Furosap®

Furosap®

Un booster naturale per incrementare vigore e massa muscolare

Furosap® è un estratto secco di semi di Fieno greco (Trigonella foenum-graecum), standardizzato in protodioscina ≥20% HPLC supportato da studi clinici condotti su soggetti di sesso maschile, per utilizzo in integratori alimentari mirati ad aumentare il vigore, la forza, la massa muscolare e il benessere cardiometabolico. Il prodotto è ottenuto con un processo unico e brevettato (US patent 8,217,165 B2; US 8,754,205 B2) in stabilimenti certificati ISO 22000:2018, 9001:2015. Furosap® è certificato Kosher e Halal, estratto con etanolo, solubile in acqua, non irraggiato, allergen free, BSE-TSE free, GMO free, conforme ad alti standard relativamente a livelli residui di pesticidi, metalli pesanti e contaminanti.

Meccanismo d'azione

Il fitocomplesso di Furosap® e, in particolare, la sua principale frazione composta da protodiscina, saponina steroidea furostanolica, incrementa i livelli ematici di testosterone totale e libero in soggetti di sesso maschile. La protodioscina, infatti, agisce stimolando l’ipotalamo a secernere GnRH (ormone di rilascio delle gonadotropine), con conseguente maggiore attivazione della ghiandola pituitaria (adenoipofisi) a produrre l’ormone luteinizzante LH. Quest’ultimo ormone andrà a stimolare le cellule di Leydig del testicolo a secernere testosterone inducendo un effetto anabolico e androgenico e incrementando la spermatogenesi. La protodioscina, inoltre, aumenta i recettori degli androgeni nelle cellule migliorando la sensibilità a testosterone e DHT (diidrotestosterone) e, a livello dei corpi cavernosi, stimola il rilascio di ossido nitrico. Le saponine furostanoliche migliorano il metabolismo glucidico modulando i livelli plasmatici di insulina, HOMA-IR, leptina e adiponectina.

Applicazioni
e modalità d'uso

Furosap® è un ingrediente per integratori alimentari per incrementare vigore, massa muscolare, fertilità e benessere cardiometabolico con studi clinici condotti in soggetti di sesso maschile. Le Linee guida ministeriali di riferimento per gli effetti fisiologici (Allegato 1 aggiornato dal nuovo Decreto direttoriale 4 Agosto 2021) riportano per i semi di fieno greco Trigonella foenum-graecum le seguenti indicazioni: Metabolismo dei carboidrati. Metabolismo dei trigliceridi e del colesterolo. Sulla base degli studi clinici si suggerisce un dosaggio giornaliero di Furosap® di 500 mg da assumere a stomaco pieno.

Fagron Italia SRL
Via Lazzari 4-6
40057 Quarto Inferiore (BO)
tel 051 53 57 90
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Insieme creiamo il futuro
della medicina personalizzata

-- Fagron

Intervista a Germano Scarpa

Intervista a GERMANO SCARPA

Presidente di Integratori & Salute

Abbiamo pubblicato sul numero scorso la notizia della nascita di Integratori & Salute, nuova realtà nata dalla fusione di FederSalus e Integratori Italia, le due associazioni di categoria cui afferiscono rispettivamente 240 aziende della filiera degli integratori alimentari e 450 aziende del settore alimentare, italiane ed estere.
La nuova associazione ha avviato giovedì 10 marzo il primo Consiglio Direttivo1, che ha sancito l’inizio della sua operatività sotto la guida del Presidente Germano Scarpa, che guiderà il percorso di Integratori & Salute per i prossimi tre anni.
Abbiamo chiesto a Germano Scarpa di approfondire le motivazioni e le ricadute dell’evento.

R.  In Italia avevamo fondamentalmente due associazioni, con caratteristiche diverse. Integratori Italia, che fa parte di Unione Italiana Food, aderente a Confindustria, aveva associato prevalentemente grosse imprese, con capacità di relazioni di primo livello, politiche e consolidate.
FederSalus in vent’anni di attività ha saputo addensare attorno a sé molte imprese, ha fatto cultura anche per aspetti gestionali e regolatori, soprattutto nei primi 10-12 anni di vita. Ricordo che, quando era possibile che un’associazione al di fuori di un sistema potesse incidere a livello europeo, FederSalus si è opposta alla Commissione europea per quanto riguardava l’iter di valutazione dei claim relativi ai botanicals da parte di EFSA, opposizione che poi è stata ritirata quando, nel settembre 2010, la Commissione ha bloccato la valutazione dei botanicals. 
Due anni fa avevo comunicato a FederSalus la mia disponibilità a far parte nuovamente del Consiglio, perché volevo presentare l’idea, da condividere con gli associati, di un progetto di un’unica associazione italiana, che avesse delle caratteristiche ben precise.

R.  Due anni fa sono stato votato da molte aziende e, a quel punto, il Consiglio mi ha chiesto di fare il Presidente. Ho accettato, ma esplicitando chiaramente quale sarebbe stato il programma del mio mandato: prevalentemente quello di provare a creare un’unica associazione in Italia, che a questo punto sarebbe stata la più grande in Europa, come rappresentanza di aziende e di fatturato.

D’altra parte io, come altri associati di FederSalus, ero anche associato a Integratori Italia, quindi anche con loro si era già parlato di quanto sarebbe stato bello costituire un’unica associazione italiana, forte e coesa, che fosse la sintesi delle due associazioni, all’interno di Unione Italiana Food.

R.  Abbiamo iniziato un percorso difficile con tutto il Consiglio, sia perché eravamo in piena pandemia da COVID-19, sia perché l’Europa ci ha creato non pochi problemi su diverse sostanze (per esempio l’Aloe, tanto per dirne una). 

Il Consiglio ha però lavorato bene, anche se, come succede in democrazia, non tutti erano d’accordo (abbiamo avuto dieci consiglieri a favore e due contrari a questa operazione) ma abbiamo poi deciso di portare il progetto di fusione all’assemblea dei soci, che, con il voto favorevole del 70% dei presenti, si è espresso a favore. È chiaro che l’adesione a Confindustria ha visto qualche associato contrario, ma mi auguro che almeno una parte di questi associati contrari rimarranno all’interno di Integratori & Salute come soci.

