EDITORIALE IN6 • 2023

EDITORIALE IN6 • 2023

Tiziana Mennini

Direttore scientifico
de L'Integratore Nutrizionale

La salute mentale
Un pilastro fondamentale del nostro benessere

Il focus di questo numero è Benessere mentale e umore. Un tema che, sia pure in tono minore e molto meno impegnativo, si riallaccia alla Giornata Mondiale della Salute Mentale che ha fornito un palcoscenico globale per riflettere e agire su un principio inalienabile: la salute mentale è un diritto umano universale e non può più essere considerata come un aspetto secondario della salute generale, ma come un pilastro fondamentale del nostro benessere.

In un mondo sempre più interconnesso, è essenziale riconoscere che la buona salute mentale è fondamentale per il benessere collettivo ed è importante sfidare il pregiudizio e l’esclusione che molte persone con problemi di salute mentale affrontano quotidianamente. Sebbene la consapevolezza sull’argomento stia crescendo, il cammino da percorrere è ancora lungo. Attualmente, una persona su otto nel mondo affronta sfide legate alla salute mentale, con impatti significativi sulla vita quotidiana, relazioni e mezzi di sostentamento. È inoltre preoccupante notare un aumento dei disturbi mentali tra gli adolescenti e i giovani, indice di un disagio esistenziale a volte con esiti allarmanti che apprendiamo dai media.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e i suoi partner continuano a essere in prima linea per garantire che la salute mentale sia considerata, promossa e protetta, ma è essenziale intraprendere azioni concrete affinché tutti possano esercitare i propri diritti umani e accedere a cure di salute mentale di alta qualità.

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L’Integratore Nutrizionale 6/2023

L’Integratore Nutrizionale 6/2023

Focus: Benessere mentale e Umore

ARTICOLI
AGGIORNAMENTI
AZIENDE
ARTICOLI

Effetto sui risultati cognitivi
e sui comportamenti
A. Conz, L. Diomede

RIASSUNTO
La vitamina B12 svolge un ruolo cruciale per la funzione ematopoietica e neurologica, in particolare nel processo di metilazione dell’omocisteina. Una carenza di vitamina B12 può portare all’iperomocisteinemia, con implicazioni sulla salute del cervello. Questo articolo fornisce una sintesi degli studi pubblicati tra il 2000 e il 2023 che esaminano l’impatto della vitamina B12 sui risultati cognitivi e sui comportamenti in diverse fasce d’età, tra cui le popolazioni costituite da gestanti, neonati e anziani. Il testo sottolinea l’importanza della vitamina B12 nello sviluppo fetale e la possibilità di reversione dei sintomi neurologici attraverso un trattamento tempestivo. I fattori che contribuiscono alla disregolazione intracellulare della vitamina B12 includono carenze nutrizionali e disturbi metabolici ereditari, che possono manifestarsi con vari sintomi neurologici e disabilità comportamentali. Sono stati trovati risultati contrastanti sul rapporto tra i livelli materni di vitamina B12 e gli effetti cognitivi nei bambini. Tuttavia, gli studi condotti su neonati, bambini e adolescenti dimostrano in modo evidente una correlazione tra lo stato della vitamina B12 e i comportamenti, associando la carenza a risultati cognitivi peggiori. Uno studio sui neonati ha dimostrato che l’integrazione di 0,9-1,8 μg/die di vitamina B12 per sei mesi ha migliorato lo sviluppo motorio. Negli anziani, bassi livelli circolanti di vitamina B12 sono legati all’atrofia cerebrale e a un lieve declino cognitivo, mentre livelli elevati e l’integrazione contribuiscono a mantenere o migliorare la funzione cognitiva. In particolare, uno studio clinico randomizzato ha dimostrato che la somministrazione quotidiana di un integratore contenente 0,8 mg di acido folico, 0,5 mg di vitamina B12 e 20 mg di vitamina B6 per 24 mesi riduce significativamente la progressione dell’atrofia cerebrale. In conclusione, sebbene il ruolo della vitamina B12 nel sostegno del comportamento cognitivo di adulti giovani e anziani sia relativamente semplice, sono necessari ulteriori studi per definire chiaramente gli effetti legati all’integrazione, in particolare nelle donne in gravidanza. È necessario chiarire quali dosi vadano utilizzate per ottenere risultati positivi a seconda delle fasce d’età.

