Università e Formazione – Tre nuovi bandi per Master di II livello

Tre nuovi bandi
per Master di II livello

UNIVERSITà E FORMAZIONE

L'Integratore Nutrizionale 5-2024
1
Master di II livello
Prodotti Nutraceutici: dalla Ricerca e Sviluppo al Marketing
Università Federico II di Napoli, Dip. di Farmacia

Il Master ha lo scopo di fornire una formazione post-laurea altamente qualificata nel settore della Nutraceutica, disciplina che studia i componenti alimentari aventi effetto nutritivo o fisiologico che svolgono un ruolo benefico sull’organismo, contribuendo al mantenimento dell’omeostasi e pertanto utili per la conservazione di un buono stato di salute e per la prevenzione delle patologie croniche. Il termine “Nutraceutica”, sintesi delle due parole “nutrizione” e “farmaceutica”, è stato coniato nel 1989 da Stephen De Felice, nutrizionista e biochimico americano, membro della Foundation for Innovation in Medicine (New Jersey, USA). Con il termine “nutraceutico” vengono pertanto identificati specifici componenti di alimenti (di origine sia vegetale sia animale), sostanze e prepararti vegetali e microorganismi, che per le loro proprietà funzionali si collocano tra l’alimento e il farmaco e possono essere impiegati da soli o in miscela nella produzione degli integratori alimentari. Da oltre un decennio il mercato degli integratori alimentari è in crescita a livello mondiale. Oggi il mercato italiano vale oltre 4,5 miliardi di euro, rappresentando il 28,6 % per mercato Europeo seguito dalla Germania con il 18,8%, dalla Francia con il 12% e dalla Spagna (7,2%). Il fatturato italiano si traduce in ben oltre 300 milioni di confezioni vendute, prevalentemente commercializzate tramite il canale Farmacia, rappresentando la seconda categoria per valore generato dopo il farmaco su prescrizione (dati aggiornati a luglio 2024). Questa consolidata tendenza positiva, da un lato, ha indotto l’industria farmaceutica, nell’ambito di strategie di diversificazione della produzione, a inserirsi nel settore della Nutraceutica, un tempo appannaggio della sola industria alimentare e, dall’altro, continua a portare alla nascita di nuove aziende produttrici o di distribuzione, sia di materie prime da impiegare quali ingredienti nella preparazione degli integratori alimentari sia di prodotti finiti, con un totale di oltre 200.000 addetti assunti dall’intera filiera. In questo contesto, sia l’industria farmaceutica, sia quella alimentare, sia quella dei prodotti salutistici richiedono sempre maggiormente figure professionali dotate di tutte le competenze scientifiche e metodologiche necessarie per operare nell’ambito della Nutraceutica. Il Master in “Prodotti Nutraceutici: dalla ricerca e sviluppo al marketing” ha lo scopo, pertanto, di: 
1.  formare figure professionali qualificate nello sviluppo, formulazione, produzione e controllo degli integratori alimentari atte a operare nell’industria farmaceutica, dei prodotti salutistici e alimentare.
2.  formare figure professionali dotate delle conoscenze necessarie per l’adeguata informazione scientifica agli operatori sanitari (farmacisti, medici di medicina generale e specialisti, nutrizionisti e dietisti ecc.).
3.  fornire le competenze necessarie per la commercializzazione e la corretta presentazione al pubblico di tali prodotti attraverso i canali farmacia, parafarmacia ed erboristeria. 

La figura professionale formata nel Master può trovare sbocco in:
industrie farmaceutiche, dei prodotti salutistici e alimentari che producono o distribuiscono integratori alimentari, nonché materie prime;
attività di tipo commerciale (farmacie, parafarmacie, erboristerie) che trattano prodotti nutraceutici;
organismi pubblici deputati al controllo dei prodotti alimentari/nutraceutici;
enti di ricerca pubblici e privati con interesse nel settore della Nutraceutica.

Data di inizio e fine: Febbraio 2025 – Marzo 2026.

Per informazioni: maria.daglia@unina.it
2
Master di II livello
Nutraceutici e integratori alimentari:
dalla materia prima al marketing e loro impiego in clinica
Università di Pavia, Dip. di Scienze del Farmaco-Sezione di Chimica Farmaceutica

Il master è rivolto sia a neolaureati sia a lavoratori già operanti in aziende, farmacie e parafarmacie, Enti di Ricerca o organismi di controllo dei prodotti alimentari e società di consulenza comunicazione e marketing). Il Master, alla sua V edizione, si propone di rispondere alle richieste sempre crescenti da parte delle aziende alimentari e farmaceutiche di figure professionali qualificate che possono trovare impiego sia
•  nelle industrie alimentari e nelle industrie farmaceutiche che producono integratori; in attività commerciali che richiedono operatori sanitari (farmacie, parafarmacie);
•  in Enti di Ricerca o in organismi di controllo dei prodotti alimentari;
•  in società di consulenza comunicazione e marketing.

Tali figure professionali saranno in grado di:
•  selezionare le materie prime fonti di nutraceutici;
•  progettare e sviluppare il prodotto finito (integratore);
•  eseguire controlli sia sulle materie prime che sul prodotto finito;
•  supportare le aziende nell’iter di registrazione e commercializzazione del prodotto;
•  informare adeguatamente da un punto di vista scientifico gli operatori sanitari a diretto contatto con il pubblico riguardo il corretto consiglio (clinical evidence) e utilizzo di questi prodotti.

Il Master è di durata annuale articolato in: didattica frontale, seminari, esercitazioni pratiche per affrontare sul campo le principali problematiche relative alla progettazione, sviluppo, formulazione e al controllo analitico di un prodotto finito, visite presso aziende del settore nutraceutico. È infine previsto un tirocinio curriculare presso aziende del settore o enti di ricerca. Punti di forza del Master sarà da un lato la possibilità di svolgere attività pratica di laboratorio e dall’altra la presenza di docenti provenienti da Aziende, Associazioni di Settore e Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico che copriranno la quasi totalità della didattica frontale e di laboratorio.

Inizio lezioni: venerdì 21 febbraio 2025.
Termine lezioni: fine giugno 2025.

Le lezioni frontali si terranno anche in streaming, mentre i laboratori si terranno in presenza la terza o quarta settimana di Giugno 2025 presso il Dipartimento di Scienze del Farmaco.

Apertura iscrizioni 23 settembre 2024 – Termine iscrizione 3 febbraio 2025 seguendo le modalità indicate sul sito dell’Università.

Per informazioni: masternutrialiaunipv@gmail.com
3
Master biennale di II livello
Nutraceutici e integratori alimentari:
dalla materia prima al marketing e loro impiego in clinica
Università di Pavia, Dip. di Scienze del Farmaco-Sezione di Chimica Farmaceutica

L’Università degli Studi di Pavia ha istituito per il biennio accademico 2024-2026 la XXI edizione del Master Universitario Biennale di II livello in Discipline Regolatorie “G. Benzi”, presso il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Lazzaro Spallanzani”. Il Master ha lo scopo di fornire a laureati di diverse discipline le competenze necessarie per la formazione di nuove figure professionali nel campo delle attività regolatorie, oggi richieste dalle Aziende e dalle Autorità operanti nel Settore Sanitario e Industriale. Le Discipline Regolatorie sono costituite dall’insieme delle nozioni scientifiche, tecniche, economiche, legali e amministrative atte a definire le regole e gli strumenti per amministrare tutta la materia riguardante produzione, sperimentazione, immissione sul mercato e utilizzo, entro termini di efficacia, qualità e sicurezza, delle sostanze esogene a uso umano e animale (specialità medicinali, integratori alimentari, dispositivi medici, cosmetici ecc.). 

Il Master forma figure professionali specializzate che abbiano le seguenti caratteristiche:
•. possedere nozioni giuridico-economiche e approfondire la conoscenza delle normative nazionali, europee ed internazionali, le procedure di registrazione e le regole connesse con le diverse tappe regolatorie per sviluppo dei prodotti dell’area salute;
•  saper pianificare, preparare e valutare qualsiasi tipo di pratica regolatoria e in particolare il dossier di registrazione;
•. possedere conoscenze tecnico-scientifiche di base nelle tre aree del controllo qualità: GMP, GLP, GCP;
•. possedere competenze e capacità relazionali e di mediazione che permettano di pianificare strategie regolatorie e stimolino la capacità del “problem solving” per preparare e valutare qualsiasi tipo di pratica regolatoria. 