R.  Nell’accordo di fusione avevamo previsto 6 consiglieri derivanti da FederSalus e 6 da Integratori Italia. Unione Italiana Food ci ha poi offerto la presidenza: mi è stato chiesto di essere il Presidente di Integratori & Salute e credo che come ex associato a tutte e due le associazioni sarò in grado di rappresentare entrambe le parti.

R.  Il patrimonio di FederSalus entra all’interno di Unione Italiana Food ma resta a disposizione del settore integratori, cioè di Integratori & Salute.

R.  La sintesi è di portare i valori di FederSalus all’interno di un’associazione che ha degli altri valori, ma tutti noi abbiamo lo stesso obiettivo: difendere il mondo degli integratori alimentari e affermarlo per la dignità che deve avere, che non è sempre un effetto placebo, ma anche fisiologico fondamentale per il mantenimento della salute.

Si chiama Integratori & Salute perché vogliamo rimarcare la funzione dei prodotti che noi rappresentiamo, cioè di mantenere in salute le persone che stanno bene. Se partiamo da questo punto, poi possiamo costruire ciò che ne deriva: i claim salutistici, e come dimostrarli, in quanto per provare gli effetti fisiologici non si possono usare gli stessi protocolli che si usano per dimostrare gli effetti terapeutici in caso di malattia. Bisogna trovare altri modi, che, per come è andata avanti la scienza, non sono così complessi, bisogna avere il coraggio di proporli.

R.  Il programma è molto ambizioso: avviare un tavolo di lavoro non solo con il Ministero della Salute, ma con il mondo della politica legato sia a questo sia al Ministero dell’Economia, coinvolgendo gli europarlamentari italiani, che devono avere la consapevolezza che noi siamo il primo mercato in Europa e abbiamo una tradizione d’uso legato anche alla nostra cultura alimentare mediterranea.

Poi continueremo a fare i seminari di aggiornamento, collaborazioni con il mondo scientifico che vogliamo intensificare alla ricerca di nuovi protocolli per dimostrare l’efficacia salutistica, e continueremo il nostro impegno per innalzare il livello culturale delle imprese, fino a creare un dossier di prodotto di alta qualità, dalle materie prime fino alla definizione dei claim. Questo a tutela sia del consumatore sia del mercato, non possiamo correre il rischio di perdere credibilità per una sola azienda. Abbiamo impiegato più di 20 anni a costruire questa credibilità sui prodotti, che ci è stata riconosciuta anche perché i consumatori, dovendo pagare di tasca propria, sono i primi a riconoscere l’efficacia fisiologica di un prodotto.

R. Io non credo che la nuova associazione farà crescere il mercato, non è questo il suo compito. Dovrà difendere in maniera lecita gli interessi degli associati e del mercato, valorizzando l’intero comparto a partire dalle piccole e medie imprese. Dovrà far crescere la cultura industriale e salutistica: tra qualche anno vedremo se saremo riusciti nell’intento. È però un percorso obbligato, altrimenti rischiamo che questo bellissimo mercato regredisca.

R.  Sarà importante condividere le linee strategiche di sviluppo di questa associazione, che vuole lavorare in maniera “preventiva” in Europa, rafforzando inoltre la sua presenza europea grazie anche al supporto della delegazione permanente di Confindustria a Bruxelles. Come mi è stato detto da molti nostri politici europei, quando gli argomenti arrivano alla Commissione europea è già tardi, bisogna essere in grado di anticipare le  problematiche e far comprendere qual è il concetto di questi prodotti, altrimenti rischiamo di creare degli allarmi per la salute del consumatore che spesso sono troppo ipotetici. È giusto vigilare sulla sicurezza di ciò che assumiamo, ma mi sembra che in alcuni casi la Commissione europea abbia un po’ esagerato.

R.  Integratori & Salute sarà associata a entrambe le associazioni europee, EHPM e Food Supplement Europe. Abbiamo anche la fortuna di avere nel Consiglio direttivo il presidente di EHPM, Antonino Santoro, il che rappresenta per noi un valore aggiunto. Collaboreremo sempre di più con chi darà il maggior riscontro di essersi organizzata per le future battaglie da combattere in Europa, che si combattono e si vincono con un’organizzazione europea che abbia al suo interno persone preparate e disponibili in certi momenti a metterci la propria faccia a difesa del comparto europeo degli integratori alimentari. Ricordiamo che la Germania oggi è il secondo mercato in Europa.

R.  In effetti combattere è la parola sbagliata, direi che è giunto il momento di sederci attorno a un tavolo e parlare con chiarezza. Probabilmente ci sono anche molti equivoci che dipendono dalle diverse culture e anche dal fatto di comunicare in inglese, il che può portare a spigolature diverse. Io penso che avere un nostro rappresentante in EHPM sia la chiave di volta per difendere questo settore.

R.  Direi che bisogna sempre avere il coraggio di cambiare. Non è stato facile fondere le due associazioni, perché soprattutto FederSalus era piena di sentimenti. E io ho capito che con questa mia idea avrei urtato dei sentimenti, per primi i miei. L’ho fatto perché, a mio modo di vedere, questo era un passo che andava fatto per il futuro. Certe volte bisogna avere il coraggio di scegliere, sapendo che il passato non si dimentica ma che bisogna abbandonare una certa strada per intraprenderne una nuova. La stessa cosa deve avvenire anche nel mondo della scienza, per aprirsi a nuove visioni, perché così potremo dare dignità a dei prodotti capendo che c’è qualcosa di utile anche in loro. Però per fare tutto ciò bisogna avere il coraggio di pronunciare una parola: cambiamento. Noi con questa operazione di fusione abbiamo avuto il coraggio di farlo, e ringrazio tutti i soci, non solo quelli che già hanno votato a favore ma anche chi deciderà di fare parte e dare fiducia a Integratori & Salute, e andiamo avanti, con la voglia di fare delle cose diverse dal passato.