Studio in una popolazione mediterranea di giovani adulti
M. Bonaccio, G. Grosso

RIASSUNTO
Gli alimenti ultraprocessati (UPF) possono avere effetti negativi sulla salute. Numerosi studi epidemiologici suggeriscono che un elevato consumo di UPF può essere associato a disordini metabolici, malattie cardiovascolari e alcuni tipi di tumore mentre i potenziali effetti sulla salute mentale risultano oggi meno esplorati. Uno studio trasversale su 596 giovani residenti in Sicilia, di età compresa tra i 18 e i 35 anni, è stato condotto al fine di indagare gli effetti del consumo di UPF sulla salute mentale, in particolare sui sintomi depressivi. Le abitudini alimentari sono state valutate attraverso un questionario di frequenza alimentare mentre il consumo di UPF è stato valutato sulla base della classificazione Nova. Il Center for the Epidemiological Studies of Depression Short Form (CES-D-10) è stato utilizzato per valutare la presenza di sintomi depressivi. I partecipanti nel quartile più alto di consumo di UPF hanno riportato maggiore probabilità di avere sintomi depressivi rispetto a coloro che ne consumavano meno (OR = 2,70, 95% intervallo di confidenza: 1,32-5,51). I risultati trasversali di questo studio indicano un’associazione positiva tra il consumo di UPF e la probabilità di riportare sintomi depressivi. Questa associazione era indipendente dalla qualità complessiva della dieta. Ulteriori studi sono comunque necessari al fine di capire se i fattori non nutrizionali possano svolgere un ruolo nella neurobiologia umana.

Applicazione di un disegno sperimentale per il recupero della frazione polifenolica e valutazione della sua potenziale capacità di inibire la reazione di glicazione proteica
I. Frosi, A. Papetti 

RIASSUNTO
La lolla di riso è una buona fonte di composti polifenolici ancora oggi poco utilizzata. Pertanto, lo scopo della presente ricerca è stato quella di ottimizzare l’estrazione di tali composti e di valutarne quindi la potenziale capacità di agire come antiglicanti a livello delle differenti fasi della reazione di glicazione proteica utilizzando dei sistemi modello in vitro. Le condizioni sperimentali applicate nell’estrazione assistita con microonde condotta con una miscela idroalcolica sono state ottimizzate mediante disegno sperimentale e sono risultate essere: 500 W, 90 °C per 5 minuti utilizzando un rapporto lolla essiccata/solvente di estrazione pari a 1:35 (g/mL), soluzione etanolica all’80%. L’estratto così ottenuto è risultato in grado di inibire sia la formazione della fruttosammina (nella fase iniziale della reazione di glicazione) con una attività dose-dipendente, sia la formazione dei prodotti finali di glicazione avanzata (nella fase intermedia e finale della reazione di glicazione) alla più alta concentrazione testata. Inoltre l’estratto è risultato in grado di agire da agente trapping nei confronti degli intermedi dicarbonilici che si generano nella reazione di glicazione. Mediante RP-HPLC-DAD-ESI-MSn è stato possibile caratterizzare la composizione dell’estratto che contiene derivati dell’acido idrossicinnamico e flavonoidi, tutti composti noti da letteratura per la loro capacità antiglicante.

