EDITORIALE • IN5/2021

Quando un “consensus statement” non è proprio di “consenso”
Il caso dei postbiotici: un dibattito ancora aperto

Il progresso scientifico si basa sul confronto e sul dibattito aperto, particolarmente quando si tratta di nuovi concetti, come il campo emergente dei postbiotici. Di questo argomento ne abbiamo parlato nel numero precedente1 e oggi riteniamo doveroso riportare un aggiornamento alla discussione. 

Un gruppo di 33 affermati ricercatori internazionali esperti del settore (tra cui gli italiani Maria Rescigno, Lorenzo Morelli, Simone Guglielmetti, Valentina Taverniti e altri)  hanno criticato il consensus statement pubblicato dall’International Scientific Association for Probiotics and Prebiotics (ISAPP) (e da noi riportato) sulla base di alcuni punti di divergenza fondamentali2. Innanzitutto la definizione: il termine postbiotico proposto dai ricercatori dell’ ISAPP, che include anche i microrganismi inattivati, affermando che “il termine “postbiotico”… è usato in modo incoerente e manca di una definizione chiara”. Tuttavia, secondo gli autori sopra citati, la definizione di postbiotico è stata enunciata esplicitamente nel 2013 come “qualsiasi fattore risultante dall’attività metabolica di un probiotico o qualsiasi molecola rilasciata in grado di conferire effetti benefici all’ospite in modo diretto o indiretto”, in accordo con altre definizioni proposte. 

Quanto ai “paraprobiotici”, sempre secondo questi autori, il termine è comunemente usato in letteratura per indicare esplicitamente batteri inattivati e/o morti (cioè secondo la definizione originaria di questo termine). Nessun altro termine è stato finora adottato in modo più esteso per indicare l’uso di microrganismi inattivati con proprietà benefiche per la salute. 

Di conseguenza, gli autori ritengono che sussista la necessità scientifica di distinguere fattori molecolari ben definiti di origine microbica con proprietà benefiche per la salute (concetto originario di postbiotico) dall’utilizzo di matrici complesse derivate da cellule microbiche, per le quali i precisi fattori molecolari a supporto di benefici per la salute non sono completamente noti (concetto di paraprobiotico). La letteratura scientifica degli ultimi 10 anni supporta questa distinzione.

Seguono altre critiche all’articolo di ISAPP (la shelf-life dei prodotti, marker per verificarne la stabilità,  l’uso del termine “inanimato”, ecc.).

Naturalmente la risposta dei ricercatori dell’ISAPP non si è fatta aspettare3: questi rimangono sulle loro posizioni e controbattono punto per punto quanto pubblicato dai “contestatori” del consensus statement da loro proposto. Loro concludono che questo settore è ancora agli inizi e sentono la necessità di proporre ora un termine più comprensivo, sostenendo che  “le prime definizioni non sono necessariamente le migliori: si consideri che la prima definizione pubblicata per i probiotici nel 1965 era “sostanze secrete da un microrganismo che stimolano un’ altro microrganismo””. 

Insomma, il dibattito è ancora aperto:  la decisione finale sulla definizione più appropriata e utile spetterà alla comunità scientifica e alle autorità regolatorie.

 


1Barone D,  Mennini T (2021) Postbiotici o paraprobiotici. Un consensus statement farà chiarezza? L’Integratore Nutrizionale 24(4) 46-50
2Aguilar-Toalá JE, Arioli S, Behare P et al (2021) Postbiotics – when simplification fails to clarify. Nat Rev Gastroenterol Hepatol, doi:10.1038/s41575-021-00521-6
3Salminen S, Collado MC, Endo A et al (2021) Reply to: Postbiotics – when simplification fails to clarify. Nat Rev Gastroenterol Hepatol, doi:10.1038/s41575-021-00522-5

L’Integratore Nutrizionale n°5/2021

L’Integratore Nutrizionale n°5/2021

Focus: Nutricosmetici, Healthy ageing

ARTICOLI SCIENTIFICI:

• Apriamo questo numero con un articolo, a cura di Metagenics Italia, che affronta il tema in focus presentandoci le proresolvine, la loro attività e l’importante ruolo che la risoluzione dell’infiammazione ha per un invecchiamento di successo. Nel testo vengono analizzati provenienza e classificazione delle proresolvine, meccanismi d’azione nelle patologie nell’invecchiamento e nelle patologie neurodegenerative e sinergia con farmaci antinfiammatori.   