La figura professionale formata può trovare sbocco nel settore privato (aziende farmaceutiche, chimico-farmaceutiche, biotecnologiche, alimentari e cosmetiche), nel settore pubblico (Agenzie Regolatorie nazionali ed europee, Ministero della Salute, Aziende Sanitarie, Assessorati regionali) o in attività di consulenza libero-professionale. Bando e istruzioni per iscrizione (a partire dal 18 novembre 2024) sono disponibili sul sito dell’Università.

Per informazioni: maurizia.dossena@unipv.it

Editoriale IN 5 • 2024

editoriale

L'Integratore Nutrizionale 5-2024
Tiziana Mennini

Direttore scientifico
de L'Integratore Nutrizionale

Donne nel mondo del lavoro progressi fragili e sfide ancora aperte

Negli ultimi anni, il tema della parità di genere nel mondo del lavoro ha guadagnato sempre più attenzione, grazie anche a ricerche come il recente rapporto “Women in the Workplace” pubblicato da McKinsey & Company in collaborazione con LeanIn.org. Secondo il rapporto, negli ultimi dieci anni, le donne hanno compiuto progressi significativi a tutti i livelli della gerarchia aziendale. Tuttavia, il cammino verso una reale parità rimane tutt’altro che stabile, con una situazione particolarmente delicata per le donne di colore, che continuano a essere sottorappresentate a ogni livello.

Un dato incoraggiante riguarda l’aumento della presenza femminile nei vertici aziendali: tra il 2015 e il 2024, la rappresentanza delle donne nei ruoli dirigenziali di alto livello (C-suite) è passata dal 17% al 29%. Questo incremento, sebbene positivo, nasconde ancora una realtà complessa. Mentre la rappresentanza femminile è aumentata a tutti i livelli, i progressi nei primi stadi della carriera aziendale, come i ruoli di ingresso e manageriali, sono stati decisamente più lenti. Per esempio, mentre le donne costituiscono il 48% della forza lavoro a livello di ingresso, la loro presenza diminuisce man mano che si sale nella scala gerarchica. Uno degli snodi critici è la prima promozione a ruoli manageriali: nel 2024, per ogni 100 uomini che ricevevano la prima promozione,  si contavano solo 81 donne, un miglioramento minimo rispetto alle 79 del 2018. Le donne di colore, in particolare, affrontano barriere ancora maggiori. Se il ritmo attuale di progresso dovesse mantenersi invariato, ci vorrebbero 22 anni perché le donne bianche raggiungano la parità con i colleghi maschi, mentre per le donne di colore si parla addirittura di 48 anni. Questa disparità evidenzia come il percorso verso l’uguaglianza non sia uniforme e come le donne che affrontano discriminazioni multiple, basate sia sul genere sia sull’etnia, siano particolarmente svantaggiate. Oltre ai dati, emerge un altro aspetto preoccupante: l’impegno delle aziende verso la diversità di genere sembra in calo. Nel 2024, solo il 78% delle aziende ha dichiarato che la diversità di genere è una priorità, rispetto all’87% del 2019. Anche i programmi di supporto formale per le donne, come il mentoring, sono diminuiti: il 37% delle aziende ha offerto programmi di mentorship per le donne nel 2024, rispetto al 48% di due anni prima. In un contesto industriale, la nutraceutica rappresenta un esempio interessante di come le sfide e i progressi della parità di genere si riflettano su settori specifici. Heather Granato, presidente di Women in Nutraceuticals (WIN), ha sottolineato l’importanza cruciale della parità di genere come motore dell’innovazione. Secondo Granato, uno degli elementi più potenti per promuovere l’innovazione all’interno di un’organizzazione è garantire l’uguaglianza di genere, in particolare nei ruoli di leadership. WIN, che si è impegnata ad aumentare la rappresentanza femminile nel settore, ha pubblicato nel 2023 un rapporto secondo cui il 37% delle posizioni di leadership senior e il 28% delle posizioni di CEO nel settore nutraceutico sono occupate da donne. Questi dati sono in linea con l’industria farmaceutica, dove le donne ricoprono il 41% delle cariche di vicepresidente, il 35% di quelle di vicepresidente senior e il 29% dei ruoli di C-suite. Se da un lato questi numeri indicano un miglioramento, dall’altro confermano che siamo ancora lontani dall’obiettivo di una parità piena e duratura. In risposta, WIN sta promuovendo diverse iniziative per favorire la crescita professionale delle donne nel settore, tra cui un programma pilota di mentorship e l’avvio di un modulo formativo che valuta la prontezza alla leadership. Questi strumenti sono fondamentali non solo per sostenere le donne nel raggiungimento dei vertici aziendali, ma anche per assicurare che la diversità diventi un pilastro dell’innovazione e dello sviluppo aziendale.

In conclusione, i dati raccolti da McKinsey e dalle organizzazioni settoriali come WIN ci ricordano che, nonostante i progressi compiuti, la strada verso una reale parità di genere nel mondo del lavoro è ancora lunga e complessa. Le aziende non possono permettersi di abbassare la guardia: l’impegno per la diversità e l’inclusione deve rimanere una priorità strategica, non solo per ragioni etiche, ma anche per il contributo positivo che una leadership inclusiva può dare alla crescita e all’innovazione.

Prendersi cura del microcircolo

L'Integratore Nutrizionale n°5-2024
Piante e Derivati botanici
Prendersi cura del microcircolo
La strada naturale per mantenere la salute di corpo e mente

Il mantenimento della funzionalità della microcircolazione in uno stato di buona salute è un fattore chiave per il benessere generale dell’organismo. Recenti evidenze hanno mostrato anche un suo specifico impatto positivo sul benessere mentale.
Il microcircolo è l’insieme dei vasi sanguigni di piccole dimensioni nel corpo umano, e include arteriole, venule e capillari; tra i suoi vari compiti c’è la regolazione del flusso sanguigno, la quale consente ai capillari lo scambio di gas, ossigeno incluso, nutrienti, ormoni e altre molecole con tutte le cellule del nostro corpo, incluse quelle del cervello.
Le conseguenze di un malfunzionamento della microcircolazione e delle cellule endoteliali dei microvasi possono portare a vari disturbi sulla salute, in grado anche di compromettere la funzionalità cerebrale e l’acutezza mentale con un impatto significativo sulla capacità di mantenere il focus e lo stato di concentrazione.
È oramai ben noto che molti aspetti dello stile di vita contemporaneo possono influenzare negativamente il microcircolo: una dieta sbilanciata, fattori ambientali quali l’inquinamento, abitudini poco salutari quali eccessivo consumo di alcol e fumo, la scarsa attività fisica, ma anche fattori quali stress e stati di ansia possono contribuire con un impatto fortemente negativo sul nostro benessere fisico.
Tutti i fattori negativi che minacciano il microcircolo sono oggi riconosciuti come aventi un impatto anche sulla salute mentale e del cervello. Questa non è una casualità: il nesso con una buona funzionalità cerebrale risiede nella profonda correlazione tra lo stress ossidativo e il danno da radicali liberi che aumentano quando il cervello non riceve un apporto adeguato di sostanze per il suo corretto funzionamento, o in, in altre parole, quando il microcircolo non funziona nel migliore dei modi.
Difficoltà nella visione, calo uditivo, neuropatie, malattie cardiache, danni renali o epatici, e osteoartrite sono disturbi noti per essere correlati ad un malfunzionamento della microcircolazione.
Analogamente, la progressiva perdita di memoria e la nebbia cognitiva (foggy brain) possono derivare da specifiche aree del cervello che gradualmente vengono deprivate di un adeguato apporto di ossigeno, nutrienti, e flusso sanguigno.
Gli ingredienti botanici possono rappresentare un grande supporto per il mantenimento della corretta funzionalità del microcircolo. Questo avviene spesso grazie all’elevato potere antiossidante e di scavenger di radicali liberi che caratterizza alcuni di essi, ma anche grazie a profili fitochimici caratteristici che mostrano attività su enzimi specifici quali l’ossido nitrico sintasi endoteliale oppure su specifici biomarker di infiammazione.
In questo articolo, verrà illustrata l’attività di alcuni estratti botanici sul microcircolo e il loro effetto fisiologico sulla salute umana; nello specifico, ci focalizzeremo sull’estratto di mirtillo (Vaccinium myrtillus L.), l’estratto di semi d’uva (Vitis vinifera L.) e l’estratto di ginkgo biloba (Ginkgo biloba L.), e su come essi possano avere un’influenza positiva sulla performance cognitiva (Figura 1).
Verranno inoltre riportati i risultati di un recente studio nell’uomo in cui questi estratti sono stati testati per valutarne l’efficacia: il trial clinico, svolto negli Stati Uniti, ha previsto l’arruolamento di 64 soggetti sani di età adulta compresa tra i 25-55 anni con un design randomizzato contro placebo durato 4 settimane, e la valutazione di endpoint relativi a parametri di attenzione e memoria, insieme a umore e stati d’animo.