AGGIORNAMENTI
Letteratura scientifica

Salute mentale tra benessere psicologico
e cognitivo
A. Baldi

Approfondimenti normativi

Linee guida per una gestione del rischio
armonizzata in caso di incidenti
che coinvolgono alimenti contenenti agenti
cancerogeni genotossici
R. Stefani

Piante e derivati botanici

Nuovo bollettino sull’adulterazione delle bacche di sambuco e dell’estratto di sambuco
T. Mennini

Pubblicità al vaglio

Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria
Ingiunzione n. 42/23 del 21/11/23

AZIENDE
Pubbliredazionale
Phytéo Laboratoire
lancia Phyteasy
Intervista a Fabio Terruzzi
Estratti vegetali:
tra tradizione
e innovazione
Lo scorso settembre, GIELLEPI, azienda di proprietà interamente della famiglia Terruzzi, ha organizzato, nell’ambito del tradizionale appuntamento annuale “Giellepi Academy”, una giornata dedicata a “Estratti vegetali: tra tradizione ed innovazione”, con obiettivo divulgativo e informativo nel mondo della nutraceutica, ospitando relatori prestigiosi. In quell’occasione abbiamo intervistato Fabio Terruzzi, Strategic Business Development Manager dell’azienda e membro del comitato scientifico.

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MakeUp Technology A/I 2023

TENDENZE
FINESTRE DI APPROFONDIMENTO
RUBRICHE
INGREDIENTI

speciale: make-care

tendenze
PROVITAL

Se c’è una categoria nell’industrka della bellezza che è resiliente e consente la personalizzazione e l’espressione di sè in base al proprio stato d’animo, quella è il makeup. 

In questo periodo di permacrisi che stiamo vivendo, il makeup è un’ottima via di fuga per concedersi un piccolo sfizio, per giocare, sperimentare, trasformarsi, sentirsi meglio e condividere i propri look e consigli su Instagram o Tik Tok….

A Balaguer

Global beauty Trends Manager, Provital
FINESTRE DI APPROFONDIMENTO

Il nuovo Regolamento europeo sulle microplastiche

Makeup, immagine, identità e GDPR

Voli spaziali e salute cutanea: la nuova frontiera

Sicurezza makeup e dintorni

Macchina riempimento
full-eletric e-MF302

In IDM Automation non prevale il modello legato al determinismo tecnologico di Industry 4.0. bensì è guidato da scelte strategiche.

e-MF302 interpreta le esigenze del mercato e le rende operative. Si tratta di una macchina semiautomatica progettata per riempire e chiudere flaconi in plastica e vetro per makeup e skincare.

Configurabile e personalizzabile, aggiungendo gli optional necessari alla propria produzione e al grado di automatismo richiesto.
Nuova
rubrica
rubriche
L'angolo della strategia

Make-care: emozione e ragione nella nuova bellezza • G.P. Armana

L'avvocato risponde

Che cos'è il greenwashing • C. Bellomunno

Cosmetica e proprietà intellettuale

Le recenti novità sul Brevetto Unitario • A. V. Vanosi

Job Corner

Talent Shortage • S. Lovagnini

INGREDIENTI

Sparkle of terracotta

Questo rossetto si distingue per la sua base altamente nutriente grazie all’utilizzo di ingredienti naturali e per la sua elevata copertura sulla pelle nonostante la bassa concentrazione di pigmenti utilizzata (5%).

Active Up

Skin Barrier Watcher

Questa formulazione BB cream daily defense è stata progettata per migliorare e proteggere la pelle dalle aggressioni esterne, che minacciano la barriera cutanea e cercano di “conquistare” le cellule del tessuto epidermico.

Skin Barrier Watcher è stato progettato per difendere la barriera cutanea, qualunque cosa accada.