Proresolvine e ageing
La risoluzione dell’infiammazione come chiave per un invecchiamento di successo
Maurizio Salamone, Veronica Di Nardo, Francesca Busa

I Selective Pro-resolving Mediators (SPMs) o proresolvine sono mediatori lipidici derivati da acidi grassi polinsaturi, prodotti nel sito dell’infiammazione a conclusione del processo infiammatorio acuto. Agiscono non come antinfiammatori ma come segnali naturali agonisti della risoluzione, orchestrando numerosi meccanismi fisiologici predeterminati geneticamente e orientati al ripristino dell’omeostasi e alla guarigione dei tessuti coinvolti. La classificazione delle proresolvine evidenzia un’attività specifica su ogni cellula del sistema immunitario, recettori specifici e meccanismi d’azione peculiari in risposta alle citochine proinfiammatorie. L’attività pleiotropica delle proresolvine e l’importante ruolo che l’infiammazione svolge in tutte le patologie cronico-degenerative suggerisce che i processi di risoluzione dell’infiammazione possano rappresentare una chiave tutta da esplorare per un invecchiamento di successo. Oltre 1200 studi negli ultimi 20 anni ci hanno fatto conoscere la farmacologia della risoluzione e finalmente sono disponibili sul mercato alcune formulazioni nutraceutiche che contengono questi principi attivi dalle incredibili potenzialità.

• La Boswellia serrata è la protagonista del secondo articolo scientifico di questo numero. Indena ci propone uno studio pilota sull’effetto di Boswellia Phytosome® sull’acuità visiva e sullo spessore retinico nei pazienti affetti da CSCR. Il distacco sieroso della retina neurosensoriale a livello maculare è un tratto distintivo della corioretinopatia sierosa centrale (CSCR), una condizione che causa deficit visivo associato a distorsione e ondulazione delle immagini. È stata attribuita una certa importanza alla componente infiammatoria responsabile dell’insorgenza e della persistenza della permeabilità coroideale. Boswellia Phytosome® rappresenta una forma proprietaria di somministrazione di una miscela purificata di acidi triterpenici provenienti dalla resina di Boswellia serrata, dalla dimostrata attività antinfiammatoria.

Boswellia serrata per il trattamento della corioretinopatia sierosa centrale
Uno studio pilota
Fabio Mazzolani, Stefano Togni, Federico Franceschi, Antonella Riva, Roberto Eggenhöffner, Luca Giacomelli

Lo scopo del presente studio pilota in aperto era studiare l’effetto di Boswellia Phytosome®* (BP) sull’acuità visiva e sullo spessore retinico in soggetti affetti da corioretinopatia sierosa centrale acuta o cronica.
Nello studio sono stati valutati 10 occhi di 10 pazienti che avevano completato almeno un periodo di follow-up di 1 mese. Sono stati somministrati 500 mg di BP al giorno ai pazienti affetti da corioretinopatia sierosa centrale. Come endpoint primario è stata scelta la riduzione dell’essudato maculare, misurato per mezzo di tomografia ottica a coerenza di fase prima e dopo il trattamento; mentre come endpoint secondari sono stati scelti la stabilità o il miglioramento dell’acuità visiva. L’acuità visiva è stata determinata per mezzo di valutazione oftalmologica, mentre la tomografia ottica a coerenza di fase è stata utilizzata per misurare lo spessore retinico.
Dopo un mese di trattamento, la riduzione del distacco dell’epitelio pigmentato retinico o della neuroretina aveva raggiunto un valore significativo (p<0,01). Dopo 1 mese di trattamento, in nessun occhio è stata riscontrata una riduzione dell’acuità visiva; il 70% mostrava una stabilizzazione e il 30% registrava un miglioramento. Questi risultati, sebbene preliminari, mostrano che BP può essere adatto per il trattamento della corioretinopatia sierosa centrale.

• Luisa Diomede e colleghi presentano una revisione della letteratura dove vengono rivalutati le molteplici attività e i principi attivi dell’estratto di liquirizia. Nell’articolo vengono presentate inoltre le strutture chimiche dei composti negli estratti di radice di liquirizia, con i loro nomi più utilizzati, e un panorama dei principali studi sugli effetti antivirali.

Attività antivirale della liquirizia
Revisione della letteratura e prospettive
Luisa Diomede, Marten Beeg, Alessio Gamba, Oscar Fumagalli, Marco Gobbi, Mario Salmona

Le proprietà fitoterapiche dell’estratto di Glycyrrhiza glabra (liquirizia) sono principalmente attribuite alla glicirrizina (GR) e all’acido glicirretico (GA). Analisi computazionali ha permesso di generare una rete di 21 composti potenzialmente attivi e 28 attività biologiche o farmacologiche. Le attività più frequenti sono antibatterica, neuroprotettiva, antiossidante, antinfiammatoria, analgesica e antitumorale. Tra le loro possibili azioni farmacologiche, particolarmente importante è la capacità di agire contro virus appartenenti a famiglie diverse. La principale attività antivirale di GR studiata e descritta è contro i virus dell’epatite A, B e C, anche se i meccanismi coinvolti non sono completamente compresi. Queste molteplici attività dell’estratto di liquirizia e dei suoi principali principi attivi vengono rivalutate in modo critico in questa revisione.