Ringraziamo il Dottor Scarpa
e auguriamo il meritato successo alla nuova associazione

______________
1 Fanno parte del Consiglio Direttivo, che resterà in carica fino alla prossima elezione, che si terrà nel 2023: Vincenzo Maglione (Domor Pharma) e Giuseppe Abbadessa (GSK) in qualità di Vicepresidenti; Alessandro Sertorio (Procemsa), Cinzia Pranzoni (Equilibra-gruppo Unilever), Lorenzo Secondini (Uriach), Andrea Zanardi (Meda Pharma-gruppo Viatris), Alessandro Golinelli (Alfa Sigma), Alessandro Colombo (Biocure), Emiliano Giovagnoni (Aboca), Paolo Casoni (Perfetti Van Melle), Antonino Santoro (Difass), Rebecca Varoli Piazza (Herbalife).

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Editoriale

Editoriale

Elena Sgaravatti

Direttore scientifico
di Innovazione in Botanicals

Ripartire dalla biodiversità

Biodiversità: abbreviazione in lingua italiana di Biological Diversity. Un termine apparentemente semplice da decodificare, quanto invece complesso e intriso di potenziali vaste conseguenze nella sua declinazione nella realtà biologica. È un termine sul quale è bene soffermarsi a riflettere per più motivi.
Innanzitutto, per ricordare Edward O. Wilson, pluripremiato entomologo e naturalista americano che lo coniò nel 1986 asserendo che la biodiversità coincide con la “materia stessa della vita”. Autore, tra gli altri, del libro Metà della Terra – Salvare il futuro della vita, nel quale auspicava che metà della superficie terrestre fosse destinata a una riserva naturale per preservare la biodiversità. È scomparso lo scorso dicembre, a due mesi dall’appello (non certo il primo) lanciato alla vigilia del summit del Cop26, che ha indicato come “il maggiore tentativo globale di unire gli sforzi per un obiettivo chiaramente definibile per l’umanità”. E poi ha affermato: “Abbiamo bisogno di cooperazione, armonia, etica e pianificazione per portarlo a buon fine”.
Parole molto sagge che non possono più rimanere inascoltate, e qui veniamo al secondo motivo. La perdita di biodiversità, legata allo sfruttamento insostenibile dell’ambiente dovuta al cambiamento dell’uso del suolo e alle sconfinate deforestazioni per dar spazio a nuove colture intensive, è anche direttamente correlata all’aumento del rischio di malattie derivante da un maggiore contatto uomo-bestiame-fauna selvatica, quest’ultima considerata un enorme serbatoio di virus: se ne stimano fino a 800 mila in grado di infettare potenzialmente l’uomo. E d’altro canto sono zoonosi il 70% delle malattie emergenti, come ad esempio Ebola, Zika, encefalite di Nipah e quasi tutte le pandemie conosciute, come influenza aviaria, HIV/AIDS e anche COVID-191.
Il pericolo di una nuova pandemia è quindi determinato dall’aumento esponenziale dei cambiamenti prodotti dall’uomo e dagli impatti di queste attività sull’ambiente.
Un motivo per parlare di biodiversità, quindi, che purtroppo conosciamo tutti molto bene. E suggerisco di risentire/rivedere la recente, illuminante e chiara presentazione di Paola di Bernardi, dell’Università degli Studi di Torino, al recente Forum sull’Economia Circolare organizzato a Milano da Tondo, per avere un quadro molto chiaro dei rischi che stiamo correndo. Urge cambiare l’attuale modello di sviluppo, e qui l’innovazione e le biotecnologie saranno cruciali nel giocare un ruolo determinante; diversamente, il rischio di vedere gli effetti devastanti della nostra mancanza di lungimiranza sulla nostra salute è reale. E infatti, non a caso, l’approccio da adottare è quello One Health, nel quale la salute dell’uomo è strettamente correlata alla salute dell’ambiente e del mondo animale. Ma torneremo prossimamente su questo tema, magari.
Il terzo motivo è decisamente più incoraggiante e confortante: all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), uno dei cinque Centri Nazionali è dedicato alla biodiversità. Come si legge dal sito del MUR, il Centro “svolge ricerca e promuove lo sviluppo di soluzioni per monitorare, preservare e ripristinare la biodiversità funzionale, al fine di contrastare l’impatto antropico, gli effetti dei cambiamenti climatici e di supportare i servizi ecosistemici. Al tempo stesso, il Centro supporta le attività di ricerca e innovazione per la valorizzazione della biodiversità attraverso processi di economia circolare e di restoration economy, capaci di tutelare le risorse ambientali e assicurare il benessere della persona. L’elemento chiave del Centro di Biodiversità sono le key enabling technologies, come le biotecnologie, l’intelligenza artificiale e le tecnologie per le scienze della vita, che consentono di comprendere la complessità biologica e di individuare soluzioni ad alto valore tecnologico, per una gestione sostenibile della biodiversità, garantendo la resilienza degli ecosistemi e promuovendo uno stile di vita più sostenibile”. Obiettivi che davvero da tempo vogliamo condividere anche come imprese, sebbene le premesse (e in generale di tutto il PNRR) sembrano tenere queste ultime piuttosto imbrigliate, visto che le modalità di accesso si ripropongono complesse, inibenti e destinate sostanzialmente solo a grandi aziende, escludendo di fatto PMI e start up (che oltre ad essere le più numerose, sono anche quelle più inclusive di giovani e di donne). Tuttavia, non possiamo che rallegrarci della costituzione del Centro Nazionale della Biodiversità, consapevoli che in Italia, così come vantiamo il primato mondiale dei patrimoni UNESCO dell’umanità, possiamo vantare la presenza del 50% di tutta la biodiversità presente in Europa. Una condizione privilegiata e un’opportunità tanto unica quanto preziosa, da tradurre efficacemente in un rilancio del Paese, non solo economico, ma anche un’occasione portatrice di una nuova cultura, che contiamo acceleri di fatto un radicale cambiamento dei nostri modelli di sviluppo.

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Innovazione in Botanicals 1 • 2022

Innovazione in Botanicals 1 • 2022

Articoli scientifici

Aggiornamenti

ECONOMIA CIRCOLARE: parliamo molto di frutta secca, ma più che dei semi, del loro apporto nutrizionale e dei loro oli cosmetici, ci occupiamo delle strutture legnose: by-products oggetto di molti studi di grande utilità. Nella rubrica curata da Cristina Danna si affrontano le applicazioni di derivati del guscio di Noce e di Nocciolo per la produzione di carta e packaging sostenibile, di composti antiossidanti ricavati dal mallo della Noce e di effetti inibitori della biosintesi della melanina di estratti di tegumenti di Pistacchio.