Faravelli

Direttore Responsabile
Francesco Redaelli
fr@ceceditore.com

Direttore Scientifico
Riccardo Rossi
rrossi.ceceditore@gmail.com

Responsabile di redazione
Anna Iannitelli
ai@ceceditore.com

Progetto grafico
e impaginazione

Serena Dori
sd@ceceditore.com

Giulia Gilardi
gg@ceceditore.com

Assistente marketing
Matteo Olgiati
mo@ceceditore.com

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Novel food

Novel food

Panoramica delle novità che hanno impatto
sul settore degli integratori alimentari
Armando Antonelli

Nel corso del 2023 sono state portate a conclusione diverse procedure di autorizzazione per nuovi alimenti, alcune rilevanti per il settore degli integratori alimentari.
Di seguito il dettaglio relativo alle novità che hanno impatto sul settore degli integratori, a partire dalla più recente. […]

Più in dettaglio si parlerà di:

Articolo integrale pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 5/2023

Valutazione antiaging di una formulazione nutricosmetica In&Out a base di curcuma

Valutazione antiaging di una formulazione nutricosmetica In&Out a base di curcuma

Confronto con il solo prodotto cosmetico

Ritamaria Di Lorenzo

[…] Oggi, in un mondo in cui il concetto di bellezza è fortemente associato alla salute, i consumatori ritengono che la nutrizione dia un contributo essenziale per la bellezza della pelle. Questi concetti hanno determinato la convergenza dell’industria alimentare e di quella cosmetica in una nuova tendenza del settore cosmetico: la nutricosmesi. Con questo studio pilota ci auguriamo che vengano condotte sempre più ricerche volte a stabilire inequivocabilmente quale approccio (nutricosmetico In&Out o solo cosmeceutico) produca le migliori performance per la salute della nostra pelle.  […]

Articolo integrale pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 5/2023

Terapie digitali

Terapie digitali

Che cosa sono, come funzionano, come si studiano
Eugenio Santoro

Anche se un po’ borderline con l’interesse specifico de L’Integratore Nutrizionale non si può ignorare come la tutela della salute stia cambiando radicalmente, e l’avvento delle terapie digitali (regolamentate come dispositivi medici) sia ormai una realtà. Non a caso il termine “digital health” (o sanità digitale) è ormai entrato anche nella Enciclopedia Treccani, proprio a cura di un esperto del settore, Eugenio Santoro (Ricercatore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS e Membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’intergruppo parlamentare sulla sanità digitale e le terapie digitali), al quale abbiamo chiesto di spiegare ai nostri lettori di che cosa si tratta. […]

Più in dettaglio si parlerà di:

Articolo integrale pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 5/2023

Editoriale IN5 • 2023

Editoriale IN5 • 2023

Tiziana Mennini

Direttore scientifico
de L'Integratore Nutrizionale

La bellezza salverà il mondo
Bellezza dall’interno o bellezza interiore?

A inizio ottobre si è conclusa con successo la Milano Beauty Week, un evento che ha dedicato una settimana intera alla promozione della cultura della bellezza e del benessere. Questa iniziativa è stata organizzata da Cosmetica Italia in stretta collaborazione con Cosmoprof ed Esxence. L’obiettivo primario di questo progetto era di evidenziare il valore intrinseco, dal punto di vista sia sociale, sia scientifico ed economico, del settore cosmetico e nutricosmetico. I risultati hanno superato ogni aspettativa, con una partecipazione straordinaria di oltre 100.000 persone.

L’attuale uscita de L’Integratore Nutrizionale tratta di “beauty from within”, cioè dei nutricosmetici che influiscono positivamente sull’aspetto fisico. Approccio innovativo, che vede l’impegno lodevole di molte industrie del settore.

Vorrei però sollevare una questione cruciale, che vale in particolare per le giovani generazioni che sembrano essere ossessionate dall’apparire e che seguono ogni approccio proposto dai media fino all’esasperazione, e parlare della bellezza interiore e non solo della bellezza dall’interno.

La bellezza interiore è una caratteristica che persiste inalterata nel tempo, a differenza di quella esteriore, che tende a sfiorire e a mutare nonostante gli sforzi per preservarla tramite prodotti cosmetici e nutricosmetici. La bellezza rappresenta un tesoro inestimabile che risiede all’interno di ognuno di noi e che richiede di essere scoperto, preservato e nutrito.

