Cari Lettori, permettetemi un editoriale “fuori tema”, da leggere con leggerezza per rilassarci un po’ magari davanti a una tazza di tè. Sono rimasta molto colpita nel leggere recentemente su un giornale locale che, nel Vicentino, otto comuni hanno aderito al progetto di portare nelle scuole, a partire dalle primarie, l’insegnamento della gentilezza. Si, avete proprio capito bene, la gentilezza, quella qualità che nel mondo frenetico in cui viviamo sembra essere scomparsa. Infatti essere gentili sembra una cosa superata, d’altri tempi, fuori moda e controcorrente. Anche un testimonial come Papa Francesco aveva dedicato un intero capitolo dell’enciclica Fratelli tutti alla gentilezza, e suggerito in una udienza poche e buone istruzioni per l’uso, come le tre parole “Permesso?, Grazie, Scusa” che oggi quasi nessuno utilizza più. Nel progetto del Vicentino sono coinvolti 380 bambini, con una cinquantina di insegnanti, e il numero di istituti che hanno deciso di investire in gentilezza si va allargando. Ho anche scoperto che c’è un progetto nazionale “Costruiamo gentilezza” per portare nel territorio iniziative e attività che dessero un valore aggiunto alla comunità. In Italia, ad oggi, sono stati istituiti 157 “assessorati alla Gentilezza”, 15 dei quali sono in Veneto, una regione gentile per tradizione, a partire dal dialetto. Si studiano le parole gentili e i comportamenti da tenere a scuola, al supermercato, al ristorante, come rapportarsi con fratelli e nonni, e si impara anche come agire se ci trattano male. Cose che ai miei tempi venivano insegnate in famiglia, ma si sa, anche la famiglia oggi è cambiata e non ha tempo per curarsi di tutto. Il corso si avvale anche di un libro, dal titolo “Tutti a scuola, corso di gentilezza”. Buone norme di comportamento, strutturato in un vero e proprio percorso didattico. L’autrice è Angelica Montagna, di Bassano del Grappa, giornalista ed esperta di formazione. E i primi ad essere entusiasti di questo insegnamento sono proprio i bambini, che si adeguano felici alle buone maniere. Si ricomincia quindi dai bambini, sperando di arrivare, domani, agli adulti. Mi sembra davvero una bella iniziativa: in questo periodo in cui è richiesto un master o una specializzazione per fare qualunque cosa, perché non rendere obbligatorio un diploma in gentilezza, una specie di “Green pass” per migliorare i rapporti con gli altri?