AGGIORNAMENTI

• LETTERATURA SCIENTIFICA: Domenico Barone dedica il suo approfondimento all’aiuto che la nutraceutica può offrire all’anziano per migliorarne le condizioni fisiche, mentali, immunologiche e di qualità della vita.

• APPROFONDIMENTI FORMULATIVI: Andrea Fratter (SIFNut) e Arrigo Cicero (SINut) esprimono la loro opinione e strategia sul problema ancora aperto della bioaccessibilità dei nutraceutici.

• PIANTE E DERIVATI BOTANICI: come di consueto dedichiamo questa rubrica al monitoraggio dell’adulterazione dei botanicals e, in particolare in questo numero, all’adulterazione delle bacche di sambuco.

• APPROFONDIMENTI NORMATIVI – Allerta ossido di etilene, questo è il tema della rubrica di Armando Antonelli che ne analizza l’impatto sugli integratori alimentari e le ammonizioni per un uso improprio. 

• PUBBLICITA’ AL VAGLIO: anche nel mondo degli integratori la pubblicità può essere fuorviante e non del tutto veritiera. In questo numero Serena Ponso elenca alcuni spot pubblicitari presi in esame dallo IAP.

• SOSTENIBILITA’: nella rubrica dedicata ai progetti volti ad un utilizzo sostenibile degli scarti di prodotti alimentari, si parla, in questo numero, del progetto CirCO, acronimo di Circular Coffee, che si propone di studiare la possibile valorizzazione di uno scarto derivante dalla tostatura del caffè, il silverskin, la pellicina che ricopre i grani di caffè.

• PET CORNER: su questo numero viene presentata la valutazione in real life dell’efficacia di un simbiotico commerciale nel trattamento della diarrea acuta del cane.

E ora spazio alle AZIENDE che collaborano attivamente con noi presentando nuovi ingredienti:

Questi argomenti e tante altre NOTIZIE ti aspettano su questo numero... BUONA LETTURA!

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Alpin Heilmoor Extract

Alpin Heilmoor Extract

Principio attivo innovativo multifunzionale e brevettato

Innovativo principio attivo multifunzionale brevettato
per nuove applicazioni cosmetiche

Per la medicina tradizionale, tutti i materiali utilizzati a scopo terapeutico sotto forma di impacchi e costituiti da una mescolanza di acqua minerale con materie organiche e/o inorganiche sono denominati peloidi.

Storicamente il peloide veniva impiegato per il trattamento di processi reumatici cronici, osteoartrosi degenerativa, postumi di lesioni osteoarticolari, fratture, lussazioni, malattie dermatologiche, ecc. (1).

Oggi, grazie all’Alpin Heilmoor Extract (AHE), le proprietà maggiormente efficaci e preziose del fango curativo sono rese disponibili in una forma più concentrata, pura e versatile; una polvere scura micronizzata e stabilizzata che, rispetto alla sua origine, risulta priva di acqua e di qualsiasi contaminazione microbiologica, perfetta per un nuovo uso in ambito cosmetico.

AHE, infatti, viene estratto da una torbiera accreditata (Heilmoor) nel sud dell’Austria, in Carinzia, nei pressi del lago di Längsee, tramite un processo del tutto sostenibile.

È un principio attivo multifunzionale 100% naturale, brevettato e certificato (NATRUE, COSMOS e Vegan), prodotto da Premium Organic GmbH e distribuito in esclusiva per l’Italia da Gale & Cosm.

Le nostre formulazioni

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COSMETIC TECHNOLOGY

Irene Valentini
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tel 02 9315076/93506389
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GALE & COSM

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Probiotici e quadro regolatorio in EU

[…] sulla base delle indicazioni della Commissione, in molti Paesi della Comunità il termine “probiotico” non può neanche essere indicato sulle confezioni dei prodotti perché ritenuto un claim salutistico; questa situazione non aiuta il consumatore che viene confuso con etichette dei prodotti non esaustive.
Alcuni Paesi della Comunità, però, in relazione all’utilizzo del termine “probiotico”, negli ultimi mesi stanno prendendo una posizione diversa da quanto indicato da EFSA e dalla Commissione, sulla base delle considerazioni delle aziende e delle associazioni di categoria, ma soprattutto per il fatto che lo stato dell’arte sotto il profilo della ricerca scientifica è progredito molto negli ultimi anni a livello mondiale. […]

Articolo integrale pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 4/2021

Postbiotici o paraprobiotici

[…] The International Scientific Association of Probiotics and Prebiotics (ISAPP) ha recentemente pubblicato un consensus statement sulla definizione e i benefici dei postbiotici (2), a cura di un comitato di esperti nutrizionisti, microbiologi, gastroenterologi e pediatri convocato (maggio 2019) per fare chiarezza sull’argomento. Contemporaneamente a questo testo, è stata pubblicata una review dedicata ai paraprobiotici che propone anch’essa una definizione per distinguere i postbiotici dai paraprobiotici (3). […]

