L’obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica a livello mondiale e la sua prevalenza è in costante e preoccupante aumento non solo nei Paesi occidentali ma anche in quelli a basso-medio reddito. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel 2014 quasi due miliardi di persone risultavano in sovrappeso, di cui circa 600 milioni erano obese. I dati raccolti dal Ministero della Salute evidenziano che circa il 43% della popolazione italiana risulta in sovrappeso (32%) o addirittura obesa (11%). Anche l’obesità infantile ha raggiunto livelli allarmanti: nel 2013, a livello globale circa 42 milioni di bambini al di sotto dei 5 anni erano in sovrappeso o obesi, mentre in Italia, nel 2014 il 20,9% dei bambini risultava in sovrappeso e quelli obesi erano il 9,8% (sistema di sorveglianza nazionale OKkio alla Salute).
Oltre alle conseguenze negative psicologiche e sociali, l’obesità rappresenta un fattore di rischio per varie malattie cronico-degenerative quali diabete tipo 2, malattie cardiovascolari, ipertensione e tumori; si stima che circa il 7% della spesa sanitaria europea sia impiegata nella cura di patologie connesse all’obesità.
L’impatto dell’obesità e le conseguenti ripercussioni sulla salute evidenziano come sia prioritario contrastare tempestivamente tale fenomeno in crescita. In considerazione di ciò, a febbraio 2014 l’Unione Europea ha pubblicato il Piano d’azione contro l’obesità infantile (Action Plan on Childhood Obesity 2014-2020), il cui obiettivo primario è quello di fornire una guida per i governi degli Stati membri al fine di implementare le politiche nazionali contro l’obesità nei bambini, sostenere azioni in grado di ridurre l’impatto sociale ed economico di questa condizione patologica e promuovere programmi di prevenzione.
Il trattamento dell’obesità è mirato principalmente alla correzione degli stili di vita; pertanto, da un lato è fondamentale agire sulle abitudini alimentari seguendo, sotto stretto controllo medico, una dieta equilibrata e bilanciata, e dall’altro svolgere regolarmente un’adeguata attività fisica.
Negli ultimi anni, sempre maggiori evidenze scientifiche stanno emergendo sull’utilità dei probiotici nella gestione del peso e nella prevenzione dei disturbi ad esso associati o come supporto alle terapie convenzionali. Bifidobacterium breve B-3 è un probiotico dell’azienda giapponese Morinaga Milk Industry Ltd, leader mondiale nella produzione e commercializzazione di ingredienti funzionali derivati dal latte e probiotici, di cui Giellepi è distributore esclusivo per il mercato italiano.
Composizione e specifiche tecniche
Il Bifidobacterium breve B-3 è un probiotico di origine umana, isolato dall’intestino di neonati ed identificato mediante tecniche di biologia molecolare; il ceppo, protetto da un brevetto internazionale, è stato depositato presso l’International Patent Organism Depositary of the National Institute of Advanced Industrial Science and Technology. Il ceppo è considerato un organismo QPS (Qualified Presumption of Safety) da parte dell’EFSA. Esso, inoltre, è privo di glutine, lattosio, non è OGM e non è irradiato. Le specifiche tecniche sono illustrate nella Tabella 1.
Efficacia
Gli effetti del B. breve B-3 sulla riduzione del peso e della massa grassa corporea sono stati valutati nel corso di diversi studi pre-clinici in vivo, in un modello animale ampiamente utilizzato per studi su sindrome metabolica ed obesità e successivamente confermati da uno studio clinico in individui in sovrappeso.
Studi pre-clinici
Gli effetti della somministrazione di B. breve B-3 sull’accumulo di grasso corporeo sono stati studiati in un modello di topi obesi (C57BL/6J) alimentati con una dieta ad elevato contenuto di grassi (1). Gli animali sono stati suddivisi in 3 gruppi: un gruppo controllo e gli altri due trattati quotidianamente con due differenti dosaggi di B. breve B-3 (108 CFU e 109 CFU, rispettivamente). Durante l’intero trattamento, durato 8 settimane, è stato monitorato il peso corporeo degli animali e sono stati prelevai campioni di sangue per la valutazione dei livelli di colesterolo, trigliceridi, glucosio ed insulina. La somministrazione del probiotico ha determinato una diminuzione significativa e dose dipendente del peso degli animali rispetto al controllo; in particolare, l’accumulo di tessuto adiposo a livello epididimale è risultato inferiore negli animali trattati con il B. breve B-3. Le analisi sierologiche hanno evidenziato livelli di colesterolo totale, glucosio ed insulina più bassi negli animali trattati rispetto al controllo (Fig.1), mentre è risultata aumentata l’espressione di geni implicati nel metabolismo lipidico (proglucagone, Fiaf e adiponectina). Tali risultati lasciano ipotizzare che la somministrazione di B. breve B-3 possa contribuire a prevenire l’accumulo di grasso corporeo attraverso un potenziamento del metabolismo.
