Ovunque voi abbiate deciso di passare le vostre vacanze, vi garantiamo che Cosmetic Technology n.4 sarà di sicuro un’ottima compagnia, sia in versione cartacea sia in digitale.
Questo numero ha come focus Ingredienti naturali e sostenibilità, un tema che oramai è sulla bocca di tutti ed è molto caro alle nuove generazioni.
La pandemia ha rimesso in discussione i nostri comportamenti e scelte; i nostri stili di vita e abitudini. Stiamo davvero mettendo in pratica tutti gli atteggiamenti più idonei al fine di salvaguardare il pianeta per le generazioni future?
Il numero è ricco di nuovi spunti e idee infatti abbiamo accolto preziose testimonianze di realtà che fanno della sostenibilità il proprio “pane quotidiano”.
In questo numero, infatti, la sezione Aziende ospita ben 4 interviste. È proprio il caso di dirlo: ci siamo fatti in 4!
Abbiamo incontrato Marie-Pascale Rogier, Global Project Leader Nagoya, Natural Sourcing & Sustainability di Symrise, che ci ha raccontato del valore che ha la sostenibilità all’interno dell’azienda; Valeria Carli, Marketing and Sales Director presso Eico Novachem, azienda familiare capitanata da sole donne che hanno come principale obiettivo quello di soddisfare la propria clientela con un elevato numero di specialties chimiche di alta qualità a catalogo; e Giacomo Vicari, R&D presso Bottega Verde, che ci ha parlato dell’azienda, dell’evoluzione del mercato e del ruolo giocato dal formulatore.
La Dott.ssa Chiara Degl’Innocenti, Export Manager Cosmetics presso RAHN AG, ha invece incontrato per noi la Dott.ssa Emina Besic Gyenge, Senior R&D Manager Hair Care di RAHN Cosmetic Actives, la quale ha parlato del concetto di Clean Beauty e di è come si è fuso con la filosofia interna di un’azienda come RAHN Cosmetic Actives.
Ma…andiamo con ordine… si comincia con un tuffo nell’arte nella cosmetica raccontata attraverso gli occhi di Paolo Lucchese, Opinion Leader di questo numero che fornisce ai colleghi formulatori qualche suggerimento per un ritorno alle origini.
Passiamo agli Articoli, dove troviamo Andrea Milanesi, Maurizio Rinaldi e Lorella Giovannelli, dell’Università del Piemonte Orientale, ed Elia Bari dell’Università degli Studi di Pavia, che parlano della sericina, una proteina estratta dai bozzoli di Bombyx mori, inizialmente vista come scarto dell’industria tessile e oggi impiegata in ambito biomedicale e cosmetico.
Ottimizzazione di spray-drying di sericina estratta da Bombyx mori
Applicazione del disegno sperimentale nello studio di miscele di sericina e coadiuvanti tecnologici dell’essiccamento
Andrea Milanesi, Maurizio Rinaldi, Lorena Segale, Elia Bari, Lorella Giovannelli
La sericina è una proteina estratta dai bozzoli di Bombyx mori, la cui larva è nota come baco da seta. Negli ultimi anni questo prodotto, originariamente visto come scarto dell’industria tessile, ha suscitato un rinnovato interesse per le sue numerose attività biologiche e ha trovato largo impiego, in particolare in ambito biomedicale e cosmetico. In questo studio la sericina è stata estratta dai bozzoli attraverso la tecnica di degumming High Temperature High Pressure (HTHP) ed è stata essiccata in presenza di due coadiuvanti dell’essiccamento della proteina, il trealosio (TR) e la metil-β-ciclodestrina (MBCD), al fine di ottenere una polvere di impiego tricologico. Attraverso un disegno sperimentale (DoE), il disegno di miscela D-ottimale, è stato valutato l’impatto di un terzo componente, un derivato cationico della gomma di guar, l’idrossipropiltrimonio cloruro (CGG), sulle caratteristiche delle polveri di sericina essiccate in presenza di TR e MBCD. In particolare, sono state valutate la resa di processo, l’umidità residua (tramite analisi termogravimetrica, TGA) e le caratteristiche morfologiche (con microscopia ottica e a scansione elettronica, SEM). L’impiego di queste miscele ha migliorato significativamente il processo di essiccamento della proteina: il disegno sperimentale ha permesso di individuare le miscele migliori per l’ottenimento di polveri di sericina caratterizzate da buone rese e lavorabilità, oltre che da ridotta umidità residua rispetto alla proteina processata senza i coadiuvati dell’essiccamento. In particolare, la polvere derivante dalla soluzione di sericina e da 0,10% di CGG, 0,45% di TR e 0,45% di MBCD si è contraddistinta come quella caratterizzata da proprietà adatte alla produzione di materie prime per impiego tricologico.