Articolo integrale pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 4/2021

I probiotici di precisione del domani

Questo articolo riassume l’approccio innovativo che ha portato alla scoperta del probiotico di precisione Hafnia alvei HA4597®* e dei suoi benefici sul peso corporeo e sui parametri metabolici. Hafnia alvei HA4597® è stato identificato, dopo i risultati sugli effetti del metabolita batterico peptidasi caseinolitica B (ClpB) sulla regolazione dell’appetito, attraverso una selezione delle specie che producono il ClpB. L’efficacia della specie nell’uomo è stata convalidata nel corso di uno studio multicentrico, in doppio cieco, randomizzato e controllato con placebo, che includeva 236 adulti in sovrappeso.
I risultati positivi dello studio clinico sulla perdita di peso suggeriscono l’utilizzo di H. alvei HA4597® nel controllo globale dell’eccesso di peso. […]

Articolo integrale pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 4/2021

EDITORIALE • IN4/2021

Una rivoluzione nel mondo dei probiotici
I probiotici di precisione

Cari lettori,
è proprio vero che il mondo dei probiotici non cessa di stupirci, con le numerose innovazioni a cui abbiamo assistito in questi ultimi anni.
Avevamo da poco abbandonato il termine “fermenti lattici”, che identificava quei prodotti che hanno curato i disturbi intestinali di tanti bambini, per utilizzare il più preciso termine “probiotico”. Poi abbiamo iniziato a prendere confidenza con i post-biotici e i para-probiotici, ai quali è dedicata la rubrica di aggiornamento della Letteratura scientifica.
Ma non basta: arrivano i “probiotici di precisione”.
Le ricerche condotte nel settore hanno ormai evidenziato che per modulare il complesso sistema che costituisce il nostro microbiota intestinale servono approcci personalizzati. A più di un secolo dalla scoperta di alcune specie come potenziali microrganismi benefici, l’identificazione di ceppi probiotici che producono effetti riproducibili sulla salute umana è ancora in gran parte effettuata attraverso un approccio di tipo top-down, ovvero lo studio di microrganismi che sono tipicamente arricchiti negli individui sani. Ma la ricerca ci ha insegnato che ci sono centinaia di trilioni di microbi all’interno del corpo umano, che hanno un profondo impatto sulla modulazione della funzione dell’ospite. Molti di questi microbi risiedono nel tratto gastrointestinale e hanno dimostrato di influenzare la normale fisiologia in tutti i sistemi corporei. Le interruzioni nel delicato equilibrio dei microbi all’interno dell’intestino e di altre nicchie sono associate a numerosi stati patologici, inclusi disturbi neurologici, malattie cardiovascolari, disturbi gastrointestinali e persino il cancro. Di conseguenza, c’è un intenso interesse nel prendere di mira questi microbi per promuovere la salute generale e per abrogare le malattie, con notevoli progressi fatti di recente. L’obiettivo è quindi quello di identificare microrganismi in grado di svolgere una funzione molecolare ben precisa, utilizzando procedure analitiche estremamente avanzate, quasi tutte appartenenti al mondo dell’-omica, per poi passare a esperimenti su animali e trial clinici. Un approccio di precisione ai probiotici potrebbe affrontare l’eterogeneità inerente ai ceppi probiotici, agli ospiti e ai loro microbiomi.
Questa nuova strategia di manipolazione del microbiota intestinale potrà riequilibrarlo in maniera specifica e peculiare per ciascun soggetto; si tratta quindi di pre e probiotici di “precisione”, dimenticando prescrizioni di fermenti lattici generiche del tipo “uno vale l’altro”. Tutto questo permetterà di raggiungere, sulla spinta di robuste evidenze scientifiche, un’accurata prevenzione di diverse patologie.
E per stare al passo con l’innovazione, in questo numero pubblichiamo un articolo che descrive lo sviluppo di un probiotico di precisione per il controllo del sovrappeso e della salute metabolica.

Buona lettura!

L’Integratore Nutrizionale n°4/2021

L’Integratore Nutrizionale n°4/2021

Focus: Prebiotici/probiotici e salute gastrointestinale

ARTICOLI SCIENTIFICI:

• Un bellissimo lavoro, frutto della collaborazione di illustri nomi dell’Università francese Mont-Saint-Aignan, ci presenta i probiotici di precisione del domani, in particolare una nuova soluzione per il controllo del sovrappeso.

