Laura Busata, Stefano Francescato, Gianni Baratto
Unifarco, Santa Giustina (Belluno) – laura.busata@unifarco.it
Suncare products and marine ecosystem
Environmental impact studies and formulation’s tips
Climate change is the defining global challenge of our time. Rapid changes to the global climate over the past several decades, have already resulted in widespread impacts across human societies and natural ecosystems, including marine environment.
One of the main goals for a formulator is understanding how to develop safe and effective sun care products, considering the great consumer’s attention and awareness about their environmental impact, especially on the marine ecosystem.
Many studies have been carried out to investigate this topic, focalizing the attention on UV filters negative impact on corals. The experiments carried out so far have used concentrations of sunscreens and sunscreen components significantly higher than what is generally found in the marine environment. Further research is thus needed before firm conclusions can be reached.
However, considering the studies main results, a proactive approach in formulation is required and the removal of some specific chemicals should be positively beneficial to the ocean, without detracting from educating the public on the importance of photoprotection.
Il cambiamento climatico è la principale sfida globale del nostro tempo.
I rapidi cambiamenti del clima nel corso degli ultimi decenni hanno già provocato impatti diffusi nella società e negli ecosistemi naturali, compreso l’ambiente marino. Uno degli obiettivi principali di un formulatore è capire come sviluppare prodotti solari sicuri ed efficaci, considerando la crescente attenzione e la consapevolezza del consumatore riguardo al loro impatto ambientale, in particolare sull’ecosistema marino.
Sono stati condotti numerosi studi per indagare su questo argomento, focalizzando l’attenzione sull’impatto negativo che i filtri UV possono avere, in particolare nei confronti dei coralli. Gli esperimenti finora realizzati hanno utilizzato concentrazioni di filtri UV significativamente superiori alle quantità generalmente riscontrate nell’ambiente marino. Sono quindi necessari ulteriori studi prima di poter trarre conclusioni definitive. Tuttavia, considerando i principali risultati emersi, è necessario un approccio proattivo nella formulazione e rimozione di alcune sostanze chimiche specifiche che dovrebbe avere un impatto positivo sugli oceani, senza compromettere l’educazione del pubblico sull’importanza della fotoprotezione. […]
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