Estratto di mirtillo (Vaccinium myrtillus L.)

Nonostante la sua storia di utilizzo nella medicina tradizione sia lunga molti secondi, a partire del Medioevo e passando attraverso l’uso da parte dei piloti della Royal Air Force durante la Seconda Guerra Mondiale, il mirtillo nero (Vaccinium myrtillus L.) attrae ancora oggi l’interesse della comunità scientifica.
Evidenze precliniche e cliniche hanno già dimostrato e continuano a provare gli effetti benefici degli antocianosidi del mirtillo, componenti attivi con proprietà antiossidanti e vasoprotettive.
Allo stesso tempo, tuttavia, la lunga storia di utilizzo di questa pianta ha messo in risalto la necessità di utilizzare materie prime ed estratti botanici che rispondano a solidi requisiti di qualità, efficacia e sicurezza per poter ottenere i desiderati effetti benefici. Adulterazione, sofisticazione, mancanza di chiara standardizzazione, sono solo alcune delle problematiche che si riscontrano in molti degli estratti di mirtillo in commercio e che, ovviamente, ne minano le proprietà salutistiche.
Tra gli estratti maggiormente caratterizzati e studiati si ritrova un estratto di mirtillo titolato al 36% di antocianine sviluppato in modo da preservare il naturale profilo fitochimico delle bacche: un approfondito pacchetto analitico, che include test genomici, garantisce la qualità e la standardizzazione, ma anche il mantenimento di una matrice vegetale naturale che ha un comprovato ruolo nel garantire l’assorbimento ottimale dei componenti attivi (1).
Il rispetto del completo profilo fitochimico della pianta consente a questo estratto di massimizzare l’effetto positivo sulla circolazione periferica, anche in situazioni complesse come la gravidanza (2), e sulla salute dell’occhio (3,4,5), come dimostrato in diversi studi nell’uomo.
In aggiunta a questo, il recente studio americano mostra gli effetti dell’estratto di mirtillo ad alto titolo sul benessere mentale, fornendo un immediato collegamento tra i benefici al microcircolo e il benessere psicofisico. Nello specifico, l’estratto di mirtillo al dosaggio di 160 mg per due volte al giorno si è mostrato in grado di favorire il miglioramento dell’umore, specie in relazione al miglioramento dello stato d’animo aumentando la risolutezza e diminuendo gli stati di scarsa motivazione (6).
Recenti studi preclinici hanno fornito un chiaro razionale alla base di questo effetto benefico, rivelando come l’estratto di mirtillo sia dotato non solo di proprietà vasoprotettrici, ma che di una marcata attività neuroprotettiva basata un effetto antiossidante e anti-radicali liberi (7) (Figura 2).

Estratto di semi d’uva (Vitis vinifera L.)

L’accurata selezione della biomassa e messa a punto del processo estrattivo sono la caratteristica distintiva anche per gli estratti di semi d’uva, di cui influenzano gli effetti salutistici. Nel presente articolo ci soffermiamo su un estratto brevettato ricco di proantocianidine (OPC) prodotto esclusivamente con semi d’uva dalla produzione di vino bianco della regione francese della Champagne. Le specifiche di questo estratto mostrano una bassa quantità (5-15%) di monomeri flavanici (catechina ed epicatechina) e un alto contenuto di proantocianidine oligomeriche (oltre il 95%).
Questo estratto è in grado di proteggere il sistema cardiovascolare, come dimostrato in un precedente studio nell’uomo. In questo trial clinico, dopo 4 mesi di somministrazione, è stato osservato un miglioramento statisticamente significativo, pur rimanendo all’interno di range fisiologici, e dose-dipendente in tutti gli endpoint (pressione sanguigna sistolica, pressione sanguigna diastolica, flusso laser Doppler, frequenza cardiaca, radicali liberi plasmatici) nei soggetti a cui è stato somministrato l’estratto OPC ad alta concentrazione a due dosaggi diversi (150 mg e 300 mg) (8). Uno studio successivo in soggetti normotesi ha confermato l’effetto positivo sul controllo della pressione sanguigna, evidenziando però anche un effetto positivo sulla regolarizzazione dell’umore e sulla percezione delle preoccupazioni (9). Questo effetto favorevole è basato su un meccanismo d’azione a favore della salute endoteliale di diversi vasi, compresi i microvasi.  Uno studio in-vitro ha dimostrato che l‘estratto di semi d’uva ad alto titolo di OPC è in grado di modulare alcuni parametri della funzionalità endoteliale, riducendo sostanze ad effetto vasocostrittore (es. eNOS), aumentando sostanze ad effetto vasodilatatore (es. endotelina-1) e riducendo biomarker di infiammazione (es. sICAM) (9).
In aggiunta, recenti studi in vitro hanno rivelato il marcato effetto antiossidante dell’estratto di OPC testato su cellule neuronali (7) (Figura 3).
Questi risultati mostrano come tale ingrediente possa aiutare a mantenere sana la microcircolazione conferendo un effetto neuroprotettivo alla base dell’effetto positivo sulla salute del cervello. Tali benefici nell’uomo sono stati dimostrati preliminarmente nel sopracitato studio clinico svolto in US, nel quale l’integrazione con questo estratto di OPC è stata studiata in soggetti sani ad un dosaggio di 150 mg due volte al giorno misurando la precisione in risposta a stimoli a breve termine. La difficoltà nel ricordare informazioni a breve termine può portare ad errori e stress nelle attività quotidiane e nei processi decisionali. I risultati preliminari dello studio hanno dimostrato che la tendenza a compiere errori è diminuita di circa il 50% dopo 60 minuti dalla prima integrazione con l’estratto di semi d’uva. Anche la capacità del soggetto di ricordare rapidamente un’informazione è fondamentale nella capacità di esecuzione di una mansione, e nello studio questo parametro è migliorato rispetto al valore basale già dopo la prima dose (6). Queste evidenze devono essere confermate.

Estratto di ginkgo biloba (Ginkgo biloba L.) in combinazione con fosfatidilserina   

Tra gli estratti botanici riconosciuti per il loro effetto benefico sulla microcircolazione c’è l’estratto di ginkgo biloba.
I suoi composti attivi sono noti per avere uno spiccato effetto antiossidante in grado di conferire protezione al sistema cardiovascolare ma anche alla funzionalità cerebrale. Le potenzialità dell’estratto di ginkgo possono essere ulteriormente rafforzate dalla sua combinazione con la fosfatidilserina, un fosfolipide utilizzato nell’integrazione alimentare per i suoi effetti nootropici. L’ingrediente nutrizionale smart che deriva dalla “combinazione intelligente” tra un estratto di ginkgo biloba e la fosfatidilserina è stato sviluppato, standardizzato (≥5% ginkgoflavonglucosidi, ≥0,5% ginkgoterpeni; ≥12% fosfatidilserina) e testato con successo come supporto alla salute cognitiva.
Un precedente studio clinico aveva già dimostrato la sua efficacia nell’ottimizzare la velocità e la qualità della memoria dopo una singola somministrazione al dosaggio di 480 mg in volontari sani (10). Questo accadeva in misura superiore rispetto al solo estratto di ginkgo oppure alla sua combinazione con altri fosfolipidi (es. fosfatidilcolina).
Il nuovo studio ha ulteriormente confermato l’efficacia della combinazione dell’estratto di ginkgo con fosfatidilserina nel supportare le funzioni cognitive, con particolare riferimento alla capacità di mantenere la concentrazione, un maggiore stato di vigilanza, il tempo di reazione agli stimoli e il focus sulla memoria verbale e visiva (7). Questo si traduce in un miglioramento della performance lavorativa per attività che richiedono livelli di attenzione elevati per periodi prolungati.
Ancora una volta, la correlazione tra microcircolazione e salute cognitiva appare rilavante considerando che la combinazione estratto di ginkgo con fosfatidilserina è risultata avere un’attività antiossidante e neuroprotettiva in recenti test preclinici (7) (Figura 4).