I probiotici di precisione del domani
Una nuova soluzione per il controllo del sovrappeso e della salute metabolica
Emma Baghtchedjian, Nina Vinot, Sergueï Fetissov, Pierre Déchelotte, Clémentine Trotin-Picolo, Grégory Lambert

Questo articolo riassume l’approccio innovativo che ha portato alla scoperta del probiotico di precisione Hafnia alvei HA4597®* e dei suoi benefici sul peso corporeo e sui parametri metabolici. Hafnia alvei HA4597® è stato identificato, dopo i risultati sugli effetti del metabolita batterico peptidasi caseinolitica B (ClpB) sulla regolazione dell’appetito, attraverso una selezione delle specie che producono il ClpB. L’efficacia della specie nell’uomo è stata convalidata nel corso di uno studio multicentrico, in doppio cieco, randomizzato e controllato con placebo, che includeva 236 adulti in sovrappeso. I risultati positivi dello studio clinico sulla perdita di peso suggeriscono l’utilizzo di H. alvei HA4597® nel controllo globale dell’eccesso di peso.

• Margherita Patrucco, dell’azienda Probiotical, ci offre la lettura di un interessante studio sui benefici della miscela probiotica B. breve BR03 + B. breve B632, contro l’obesità infantile e insulinoresistenza in età pediatrica

Obesità infantile e insulinoresistenza in età pediatrica
Benefici della miscela probiotica B. breve BR03 + B. breve B632
Margherita Patrucco

L’obesità rappresenta ad oggi una delle sfide più difficili per la salute pubblica, essendo associata a numerose gravi comorbidità. Recentemente è stata dimostrata un’associazione tra obesità e alterazioni del microbiota intestinale, permettendo di ipotizzare che l’uso di probiotici possa rappresentare un valido aiuto nel trattamento di queste problematiche. È stato condotto uno studio su 101 pazienti pediatrici affetti da obesità e insulinoresistenza in trattamento con una dieta isocalorica, con lo scopo di valutare l’efficacia di una miscela di due ceppi probiotici (Bifidobacterium breve BR03 e Bifidobacterium breve B632)* nel migliorare il metabolismo glucidico e insulinico all’inizio di un programma nutrizionale finalizzato alla perdita di peso. I risultati, oltre a evidenziare la sicurezza del trattamento, dimostrano gli effetti benefici della miscela sul metabolismo glucidico e insulinico nei pazienti pediatrici. È emerso, infatti, che la somministrazione dei due ceppi è associata al miglioramento della sensibilità all’insulina sia a digiuno che durante l’Oral Glucose Tolerance Test (OGTT). Contrariamente a quanto affermato in altri studi, gli effetti metabolici si mantengono anche dopo l’interruzione del trattamento. Lo studio supporta l’uso di questi probiotici come aiuto per il controllo e il trattamento dell’obesità giovanile, e suggerisce che la funzionalità del microbiota potrebbe influenzare la risposta metabolica ai probiotici. Il trattamento su misura con probiotici potrebbe quindi essere una promettente strategia aggiuntiva per l’obesità.

• Rosario Russo, dell’azienda Giellepi, ci illustra i risultati di uno studio clinico, randomizzato, in doppio cieco, nel quale si valuta l’efficacia di Lacticaseibacillus paracasei Lpc-37® nel ridurre stress e ansia

Lacticaseibacillus paracasei Lpc-37® riduce stress e ansia
Risultati di uno studio clinico, randomizzato, in doppio cieco (Sisu study)
Elaine Patterson, Síle M. Griffin, Alvin Ibarra, Emilia Ellsiepen, Juliane Hellhammer
Traduzione di Rosario Russo

Lo stress cronico rappresenta un fattore di rischio per l’insorgenza di disturbi dell’umore e altri disordini psicologici. Evidenze cliniche dimostrano che la somministrazione di probiotici è in grado di influenzare la risposta allo stress e l’umore. Il presente studio clinico (Sisu) ha lo scopo di valutare se il Lacticaseibacillus paracasei Lpc-37® (Lpc-37®)* è utile nel modulare la risposta allo stress, l’umore e il benessere in individui adulti. A tal fine, 120 soggetti sani (18-65 anni) sono stati randomizzati in due gruppi in base al trattamento ricevuto (1,75×1010 CFU di Lpc-37® o placebo) per 5 settimane. L’obiettivo principale dello studio è stato quello di valutare gli effetti del trattamento sulla frequenza cardiaca in risposta al Trier Social Stress Test (TSST), mentre gli obiettivi secondari hanno previsto l’analisi di diversi parametri psicometrici e biomarker fisiologici, tra cui la percezione dello stress, i livelli di cortisolo, la pressione arteriosa e la valutazione soggettiva della qualità del sonno, della vita e dell’umore. I risultati dello studio hanno confermato l’efficacia della somministrazione di Lpc-37® nel contrastare l’aumento della frequenza cardiaca in soggetti con stress cronico ridotto (LCS), mentre è stato registrato un aumento della frequenza cardiaca nei soggetti con stress cronico elevato (HCS). La somministrazione orale di Lpc-37® ha comportato una significativa riduzione della percezione dello stress dopo l’intervento, la normalizzazione dei livelli di cortisolo, un aumento della percezione di benessere e miglioramento della qualità del sonno. Durante lo studio non sono stati osservati eventi avversi gravi in nessuno dei due gruppi. Complessivamente, la somministrazione orale di Lpc-37® ha determinato una riduzione dello stress percepito dai partecipanti rispetto al placebo.