La bellezza interiore è una qualità dell’animo che si nutre di valori etici, morali e spirituali. Gli antichi greci, per esempio, apprezzavano la bellezza come un’armonia di forme, un equilibrio di proporzioni e una perfezione estetica.

Anche nelle tradizioni spirituali indiane, si trova l’idea che la bellezza sia una manifestazione di Verità, Bontà e Bellezza divina. Perciò, percepire la bellezza rappresenta un dono per il quale dovremmo essere grati alla vita e alla cultura che ne fa promozione.

Sotto questa luce ritengo che il risultato più emozionante e significativo della Milano Beauty Week sia stata la raccolta di fondi, che, grazie alla generosità della community dell’evento, ha permesso di raccogliere ben 68.000 euro per sostenere la missione de La Forza e il Sorriso Onlus, organizzazione che si dedica con impegno per far ritrovare alle donne che affrontano il cancro la forza interiore e il sorriso davanti allo specchio.

Ecco le persone davvero belle: sono “graziate” e “graziose”. Graziate perché si sanno accolte, amate, perdonate e graziose perché irradiano vita, luce, speranza, energia, sorriso!

Parliamone ogni tanto…!

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L’Integratore Nutrizionale 5/2023

L’Integratore Nutrizionale 5/2023

Focus: Beauty from within

ARTICOLI
AGGIORNAMENTI
AZIENDE
ARTICOLI

Che cosa sono, come funzionano, come si studiano
E. Santoro

Anche se un po’ borderline con l’interesse specifico de L’Integratore Nutrizionale non si può ignorare come la tutela della salute stia cambiando radicalmente, e l’avvento delle terapie digitali (regolamentate come dispositivi medici) sia ormai una realtà. Non a caso il termine “digital health” (o sanità digitale) è ormai entrato anche nella Enciclopedia Treccani, proprio a cura di un esperto del settore, Eugenio Santoro (Ricercatore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS e Membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’intergruppo parlamentare sulla sanità digitale e le terapie digitali), al quale abbiamo chiesto di spiegare ai nostri lettori di che cosa si tratta.

Confronto con il solo prodotto cosmetico
R. Di Lorenzo, S. Laneri

RIASSUNTO
Fattori endogeni ed esogeni possono alterare lo stato e l’aspetto della pelle, determinandone l’invecchiamento. Per ottenere un’efficacia antiage si possono utilizzare due diversi approcci cosmetici. È possibile utilizzare prodotti topici a base di estratti alimentari o assumere un integratore alimentare e applicare un prodotto cosmetico topico a base di estratti alimentari sulla superficie da trattare (In&Out). Questo lavoro ha valutato in vivo il potenziale antiaging di una formulazione nutricosmetica (crema + integratore alimentare) e di una crema cosmetica a base di curcuma. La scelta dell’estratto commerciale di curcuma da utilizzare a fini sperimentali si è basata sul contenuto di curcuminoidi determinato mediante un test HPLC. I curcuminoidi sono i composti bioattivi responsabili delle proprietà antiossidanti e antinfiammatorie della curcuma. I loro livelli negli estratti di curcuma variano a seconda delle condizioni di conservazione, della varietà e delle condizioni pedoclimatiche di coltivazione. Sono stati utilizzati il Tewameter® TM 300 per valutare la perdita di acqua transepidermica (TEWL), il Corneometer® CM 825 per determinare l’effetto idratante, il Cutometer® per stimare la compattezza e l’elasticità della pelle, il Dermascan per valutare l’indice di collagene e il Visioface® 1000D per valutare le rughe. Il prodotto nutricosmetico ha mostrato un potenziale idratante, antietà e antirughe migliore rispetto al solo prodotto cosmeceutico.