• ABS: RISORSE GENETICHE, DIRITTI, CONDIVISIONE: gli “utilizzatori” di risorse genetiche e conoscenze tradizionali associate, aventi sede nel territorio italiano, sono soggetti agli obblighi prescritti dal Regolamento (UE) n. 511/2014 a prescindere dallo stato della ratifica del Protocollo di Nagoya da parte dell’Italia. La rubrica curata da Valentina Veneroso espone una sintesi delle prescrizioni del Regolamento ABS e alcuni spunti operativi per gestire già ora consapevolmente ed efficacemente le attività connesse alla sua applicazione.

• ANALISI GENETICHE: Sebbene l’autenticazione mediante DNA barcoding sia uno strumento standardizzato e robusto quando utilizzato per identificare singole specie, la caratterizzazione di miscele e prodotti trasformati e complessi è ancora una sfida. L’aggiornamento proposto dalla rubrica di Valerio Mezzasalma, FEM2 Ambiente, presenta i risultati di metodologie in fase di studio per analizzare queste matrici complesse, combinando l’approccio del DNA barcoding con tecnologie di sequenziamento del DNA ad alta processività.

• BOTANICALS IN ACTION: metallofite, piante capaci non solo di tollerare la presenza nel terreno di alte concentrazioni di metalli, ma anche di trasferirli nelle loro porzioni aeree permettendo quindi di rimuoverli sfalciandole. Iperaccumulatori che hanno permesso di realizzare azioni di bonifica, meglio note come phytoremediation, di grande valore ambientale. In prospettiva, spiega Enrica Roccotiello, una migliore conoscenza della fisiologia di queste specie potrà permettere contemporaneamente il recupero di suoli coltivabili insieme al recupero di risorse minerarie di interesse industriale.

• BIOFABBRICHE VEGETALI: Linda Avesani inaugura un nuovo spazio di aggiornamento dedicato a una delle prospettive più interessanti delle biotecnologie verdi, ovvero la creazione di filiere industriali indoor per la produzione di molecole complesse tramite colture di cellule vegetali.
Questo primo intevento è dedicato ai passi compiuti nella produzione di biofarmaceutici, in particolare vaccini, tramite l’utilizzo di queste tecnologie, che richiedono tuttavia ancora l’avvio di un percorso regolatorio specifico.

Aziende

Dal particolare incontro tra innovazione e medicina tradizionale nasce l’ingrediente presentato su questo numero: Botaniplex™ Clear. Origina da un’innovativa tecnologia di estrazione applicata a miscele di piante medicinali molto conosciute nella Medicina Tradizionale Cinese (TCM), da cui derivano ingredienti liquidi di alta qualità e senza conservanti per l’industria del personal care.
Il processo innovativo presentato riguarda invece l’avanzamento della messa a punto dell’estratto lipidico del silverskin per la valorizzazione di questo sottoprodotto della lavorazione del caffè come modello di economia circolare applicato alla cosmetica.

Prospettive

I temi di attualità si aprono con un’intervista al direttore generale di NATRUE, Mark Smith, al quale abbiamo chiesto se l’affermarsi del naturale, in risposta all’aspettativa sempre più spesso dichiarata del consumatore, corrisponda per il mondo della cosmesi a un ritorno al passato o non rappresenti piuttosto la strada per realizzare una vera innovazione, anche per la richiesta di qualità, sostenibilità e trasparenza che sottende.
L’Istituto per i Sistemi Biologici (ISB) del CNR sarà sempre più parte attiva nel panorama della ricerca sulle piante medicinali in Italia, come testimonia l’approfondito confronto sulle strategie per contrastare i fenomeni di antibiotico-resistenza che l’Istituto ha promosso e che recensiamo in questo numero.
Infine, in agenda, notizie normative e programmi dei prossimi congressi, anche in Estremo Oriente.

BUONA LETTURA!

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Su questo numero hanno scritto per noi…

Linda Avesani

Massimiliano Brugaletta

Cristina Danna

Sara Del Duca

Renato Fani

Elena Ghedini

Valerio Mezzasalma

Enrica Roccotiello

Giulia Semenzato

Valentina Veneroso

Novel Food negli integratori

AGGIORNAMENTI • NOVEL FOOD

Armando Antonelli

Consulente - Roma

Novel Food negli integratori

Panoramica delle autorizzazioni nell’ultimo trimestre del 2021

Background regolatorio
Il Regolamento (UE) 2015/2283 del Parlamento europeo e del Consiglio (1) relativo ai Novel Food stabilisce all’articolo 10 la procedura necessaria per autorizzare l’immissione sul mercato dell’Unione di un nuovo alimento e per aggiornare di conseguenza la lista dell’Unione che elenca i Novel Food autorizzati e le relative condizioni, comprese le categorie alimentari nelle quali i nuovi alimenti possono essere impiegati (Regolamento di esecuzione (UE) 2017/2470 (2)).   […] 

Nell’ultimo trimestre del 2021 sono state portate a conclusione diverse procedure di autorizzazione di nuovi alimenti, rilevanti per il settore degli integratori alimentari. Di seguito una panoramica dei Novel Food autorizzati nell’ultimo trimestre. […]

Articolo integrale pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 1/2022

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EDITORIALE IN1 • 2022

EDITORIALE IN1 • 2022

Tiziana Mennini

Direttore scientifico
de L'Integratore Nutrizionale

Il ruolo attivo delle farmacie

Una risorsa per gli studi sugli integratori alimentari

Cari Lettori, apriamo il primo numero di quest’anno con un articolo che dà visibilità e spazio ai farmacisti territoriali in qualità di coordinatori di studi osservazionali nel campo degli integratori alimentari. 

