Focus: Omega 3 e salute cardiovacolare
Dibattito ancora aperto
A. Cignarella
La malattia cardiovascolare aterosclerotica è un grave problema di salute pubblica con un notevole impatto economico. Le dislipidemie, in particolare l’ipercolesterolemia, rappresentano un significativo fattore di rischio, ma la percentuale di pazienti che raggiunge i livelli target raccomandati di colesterolo LDL rimane bassa. Un’aderenza limitata alla terapia aumenta il rischio di eventi cardiovascolari e mortalità. Gli effetti avversi delle statine compromettono la motivazione dei pazienti e, in alcuni casi, gli integratori possono essere considerati specialmente per coloro che non tollerano le statine. Tuttavia, la varietà di formulazioni di acidi grassi omega 3 ha portato a risultati contrastanti negli studi, influenzati da dosaggi insufficienti e variabilità nella qualità dei prodotti. Formulazioni specifiche, come l’icosapent etile, hanno dimostrato benefici significativi nella riduzione degli eventi cardiovascolari. Tuttavia, molte specialità contenenti acidi grassi omega 3 che non richiedono prescrizione medica, classificati come nutraceutici, mancano di rigorose revisioni normative e possono contenere quantità variabili di omega 3, oltre a sostanze aggiunte. La mancanza di un chiaro bersaglio molecolare per gli omega 3 limita la comprensione del loro meccanismo d’azione e ha implicazioni per la ricerca dei dosaggi ottimali. Inoltre, alcune evidenze suggeriscono un aumento del rischio di fibrillazione atriale con l’integrazione di omega 3. Pertanto, mentre specifiche formulazioni prescrivibili possono offrire benefici, gli integratori richiedono attenzione, poiché la loro efficacia e sicurezza può variare ampiamente.
Revisione critica delle fonti vegetali di acidi grassi polinsaturi omega 3
G. Rizzo
La crescente richiesta di acidi grassi essenziali da parte dei consumatori, in particolar modo di acidi grassi polinsaturi omega 3, impone l’impiego di fonti innovative. L’utilizzo del pesce a questo scopo si è rivelato non sostenibile dal punto di vista ambientale. Inoltre, non è coerente con le richieste di fonti di derivazione vegetale che rispettino una scelta etica. Gli acidi grassi omega 3 possono essere ottenuti da alcune piante sottoforma di molecole a catena corta. Tuttavia, potrebbero non condividere i benefici degli acidi grassi polinsaturi a catena lunga. Le alghe marine e le microalghe sono in grado di sintetizzare questi ultimi composti. L’utilizzo di tali fonti vegetali risolve le questioni etiche e ambientali ma presenta alcuni limiti legati ai costi di produzione. L’impiego di piante geneticamente modificate che esprimono i geni utili alla biosintesi di acidi grassi omega 3 a lunga catena si presenta come una soluzione ai problemi inerenti alla resa produttiva e all’abbattimento dei costi. Rimangono le perplessità in merito all’applicazione delle tecniche genetiche, guardate con sospetto dai consumatori. Le ricerche future dovranno focalizzarsi su fonti sostenibili per la salute e per l’ambiente e adatte a garantire un accesso globale.