Una revisione critica
C.R. Sirtori, C. Bollati, C. Lammi

RIASSUNTO
L’ipercolesterolemia, uno dei principali fattori di rischio per la progressione delle malattie cardiovascolari, può essere prevenuta o trattata attraverso cambiamenti nello stile di vita, inclusa la dieta. Sebbene gli studi clinici siano più a favore di un ruolo rilevante delle proteine vegetali nella prevenzione e nel trattamento dell’ipercolesterolemia, peptidi bioattivi con attività ipocolesterolemica sono stati isolati anche da alcune fonti animali. Quindi oltre ai classici: soia, lupino e semi di canapa, proteine animali come latte, carne e uova possono contenere peptidi ipocolesterolemizzanti. Questi peptidi esercitano la loro attività attraverso meccanismi diversi, non sempre valutati in vivo. Il loro utilizzo nella nutrizione umana è auspicabile e considerevoli sforzi sono in corso, con l’obiettivo di individuare buoni candidati per lo sviluppo di alimenti funzionali o nutraceutici.

Proteine vegetali e benefici per salute
E. Azzini, L. Barnaba, D. Ciarapica, A. Raguzzini, A. Polito

RIASSUNTO
I livelli di citochine infiammatorie sono associati a malattie non trasmissibili (NCDs) e possono essere influenzati dall’apporto individuale in macronutrienti. Questo lavoro ha valutato il rapporto tra l’adeguatezza dell’apporto proteico raccomandato specifico per l’età e i livelli di marcatori infiammatori correlati al rischio di malattie non trasmissibili. Lo studio ha incluso 347 partecipanti (119 uomini e 228 donne), di età compresa tra 18 e 86 anni. È stato valutato il rischio cardiometabolico, la prevalenza di sindrome metabolica e sono stati misurati i livelli di leptina, IL-15, IL-6 e TNF-α. I risultati hanno evidenziato che l’adeguatezza dell’assunzione di proteine totali (PT) era più basso negli anziani rispetto agli individui di età <60 anni, e solo pochi volontari hanno consumato il 50% di proteine vegetali (PV), come suggerito per una dieta sana e sostenibile. Solo negli individui anziani con un consumo di PV superiore ad almeno il 40% delle PT è stato osservato un rischio inferiore di NCDs. Inoltre, è stata osservata una differenza significativa nei livelli di TNF-α e IL-6 sia per l’assunzione di PT che di PV per sesso e classe di età, mentre per la leptina e per IL-15 sono state riscontrate solo interazioni significative tra il sesso e la classe di età. Anche se i nostri dati suggeriscono che consumare più del 40% di PV può ridurre il rischio di malattie non trasmissibili, l’effetto delle differenze di genere sui livelli di citochine dovrebbero essere prese in considerazione in studi più ampi.

AGGIORNAMENTI
Letteratura scientifica

Nutricosmetici, cosmetogenetica
e specchi intelligenti

Come il progresso scientifico può contribuire
alla salute e al benessere
A. Baldi

Approfondimenti formulativi

Probiotici e infiammazione
Ruolo dell’integrazione e tips formulativi
M. Pellizzato, A. Colletti

Novel food

Panoramica delle novità che hanno impatto
sul settore degli integratori alimentari

A. Antonelli

Pubblicità al vaglio

Comitato di controllo
Ingiunzione n. 18/23 del 9/6/23

AZIENDE

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Editoriale Innovazione in Botanicals 3 • 2023

Editoriale Innovazione in Botanicals 3 • 2023
Elena Sgaravatti

Direttore scientifico
di Innovazione in Botanicals

Bias climatici

Leggo dall’Internazionale alcune stentoree e autorevoli informazioni, da “Le notizie di scienza della settimana” di Claudia Grisanti che riporto testualmente:«Lo scorso settembre è stato il più caldo a livello globale, con una temperatura di circa 1,75°C più alta rispetto al periodo preindustriale. 
Il 41 per cento delle specie di anfibi è a rischio di estinzione, a causa del cambiamento climatico e della perdita di habitat.
In Amazzonia la temperatura del lago Tefé è aumentata in questi giorni fino a 39 gradi. Sono morti molti animali, tra cui un centinaio di delfini.
Sono più di 43 milioni i minori che nel corso di sei anni hanno dovuto lasciare le loro case a causa di eventi climatici, soprattutto alluvioni e tempeste.»