Successivamente, si è cercato di caratterizzare il meccanismo d’azione attraverso cui il B. breve B-3 causa la riduzione del tessuto adiposo e del peso corporeo e il pathay molecolare responsabile di tale effetto (2). A tale scopo è stata condotta un’analisi molecolare mediante DNA microarray su campioni di fegato prelevati da topi (C57BL/6J) alimentati con una dieta ad elevato contenuto lipidico e trattati con B. breve B-3 (109 CFU al giorno) per 8 settimane. I risultati hanno confermato un incremento dell’espressione di geni coinvolti nel metabolismo dei lipidi.
Studi clinici
I risultati degli studi preclinici sono stati successivamente verificati nel corso di uno studio clinico (3) randomizzato, in doppio cieco, in cui sono stati reclutati 52 volontari adulti (età compresa tra 40 e 69 anni) con indice di massa corporea (BMI) compreso tra 24 e 30 (individui in sovrappeso e tendenti all’obesità). I soggetti sono stati randomizzati in due gruppi: uno trattato con placebo (3 capsule al giorno) e l’altro trattato con B. breve B-3 (3 capsule al giorno corrispondenti a 5*1010 CFU) per 12 settimane. Durante il trattamento sono stati prelevati campioni di sangue per le analisi ematochimiche e sono stati monitorati i seguenti parametri: peso corporeo, BMI, massa muscolare, percentuale di grasso corporeo.
Al termine del trattamento, è stata osservata una riduzione significativa della massa grassa negli individui che avevano assunto il probiotico rispetto a quelli trattati con il placebo (Fig 2). Relativamente ai parametri ematici, è stato osservato sia un miglioramento significativo dei livelli sierici di γ-GTP (γ-glutamiltranspeptidasi), marker di danno epatico e fattore di rischio della sindrome metabolica, sia una riduzione significativa dell’espressione della PCR (proteina C reattiva), indice di una riduzione della risposta infiammatoria dovuta all’eccesso di grasso, soprattutto a livello viscerale che, come è noto, rappresenta un fattore predisponente alla sindrome metabolica. Il meccanismo attraverso cui il B. breve B-3 influenza tali parametri è verosimilmente riconducibile alla sua capacità di preservare l’integrità e migliorare la funzione della barriera intestinale.
In conclusione, i risultati dello studio clinico dimostrano come l’assunzione di B. breve B-3 contribuisca alla riduzione della massa grassa, in particolare se associata ad uno stile di vita sano e ad un’alimentazione equilibrata.
Sicurezza
Il Bifidobacterium breve B-3 è un probiotico di origine umana, sicuro e riconosciuto come QPS dall’EFSA. La sicurezza del B. breve B-3 è stata dimostrata sperimentalmente da diversi test (tossicità in seguito a somministrazione orale ad animali da laboratorio; analisi della resistenza agli antibiotici; analisi genomica). Inoltre, la ricerca clinica ha confermato l’assenza di effetti indesiderati riconducibili al consumo del probiotico.
Applicazioni e Modalità d’uso
L’assunzione di Bifidobacterium breve B-3 favorisce l’equilibrio della flora batterica intestinale che negli individui obesi può risultare differente da quella presente nei soggetti normopeso, principalmente a causa dell’alimentazione sbilanciata.
Il probiotico può essere utilizzato in capsule o polveri, come singolo componente o in associazione con altri ingredienti inclusi altri ceppi probiotici.
Il dosaggio consigliato è di almeno 1010 cfu al giorno.
Bibliografia
1 S. Kondo, A. Kamei, J.Z. Xiao, K. Iwatsuki, K. Abe (2013)
Bifidobacterium breve B-3 exerts metabolic syndrome-suppressing effects in the liver of diet-induced obese mice: a DNA microarray analysis
Benef Microbes 4(3) 247-251
2 S. Kondo, J.Z. Xiao, T. Satoh, T. Odamaki, S. Takahashi et al (2010)
Antiobesity effects of Bifidobacterium breve strain B-3 supplementation in a mouse model with high-fat diet-induced obesity
Biosci Biotechnol Biochem 74(8) 1656-1661
3 J. Minami, S. Kondo, N. Yanagisawa, T. Odamaki, J.Z. Xiao et al (2015)
Oral administration of Bifidobacterium breve B-3 modifies metabolic functions in adults with obese tendencies in a randomised controlled trial
J Nutr Sci 4(e17) 1-7
Per informazioni
Giellepi
tel +39 0362 240116
anna.costa@giellepi.it – alessia.terruzzi@giellepi.it
www.giellepi.it
Giellepi in a nutshell
Giellepi è un’azienda operante nel mercato delle materie prime nutrizionali e della ricerca scientifica finalizzata all’innovazione nel campo degli integratori alimentari, alimenti a fini medici speciali e dispositivi medici. In oltre 15 anni di attività, le due divisioni Ingredients ed Health Science hanno saputo sviluppare competenze di altissimo livello. Grazie a questa competenza specifica, importanti produttori a livello mondiale hanno affidato a Giellepi la distribuzione delle loro materie prime, sicuri di poter garantire al cliente finale una buona catena distributiva, servizi tecnici, competenza degli aspetti regolatori ed un sistema qualità certificato e di altissimo livello.