• Silvia Romagnoli, della Direzione Scientifica di Ofi-Procemsa Group, presenta una review della letteratura sugli psicobiotici nel disturbo mentale comune

Gli psicobiotici nel disturbo mentale comune
Breve review della letteratura

Silvia Romagnoli

Gli psicobiotici sono probiotici sviluppati come target terapeutico per il beneficio sulla salute in pazienti affetti da malattie psichiatriche, essendo in grado di produrre e rilasciare sostanze neuroattive che agiscono sull’asse cervello-intestino. La valutazione preclinica in modello animale Germ Free (GF) suggerisce che alcuni psicobiotici possiedono attività antidepressiva o ansiolitica. In recenti studi clinici sull’uomo emergono prove dei benefici nell’alleviare i sintomi dell’ansia, dello stress e della depressione, riscontrabili anche nei disturbi post traumatici da stress (PTSD). Tali benefici possono essere correlati alle azioni antinfiammatorie e modulatorie sul sistema serotoninergico degli psicobiotici somministrati.

• “Pompelmo e integratori a base di pompelmo”: questo è il tema che illustri nomi della medicina e dell’Università, trattano nell’ultimo, ma non meno importante, articolo di questo numero. Il lavoro presenta, in particolar modo, l’interazione di questo frutto con i farmaci. 

Pompelmo e integratori a base di pompelmo
Interazioni con i farmaci: non allarmismo ma cautela

Valentina Talarico, Roberto Miniero, Domenico Barone

Gli psicobiotici sono probiotici sviluppati come target terapeutico per il beneficio sulla salute in pazienti affetti da malattie psichiatriche, essendo in grado di produrre e rilasciare sostanze neuroattive che agiscono sull’asse cervello-intestino. La valutazione preclinica in modello animale Germ Free (GF) suggerisce che alcuni psicobiotici possiedono attività antidepressiva o ansiolitica. In recenti studi clinici sull’uomo emergono prove dei benefici nell’alleviare i sintomi dell’ansia, dello stress e della depressione, riscontrabili anche nei disturbi post traumatici da stress (PTSD). Tali benefici possono essere correlati alle azioni antinfiammatorie e modulatorie sul sistema serotoninergico degli psicobiotici somministrati.

AGGIORNAMENTI

• LETTERATURA SCIENTIFICA: Domenico Barone ci parla di postbiotici o paraprobiotici.

• APPROFONDIMENTI FORMULATIVI: SIFNUT, in questo numero, presenta le tecnologie di elaborazione emergenti per la valorizzazione dei rifiuti, con il recupero di preziosi composti bioattivi.

• PIANTE E DERIVATI BOTANICI: in questo numero si affronta il tema dell’adulterazione dell’estratto di melograno.

• HEALTH CLAIM: Probiotici e quadro regolatorio in EU, a cura di Antonino Santoro

• BIOTECH: Biotecnologie: presentati due nuovi rapporti che fotografano le imprese biotech in Italia e la bioeconomia in Europa

• APPROFONDIMENTI NORMATIVI – Armando Antonelli ci parla dell’impatto sugli integratori alimentari della Garcinia cambogia.

• PUBBLICITA’ AL VAGLIO: in questo numero si focalizza l’attenzione sulla pubblicità degli integratori alimentari, avvalendosi anche su quanto emerso dal webinar del 19 maggio realizzato da FederSalus.

E ora spazio alle AZIENDE che collaborano attivamente con noi presentando nuovi ingredienti tutti legati al focus:

…ma non solo ingredienti e prodotti, anche il pubbliredazionale di Probiotical tratta di probiotici e prebiotici e della salute gastrointestinale, non perdetelo!

Questi e tanti altri interessanti argomenti ti aspettano su questo numero... BUONA LETTURA!

CEC Editore, in collaborazione con Making Cosmetics e in-vitality, presenta: ANTEPRIMA ESPOSITORI 2021, una pubblicazione imperdibile per tutte le aziende!

L’edizione 2021 si articolerà quindi in un elenco completo degli espositori di entrambe le fiere, dove le aziende avranno, oltre al nome presente nell’elenco, la possibilità di aggiungere una doppia pagina a loro dedicata con tutte le novità 2021.

L’Anteprima espositori Making Cosmetics/in-vitality verrà allegata ai numeri 4 di Cosmetic Technology e de L’Integratore Nutrizionale, distribuita durante la fiera e disponibile in versione digitale sul nostro sito.

Non perdere questa grande occasione, un’ottima vetrina per tutte le aziende!