Conclusioni

Nel variegato scenario dell’integrazione alimentare sono molti gli ingredienti che vantano benefici sulla salute cognitiva. Tra essi, ricoprono sicuramente un ruolo prominente gli estratti botanici in grado di supportare efficacemente la funzione del microcircolo, tra cui gli estratti derivanti dal mirtillo nero, dai semi d’uva e da ginkgo biloba.
La selezione di tali estratti, tuttavia, deve passare attraverso rigorosi criteri di dimostrata efficacia, qualità e sicurezza. 
Recenti studi preclinici e nell’uomo hanno dimostrato come un estratto di mirtillo ad alto titolo in antocianine (36%), un estratto di semi d’uva ad alto titolo in proantocianidine oligomeriche (OPC) e un estratto di ginkgo biloba combinato con fosfatidilserina, ingredienti già noti per i loro effetti benefici su salute vascolare e microcircolo, abbiano anche un effetto benefico sulla performance mentale, grazie a un comprovato effetto antiossidante e neuroprotettivo.
In questo contesto la correlazione tra microcircolazione e salute cognitiva si afferma come una delle aree di maggiore interesse da approfondire scientificamente per poter rispondere alle esigenze di una popolazione sempre più attenta a coniugare benessere fisico e mentale.

Bibliografia
1. Riva A, Togni S, Franceschi F et al. The effect of a natural, standardized bilberry extract (Mirtoselect®) in dry eye: a randomized, double blinded, placebo-controlled trial. Eur Rev Med Pharmacol Sci. 2017;21(10):2518-2525.
2. Teglio L, Tronconi R, Mazzanti C, Guerresi E. Vaccinium myrtillus anthocyanosides in the treatment of venous insufficiency of the lower limbs and acute piles in pregnancy. Quad Clin Ostet Ginecol. 1987;42:221-231.
3. Gizzi C, Belcaro G, Gizzi G et al. Bilberry extracts are not created equal: the role of non anthocyanin fraction. Discovering the “dark side of the force” in a preliminary study. European Review for Medical & Pharmacological Sciences. 2016;20(11):2418-2424.
4. Mazzolani F, Togni S, Franceschi F et al. The effect of oral supplementation with standardized bilberry extract (Mirtoselect®) on retino-cortical bioelectrical activity in severe diabetic retinopathy. Minerva Oftalmol. 2017;59:38-41.
5. Mazzolani F. Bilberry extract in macular pigment density improvement. Austn J Clin Ophthalmol. 2024;11(5):1194.
6. Confidential data on file. Aug2024.
7. Confidential data on file. Aug 2024
8. Belcaro G, Ledda A, Hu S et al. Grape seed procyanidins in pre- and mild hypertension: a registry study. Evid Based Complement Alternat Med. 2013;2013:313142.
9. Schön C, Allegrini P, Engelhart-Jentzsch K et al. Grape seed extract positively modulates blood pressure and perceived stress: a randomized, double-blind, placebo-controlled study in healthy volunteers. Nutrients. 2021;13(2):654.
10. Kennedy DO, Haskell CF, Mauri PL, Scholey AB. Acute cognitive effects of standardised Ginkgo biloba extract complexed with phosphatidylserine. Hum Psychopharmacol. 2007;22(4):199-210.

S. Tongiani, E. Frattini 
elisabetta.frattini@indena.com

 

SEPIBLISS™

SEPIBLISS™

Il tuo prossimo ingrediente nutricosmetico
per uno Scudo Protettivo di Bellezza
Sepibliss™ è un olio di seme di coriandolo eco-progettato e brevettato, sviluppato espressamente per proteggere tutti i tipi di pelle (incluse le pelli più reattive) contro gli agenti stressanti ambientali come raggi UV e inquinamento. Sepibliss™ promuove la resilienza e l’equilibrio cutanei, favorendo un senso di comfort e una sensazione generale di benessere.
TESTATO CLINICAMENTE

L’azione di Sepibliss™ è stata valutata in due studi clinici randomizzati, in doppio cieco, controllati con placebo. Con una dose giornaliera di 200 mg/die, si è dimostrato efficace dopo soli 14 giorni, con una durata raccomandata di 2 mesi.

EFFICACIA CONTRO I DANNI DA RAGGI UV

Sepibliss™ riduce l’infiammazione e il rossore cutaneo indotti da raggi UVA e UVB in seguito ad esposizione solare. I partecipanti allo studio clinico hanno affermato di sentire la propria pelle meno reattiva all’esposizione solare e alle aggressioni esterne. Con la sua composizione ricca in antiossidanti, Sepibliss™ ritarda la comparsa di scottature solari.

PROTEZIONE CUTANEA DA AGGRESSIONI ESTERNE

Sepibliss™ è efficace nel proteggere la pelle da stress meccanici e chimici: lo studio clinico ha dimostrato che riduce il rossore cutaneo indotto da stress e limita le sensazioni di prurito/fastidio indotte.

SCUDO CUTANEO COMPROVATO
IN-VITRO

Sepibliss™ agisce su processi infiammatori specifici e sui recettori del dolore, favorendo un’azione lenitiva sulla pelle. Inoltre, contiene antiossidanti che rivestono un ruolo fondamentale nella protezione della pelle e nel rinforzo della barriera cutanea.

CARATTERISTICHE PREMIUM

Coltivato e prodotto in Francia, il coriandolo utilizzato assicura la completa tracciabilità di Sepibliss™. L’olio è 100% naturale, ottenuto da un innovativo processo di estrusione ecosostenibile, senza solventi, additivi o conservanti. Inoltre, è disponibile anche in un grado cosmetico: Sepibliss™ Feel, un attivo che promuove un effetto lenitivo e di benessere, ideale per combinazioni di prodotti nutraceutici e cosmetici In & Out.

Sepibliss™ oil è:
Certificato Halal
Vegano
Non OGM
Privo di additivi e conservanti
Senza allergeni

SISTE Assoerbe – IN3-2024

SISTE • ASSOERBE
Il paradossale parere EFSA su specie vegetali contenenti idrossiantraceni (HAD)

La comunità scientifica e i produttori di preparazioni botaniche sono costernati di fronte a quanto riportato nell’opinione scientifica EFSA sulle specie botaniche contenenti derivati richiesto ai sensi dell’articolo 8, paragrafo 4, del regolamento (CE) n. 1925/2006 per la valutazione della sicurezza delle sostanze controllate dall’Unione nella parte C dell’allegato III (1).

EFSA scrive nel suo nuovo parere (2) di non essere in grado di valutare la sicurezza delle preparazioni a base di radice o rizoma di Rheum palmatum L., Rheum officinale Baill. e dei loro ibridi, dalla foglia o dal frutto di Cassia senna L. e dalla corteccia di Rhamnus frangula L. e Rhamnus purshiana: “The Panel considers that the safety of preparations from the root or rhizome of Rheum palmatum L., Rheum officinale Baill. and their hybrids, from the leaf or fruit of Cassia senna L. and from the bark of Rhamnus frangula L. and Rhamnus purshiana DC cannot be established based on the submitted studies”.

Dal 2018 a oggi sono passati 6 anni e molti nuovi studi di genotossicità tutti “negativi”, ma nulla è cambiato dall’opinione con la quale EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha messo le premesse per il bando in tutta Europa degli integratori alimentari contenenti Aloe spp. e alcune sostanze presenti nelle foglie dell’Aloe come emodina e aloe-emodina (una delle principali sostanze idrossiantraceniche presenti, per altro, nell’aloe ma anche in molte altre specie vegetali) sospette genotossiche, cioè in grado di modificare il DNA.

Dopo quel parere, entrato in vigore in Italia come Regolamento della Commissione europea nell’aprile del 2021, la comunità di operatori economici interessati, con il supporto scientifico dell’Università di Milano, ha condotto numerose ricerche, ma nulla è cambiato perché EFSA ribadisce nel suo nuovo parere di non essere in grado di valutarne la sicurezza.

Questo nonostante il fatto che rispetto al 2018 l’Autorità avesse oggi a disposizione, ai fini della revisione, una notevole mole di nuovi dati originali, frutto di studi condotti secondo i più recenti e convalidati protocolli scientifici internazionali (OECD), studi che dimostrano la incontrovertibile non genotossicità degli estratti di piante contenenti aloe-emodina, il principale HAD sotto accusa, e uno studio che smentisce la genotossicità della stessa aloe-emodina. C’erano quindi fondati motivi per ritenere che l’Autorità avrebbe considerato validi i nuovi argomenti per mutare la propria già incerta posizione.