E ancora altre simili notizie….

Da tempo mi chiedo come sia possibile che a fronte di questa, e ben altre e ancor più inquietanti realtà fattuali, e conoscendo i dati raccolti da illustri e autorevoli scienziati sul tema, possano esserci ancora persone scettiche riguardo al riscaldamento globale. Mi sono allora domandata quale bias cognitivo poteva intervenire a rimuovere tali evidenze e ho trovato non una ma ben sette possibili risposte.

Bias di conferma
: le persone tendono a cercare e accettare informazioni che confermano le loro opinioni preesistenti e a respingere quelle che le contraddicono. Una posizione di scetticismo sul riscaldamento globale, induce a cercare attivamente informazioni/conferme che sostengono questa posizione.

Bias di autorità: alcune persone possono essere influenzate da autorità o figure pubbliche che negano o minimizzano il riscaldamento globale. Questo può portare a un’adesione acritica alle loro opinioni.

Bias di dissonanza cognitiva: in questo caso si è portati a evitare la dissonanza cognitiva, che è l’esperienza di disagio causata da opinioni contrastanti. Se accettare il riscaldamento globale comporta cambiamenti significativi nello stile di vita o richiede azioni che possono essere percepite come scomode o costose, si è indotti a negare o minimizzare il problema per ridurre questa dissonanza cognitiva.

Bias di ottimismo ingiustificato: significa credere che il riscaldamento globale sia un problema troppo grande o lontano da risolvere, il che produce un atteggiamento di ingiustificato ottimismo per evitare sentimenti di impotenza.

Bias di negazione del rischio: risulta oltremodo rassicurante minimizzare i rischi associati al cambiamento climatico o pensare che le conseguenze negative non ricadranno sulla propria persona. Questo può portare alla negazione del problema o alla sua sottovalutazione.

Bias di identità culturale: le opinioni sul riscaldamento globale possono essere influenzate dall’identità culturale e politica delle persone. Alcune ideologie o gruppi sociali potrebbero negare il riscaldamento globale perché è incongruente con le loro convinzioni o interessi.

Bias di percezione della complessità: il cambiamento climatico è un problema complesso e interconnesso che può essere difficile da comprendere completamente. Alcune persone potrebbero negare il problema perché lo trovano troppo complicato o perché si sentono sopraffatte dalla sua complessità.

Alcuni di questi bias sono alimentati e “giustificati” da posizioni negazioniste decisamente minoritarie tra gli scienziati del clima, i quali sostengono che statisticamente, e cioè leggendo il riscaldamento globale in una prospettiva temporale molto più lunga, la variazione di temperatura sia irrilevante. Ma tale tesi è ampiamente sconfessata da autorevolissime Organizzazioni scientifiche di rilevanza mondiale, come l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) e la National Aeronautics and Space Administration (NASA) negli Stati Uniti, che hanno svolto ampie revisioni della letteratura scientifica e hanno concluso che il cambiamento climatico è innegabile, ed è causato principalmente dall’emissione di gas serra antropogenici provenienti da combustibili fossili e da altre attività industriali. E se è un fenomeno causato dall’uomo è quindi suscettibile di mitigazione. Ecco quindi che la transizione da un’economia lineare a quella circolare è imperativa e urgente non solo perché le risorse della terra non sono infinite, ma anche per ridurre significativamente le emissioni da combustibili fossili. 
Educare le persone sul valore delle evidenze scientifiche, promuovere la consapevolezza e affrontare e risolvere i bias citati, può contribuire a migliorare la comprensione e le possibili azione sul cambiamento climatico. Ma evidentemente, non sono solo i bias cognitivi a essere in gioco.
Ho avuto il piacere, recentemente, di presenziare nuovamente alla giornata di Premiazione di Federchimica Giovani in un clima di ottimismo e di fiducia nella scienza; ebbene, mi ha riempito di gioia e di speranza poter vedere come la qualità dei lavori presentati, grazie a insegnanti appassionati e impegnati nella formazione scientifica dei loro studenti, fosse straordinariamente evoluta rispetto ad anni fa, e come temi quali l’economia circolare – e questo numero della rivista è ricco di esempi virtuosi – l’utilizzo di biotecnologie, e la sensibilità per i temi ambientali fossero sinceramente sentiti da tutti i presenti: alunni di scuole primarie e secondarie e insegnanti che con esemplare accuratezza nel linguaggio hanno presentato le più recenti innovazioni, spiegate in modo semplice come i migliori divulgatori scientifici potevano fare. Una lezione per molti e una speranza di un futuro migliore.