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Il riempimento di un flacone mascara

Il riempimento di un flacone mascara

L’intero processo, dal riempimento alla tappatura, attraverso l’automazione

Il riempimento di flaconi rappresenta da sempre il core business dell’azienda: il primo modello di macchina realizzata è stata proprio la MF-300, macchina nata per il riempimento di flaconi mascara. L’evoluzione della MF-300 ha portato alla realizzazione, negli anni successivi, dei modelli MF-301 e MF-302, con il progressivo sviluppo tecnologico e l’implementazione di automazione e robotica che hanno assunto un valore sempre più significativo. La ricerca al miglioramento continuo rappresenta da sempre la forza dell'azienda. Il fiore all’occhiello è l’ultima nata: la e-MF-302. Si tratta di una macchina full electric che racchiude in sé l’automazione più evoluta, l’interconnessione 4.0 e una serie di plus (performance, ridotto impatto acustico, rispetto dell’ambiente, risparmio energetico, ecc.) che la rendono uno dei modelli top di gamma del mercato.

The filling of a mascara bottle
The whole process, from filling to capping, through the automation

Filling cosmetic bottles has always represented the company’s core business: the first model was, as a matter of fact, the MF-300, a machine created to fill mascara bottles. The evolution of the MF-300 led to the creation, in the following years, of the MF-301 and MF-302 models with the progressive technological development and the implementation of automation and robotics, which have assumed an increasingly significant value. The search for continuous improvement has always been the strength of the company: the flagship is the latest addition, the e-MF-302. It is a full electric machine that implies the most advanced automation, 4.0 interconnection and a series of distinguishing features (better performances, reduced acoustic impact, respect for the environment, energy saving, etc.) that make it one of the top-of-the-range models in the whole market.

IDM Automation è una società fondata nel 2009, nata dalla passione e collaborazione tra aziende di automazione e di produzione cosmetica.
Dalla sua nascita si occupa di progettazione e fornitura di macchine e impianti funzionali nel settore cosmetico (specificatamente nel settore del makeup), che tengono conto di produttività, qualità del prodotto finale, facilità di utilizzo e pulizia.
La vicinanza al cliente attraverso il supporto e la consulenza, indispensabili a tradurre un’idea in un progetto concreto, rappresenta la capacità di rispondere alle diverse esigenze attraverso personalizzazione, innovazione e flessibilità che da anni contraddistinguono l’azienda.

Processo di riempimento del mascara
Per descrivere il processo di riempimento di un flacone mascara, è per prima cosa necessario considerare l’intero processo (dal carico del flacone in macchina allo scarico dello stesso) senza trascurare alcuna fase. Per fare questo ci faremo guidare dalla sequenza operativa della macchina MF-302 attraverso il passaggio nelle varie unità:
• (unità di) carico flacone
• (unità di) controllo presenza e corretto orientamento flacone
• (unità di) riempimento flacone
• (unità di) inserimento wiper
• (unità di) carico tappo-pennello
• (unità di) chiusura flacone
• (unità di) scarico flacone
• (unità di) pesatura flacone

MAKEUP TECHNOLOGY

Ivan Riboni
IDM Automation, Vigevano (PV)
i.riboni@idmautomation.it

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IDM AUTOMATION

Il riempimento di un flacone mascara

Euro skinpure

Euro skinpure

Un alleato di origine mediterranea contro l’acne

Derivato dalla sinergia di TIMO e ORIGANO

EFFICACIA TESTATA

Produzione italiana al
100%

L’acne vulgaris è una malattia infiammatoria cronica dei follicoli sebacei e rappresenta la più comune malattia della pelle (1), di cui non sono ancora completamente comprese le cause; infatti è estremamente complessa, con elementi di patogenesi che coinvolgono difetti nella proliferazione e differenziazione dei cheratinociti, nella secrezione di androgeni e nell’infiammazione follicolare (2).
L’acne vulgaris è caratterizzata dalla formazione di comedoni, pustole o cisti in seguito all’ostruzione e all’infiammazione delle unità pilosebacee, ovvero i follicoli piliferi e le loro corrispettive ghiandole sebacee. L’acne si sviluppa sul viso e sulla parte superiore del tronco e colpisce il più delle volte gli adolescenti. Il trattamento può comprendere agenti topici e sistemici diretti a ridurre la produzione di sebo, la formazione di comedoni, l’infiammazione e la carica batterica.
In particolare, il batterio Propionibacterium acnes, Gram-positivo anaerobio a lenta crescita collegato ad alcune patologie della cute come l’acne, è in grado di proliferare all’interno del dotto di tutti i follicoli pilo-sebacei delle pelli acneiche, svolgendo un ruolo fondamentale nello sviluppo delle lesioni infiammatorie (3).
P. acnes attiva il rilascio di citochine infiammatorie sia direttamente sui cheratinociti che indirettamente, rilasciando sostanze chemiotattiche che attraggono i leucociti polimorfonucleati responsabili della produzione di citochine infiammatorie (4). Inoltre, dopo la fagocitosi dei batteri, i neutrofili attratti rilasciano enzimi lisosomiali e producono specie reattive dell’ossigeno (ROS) che possono danneggiare l’epitelio follicolare.
Qualunque sia il meccanismo implicato nell’induzione dell’infiammazione cutanea da parte di P. acnes, i ROS sono coinvolti in questo processo, poiché la produzione di perossido di idrogeno (H2O2) risulta aumentata nei pazienti affetti da acne (5). Inoltre, alcuni studi dimostrano che la diminuzione dell’attività del superossido dismutasi (SOD) è correlata con la gravità di questa patologia (6,7).
Recentemente è stato dimostrato il contributo dei polifenoli nel trattamento dell’acne (8).
I polifenoli, infatti, agiscono contrastando gli effetti dei radicali liberi e mostrano un’elevata capacità antinfiammatoria, antimicrobica e inibitoria sulla 5α-riduttasi, un enzima coinvolto nel metabolismo degli androgeni e nella patologia dell’acne.