Grazia Maria Cappucci, Roberto Rosa e Anna Maria Ferrari (Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia ed EN&TECH) e Carla Villa (DIFAR) trattano invece della metodologia Life Cycle Assessment (LCA), uno strumento ampiamente utilizzato per quantificare la sostenibilità dei prodotti cosmetici.
Life Cycle Assessment per quantificare la sostenibilità dei prodotti cosmetici
Casi studio dalla letteratura
Grazia Maria Cappucci, Roberto Rosa, Carla Villa, Anna Maria Ferrari
La metodologia Life Cycle Assessment (LCA) è lo strumento più usato per valutare le performance ambientali di prodotti, processi e servizi, poiché l’identificazione e la quantificazione degli impatti ambientali viene eseguita secondo correlazioni scientifiche causa-effetto e la standardizzazione fornita dalle norme UNI EN ISO 14040:2006 e UNI EN ISO 14044:2006 garantisce risultati verificabili e riproducibili.
Nel presente lavoro vengono illustrati casi studio realizzati mediante l’applicazione della metodologia LCA su prodotti cosmetici, i cui risultati pongono l’attenzione su aspetti che il consumatore non è portato a considerare con facilità, a causa anche di un’informazione parziale che le industrie cosmetiche forniscono sui propri prodotti. Tra i principali risultati riportati vi è, innanzitutto, la grande incidenza degli ingredienti sugli impatti ambientali, a cui segue quella dovuta alle formulazioni, sotto l’aspetto dell’origine dei componenti.
Gli autori sottolineano alcune criticità negli studi considerati, prima fra tutte la mancanza di adozione di un metodo di valutazione del danno (endpoint), indispensabile per confrontare e valutare in maniera chiara e univoca le performance ambientali. Un ulteriore problema è legato alla scelta dei confini del sistema, che spesso non prendono in considerazione il ciclo di vita completo del prodotto.
Chiude la sezione degli articoli la psicologa Anna Marras, la quale ci racconta della tanoressia, ovvero la dipendenza da abbronzatura; un fenomeno che per certi versi è accomunato a vere e proprie dipendenze comportamentali.
Tanoressia: mai abbastanza abbronzati
Analisi qualitativa del fenomeno e nuove concettualizzazioni nell’ambito delle dipendenze comportamentali
Anna Marras
Il termine colloquiale “tanoressia” è utilizzato per riferirsi alla dipendenza da abbronzatura, ovvero quel fenomeno di compulsione rispetto all’abbronzarsi, associato a un intenso desiderio di apparire abbronzati e alla difficoltà di interrompere tale comportamento. Nonostante i rischi dell’esposizione ai raggi UV (soprattutto artificiali) siano stati ampiamente documentati negli ultimi vent’anni, la prevalenza di questo fenomeno è altamente significativa, tanto da accomunarlo a una dipendenza comportamentale. Con queste ultime condivide, infatti, meccanismi neurobiologici, sintomi psicologici e psichiatrici, e opzioni di trattamento. Scopo di questa trattazione è fornire una visione d’insieme del fenomeno, dalle sue radici culturali ai meccanismi neurobiologici, fino a esaminarne le attuali concettualizzazioni e le opzioni di trattamento.