Secondo SISTE e ASSOERBE un parere, questo di EFSA – basato su motivazioni per lo più contradditorie e illogiche, non sostenibili dal punto di vista scientifico –, che lascia costernati comunità scientifica e produttori di preparazioni botaniche.

I risultati dei nuovi studi, infatti, contraddicono in modo inoppugnabile quelli più datati, condotti secondo protocolli non convalidati a livello internazionale, che hanno portato al bando degli integratori alimentari contenenti preparazioni a base di Aloe spp., emodina e aloe-emodina.

Ma, come si può sostenere, si chiede la comunità scientifica e degli operatori interessati, con in testa SISTE e ASSOERBE, che qualunque miscela/preparazione contenente emodina e aloe-emodina, prescindendo da quantità e livello di assunzione e dall’effetto matrice, sia genotossica, quando le numerose ed “eccellenti”, riconosce la stessa EFSA, evidenze scientifiche, oggi disponibili, dimostrano il contrario? Che senso aveva richiedere nuove prove scientifiche se la sentenza era già stata formulata a prescindere da queste?

Dichiara Marinella Trovato, Presidente SISTE: «A parte la delusione e lo scoramento per l’impegno umano ed economico e gli sforzi fatti per dimostrare la sicurezza di queste preparazioni – che peraltro continuano a trovare impiego in miriadi di preparazioni alimentari così come in dispositivi medici, in farmaci e cosmetici, categorie di prodotti soggetti a disposizioni diverse – resta lo sconcerto e la preoccupazione per future valutazioni che riguardino altre specie vegetali. È legittimo pensare che questo parere rientri in un disegno più ampio volto a demonizzare l’uso dei “botanicals” negli integratori alimentari e che il consumatore e la sua salute in tutto questo non c’entrino nulla».

Bibliografia
Specie botaniche contenenti derivati idrossiantracenici (Rheum palmatum L., Rheum officinale Baill. e i loro ibridi, Rhamnus purshiana DC., Rhamnus frangula L. e Cassia senna L.). Articolo 8, paragrafo 4, del regolamento (CE) n.1925/2006 per la valutazione della sicurezza delle sostanze controllate dall’Unione nella parte C dell’allegato III.

EFSA NDA Panel (EFSA Panel on Nutrition, Novel Foods and Food Allergens). Scientific Opinion on additional scientific data related to the safety of preparations of Rheum palmatum L., Rheum officinale Baill. and their hybrids, Rhamnus purshiana DC., Rhamnus frangula L. and Cassia senna L., submitted pursuant to Article 8(4) of Regulation (EC) No 1925/2006. EFSA Journal. 2024;22(5):e8766.

I pilastri della cosmetica moderna

I pilastri della cosmetica moderna

P. Perugini
Professore associato Dipartimento di Scienze del Farmaco, Università di Pavia Membro del Comitato scientifico di Cosmetic Technology
paolaperugini@unipv.it

 

Negli ultimi anni, i profondi cambiamenti demografici e climatici che stiamo vivendo ci spingono a riconsiderare in modo etico l’utilizzo delle risorse disponibili, sia come società sia come ambito scientifico. Questa riflessione porta alla ribalta il concetto di sostenibilità, ovvero uno sviluppo che mira a soddisfare le attuali esigenze senza compromettere il benessere delle generazioni future.

Oggi, nel mondo della cosmesi, la sostenibilità non è una tendenza, ma un’inevitabile necessità, complice un consumatore impegnato che cerca prodotti che non soddisfino solo esigenze estetiche ma anche etiche.

Tuttavia, nel racconto comune sulla sostenibilità, spesso manca la comprensione di quello che questo concetto realmente comporta. La sostenibilità non è una visione unidimensionale, ma un intreccio equilibrato di più  fattori. Si poggia su tre pilastri fondamentali che sono l’aspetto ambientale, l’equità sociale e la dimensione economica.

Dal punto di vista ambientale, si parla di scelte che permettano di soddisfare gli obiettivi di eco-compatibilità come la mitigazione del cambiamento climatico, l’uso sostenibile e la protezione delle risorse idriche e marine, la transizione all’economia circolare, la prevenzione e controllo dell’inquinamento e il rispetto delle biodiversità e degli ecosistemi. Allo stesso tempo, la sostenibilità deve garantire condizioni di lavoro dignitose lungo tutta la catena di produzione, così come promuovere l’inclusione sociale e il rispetto delle diversità culturali. Infine, deve creare un modello di business che non considera solo il profitto, ma che crea valore condiviso per tutte le parti interessate. è evidente, quindi, che la sostenibilità rappresenta un tema complesso.

Peraltro, èun concetto dinamico e in continua evoluzione, influenzabile dal progresso e dalle innovazioni tecnologiche. Le nuove ricerche nel campo della chimica verde, delle tecnologie e pratiche sostenibili offrono costantemente nuove prospettive e soluzioni per affrontare le sfide. Numerosi software e applicazioni oggi aiutano nel valutare l’impatto ambientale dei materiali, delle tecniche di produzione e delle strategie di distribuzione, facilitando così la progettazione di prodotti più sostenibili. è importante rimanere al passo con queste scoperte per integrare le migliori azioni nei processi di sviluppo dei prodotti.

Per tutti questi motivi, la sostenibilità richiede un approccio olistico che implica necessariamente una rivoluzione. In altre parole, presuppone una rivalutazione di tutte le strategie aziendali.

Tuttavia, in questa frenetica e impegnativa corsa verso la sostenibilità, l’attenzione rivolta alla creazione di prodotti più sostenibili spesso finisce per oscurare altri aspetti cruciali del prodotto, come la sicurezza o l’efficacia.

Questi elementi, però, sono e devono rimanere le colonne portanti del prodotto. Dopotutto, un cosmetico che non garantisce la sicurezza o che non offre risultati efficaci non può essere ritenuto conforme alle normative.

è qui che entra in gioco l’ecodesign, permettendo il giusto compromesso tra sostenibilità, sicurezza ed efficacia grazie a una progettazione consapevole che coinvolge l’intero processo produttivo e il ciclo di vita del prodotto. L’ecodesign, infatti, richiede una visione d’insieme e competenze multidisciplinari per garantire che ogni fase del processo di sviluppo del prodotto sia attentamente valutata e ottimizzata, mantenendo un equilibrio coerente tra tutti i suoi aspetti. Questo approccio consente di capitalizzare la sostenibilità senza mettere in secondo piano le necessità di base che i prodotti devono soddisfare per definizione. particolare, è bene ricordare che l’impatto della sostenibilità non si limita solo all’attività produttiva ma si estende su tutta la catena di valore. Nel caso della cosmetica, riguarda la fase di design, di approvvigionamento di materie prime, di produzione, di packaging e di distribuzione, fino alle fasi di utilizzo e post-utilizzo da parte del consumatore. Pertanto, è essenziale promuovere una visione condivisa di tutte le parti coinvolte nella filiera del benessere.

Una delle categorie in cui questa tensione tra sostenibilità, efficacia e sicurezza è particolarmente evidente è quello della protezione solare. Al giorno d’oggi, i prodotti solari rappresentano alcuni tra i cosmetici più richiesti dal mercato, a fronte di un’aumentata consapevolezza per la protezione dai rischi dell’esposizione solare e quindi della ricaduta diretta che possono avere sulla salute dell’uomo. Tuttavia, dal punto di vista formulativo, presentano spesso alte concentrazioni di filtri UV il cui rilascio all’interno di ecosistemi marini preoccupa i consumatori e lo rende un prodotto ritenuto impattante verso l’ambiente esterno. Di conseguenza, serve muoversi nel processo di sviluppo di formule che trovino il giusto equilibrio tra la sicurezza umana e la compatibilità marina e/o ambientale.

Si parte dall’analisi delle materie prime, della provenienza e della biodegradabilità. Su questo punto è bene ricordare che serve distinguere il concetto di naturale da quello di sostenibile. Le parole “verdi” spesso associate a ingredienti come materie prime vegetali ed estratti botanici possono essere fuorvianti. Un prodotto cosmetico naturale non è necessariamente sostenibile, e viceversa. Per determinare la sostenibilità di un ingrediente, è essenziale considerare la sua reperibilità, i processi produttivi e l’inquinamento ambientale generato dalla sua filiera e trasporto. Gli ingredienti naturali di nicchia, espressione della biodiversità e di ecosistemi particolari, per esempio, vanno preservati per mantenere la ricchezza nel territorio di origine.