Impatto di un supplemento nutraceutico sulle prestazioni sessuali e sul benessere
A. Colletti, M. Pellizzato, L. Sangiorgio, G. Donato Ruscito, G. Cravotto
La disfunzione erettile (DE) rappresenta una condizione altamente diffusa negli uomini sopra i 30 anni, con una prevalenza stimata compresa tra l’1 e il 15% nei maschi di età compresa tra 30 e 50 anni e tra il 6 e il 40% negli uomini di età compresa tra 50 e 70 anni. La DE, definita come l’incapacità di raggiungere o mantenere un’erezione del pene sufficiente per un rapporto riuscito, è caratterizzata dall’alterazione patologica della diafonia tra i sistemi vascolare, nervoso e della muscolatura liscia, coinvolti nella regolazione dei processi di tumescenza e detumescenza del pene. Le attuali terapie convenzionali utilizzate per trattare la DE includono farmaci orali come gli inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 (PDE5), che rappresentano attualmente il trattamento di prima linea, seppure presentino alcuni limiti come la ridotta compliance e persistenza al trattamento, la comparsa di effetti avversi oltre al costo e alle controindicazioni, che ne riducono l’impiego. In quest’ottica, l’uso di estratti botanici o altri prodotti nutraceutici per migliorare le prestazioni sessuali maschili ha mostrato un interesse crescente sia da parte del paziente sia dalla comunità scientifica. A tal proposito, in questo studio pilota, randomizzato, in doppio cieco, della durata di 4 settimane, sono stati arruolati 60 adulti (età media 46 ± 6 anni) affetti da DE lieve e trattati con un nutraceutico (Rigydo®) a base di L-arginina, zinco, selenio e una miscela1 caratterizzata da Tribulus terrestris, diosmina, esperidina e picnogenolo, o placebo. Alla fine dello studio, i pazienti trattati con il prodotto nutraceutico hanno sperimentato un miglioramento nei punteggi SAT-P legati alla performance fisica, sociale e psicologica. Non sono state osservate differenze significative per quanto riguarda i punteggi SAT-P legati alle prestazioni cognitive e professionali in entrambi i gruppi di trattamento. Dopo 2 settimane di trattamento, i pazienti trattati con il nutraceutico hanno beneficiato di un miglioramento significativo dei punteggi IIEF rispetto al basale, e dopo 4 settimane di supplementazione un incremento significativo rispetto al gruppo placebo. In conclusione, il trattamento nutraceutico in studio ha evidenziato effetti preventivo/terapeutici promettenti per la DE di lieve entità, in aggiunta a migliorare gli aspetti fisici, psicologi e sociali dei pazienti, con un eccellente profilo di sicurezza. Sono necessari ulteriori studi a lungo termine, su coorti di popolazioni più ampie, randomizzati e controllati con placebo per verificare questi effetti nel lungo decorso così come i dosaggi appropriati al fine di indirizzare correttamente i pazienti al trattamento nutraceutico.
La disaggregazione delle forme farmaceutiche in nutraceutica
A. Fratter
La disaggregazione delle forme farmaceutiche solide rappresenta un fenomeno chiave nel destino di assimilazione dei farmaci e delle sostanze attive dei nutraceutici. Nonostante il test di disaggregazione sia prescritto obbligatoriamente per le specialità medicinali, non lo è per i nutraceutici e questo introduce un serio vulnus nell’ottica di garantire l’efficacia di questi prodotti tanto scelti dalle persone, quando discussi sotto l’aspetto della loro reale utilità salutistica. […]
Distribuzione delle sostanze funzionali nel fitocomplesso
G. Baron
[…] I componenti fitochimici per espletare la loro bioattività devono essere bioaccessibili e biodisponibili. È possibile valutare questi due parametri per ogni droga vegetale o suo derivato utilizzando modelli in vitro che simulano condizioni in vivo innanzitutto per comprendere se i componenti bioattivi vengono rilasciati dalla matrice vegetale per poi essere quindi disponibili all’assorbimento. […]
Food Standards Agency (FSA) e Food Standards Scotland (FSS)
A. Antonelli
[…] La possibilità di commercializzare alcuni tipi di alimenti o ingredienti alimentari nella UE è vincolata al rilascio di un’autorizzazione. Le procedure di autorizzazione hanno in comune uno step di valutazione scientifica operato dall’Autorità Europea sulla Sicurezza Alimentare (EFSA) e vengono rilasciate dalla Commissione Europea. In particolare, tra gli alimenti/ingredienti alimentari sottoposti ad autorizzazione, ci sono i Novel Food, gli additivi e aromi alimentari, gli OGM e gli alimenti destinati a particolari usi nutrizionali disciplinati dal Regolamento (UE) n. 609/2013 (1).
Il Regno Unito, uscito dall’Unione Europea attraverso la Brexit, ha implementato le procedure interne relative agli alimenti/ingredienti alimentari regolamentati.[…]
Botanicals nuovamente
al vaglio della Corte
di Giustizia
B. Bonini
Lo scorso giugno la Corte tedesca ha presentato una nuova domanda di pronuncia pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea in merito all’applicabilità del Regolamento CE 1924/2006 relativo alle indicazioni nutrizionali e sulla salute e ai claims sulle sostanze botaniche.
Il caso oggetto del procedimento, da cui è originato il rinvio pregiudiziale, riguardava la commercializzazione di un integratore alimentare “anti-stress” contenente estratto di zafferano ed estratto di succo di melone.[…]
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Ocimum centraliafricanum, Copper flower, indicatore di giacimenti di rame (5)