati processi volti a migliorare e velocizzare non solo il sistema produttivo ma tutte le aree coinvolte nel business, dalle funzioni aziendali (ad esempio marketing, risorse umane e amministrazione) ai modelli di business, di partnership e così via.
C’era un tempo in cui si temeva che la macchina industriale avrebbe “rubato” lavoro all’uomo sostituendolo nelle sue mansioni. Tale previsione non si è avverata, anzi, all’opposto, l’industrializzazione ha sgravato l’uomo dai lavori più pesanti, consentendogli di concentrarsi maggiormente sulle attività intellettuali, e ha contribuito alla creazione di un nuovo mercato del lavoro nel quale nuove professioni prendono forma e altre svaniscono. Il digitale deve essere inteso come l’opportunità di crescita attraverso uno strumento che accelera determinati meccanismi, consente l’ottimizzazione dei processi e quindi la possibilità di concentrarsi sul proprio core business.
La tecnologia, dunque, come importante opportunità di miglioramento in tutti i settori, ma anche come possibile fonte di rischio per la privacy. Non si possono infatti dimenticare i problemi connessi alla gestione dei dati personali che sorgono in particolari processi aziendali. Il GDPR è nato proprio per regolamentare la protezione di tali informazioni, coniugando tutela personale e sviluppo tecnologico. Non è questa la sede per discutere di sicurezza dei dati, ma il principio non può essere trascurato; non a caso la sicurezza è diventata l’elemento cardine in materia di protezione dei dati, senza il rispetto della quale il trattamento degli stessi non può essere effettuato.
La digitalizzazione nei settori beauty and wellness
Anche nella beauty and wellness industry il processo di digitalizzazione è in fase di forte crescita e sviluppo.
Dal rapporto Censis sul valore sociale dell’integratore alimentare del giugno 2019, risulta che il consumo degli integratori, dal 2008 al 2018, è aumentato del 126%, generando un giro d’affari di 3,3 miliardi di euro all’anno.
Oltre le motivazioni soggettive che spingono i consumatori all’acquisto di tali prodotti, non si può sottovalutare l’importanza che sta avendo l’utilizzo dei canali digitali volto a favorire tale incremento. Il marketing digitale quali social network, motori di ricerca su internet ed e-commerce è uno strumento per promuovere non solo determinati prodotti, ma anche un veicolo per fidelizzare i clienti coltivando relazioni esistenti e sviluppandone di nuove.
Anche a livello mondiale, da una ricerca condotta da Euromonitor International è emerso che il mercato mondiale della nutraceutica vale su internet 68 miliardi di dollari.
Il marketing digitale sta diventando quindi uno strumento fondamentale da inserire nelle strategie aziendali, poiché ha cambiato l’approccio che il consumatore finale ha nei confronti dei prodotti che si vogliono acquistare. Se un tempo il passaparola era il metodo utilizzato per informarsi in merito a un determinato prodotto, ora tali informazioni sono fornite dalla tecnologia attraverso le recensioni e i consigli che si trovano online e/o sui social network.
Pertanto, indipendentemente dalla scelta degli strumenti che l’azienda decide di adottare, adeguarsi a tale situazione è diventato inevitabile, un’ovvia conseguenza per incrementare le vendite dei propri prodotti.
Lo stesso vale per le imprese cosmetiche. Dal Report di Cosmetica Italia del 2019 è emerso che le imprese cosmetiche hanno e stanno tuttora reagendo al tema dell’informatizzazione, non solo investendo maggiormente nell’e-commerce, ma anche impegnandosi a progettare e realizzare un piano destinato a trasformare l’intera organizzazione aziendale. Dall’indagine effettuata da Ermeneia è emerso che, nel 2019, il 40% delle imprese cosmetiche ha venduto online, rispetto al 9% del 2011.
Sul piano della progettazione e della realizzazione effettiva, invece, il Report di Cosmetica Italia sostiene che il 60% degli imprenditori intervistati ha dichiarato di essere già impegnato in un processo di digitalizzazione, seppure a livelli e intensità differenti. Tuttavia, il 78% degli intervistati ha sostenuto che tale rivoluzione digitale è stata frammentaria, ovvero è avvenuta in modo discontinuo, solo in alcuni reparti. Per trarre il beneficio digitale è invece necessario coinvolgere tutto il sistema organizzativo nel suo complesso e nelle singole funzioni, e sempre considerando le caratteristiche e le specificità della singola impresa.
La digitalizzazione e il recruitment del personale
Anche nel settore della ricerca e selezione e formazione del personale esistono realtà che si sono distinte grazie alla tecnologia, non sottovalutando il concetto di e-recruitment ma, al contrario, implementando strumenti digitali innovativi volti a facilitare il flusso delle informazioni tra i vari attori interessati. Alcune società hanno addirittura utilizzato sistemi in grado di fornire un servizio di ricerca e selezione del personale in modalità “self-service”, offrendo al cliente la possibilità di trovare il proprio candidato ideale in modo autonomo e indipendente, senza interferenza da parte del recruiter, se non specificatamente richiesta.
Questo ha permesso di ridurre le distanze e il tempo di ricerca tra chi cerca lavoro o percorsi professionali alternativi e chi cerca know-how e competenza.
Tuttavia, se nell’era del digitale la tecnologia è fondamentale per raggiungere ottimi risultati in tempi ridotti, soprattutto in un ambito quale quello del recruitment, la componente umana rimane parte integrante dell’attività, anzi al centro della selezione.
La tecnologia non è tutto; il focus rimane sulla persona. In un mondo dove il digitale e i social fanno da padroni nelle relazioni, un’efficiente ed efficace società di recruitment non può prescindere dalla competenza umana. Sono le persone giuste al posto giusto a fare la differenza e per trovare il candidato ideale occorrono competenza, specializzazione, innovazione e collaborazione.
Il vero tratto distintivo di una selezione adeguata e soddisfacente presuppone, infatti, una serie di competenze e soft skill che non possono essere fornite dall’automazione, ma devono essere affidate a risorse valide, capaci e altamente qualificate. Una volta compilata la parte digitale, con l’inserimento dei propri dati, esperienze e qualifiche professionali, la selezione del candidato si deve completare attraverso un’intervista o un incontro con un team di professionisti. Tale modo di operare evidenzia l’importanza della relazione e della collaborazione, considerando l’elemento umano quale strumento indispensabile al raggiungimento dell’obiettivo.
Soprattutto nei settori come quello del recruitment, in cui la persona deve rimanere l’attore protagonista, oggi la vera sfida è quella di riuscire a sfruttare i vantaggi della digitalizzazione integrando il processo nell’unico modo possibile per superare i limiti che la tecnologia comporta, ovvero con la componente umana.
Per informazioni
Silvia Lovagnini – Founder & CEO
silvia.lovagnini@jobonbeauty.com
tel +39 331 1799714
Giorgia Lanza – HR Business Partner
giorgia.lanza@jobonbeauty.com
Articolo pubblicato su L’integratore Nutrizionale, 3 – 2020