Non è sicuramente nuova anche nel nostro Paese la figura del farmacista clinico, come documentato da pubblicazioni specifiche e associazioni di settore. Il farmacista clinico possiede infatti una preparazione specifica, oltre che per favorire l’adesione alla terapia e partecipare a programmi di informazione ed educazione sanitaria, campagne di prevenzione e screening, anche per partecipare a studi epidemiologici e di farmacovigilanza attiva. Meno considerato è, però, l’importante ruolo che le farmacie territoriali possono avere per quanto riguarda gli studi relativi agli integratori alimentari. Sappiamo, infatti, come sia difficile organizzare studi clinici su integratori alimentari, in quanto, a differenza dei farmaci, questi sono rivolti a “soggetti sani”, difficili quindi da reclutare in numero adeguato in un contesto non clinico. Quindi chi meglio dei professionisti che lavorano nelle farmacie ubicate sul territorio in maniera capillare ha la possibilità di contatto con la popolazione generale e può quindi attivarsi per organizzare o partecipare a studi osservazionali sugli integratori alimentari, del resto sempre più venduti in farmacia?

Ci sono discussioni aperte su vari aspetti anche normativi, ma sembra probabile che per queste sperimentazioni semplici come raccolta dati e studi osservazionali non sia necessaria una revisione della normativa.

L’Integratore Nutrizionale offre volentieri spazio ai network di farmacie territoriali, che rappresentano un’importante risorsa nella filiera dell’integratore alimentare e dispositivo medico, per dare visibilità ai loro risultati, e si augura che ci sia sempre un loro maggior coinvolgimento nei vari tipi di sperimentazione clinica. 

Buona lettura!

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L’Integratore Nutrizionale n°1/2022

L’Integratore Nutrizionale n°1/2022

Focus: Piante e derivati naturali

ARTICOLI
AGGIORNAMENTI
AZIENDE
ARTICOLI

Sleep in Pharmacy Quality Report
Il primo numero di quest’anno si apre con una importante novità, uno spazio per offrire visibilità ai farmacisti territoriali in qualità di coordinatori di studi osservazionali nel campo degli integratori alimentari. In particolare pubblichiamo un’indagine condotta su una popolazione di 241 soggetti afferenti a un pool di farmacie lombarde, con la finalità di valutare la qualità e la salute del sonno e interpretarne il livello di soddisfazione conseguente all’utilizzo di un prodotto specifico frequentemente consigliato.

Funghi commestibili e β-glucani
A seguire gli articoli in linea con il focus del numero. Il primo riporta e analizza gli effetti benefici sulla salute umana dei β-glucani presenti nei funghi alimentari.

Estratto di zafferano
Segue la presentazione di uno studio clinico che evidenzia gli aspetti positivi dell’estratto di zafferano sulla qualità, la latenza e la durata del sonno.

Grano saraceno, un alimento funzionale dalle numerose proprietà
Infine un altro articolo che riporta studi in vitro sulle proprietà antinfiammatorie e sul metabolismo glucidico del grano saraceno, un alimento funzionale e che potrebbe costituire un valido sostituto della maltodestrina in preparati nutraceutici.

Intolleranza al lattosio
A conclusione della sezione dedicata agli articoli scientifici una interessante ricerca condotta dalla Associazione Italiana Latto-Intolleranti, con lo scopo di identificare le varietà di formaggi DOP naturalmente privi di lattosio, e analizzare i fattori produttivi che concorrono al risultato. Una discussione critica che conclude come i consumatori con intolleranza al lattosio e i nutrizionisti richiedano un miglioramento dell’etichettatura dei prodotti ‘senza lattosio’, in particolare per i formaggi adatti a questa esigenza alimentare.

AGGIORNAMENTI

LETTERATURA SCIENTIFICA: Continuiamo i nostri approfondimenti in linea con il focus e presentiamo, nella rubrica a cura di Tiziana Mennini, alcune recenti pubblicazioni che riguardano,  in particolare, funghi e alghe.
PUBBLICITÀ AL VAGLIO: in questo numero Serena Ponso presenta il tema di pratiche sleali anche fuori dal nostro Paese con un esempio di  pubblicità ingannevole relativa ad un integratore venduto in Francia (oltre che in Italia).
APPROFONDIMENTI FORMULATIVI: Alma Martelli e Marzia Pellizzato (SIFNutci presentano l’applicabilità formulativa di erucina, una promettente molecola ottenuta dalla rucola, con possibili benefici per il controllo dei livelli pressori.
PIANTE E DERIVATI BOTANICIIniziamo da questo numero un percorso sulla “resilienza”, e su come i prodotti naturali possono aiutare la nostra “resilienza salutistica”. In questo numero Antonella Riva ci parla dei polifenoli, presenti in diverse specie vegetali edibili quali frutta e verdura, per i quali giorno dopo giorno si scoprono nuovi potenziali meccanismi d’azione.
SOSTENIBILITA’: Un occhio attento all’ambiente e al riutilizzo di scarti alimentari ci porta a presentare, nella nostra rubrica dedicata alla sostenibilità, un alimento non solo ricco di nutrienti, ma che sta occupando sempre più spazio nell’ambito di economia circolare: il fungo. Tiziana Mennini ci descrive il programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione europea per   valorizzare gli scarti della lavorazione dei funghi prataioli in prodotti di alto valore, e una start up tutta italiana che utilizza scarti alimentari, come i fondi del caffè, per la produzione di funghi.
NOVEL FOOD: Armando Antonelli ci offre una panoramica delle autorizzazioni dell’ultimo trimestre 2021, relative ai Novel Food utilizzabili negli integratori alimentari.

AZIENDE

Ed eccoci giunti allo spazio dedicato alle AZIENDE che collaborano attivamente con noi presentando nuovi ingredienti: 
AVG e C.F.M CO. FARMACEUTICA MILANESE

Questi argomenti e tante altre NOTIZIE ti aspettano su questo numero... BUONA LETTURA!

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Disproquima

Disproquima

World of Possibilities

Disproquima è un’azienda internazionale con oltre 45 anni di esperienza nella distribuzione di materie prime ed ingredienti all’interno delle Life Science Industries. Siamo conosciuti per il nostro ampio portafoglio, non solo di prodotti ma anche di soluzioni per i settori chiave: farmaceutico, nutraceutico, cosmetico e alimentare. La vasta gamma di prodotti include API ed eccipienti, prodotti a marchio supportati da studi clinici ed estratti botanici standardizzati, additivi e miscele “ready-to-use”, pigmenti, speciali- tà petfood e molto altro.

