[…] sulla base delle indicazioni della Commissione, in molti Paesi della Comunità il termine “probiotico” non può neanche essere indicato sulle confezioni dei prodotti perché ritenuto un claim salutistico; questa situazione non aiuta il consumatore che viene confuso con etichette dei prodotti non esaustive.
Alcuni Paesi della Comunità, però, in relazione all’utilizzo del termine “probiotico”, negli ultimi mesi stanno prendendo una posizione diversa da quanto indicato da EFSA e dalla Commissione, sulla base delle considerazioni delle aziende e delle associazioni di categoria, ma soprattutto per il fatto che lo stato dell’arte sotto il profilo della ricerca scientifica è progredito molto negli ultimi anni a livello mondiale. […]
Articolo integrale pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 4/2021