A seguire troviamo gli Aggiornamenti, dove un testo scritto lo studio Rodl & Partner, per mano di Federica Stramezzi e Giulia Chiarvesio, hanno steso un Approfondimento legislativo sull’attualissima Plastic Tax; la risposta italiana all’obiettivo comune europeo di trovare una soluzione per la crescente produzione e dispersione di rifiuti di plastica nell’ambiente.
Negli Approfondimenti Cosmetici si parla dei cosmetici conosciuti grazie al famoso claim “senza conservanti”. Ma che cosa significa che un prodotto è formulato senza conservanti? Quali componenti del prodotto cosmetico favoriscono la crescita microbica e come è possibile contrastarla? A queste domande rispondono Alessandra Semenzato, Giulia Galizia e Giovanni Tafuro di UNIRED, spin-off dell’Università degli Studi di Padova.
Nella stessa rubrica abbiamo poi il contributo di Carsten Dietz, Sales Director Asian Pacific and East Europe presso Cosphatec GmbH, che ci illustra gli attivi multifunzionali come valida alternativa per una conservazione meno aggressiva dei prodotti.
Segue poi il testo di AIDECO, Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia, che in linea con il focus tratta di ingredienti naturali e sostenibili e dell’interesse del consumatore nei loro confronti.
A completare questa sezione troviamo le rubriche fisse Anna Ciranni (Segnalazioni Rapex e Pareri del Scientific Committee on Consumer Safety), Lorella Giovannelli (Letteratura Cosmetica); chiudono Sonia Cudrig (Hints for lab) e Floriana Sergio (Eccellenze Italiane) con un magnifico viaggio tra le materie prime.
Ma non è finita! Anche questo numero si tinge di rosa con uno speciale interamente dedicato alle donne, in particolare ad alcune giovani donne imprenditrici che il nostro Direttore Scientifico Anna Caldiroli ha avuto modo di conoscere. Lasciamo dunque la parola alle fondatrici di tre start up innovative: Alice Zabeo con Bonnie Beauty, Lucrezia Del Papa con Olivella®, Linda Romano e Simona Rita Tamassia con Plentiness.com.
Delle vere innovatrici che hanno veramente tanto da raccontare di loro e della loro impresa.
In Next Generation, Paola Di Tella, Marta Gentili, Sara Giaccari e Giovanna Fania dell’Università degli Studi di Camerino ci parlano di ZERO CELL, un cofanetto che vede al suo interno una maschera e una crema anticellulite pensati per il trattamento d’urto degli inestetismi legati all’accumulo di adiposità di gambe, addome e glutei.
Arricchiscono ulteriormente il numero una selezione di esempi formulativi di Active Box, Biochim e Deimos Group e la presentazione delle schede ingredienti di:
Per concludere, siamo stati presenti ad un evento organizzato dall’Università Cà Foscari di Venezia, un vero e proprio esempio di circolarità… non perdete tempo, sfogliate subito il numero per scoprirlo!
Da CEC Editore è tutto! Non ci resta che augurarvi buone vacanze e, come sempre, buona lettura.
Continuate a seguirci e rimanete sintonizzati sui nostri canali social…a settembre torneremo carichi e con tantissime novità!
CEC Editore, in collaborazione con Making Cosmetics e in-vitality, presenta: ANTEPRIMA ESPOSITORI 2021, una pubblicazione imperdibile per tutte le aziende!
L’edizione 2021 si articolerà quindi in un elenco completo degli espositori di entrambe le fiere, dove le aziende avranno, oltre al nome presente nell’elenco, la possibilità di aggiungere una doppia pagina a loro dedicata con tutte le novità 2021.
L’Anteprima espositori Making Cosmetics/in-vitality verrà allegata ai numeri 4 di Cosmetic Technology e de L’Integratore Nutrizionale, distribuita durante la fiera e disponibile in versione digitale sul nostro sito.
Non perdere questa grande occasione, un’ottima vetrina per tutte le aziende!
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Ocimum centraliafricanum, Copper flower, indicatore di giacimenti di rame (5)