Ci si sposta poi sulla sinergia tra ingredienti e sulla definizione dei blend più sicuri e attivi; ci si concentra sulla formulazione del prodotto, utilizzando metodologie che sfruttino il transfer tecnologico verso approcci a minor impatto ambientale, sempre più all’avanguardia.

In sintesi, l’approccio a 360°„ rappresenta una risposta chiave per sviluppare prodotti che rispondano a tutti i criteri, implementando anche la misurazione dell’intero impatto del prodotto lungo la catena di produzione e consumo. Questo consente di trovare un equilibrio ottimale tra le esigenze della salute umana e la protezione dell’ambiente, garantendo che i prodotti, come nel caso del solare, non solo esercitino la loro azione di protezione, ma anche rispettino la fragilità degli ecosistemi marini e ambientali.

Tale approccio favorisce la gestione efficiente del prodotto in cui la sostenibilità, la sicurezza e l’efficacia non sono più concetti separati quanto più strettamente interconnessi. Integrandoli pienamente si possono realizzare prodotti cosmetici che soddisfino appieno le esigenze dei consumatori moderni, senza compromettere il benessere del pianeta o della salute umana.

Ciò significa investire continuamente nella ricerca e sviluppo di ingredienti innovativi e processi di produzione sostenibili, senza pregiudicare la qualità, la sicurezza e l’efficacia del prodotto finale.

Editoriale CT 3 • 2024

Anna Caldiroli

Con la partecipazione di Giulia Aiello, psicologa

Lei gli dice, stuzzicandolo, “Immagini se ci hanno visti?” Preoccuparsi di quello che pensano gli altri lui risponde, “È compito degli scacchisti”

Veleno, Tananai

Editoriale CT 3 • 2024

Una pagina del sito web di alcuni anni fa di Cosmoprof Worldwide Bologna annunciava che per la successiva edizione il main topic sarebbe stato sustainable beauty, with no compromise senza porsi dei limiti e comprendendo il packaging e le formule, la ricerca verso ingredienti naturali ma anche le politiche e le scelte aziendali che sarebbero state raccontate al ritmo di “Not just Sustainable Beauty, but Holistic Beauty as well”.

La direzione intrapresa incontra i risultati delle indagini di mercato che vedono i consumatori più interessati che mai a prodotti di bellezza (che percepiscono essere) naturali e sostenibili e, in questo quadro, la bellezza olistica – al crocevia tra salute e bellezza – gioca in prima linea insieme ai player che lavorano già secondo un approccio “beauty inside-out”, ponendosi alla ricerca di soluzioni e tecnologie in grado di restituire valore e non depauperare i territori e chi li abita.

Data la stretta relazione tra in e out (in cui troviamo in gioco anche il cosmetico e i benefici che è in grado di apportare), tra il singolo e l’ambiente, nel senso più ampio del termine, volendo sviscerare la relazione tra la persona e la società in cui è inserita (dando quindi una diversa interpretazione al concetto di inside-out) ho invitato a contribuire a questo editoriale Giulia Aiello, psicologa.

Mentre scrivo questo editoriale ho da poco visto al cinema “Povere creature”, che ha come protagonista Bella, una sorta di creatura di Frankenstein, frutto dell’esperimento di uno scienziato che ha messo insieme il corpo di una donna con il cervello di un neonato. Ne esce fuori una “personaggia” che non ha perciò subito alcuna educazione repressiva femminile. Man mano che il cervello cresce acquisisce lo sviluppo motorio, il linguaggio e scopre il piacere sessuale. Bella è vivace e curiosa, vorrebbe provare tutto, si ribella al padre creatore e al suo aiutante che vorrebbero tenerla per loro in un mondo protetto: decide di scappare con un uomo che la seduce e che poi abbandonerà, e da qui inizia la sua avventura. Per venire a noi, mi ha colpito leggere che per una certa parte della critica il motore dell’avventura di Bella sia la sua bellezza, che giustificherebbe l’evolversi della sua storia. Non mi ritrovo molto in questa lettura, ma quello che mi sembra interessante è ciò che viene percepito come bellezza e perchè. Certo il suo corpo è giovane e conforme, ma il suo sguardo curioso e famelico, le movenze sgraziate, quello che dice e che fa è completamente al di fuori dai canoni di bellezza codificati e addomesticati ai quali siamo abituati. Quello che invece possiamo percepire come potente e bello è il contatto col proprio sentire, con ciò che le dà piacere, con la fame di mondo e di esperienze, con il patire per le ingiustizie del mondo e il desiderio di alleviarle, con la sete di conoscenza.

Capita di incontrare persone che pur non essendo particolarmente belle sprigionano bellezza, hanno gli occhi che brillano, trasmettono vitalità e sicurezza di sè. Curare la propria autostima e stare bene è fondamentale, ma sarebbe molto ingenuo considerare solo l’aspetto individuale quando parliamo di bellezza, dato che viviamo in un mondo sociale che è fatto di codici, giudizi, stratificazioni di sguardi che abbiamo imparato a fare nostri, anche quando non ne siamo consapevoli, soprattutto riguardo i corpi femminili. Quante energie, chi più chi meno, impieghiamo per rispondere e compiacere questi ideali, a concentrarci sulle nostre presunte mancanze, quanto ancora è insidioso quel mito della bellezza inteso come ideale di perfezione, decoro e accettabilità sociale! E allora forse quello che possiamo fare è innanzitutto prenderne consapevolezza, essere più clementi con noi stesse e con le altre donne, anche prenderci il rischio di deludere qualche aspettativa. Ne guadagneremmo energie per stare a contatto con le nostre sensazioni, le nostre intuizioni, le nostre capacità, la nostra bellezza.

Si consiglia la lettura del libro di Maura Gancitano, Specchio delle mie brame (Einaudi).

Editoriale Innovazione in Botanicals 2 • 2024

editoriale
Innovazione in Botanicals 2•2024
Elena Sgaravatti

Direttore scientifico
di Innovazione in Botanicals

Le biosoluzioni:
le nuove sfide per l’Europa

La recente comunicazione della Commissione Europea, “Building the future with nature: Boosting Biotechnology and Biomanufacturing in the EU”, pubblicata il 27 marzo 2024, rappresenta una pietra miliare per il futuro dell’Europa.

Con una visione rivoluzionaria, questa strategia non solo ambisce a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, ma si prefigge anche di stimolare la creazione di occupazione verde e di sostenere una crescita economica resiliente attraverso le regioni europee.

Nel testo, le biotecnologie si rivelano attori chiave nella produzione di materiali e vettori energetici rinnovabili derivati da biomasse e/o materie prime seconde (come lo sono gli interessantissimi esempi citati in questo numero di Innovazione in Botanicals) rendendo merito a un settore che promette di trasformare i modelli produttivi europei, riducendo significativamente l’uso di risorse non rinnovabili, i rifiuti e le emissioni inquinanti. Il loro impiego in processi produttivi meno energivori e più efficienti nel minimizzare gli sprechi è un chiaro segno di come l’innovazione tecnologica possa essere armonizzata con l’efficienza ambientale, in una simbiosi che si ispira direttamente alla natura.

Un’attenzione particolare è rivolta anche alle biotecnologie ambientali, fondamentali nella purificazione dei flussi di rifiuti e nella bonifica di terreni contaminati. L’adozione di enzimi e altre metodologie biotecnologiche offre soluzioni efficaci non solo per il riciclaggio avanzato, ma anche per combattere la contaminazione da microplastiche e migliorare la rilevazione di inquinanti, potenziando la capacità di monitorare e gestire l’impatto ambientale delle attività industriali.

La capacità delle biosoluzioni di catturare carbonio, attraverso sistemi bio-based come le alghe marine ingegnerizzate o sistemi di fotosintesi bio-ibridi, si dimostra straordinaria. Queste tecnologie non solo contribuiscono alla riduzione dei gas serra, ma favoriscono anche la conservazione della biodiversità e supportano la resilienza degli ecosistemi naturali.

La strategia europea sottolinea poi l’importanza di accelerare l’approvazione di innovazioni biotecnologiche sostenibili, come biopesticidi e fertilizzanti bio-basati a basso rischio. Attraverso iniziative come i “living labs” del progetto “A Soil Deal for Europe”, l’Unione Europea intende facilitare l’integrazione di queste biosoluzioni nel mercato, fornendo dati essenziali per orientare le future politiche di sostenibilità.