Facendo leva sulla nostra presenza globale, dalla Spagna alla Cina, incluso Brasile, Messico, Porto- gallo, Francia, Italia, Germania, Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto e India, e grazie al duro lavoro del nostro team qualificato, Disproquima è diventata una delle aziende leader nei nostri settori, fornendo ai nostri clienti e fornitori “un mondo di possibilità“, che consente loro di raggiungere i propri obiettivi.

Mission

Aiutare i nostri clienti e fornitori a raggiungere i loro obiettivi attraverso il nostro ”World of Possibilities”.

Vision

Diventare il punto di riferimento nel mercato internazionale, costruendo rapporti duraturi e trasparenti coi nostri clienti e partner.

Values

L’eccellenza nella qualità è il nostro motore, dai servizi che offriamo, ai vantaggi e diritti dei nostri dipendenti, puntando sempre ad avere un impatto positivo su tutte le entità con cui operiamo, oltre che sull’ambiente.

I nostri servizi

Grazie alla nostra vasta esperienza e alla nostra presenza in quattro continenti, siamo in grado di fornire consulenza commerciale e di marketing, supporto normativo e di qualità, logistica efficiente, il tutto in piena trasparenza.
Come tuo partner, vogliamo aiutarti in ogni modo possibile. I nostri 3 laboratori applicativi, Pharma&DS, Food e Personal Care, ci aiutano a raggiungere questo obiettivo. I nostri tecnici specializzati sono a tua disposizione per aiutarti a sviluppare nuovi prodotti, risolvere problemi esistenti, ottimizzare i costi, ecc.
Offriamo idee, sviluppo, conoscenza ed istruzioni di facile utilizzo, per aiutarti nel processo di lancio di nuovi prodotti innovativi o di presentazione di proposte funzionali nel mercato.

I nostri prodotti

Il nostro portfolio comprende estratti botanici, prodotti a marchio supportati da studi clinici, probiotici, aminoacidi, proteine vegetali, fenilcapsaicina, vitamine, mix vitaminici, carotenoidi, enzimi, acido alfa-lipoico, lattoferrina, gelatine & collagene, eccipienti, coating e capsule.

PRODOTTI e AZIENDE RAPPRESENTATE

AXICHEM
Fenilcapsaicina

CITRIQUE BELGE
Acidi citrici

DEUTSCHEBACK
Sistemi enzimatici
per panificazione e bakery

GREENTECH
Estratti vegetali per applicazioni nutraceutiche e farmaceutiche

MUEHLENCHEMIE
Miscele vitaminiche customizzate
per arricchimento di paste
alimentari e farine

STERNENZYMES
Sistemi enzimatici per food and bevarage, bakery, latticini e trattamento carni

STERNVITAMIN
Vitamine e miscele vitaminiche customizzate per integratori alimentari, food and beverage, latticini e bakery

ABOUT… RES PHARMA

For 60 years, Res Pharma has carefully selected the best ingredients that are the basis for successful products in the cosmetic, pharmaceutical, food and nutraceutical industries, making use of prestigious international partners.
Res Pharma does not limit itself to offering a selection of ingredients that embraces innovation, sustainability and the most current market trends; it offers real 360° solutions that lead customers to acquire concrete competitive advantages.
With constant innovation, market research that guide the company in the directions to be taken and a constant listening to customer needs, Res Pharma remains the reference for those who want a company characterized by a lot of experience, but at the same time dynamic and fluid in its approach to a constantly evolving market.
Our professional commercial network, present throughout the territory, supported by our “customer care” service and qualified technical staff, make up the team of experts who can offer complete and top-level assistance, pre and post sales.
Res Pharma is certified ISO 9001:2015 and 14001:2015.

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• EMULPHARMA® sensory emulsifiers
• RESASSOL mild surfactants from natural origin and high performing solubilizers
• RES PLANTA® water soluble vegetal oils
• PANTROFINA® active ingredients and functional products
• RESCONCEPT® – RESCONCEPT® SUN concentrated emulsions
• RES4WIPES® ingredients and concentrated emulsions for wet wipes
• ECOCERT, NATRUE,COSMOS, FAIRTRADE and RSPO certified ingredients

REPRESENTED COMPANIES
AXICHEM: Fenilcapsaicin
CITRIQUE BELGE: Citric acids
DEUTSCHEBACK: Sistemi enzimatici per panificazione e bakery
GREENTECH: Plant extracts for nutraceutical and pharmaceutical applications
MUEHLENCHEMIE: Miscele vitaminiche customizzate per arricchimento di paste alimentari e farine
STERNENZYMES: Sistemi enzimatici per food and bevarage, bakery, latticini e trattamento carni
STERNVITAMIN: Vitamine e miscele vitaminiche customizzate per integratori alimentari, food and beverage, latticini e bakery

 

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DISPROQUIMA
A world of possibilities for health care products

AVG

AVG

Presentazione dell'azienda

AVG nasce pioneristicamente con l’idea di specializzarsi e di proporre sul mercato italiano solo principi attivi funzionali vegetali. I principi attivi funzionali di AVG hanno da sempre rappresentato l’eccellenza di un’azienda che fin dai suoi esordi si è distinta per la qualità delle sostanze proposte, il supporto scientifico e le competenze tecnico-formulative, offerti ai propri clienti.

Grazie ad un’accurata selezione delle più importanti realtà internazionali che hanno impianti di produzione dedicati, AVG ha costruito negli anni una solida partnership con i propri clienti, i quali possono avvalersi di una proposta estremamente vasta di prodotti scientificamente testati, quali principi attivi, sostanze funzionali, oli ed estratti naturali.

La sua capacità di cambiare, insieme al mondo che cambia, ha permesso inoltre ad AVG di trasferire il know-how acquisito in ambito cosmetico, alle esigenze di altri mercati - Pharma, Food, Nutrizionale e Pet - nei quali oggi è in costante crescita in termini di prodotti e servizi offerti e fatturato realizzato.

Esperienza, competenza, ricerca e sviluppo vengono messi al servizio dei progetti e delle idee dei propri clienti, attraverso un servizio di consulenza sempre orientato al raggiungimento di obiettivi concreti in termini di proposta di valore e di posizionamento di mercato. AVG è molto più di un semplice distributore, è un partner solido ed affidabile in grado di connettere i propri clienti ad una rete mondiale di fornitori di comprovata eccellenza. AVG è una realtà di livello globale costantemente proiettata nel futuro, con una visione del business etica e sostenibile.

