Estratto secco di amaranto
Studio clinico osservazionale in soggetti sovrappeso e con intolleranza glucidica
G. Barbaglio
Efficacia di un integratore alimentare a base di S-adenosil metionina e di psicobiotici
Studio clinico in soggetti con depressione sottosoglia e depressione lieve-moderata
H. Ullah, A. Di Minno, A. Baldi, C. Esposito, D.G. Buccato, L.F. De Lellis, R. Grasso, A. Greco, S. Santonastaso, V. Cioffi, R. Sperandeo, R. Sacchi, M. Daglia
Approccio nutraceutico all’osteoartrite cronica
Dalla ricerca molecolare all’evidenza clinica
A. Colletti, A.F.G. Cicero
Sostenibile e naturale
Criticità e qualche esempio
dalla letteratura scientifica
A. Baldi, T. Mennini
Probiotici
Utilizzo del termine
"probiotico"
autorizzato in Francia
A. Antonelli
Xilani
Dallo scarto del mais
un polisaccaride versatile
A. Papetti, L. Ferron
La comunicazione commerciale
Nuove regole, sostenibilità e tutela
del consumatore
E.G. Parry, V. Guggino
Novel food: novità di fine 2022
e inizio 2023
A. Antonelli
Condividi la notizia!
G. Barbaglio
L’amaranto, noto fin dai tempi più antichi, è uno pseudocereale che si distingue da altri cereali comuni come il riso, il mais e il grano perché ha un’ottima composizione nutrizionale, un basso indice glicemico e un profilo proteico ideale, oltre a essere privo di glutine. Queste preziose proprietà rendono l’alimento ideale per tutti coloro che soffrono di diabete, obesità o sovrappeso, celiachia e insulino-resistenza, per i vegani o i vegetariani, così come per gli sportivi e gli atleti. Dai piccoli semi dell’amaranto possono nascere grandi opportunità nel settore nutraceutico grazie agli innumerevoli effetti benefici e al suo elevato biopotenziale. In particolare, lo studio clinico condotto con un integratore alimentare a base di amaranto (Amaranthus caudatus L.)1 ha preso in esame l’attività ipoglicemizzante, ipocolesterolemizzante, dimagrante e antinfiammatoria.
I risultati hanno dimostrato l’efficacia della somministrazione sui parametri esaminati grazie all’assunzione quotidiana costante; nello specifico, sui valori della glicemia e dell’emoglobina glicata, del colesterolo e del peso corporeo, potenziali fattori di rischio per la sindrome metabolica.
H. Ullah, A. Di Minno, A. Baldi, C. Esposito, D.G. Buccato, L.F. De Lellis, R. Grasso, A. Greco, S. Santonastaso, V. Cioffi, R. Sperandeo, R. Sacchi, M. Daglia
La depressione è uno dei disturbi psichiatrici cronici più gravi su scala mondiale. La depressione sottosoglia (Subthreshold Depression, SD) è una forma di depressione subclinica non patologica che espone il soggetto a un rischio aumentato di sviluppare un disturbo depressivo maggiore (Major Depressive Disorder, MDD). I pazienti con diagnosi di SD possono non essere idonei all’assunzione di farmaci antidepressivi e i soggetti con diagnosi di MDD lieve o moderato possono avere effetti avversi che superano gli effetti terapeutici, portando, in alcuni casi, fino all’interruzione della terapia. Pertanto, gli integratori alimentari potrebbero rappresentare una valida strategia in caso di SD e, una possibile opzione alternativa ai farmaci, che dovrà essere validata da un medico specialista, in caso di MDD lieve o moderata, qualora non sia disponibile una terapia farmacologia alternativa al trattamento che è stato interrotto dai pazienti a causa degli effetti collaterali. Lo scopo di questo studio è dimostrare l’efficacia di un integratore alimentare* basato su una combinazione di S-adenosil metionina (SAMe, 200 mg/die) e probiotici (Lactobacillus helveticus Rosell®-52, Bifidobacterium longum Rosell®-175, 3 × 109 UFC/die) nel ridurre i sintomi della depressione sottosoglia e depressione di grado lieve-moderato in uno studio clinico monocentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo e cross-over. Sono stati reclutati 80 soggetti a cui è stato proposto l’integratore alimentare o il placebo ogni giorno per tre mesi, secondo un disegno di studio clinico cross-over, seguito da un periodo di follow-up di sei settimane. L’efficacia dell’integratore alimentare è stata misurata attraverso la Hamilton Depression Rating Scale (HAM-D) e il Patient Health Questionnaire-9 (PHQ-9), utilizzando un modello misto di analisi della varianza per l’analisi statistica. L’integratore alimentare ha mostrato una diminuzione significativa dei punteggi PHQ-9 e HAM-D, con conseguente riduzione dei sintomi di SD e MDD rispetto al placebo. In conclusione, nelle condizioni sperimentali adottate, l’assunzione giornaliera dell’integratore alimentare a base di SAMe e ceppi probiotici per un periodo di tre mesi è risultata essere efficace nel migliorare la qualità della vita dei soggetti con SD non candidabili a terapie antidepressive e dei pazienti affetti da depressione lieve-moderata non-responder o non in grado di tollerare i farmaci convenzionali.
A. Colletti, A.F.G. Cicero
L’osteoartrite (OA) è una condizione infiammatoria degenerativa della cartilagine articolare che attualmente colpisce circa 58 milioni di adulti nel mondo. È caratterizzata da dolore, rigidità e riduzione del movimento delle articolazioni artritiche. Questi sintomi possono causare nel lungo termine un maggior rischio di sovrappeso/obesità, diabete mellito, cadute e fratture. Nonostante le attuali linee guida per il trattamento dell’OA suggeriscano, come standard di riferimento per questa patologia, un trattamento farmacologico caratterizzato da antinfiammatori non steroidei (FANS), oppioidi e medicinali specifici per la ciclossigenasi COX-2, hanno riscosso un grande interesse gli integratori alimentari, che includono una classe eterogenea di molecole con un grande potenziale di riduzione dell’infiammazione, dello stress ossidativo, del dolore e della rigidità articolare e di potenziamento della formazione della cartilagine.
La presente review intende descrivere le potenziali applicazioni dei nutraceutici nell’OA, evidenziandone i meccanismi molecolari di azione e i dati di efficacia e sicurezza (quando disponibili).
Ocimum centraliafricanum, Copper flower, indicatore di giacimenti di rame (5)