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CERAMOSIDES™

CERAMOSIDES™

Fitoceramidi da grano con efficacia comprovata su pelle e capelli

CERAMOSIDES™ è un estratto lipidico da grano che offre una soluzione nutricosmetica a beneficio di pelle e capelli. È made in France ed è naturale, gluten-free e non OGM. Disponibile in due diversi gradi (polvere e olio) con una bassa dose raccomandata (30 mg/giorno per la polvere, 70 mg/giorno per l’olio), può essere facilmente incorporata in numerose forme galeniche, come compresse, gummies, beauty shot, etc. Gli studi clinici su CERAMOSIDES™ supportano dei beauty claims utilizzabili nei prodotti finiti, che abbiano come target pelle o capelli.

1. CERAMOSIDES™
PER LA PELLE

Tre studi clinici hanno confermato l’efficacia di CERAMOSIDES™ sulla pelle. Dopo soli 15 giorni, sono osservabili i primi effetti significativi; per un risultato ottimale, si raccomanda un trattamento di due mesi. In sole due settimane, l’esclusiva azione anti-aging riduce visibilmente l’aspetto delle rughe del -9% e aumenta l'elasticità cutanea del +18%. CERAMOSIDES™ mostra anche un potente effetto idratante, che porta ad un aumento dell’idratazione cutanea del +21% dopo 2 mesi.

2. CERAMOSIDES™
PER LE DONNE IN MENOPAUSA

Gli sbalzi ormonali indotti dalla menopausa hanno forti ripercussioni sulla pelle delle donne, in particolare sulle ceramidi, le cui quantità e qualità tendono a diminuire. L’alterazione progressiva della barriera cutanea può portare a secchezza della pelle, rughe e perdita di acqua transepidermica. CERAMOSIDES™ è stato testato in un campione di donne in menopausa: le sue potenti proprietà idratanti e anti-invecchiamento sulla pelle, con risultati significativi visibili già dopo 15 giorni, si sono dimostrate coerenti con i precedenti studi clinici.

3. CERAMOSIDES™
PER CAPELLI E SCALPO

CERAMOSIDES™ è il primo ingrediente nutraceutico a base di ceramidi con un’efficacia comprovata sulla crescita dei capelli. Uno studio clinico ha dimostrato la sua efficacia, con una dose giornaliera di 30 mg, già a partire dal secondo mese di somministrazione, con una durata raccomandata di tre mesi. In tre mesi, la forza e l’elasticità dei capelli aumentano significativamente, portando ad un miglioramento in termini di resistenza alla trazione e diminuendo la tendenza a spezzarsi. In soggetti con capelli grassi, l’eccesso di sebo sullo scalpo si riduce del -12% in tre mesi. La crescita dei capelli è potenziata: il numero di capelli anagen aumenta di +4000 in due mesi e di +11000 in tre mesi. Inoltre, si registra un forte effetto sulla perdita di capelli: la proporzione di capelli telogen (prossimi alla caduta) scende del -18% dopo 2 mesi.