L’ingrediente innovativo Euro skinpure presentato da Eurochemicals, di Deimos Group, ideato per il mercato skin care, è in grado di combattere la patogenesi dell’acne.

L’efficacia di Euro skinpure è stata valutata indagando:

Determinazione dei gruppi fenolici mediante il saggio di Folin-Ciocalteu
Il saggio di Folin-Ciocalteu consente di ottenere una stima approssimativa della presenza di polifenoli presenti in un campione.
Per la determinazione del contenuto in fenoli è stato eseguito il saggio di Folin-Ciocalteu.
Il test consiste in una reazione redox tra l’acido fosfotungstico e l’acido fosfomolibdico presenti nel reattivo di Folin-Ciocalteu e i sistemi di natura polifenolica (9). I composti fenolici in ambiente basico vengono ossidati dai metalli molibdeno e tungsteno presenti nei complessi, e assumono la colorazione blu dovuta alla riduzione dei metalli che ne garantisce l’effetto antiossidante.

Inibizione dell’anione perossidico
Le ROS, e in particolare l’anione superossido O2•− e H2O2, svolgono un ruolo importante nell’evento infiammatorio indotto da P. acnes, poiché possono danneggiare l’epitelio follicolare. Pertanto, inibendo queste specie di radicali è possibile limitare la lisi dei cheratinociti.
L’abilità di Euro skinpure nell’inibire l’anione superossido O2•− è stata valutata mediante il saggio b-carotene-acido linoleico (10). Questo saggio si basa sull’ossidazione di un acido grasso insaturo, l’acido linoleico, da parte di un agente pro-ossidante. L’ossidazione genera radicali liberi (O2•−) che attaccano molecole ricche in doppi legami come il b-carotene (che nel saggio è utilizzato come indicatore colorato di ossidazione), nel tentativo di riacquisire un atomo di idrogeno. Di conseguenza, man mano che procede la reazione di ossidazione, la molecola di b-carotene perde la sua coniugazione e il suo caratteristico colore arancione. In presenza di molecole antiossidanti il sistema coniugato b-carotene viene preservato, di conseguenza la capacità antiossidante sarà proporzionale all’assorbanza del b-carotene non danneggiato.
Una soluzione di Euro skinpure (3% v/v) mostra un’eccellente capacità di inibire la perossidazione dell’acido linoneico, mostrando una percentuale di inibizione dell’anione perossidico pari al 90%.

L’infiammazione è l’evento cruciale nella patogenesi dell’acne vulgaris. L’ossido nitrico (NO) è un radicale libero a emivita breve che agisce da messaggero intercellulare prodotto da una varietà di cellule di mammifero, come i macrofagi, neutrofili, piastrine, fibroblasti, cellule endoteliali, neuronali e muscolari lisce. Il NO media una varietà di eventi biologici che vanno dalla vasodilatazione, neurotrasmissione, inibizione dell’adesione e dell’aggregazione piastrinica, nonché gli stati di infiammazione. La determinazione in vitro dell’attività scavenging sull’ossido di azoto può essere un utile indice dell’attività antinfiammatoria (11).
È stato dimostrato che questa materia prima è in grado di agire come scavenger nei confronti dell’ossido di azoto. Una soluzione al 3% v/v di Euro skinpure può inibire completamente il radicale di NO con il tempo, mostrando una risposta antinfiammatoria elevata.

Sono state valutate diverse concentrazioni dall’1 al 3% di Euro skinpure e sono state testate contro P. acnes, il principale batterio implicato nella patogenesi dell’acne.
Euro skinpure è risultato essere attivo contro P. acnes ATCC 11827, ottenendo dei valori di MIC e MMC pari a 2,9 e 5,5%, rispettivamente.

Euro skinpure può essere utilizzato in svariate tipologie di prodotti come sieri, creme, gel, emulsioni, tonici, ecc. La concentrazione consigliata è 1-3%.

COSMETIC TECHNOLOGY

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Un alleato di origine mediterranea contro l’acne