Il management di AVG ha saputo infatti integrare il proprio impegno a favore della sostenibilità nel core-business aziendale con risultati sorprendenti. AVG, attraverso la selezione, la vendita e la distribuzione di principi attivi, estratti, oli e sostanze totalmente naturali e funzionali di elevata qualità, intende promuovere la salute e il benessere della collettività rendendo unica la proposta di valore dei propri clienti, ispirando fiducia nel futuro e rispetto per l’uomo e l’ambiente. Ne è testimonianza concreta la certificazione ISO 14001, frutto di un approccio in tal senso sistematico e ben strutturato.

Via IV Novembre 92/T
Bollate 20021 (MI)
tel +39 02 99020245
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Mibelle AG Biochemistry

Lipoid AG

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Un'identità rinnovata
per nuove sfide e nuovi traguardi

L’Integratore Nutrizionale n°6/2021

L’Integratore Nutrizionale n°6/2021

Focus: Salute cardiovascolare

ARTICOLI SCIENTIFICI:

• Questo numero si apre con un articolo di Visioli e colleghi, che affrontano l’argomento in focus parlando della relazione che intercorre tra microbioma intestinale e rischio cardiovascolare (CVD). In particolare, in questo articolo vengono esaminate alcune delle interazioni microbiota-rischio CVD dotate di solidità scientifica e vengono proposte alcune future opportunità cardio-preventive.

Microbiota intestinale e rischio cardiovascolare
Un quadro complesso che offre grandi opportunità di studio e intervento
Francesco Visioli, Federico Scarmozzino, Andrea Poli

Molti studi suggeriscono che il microbiota intestinale possa influenzare indirettamente o direttamente il rischio cardiovascolare (CVD). A tal proposito, il microbiota potrebbe agire modificando i composti naturalmente presenti negli alimenti, sia in senso potenzialmente aterogenico sia in senso protettivo; inoltre, ceppi batterici specifici, la cui crescita potrebbe essere facilitata anche da composti di origine alimentare, ovvero i prebiotici, potrebbero invece svolgere effetti diretti sull’aterogenesi. In altre parole, il rapporto microbiota-cibo è bidirezionale, nel senso che quest’ultimo modifica il primo che, a sua volta, produce metaboliti con effetti salutari o nocivi. In questo articolo esaminiamo alcune delle interazioni microbiota-rischio CVD che, alla luce delle evidenze disponibili, possono essere considerate già dotate di una convincente solidità scientifica. In particolare, ci concentriamo sul microbiota intestinale, dove la ricerca è più attiva, e proponiamo alcune future opportunità cardio-preventive: una delle quali sarebbe sviluppare e testare composti in grado di inibire la formazione di molecole nocive derivate dal microbiota. Dopo lo sviluppo di strumenti di screening appropriati, affidabili e poco costosi per i metabotipi, potranno anche essere implementate diete personalizzate e prescritti supplementi ad hoc. L’altra via terapeutica e preventiva che potrebbe essere percorsa è quella della modificazione del microbiota attraverso l’utilizzo di appropriati pro- e prebiotici.

• Nel secondo articolo si parla dell’invecchiamento biologico e del ruolo che assolve una dieta ricca di polifenoli. Esposito e colleghi, mediante uno studio, hanno analizzato la relazione che intercorre tra la differenza fra età biologica e cronologica di un soggetto, polifenoli e capacità antiossidante della dieta in una coorte di italiani adulti.

Invecchiamento biologico, il ruolo di una dieta ricca di polifenoli
Simona Esposito, Alessandro Gialluisi, Simona Costanzo, Augusto Di Castelnuovo, Emilia Ruggiero, Amalia De Curtis, Mariarosaria Persichillo, Chiara Cerletti, Maria Benedetta Donati, Giovanni de Gaetano, Licia Iacoviello, Marialaura Bonaccio

La differenza tra l’età biologica e quella cronologica di un soggetto (Δage) è stata associata alla dieta mediterranea, particolarmente ricca in polifenoli, e rappresenta un nuovo robusto indicatore del rischio di malattie cardiovascolari. In questo studio abbiamo analizzato la relazione tra Δage, polifenoli e capacità antiossidante della dieta in una coorte di italiani adulti. È stata eseguita un’analisi trasversale su una sotto coorte di 4,592 soggetti (età ≥35 anni; 51,8% donne) dello studio Moli-sani (arruolamento 2005-2010), che ha mostrato come l’invecchiamento biologico sia inversamente associato al consumo di polifenoli (β=-0,31; 95% CI -0,39, -0,24), al di là della loro capacità antiossidante.

• L’articolo successivo è a cura di NatIng, che esamina il tema dell’amaranto nei prodotti nutraceutici per il diabete e la dislipidemia. L’amaranto, infatti, risulta essere utile nella gestione della glicemia post prandiale e nella dislipidemia, grazie alla particolare composizione del suo chicco. L’estratto di amaranto può essere utilizzato come ingrediente per il prodotto nutraceutico oppure essere impiegato come matrice funzionale per la veicolazione di altri botanicals impiegati nella formulazione.

L’amaranto nei prodotti nutraceutici per il diabete e la dislipidemia
Studi preclinici sul pseudocereale verso le maltodestrine
Anna Carlin

La particolare composizione del chicco di amaranto (Amaranthus caudatus L.), ricco in proteine dall’alto valore biologico, in fibra grezza e in lipidi ad alto grado di insaturazione, rende questo pseudocereale utile nella gestione della glicemia post prandiale e nella dislipidemia, e adatto alla formulazione di prodotti nutraceutici volti alla gestione delle malattie metaboliche. L’estratto a base di amaranto può essere utilizzato come ingrediente per il prodotto nutraceutico oppure essere impiegato come matrice funzionale per la veicolazione di altri botanicals impiegati nella formulazione. Gli studi preclinici condotti presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università di Genova sul prodotto a base di amaranto* hanno preso in esame la sua capacità di modulare l’assorbimento intestinale di colesterolo rispetto alla maltodestrina, solitamente utilizzata come carrier negli integratori alimentari; il contenuto di polifenoli assorbiti attraverso il tessuto intestinale; la determinazione del glucosio libero dopo digestione enzimatica di maltodestrina e di estratto di amaranto; e la quantificazione del rilascio di insulina da isole pancreatiche umane. I risultati hanno dimostrato che l’amaranto potrebbe costituire un valido sostituto della maltodestrina in preparati nutraceutici. 