Nonostante i numerosi vantaggi, l’accettazione delle biosoluzioni nell’Unione Europea rimane una sfida significativa, dovuta principalmente a una scarsa consapevolezza dei loro benefici. Per superare queste barriere culturali, è essenziale un impegno congiunto per migliorare la comprensione e l’accettazione pubblica di queste tecnologie. Implementare velocemente quadri normativi e informativi che garantiscano un uso responsabile e sicuro delle biosoluzioni è fondamentale, così come lo è coinvolgere attivamente i cittadini europei attraverso un dialogo aperto e informato.

Per aumentare l’accettazione pubblica è cruciale anche sottolineare i vantaggi economici a lungo termine delle biosoluzioni. Educare i consumatori su questi aspetti può aiutare sia a giustificarne il prezzo, spesso superiore, sia a promuovere una transizione verso opzioni più sostenibili: incentivi, sussidi o agevolazioni fiscali possono rendere le biosoluzioni più attraenti e accessibili al grande pubblico.

Posizionando le biotecnologie e le biosoluzioni al centro della sua strategia, l’Europa non solo enfatizza il suo impegno verso un futuro sostenibile, ma stabilisce anche un modello di sviluppo che può essere replicato globalmente. Questo approccio, che integra innovazione tecnologica e gestione sostenibile delle risorse, non solo rispetta i limiti ecologici del nostro pianeta, ma promuove anche una crescita economica inclusiva e di lungo termine, posizionando il continente all’avanguardia nella corsa globale verso un futuro più verde e resiliente. Così, dalla lettura del sopracitato testo della Commissione Europea la domanda sorge spontanea: se non ora, quando? E la risposta non può più attendere.

Condividi la notizia!

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin

RELISSA™

RELISSA™
Il Fitosoma® a base dell’estratto di melissa
è la proposta naturale per un ritrovato equilibrio
RELISSA™
Il Fitosoma® a base dell’estratto di melissa
è la proposta naturale per un ritrovato equilibrio
Come possiamo interrompere il ciclo vizioso stress ed ansia che può portare a una cattiva qualità del riposo e viceversa?

C’è una epidemia a base bidirezionale ancora sottostimata ma di grande impatto sulla salute pubblica: scadente benessere mentale e fisico dovuto a una scadente qualità del sonno e viceversa [1]. Durante il sonno, il corpo e la mente attraversano vari processi riparativi cellulari, il consolidamento dei ricordi, l’elaborazione delle emozioni e la rimozione delle tossine dal cervello.Un buon sonno può aiutarci a regolare meglio le nostre emozioni e a migliorare le capacità cognitive come l’apprendimento e l’attenzione.La Melissa officinalis è conosciuta da secoli e utilizzata per diverse applicazioni grazie alla sua azione calmante e “antistress”, favorendo il sonno e il rilassamento. Altri effetti studiati della pianta includono attività antiossidante e spasmolitica, neuroprotezione [2-3]. Nella pianta sono stati identificati più di 50 composti (compresi quelli volatili), ma i principi attivi sono considerati gli acidi idrossicinnamico e rosmarinico e derivati [2], che hanno molteplici proprietà tra cui il loro effetto riequilibrante dell’umore. Tuttavia, ad oggi esistono decine di studi scientifici dove la pianta e suoi preparati vengono utilizzati a dosaggi e con schemi posologici molto diversi [3].

Come possiamo interrompere il ciclo vizioso stress ed ansia che può portare a una cattiva qualità del riposo e viceversa?

C’è una epidemia a base bidirezionale ancora sottostimata ma di grande impatto sulla salute pubblica: scadente benessere mentale e fisico dovuto a una scadente qualità del sonno e viceversa [1]. Durante il sonno, il corpo e la mente attraversano vari processi riparativi cellulari, il consolidamento dei ricordi, l’elaborazione delle emozioni e la rimozione delle tossine dal cervello.Un buon sonno può aiutarci a regolare meglio le nostre emozioni e a migliorare le capacità cognitive come l’apprendimento e l’attenzione.La Melissa officinalis è conosciuta da secoli e utilizzata per diverse applicazioni grazie alla sua azione calmante e “antistress”, favorendo il sonno e il rilassamento. Altri effetti studiati della pianta includono attività antiossidante e spasmolitica, neuroprotezione [2-3]. Nella pianta sono stati identificati più di 50 composti (compresi quelli volatili), ma i principi attivi sono considerati gli acidi idrossicinnamico e rosmarinico e derivati [2], che hanno molteplici proprietà tra cui il loro effetto riequilibrante dell’umore. Tuttavia, ad oggi esistono decine di studi scientifici dove la pianta e suoi preparati vengono utilizzati a dosaggi e con schemi posologici molto diversi [3].

Melissa Phytosome®

la valorizzazione di una preziosa pianta
per il riequilibrio quotidiano

La ricerca di Indena si è concentrata sull’ottimizzazione della bioaccessibilità formulativa dei fitonutrienti della Melissa officinalis.
Il risultato è un ingrediente standardizzato e affidabile per un naturale riequilibrio della qualità della vita. Il prodotto si basa sulla formulazione di Melissa officinalis con fosfolipidi, ovvero Melissa Phytosome®, per ottimizzare la dispersione nei fluidi gastrointestinali e la performance biologica degli acidi idrossicinnamici e dell’acido rosmarinico.

Melissa Phytosome®

la valorizzazione di una preziosa pianta
per il riequilibrio quotidiano

La ricerca di Indena si è concentrata sull’ottimizzazione della bioaccessibilità formulativa dei fitonutrienti della Melissa officinalis.
Il risultato è un ingrediente standardizzato e affidabile per un naturale riequilibrio della qualità della vita. Il prodotto si basa sulla formulazione di Melissa officinalis con fosfolipidi, ovvero Melissa Phytosome®, per ottimizzare la dispersione nei fluidi gastrointestinali e la performance biologica degli acidi idrossicinnamici e dell’acido rosmarinico.

Miglioramento dell’umore,
della qualità del sonno e della vita

Recenti evidenze cliniche dimostrano che Melissa Phytosome® offre un chiaro supporto all’umore, allo stress, alla salute emotiva e al sonno assicurando un miglioramento nella qualità della vita. Lo studio clinico controllato, randomizzato, in doppio cieco verso placebo è stato condotto in 100 soggetti utilizzando specifici questionari internazionalmente validati [4]. Il prodotto è stato assunto al dosaggio di 200 mg b.i.d per soli 21 giorni migliorando in modo statisticamente significativo lo stato emozionale, la qualità del sonno (misurazione effettuata con la scala PSQI) e la qualità di vita globale.

Oltre allo studio clinico, è stata analizzata attentamente una potenziale interazione specifica, nel contesto del crescente interesse su come il microbioma possa influenzare il nostro benessere, soprattutto nel caso dell’umore e del sonno. In particolare il Lactobacillus rhamnosus, batterio in grado di colonizzare il tratto gastrointestinale umano, può migliorare il riposo notturno e il sonno REM (movimento rapido degli occhi), grazie alla produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA) che controllano l’espressione dei geni responsabili dei ritmi sonno-veglia. Melissa Phytosome® non ha mostrato interazioni negative con il Lactobacillus rhamnosus, salvaguardandone così l’effetto benefico [5].

Miglioramento dell’umore,
della qualità del sonno e della vita

Recenti evidenze cliniche dimostrano che Melissa Phytosome® offre un chiaro supporto all’umore, allo stress, alla salute emotiva e al sonno assicurando un miglioramento nella qualità della vita. Lo studio clinico controllato, randomizzato, in doppio cieco verso placebo è stato condotto in 100 soggetti utilizzando specifici questionari internazionalmente validati [4]. Il prodotto è stato assunto al dosaggio di 200 mg b.i.d per soli 21 giorni migliorando in modo statisticamente significativo lo stato emozionale, la qualità del sonno (misurazione effettuata con la scala PSQI) e la qualità di vita globale.

Oltre allo studio clinico, è stata analizzata attentamente una potenziale interazione specifica, nel contesto del crescente interesse su come il microbioma possa influenzare il nostro benessere, soprattutto nel caso dell’umore e del sonno. In particolare il Lactobacillus rhamnosus, batterio in grado di colonizzare il tratto gastrointestinale umano, può migliorare il riposo notturno e il sonno REM (movimento rapido degli occhi), grazie alla produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA) che controllano l’espressione dei geni responsabili dei ritmi sonno-veglia. Melissa Phytosome® non ha mostrato interazioni negative con il Lactobacillus rhamnosus, salvaguardandone così l’effetto benefico [5].