• Un altro articolo, scritto da Brunelli e colleghi, tratta i risultati di uno studio realizzato con l’obiettivo di individuare possibili biomarcatori plasmatici nella fragilità dell’anziano. Nello specifico, si è indagato l’effetto dell’assunzione di frutta e verdura sull’acido ippurico plasmatico, possibile barometro della fragilità nell’anziano.

Effetto dell’assunzione di frutta e verdura sull’acido ippurico plasmatico
Possibile barometro della fragilità nell’anziano
Laura Brunelli, Annalisa Davin, Giovanna Sestito, Maria Chiara Mimmi, Giulia De Simone, Claudia Balducci, Orietta Pansarasa, Gianluigi Forloni, Cristina Cereda, Roberta Pastorelli, Antonio Guaita

La fragilità è una sindrome legata all’avanzare dell’età che comporta una minor capacità nel rispondere a situazioni di stress. Questo studio è stato condotto nell’ambito di InveCe.Ab, uno studio di popolazione longitudinale effettuato in Italia. Il nostro scopo era di individuare possibili biomarcatori plasmatici della fragilità nell’anziano. Il plasma di 130 persone anziane (età compresa tra 76 e 78 anni) è stato analizzato utilizzando approcci di metabolomica basati sulla spettrometria di massa. I risultati sono stati successivamente validati su un altro gruppo di soggetti anziani (303 soggetti). Si è osservato che, mentre i metaboliti delle vie metaboliche centrali non erano in grado di differenziare gli anziani fragili da quelli non-fragili, solo l’acido ippurico, un metabolita secondario, era in grado di discriminare le due popolazioni. L’analisi di regressione logistica ha indicato che alti livelli di acido ippurico plasmatico sono significativamente associati a una riduzione del rischio di fragilità dopo quattro anni. L’analisi di mediazione utilizzando l’indice di fragilità (FI), l’acido ippurico e l’assunzione di frutta e verdura ha evidenziato il ruolo del consumo di frutta e verdura nella relazione tra acido ippurico e indice di fragilità. I risultati indicano che un basso livello di acido ippurico nel plasma sembra essere un segno distintivo dell’evoluzione verso uno stato di fragilità, associato a un minor consumo di frutta e verdura. 

• L’ultimo articolo, realizzato da Garzarella e colleghi, tratta di uno studio clinico monocentrico, randomizzato, doppio cieco, controllato con placebo, realizzato con lo scopo di valutare la sicurezza e l’efficacia di un integratore alimentare a base di acido alfa lipoico per la riduzione del dolore idiopatico.

Sicurezza ed efficacia dell’acido alfa lipoico nella riduzione del dolore idiopatico
Studio clinico monocentrico, randomizzato, doppio cieco, controllato con placebo
Cristina Esposito, Emanuele Ugo Garzarella, Cristina Santarcangelo, Alessandro Di Minno, Marco Dacrema, Roberto Sacchi, Gaetano Piccinocchi, Roberto Piccinocchi, Alessandra Baldi, Maria Daglia

In letteratura sono presenti numerosi studi a supporto dell’impiego dell’acido alfa lipoico (ALA) per la riduzione del dolore in pazienti affetti da neuropatie diabetiche, mentre i dati scientifici a dimostrazione della sicurezza e dell’efficacia di ALA nel trattamento del dolore a eziologia sconosciuta in soggetti normoglicemici sono limitati. Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare la sicurezza e l’efficacia di un integratore alimentare a base di ALA per la riduzione del dolore idiopatico. I risultati ottenuti suggeriscono che l’utilizzo di ALA come integratore alimentare possa essere un’opzione sicura ed efficace per il trattamento di artralgie, neuropatie e fibromialgie idiopatiche modeste o moderate, in cui, non essendo nota l’eziologia del dolore, il medico non ha elementi per curare la causa del dolore ma può solo somministrare farmaci analgesici orali non sempre privi di effetti avversi. 

AGGIORNAMENTI

• LETTERATURA SCIENTIFICA: Domenico Barone e Tiziana Mennini parlano in questa sede di evidenze, dubbi e domande sugli acidi grassi omega 3 e salute cardiovascolare.

• APPROFONDIMENTI FORMULATIVI: Andrea Fratter (SIFNut) discute della decisione attesa dell’EFSA e la conseguente ratifica da parte del Ministero della Salute delle Nazioni europee sul ridimensionamento del dosaggio e dei claim relativi alla monacolina K estratta dal riso rosso fementato.

• BIOTECH: continua questa rubrica di aggiornamento a cura di Federchimica-Assobiotec e con il coordinamento del vicepresidente Elena Sgaravatti. In questo numero viene presentato il progetto Biotech, il futuro migliore. Per la nostra salute, per il nostro ambiente, per l’Italia.

• PUBBLICITÀ AL VAGLIO: il mondo degli integratori alimentari è costellato di esempi pubblicitari falsi e fuorvianti. Serena Ponso ha identificato quelli più recenti presi in esame dallo IAP.

• APPROFONDIMENTI NORMATIVI: Franca Ponzio tratta della sperimentazione clinica effettuata nel campo degli integratori alimentari per valutarne la validità. Questo processo è però ricco di complessità e prospettive.

• NOVEL FOOD: Armando Antonelli parla della valutazione di sicurezza dell’Akkermansia come nuovo alimento e della procedura necessaria per autorizzarne l’immissione sul mercato dell’Unione e per aggiornare di conseguenza la lista che elenca i novel food autorizzati e le relative condizioni.

Ed ecco giunti allo spazio dedicato alle AZIENDE che collaborano attivamente con noi presentando nuovi ingredienti: C.F.M CO. FARMACEUTICA, MILANESE, GIELLEPI, VARIATI – BEGA BIONUTRIENTS, ROELMI HPC.

Questi argomenti e tante altre NOTIZIE ti aspettano su questo numero... BUONA LETTURA!

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