Attività antiossidante e neuroprotettiva

È stato inoltre condotto un esaustivo screening in vitro su sistemi cellulari e su enzimi per identificare i principali meccanismi d’azione [6]. In particolare è stata esplorata l’attività antiossidante e di eliminazione dei radicali e la funzione di neuroprotezione. Di rilievo è la modulazione dell’enzima GABA-transaminasi (responsabile della degradazione del GABA), enzima chiave per il riequilibrio del sistema gabaergico che presidia gli stati di ansia e il sonno.

Attività antiossidante e neuroprotettiva

È stato inoltre condotto un esaustivo screening in vitro su sistemi cellulari e su enzimi per identificare i principali meccanismi d’azione [6]. In particolare è stata esplorata l’attività antiossidante e di eliminazione dei radicali e la funzione di neuroprotezione. Di rilievo è la modulazione dell’enzima GABA-transaminasi (responsabile della degradazione del GABA), enzima chiave per il riequilibrio del sistema gabaergico che presidia gli stati di ansia e il sonno.

Standardizzazione, applicazioni e dosaggio

È stato inoltre condotto un esaustivo screening in vitro su sistemi cellulari e su enzimi per identificare i principali meccanismi d’azione [6]. In particolare è stata esplorata l’attività antiossidante e di eliminazione dei radicali e la funzione di neuroprotezione. Di rilievo è la modulazione dell’enzima GABA-transaminasi (responsabile della degradazione del GABA), enzima chiave per il riequilibrio del sistema gabaergico che presidia gli stati di ansia e il sonno.

Standardizzazione, applicazioni e dosaggio

È stato inoltre condotto un esaustivo screening in vitro su sistemi cellulari e su enzimi per identificare i principali meccanismi d’azione [6]. In particolare è stata esplorata l’attività antiossidante e di eliminazione dei radicali e la funzione di neuroprotezione. Di rilievo è la modulazione dell’enzima GABA-transaminasi (responsabile della degradazione del GABA), enzima chiave per il riequilibrio del sistema gabaergico che presidia gli stati di ansia e il sonno.

bibliografia

  1. 1.  Chattu VK, Manzar D, Kumary S, Burman D, Spence DW, Pandi-Perumal S (2019) The Global Problem of Insufficient Sleep and Its Serious Public Health Implications. Healthcare, 7: 1. doi:10.3390/healthcare7010001.
  2. 2.  Shakeri F, Sahebkar A, Javadi l.(2016), Melissa officinalis L. – A review of its traditional uses, phytochemistry and pharmacology. Journal of Ethnopharmacology 188: 204. doi: 10.1016/j.jep.2016.05.010.
  3. 3.  Świąder J, Startek K, Wijaya CH. (2019) The therapeutic properties of Lemon balm (Melissa offcinalis L.): Reviewing novel fndings and medical indications. Appl. Bot. Food Qual. 92: 327 doi:10.5073/JABFQ.2019.092.044
  4. 4.  Bano A, Hepsomali P. Rabbani F, Farooq U, Kanwal A, Saleem A, Bugti AA, Khan AA, Khalid Z, Bugti M, Mureed S, Khan S, Ujjan ID, ŞahinS, Kara M, Khan A.(2023), The possible “calming effect” of subchronic supplementation of a standardised phospholipid carrier-based Melissa officinalis extract in healthy adults with emotional distress and poor sleep conditions: results from a prospective, randomised, double-blinded, placebo-controlled clinical trial. Pharmacol. 14:1250560. doi: 10.3389/fphar.2023.1250560
  5. 5.  Data on file
  6. 6.  Kara, Mehtap, et al. “An in vitro analysis of an innovative standardized phospholipid carrier-based Melissa officinalis L. extract as a potential neuromodulator for emotional distress and related conditions.” Frontiers in Molecular Biosciences11 (2024): 1359177. https://doi.org/10.3389/fmolb.2024.1359177

bibliografia

  1. 1.  Chattu VK, Manzar D, Kumary S, Burman D, Spence DW, Pandi-Perumal S (2019) The Global Problem of Insufficient Sleep and Its Serious Public Health Implications. Healthcare, 7: 1. doi:10.3390/healthcare7010001.
  2. 2.  Shakeri F, Sahebkar A, Javadi l.(2016), Melissa officinalis L. – A review of its traditional uses, phytochemistry and pharmacology. Journal of Ethnopharmacology 188: 204. doi: 10.1016/j.jep.2016.05.010.
  3. 3.  Świąder J, Startek K, Wijaya CH. (2019) The therapeutic properties of Lemon balm (Melissa offcinalis L.): Reviewing novel fndings and medical indications. Appl. Bot. Food Qual. 92: 327 doi:10.5073/JABFQ.2019.092.044
  4. 4.  Bano A, Hepsomali P. Rabbani F, Farooq U, Kanwal A, Saleem A, Bugti AA, Khan AA, Khalid Z, Bugti M, Mureed S, Khan S, Ujjan ID, ŞahinS, Kara M, Khan A.(2023), The possible “calming effect” of subchronic supplementation of a standardised phospholipid carrier-based Melissa officinalis extract in healthy adults with emotional distress and poor sleep conditions: results from a prospective, randomised, double-blinded, placebo-controlled clinical trial. Pharmacol. 14:1250560. doi: 10.3389/fphar.2023.1250560
  5. 5.  Data on file
  6. 6.  Kara, Mehtap, et al. “An in vitro analysis of an innovative standardized phospholipid carrier-based Melissa officinalis L. extract as a potential neuromodulator for emotional distress and related conditions.” Frontiers in Molecular Biosciences11 (2024): 1359177. https://doi.org/10.3389/fmolb.2024.1359177

Editoriale IN 1 • 2024

Editoriale IN 1 • 2024

Tiziana Mennini

Direttore scientifico
de L'Integratore Nutrizionale

Le piante in fondo al mare

Cari Lettori,

Con l’avvento del nuovo anno, siamo lieti di presentarvi il nuovo numero de L’Integratore Nutrizionale, un’opportunità per condividere con voi le nostre riflessioni sul materiale pubblicato. Vi propongo una chiave di lettura un po’ nascosta e approfondita, che si cela dietro il tema centrale, che sicuramente gli acidi grassi omega 3 occupano a pieno titolo, con il loro inconfondibile richiamo al mare!

Tuttavia, se scaviamo “in fondo” e leggiamo attentamente le pagine di questo numero, possiamo notare che i derivati botanici occupano sempre più spazio, una tendenza che rispecchia il panorama in evoluzione del mercato degli integratori alimentari (o, meglio ancora, dei nutraceutici, un termine ancora sconosciuto al legislatore), dove la maggior parte dei prodotti si avvale di tali componenti. E, con un po’ di sorpresa, anche tra gli articoli che trattano di omega 3 emerge una review sui loro equivalenti di origine vegetale, che spazia tra alghe e funghi, per citarne alcuni!

Continuando la lettura, troverete uno studio clinico condotto su un prodotto nutraceutico contenente, tra gli altri ingredienti, Tribulus terrestris, diosmina, esperidina e picnogenolo, condotto su soggetti affetti da lieve disfunzione erettile. E poi la presentazione di un innovativo prodotto a base di peduncoli di ciliegia e Opuntia, per promuovere la salute cardiovascolare.

Inoltre, siamo lieti di dare il benvenuto a una “new entry”, Giovanna Baron, del Dipartimento di Scienze farmaceutiche dell’Università degli Studi di Milano, che ringraziamo per aver accettato di curare la rubrica di aggiornamento “Piante e derivati botanici”. In questo numero introduttivo, la dott.ssa Baron ci offre preziose informazioni sulla distribuzione delle sostanze funzionali all’interno del fitocomplesso.

Tuttavia, quando si affronta il tema dei derivati botanici, ci si imbatte inevitabilmente nella spinosa questione regolatoria, ancora irrisolta. L’avvocato Bianca Bonin ci informa che la Corte tedesca ha presentato una nuova richiesta di pronuncia pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea in merito all’applicabilità del Regolamento CE 1924/2006 relativo alle indicazioni nutrizionali e sulla salute, nonché ai claim sulle sostanze botaniche. Un argomento che merita attenta riflessione e approfondimento!

Vi auguriamo una piacevole lettura, cercando di rintracciare tutte….le piante in fondo al mare di cui vi ho parlato!

Condividi la notizia!

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin