SURVEY WALK

ARTICOLI

Annalisa Nieddu

Aurora Biofarma, Milano

SURVEY WALK

Valutazione in real life dell’efficacia di un mangime complementare in cani affetti
da osteoartrosi cronica

La Survey Walk nasce come studio osservazionale di campo atto alla valutazione dell’efficacia di un mangime complementare formulato per il supporto della funzione articolare nel miglioramento della qualità di vita e della capacità di movimento nei cani affetti da osteoartrosi (OA) in fase cronica. Lo studio è stato condotto su cani adulti di proprietà senza distinzione di razza e sesso, con peso compreso tra i 16 e i 50 kg, e con diagnosi di OA, per un totale finale di 869 pazienti inclusi. […]

Articolo integrale pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 2/2022

 

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Editoriale IN2 • 2022

Editoriale IN2 • 2022

Tiziana Mennini

Direttore scientifico
de L'Integratore Nutrizionale

Le parole chiave nascoste

Una guida alternativa alla lettura

Cari lettori, 

questa volta non vi parlo degli argomenti trattati in questo numero de L’Integratore Nutrizionale, ma voglio proporvi una chiave di lettura trasversale e alternativa. Ovvero la ricerca delle parole chiave non sempre esplicitate nei testi, come sostenibilità, economia circolare, biotecnologie, tanto per fare qualche esempio che corrisponde anche alle rubriche di aggiornamento di cui abbiamo parlato negli anni scorsi. In effetti, le rubriche di aggiornamento hanno lo scopo di approfondire dei concetti innovativi, poi quando questi diventano routinari e vengono assimilati all’interno dei testi più generali non hanno più motivo di esistere. E siamo contenti che sia così: significa che l’innovazione viene accettata e recepita dai produttori.

Cominciamo allora a parlare di sostenibilità: in questo numero si parla di diversi ingredienti naturali, quali estratto di luteina, di menta, di fieno greco, di curcuma e di Ginko biloba, che sono ottenuti con rigorose procedure rispettose dell’ambiente. Sempre a proposito di sostenibilità ed economia circolare, troverete la presentazione di un ingrediente ottenuto dalla pelle dei pesci: un esempio molto interessante di valorizzazione degli scarti di prodotti ittici per ottenere materie prime di qualità.

Un’altra parola chiave “nascosta” è biotecnologie, che fanno davvero parte della nostra quotidianità anche se non ce ne accorgiamo: perfino il pane e il vino sulla nostra tavola sono prodotti biotecnologici! In questo numero, le biotecnologie fanno capolino in un articolo dove si parla di un attivo composto da ialuronani a diverso peso molecolare, ottenuti attraverso un processo di biofermentazione. Ovviamente non è questo l’argomento dell’articolo, bensì lo studio clinico condotto con l’attivo, ma è importante saper riconoscere i processi che stanno alla base di prodotti di elevata qualità. Sempre a proposito di biotecnologie, troverete la presentazione di una associazione di probiotici e lieviti, indiscussi protagonisti di questo ambito.

Non mi resta allora che augurarvi buona lettura, con un occhio attento in modo da riconoscere le parole chiave “nascoste”!

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Intervista a Andrea Maria Giori

Intervista a ANDREA MARIA GIORI

_DSC0412 Dr. Giori

Direttore della Ricerca e Sviluppo di IBSA Farmaceutici

Il 5 aprile IBSA Farmaceutici ha presentato, nella sala cinematografica Odeon Suite di Milano, Vitamine in “film”: la storia di una ricerca e sviluppo Made in Italy relativa alla tecnologia FilmTec™, un’innovazione interamente italiana nata dalla collaborazione tra IBSA Farmaceutici e Pharmafilm, uno spin-off dell’Università degli studi di Milano.

Riportiamo un colloquio sull’argomento con Andrea Maria Giori, Direttore della Ricerca e Sviluppo di IBSA Farmaceutici.

R. Da sempre IBSA concentra le sue attività di ricerca principalmente nello sviluppo di tecnologie innovative per migliorare prodotti già esistenti. Dare una nuova forma a ingredienti e principi attivi noti, con proprietà consolidate di efficacia e sicurezza, permette infatti di soddisfare meglio i bisogni delle persone, rendendo questi prodotti più semplici da assumere.

Nel caso dei film orodispersibili siamo partiti dalla constatazione che la gran parte degli integratori alimentari è in capsule o compresse, forme economiche e semplici da produrre ma spesso poco gradite alle persone. Abbiamo pertanto sviluppato una forma di somministrazione, appunto il film orale, che si può assumere facilmente, senz’acqua e senza alcun problema di deglutizione. In questo modo facilitiamo l’accesso a una corretta integrazione alle persone attive, spesso fuori casa, ai bambini, agli anziani e a chi ha difficoltà a deglutire.

R. L’innovazione è un lavoro di squadra e una squadra è vincente se unisce competenze e talenti diversi, complementari. Per questo la ricerca IBSA collabora con molti centri esterni, italiani e internazionali. La partecipazione con partner pubblici a progetti di ricerca finanziati, così come l’interazione con spin-off universitari e start-up innovative, sono le principali modalità con cui l’azienda applica il modello della Open Innovation.

La collaborazione con le università, in particolare, permette a una realtà industriale come IBSA Farmaceutici di integrare la ricerca di base, propria dell’ambito accademico, con le conoscenze e le capacità necessarie alla produzione su larga scala e all’autorizzazione di nuovi prodotti per la salute, uno dei settori più strettamente regolamentati.

In questa cornice è stata avviata nei primi anni duemila la collaborazione con Pharmafilm, uno spin-off dell’Università degli studi di Milano nato per valorizzare una tecnologia di produzione di film orodispersibili innovativi, creata nei laboratori del dipartimento di Scienze Farmaceutiche e coperta da brevetti.

R. La tecnologia FilmTec™ è alla base dello sviluppo degli integratori in film orodispersibili IBSA, che si presentano come strisce estremamente sottili di materiale polimerico (50-150 µm di spessore) della dimensione di un francobollo. Fasi critiche del processo di fabbricazione sono la spalmatura e l’essiccamento, che devono portare a film omogenei e uniformi, di spessore costante e predefinito, flessibili ma allo stesso tempo resistenti.

Durante il processo di spalmatura, nelle prima fase di produzione, viene preparata una massa di spalmatura omogenea dove tutti gli ingredienti sono sciolti in un solvente adeguato, generalmente acqua. Per ingredienti poco solubili vengono utilizzate tecniche più specifiche. La massa di spalmatura va poi ad alimentare una spalmatrice in continuo, dove, attraverso una lama calibrata, viene distribuita in modo omogeneo su un nastro di supporto (liner) in materiale plastico, ottenendo uno strato di spessore costante e predefinito. Il tutto passa poi in un tunnel riscaldato, dove l’acqua viene fatta evaporare in condizioni controllate, fino a dare al film orosolubie la sua forma finale. L’ultima fase consiste nel taglio del film nelle dimensioni della singola unità di dosaggio, la rimozione del liner di supporto e il confezionamento individuale in una busta termosaldata.

Il confezionamento singolo è infatti un’altra caratteristica della tecnologia IBSA, che oltre a garantire una stabilità adeguata assicura anche la flessibilità d’impiego in qualunque situazione.

R. La caratteristica distintiva della tecnologia è l’utilizzo delle maltodestrine alimentari come principale polimero filmante, cioè quel componente che forma la struttura portante del film. 

Le maltodestrine sono un ingrediente alimentare sicuro e d’uso comune, che oltre ad assicurare buona resistenza, stabilità e uniformità di dosaggio, permette una dissoluzione rapida, gradevole e senza alcun residuo o retrogusto. Una volta posti nella cavità orale, a contatto con la saliva, i film orodispersibili si dissolvono, infatti, in meno di un minuto e rilasciano velocemente e integralmente gli ingredienti funzionali.

R. I vantaggi di questa nuova forma di dosaggio in film orodispersibile possono essere ricondotti a tre ambiti principali: la facilità di assunzione da parte di tutte le persone, anche di coloro che hanno difficoltà a deglutire e ad assumere le consuete forme orali; la flessibilità di impiego che ne consente l’assunzione in qualunque luogo e in qualsiasi situazione, grazie al fatto che possono essere ingeriti senza acqua e che ogni film è confezionato singolarmente; il dosaggio preciso e uniforme, associato alla rapida dissoluzione e rilascio dell’ingrediente funzionale.

I nuovi film orodispersibili offrono, inoltre, il vantaggio di essere senza glutine, privi di OGM e lattosio, contengono meno di 1 kcal e hanno un’aroma che rende gradevole l’assunzione.

R. L’uso dei film orodispersibili è ancora limitato a poche applicazioni a causa della complessità produttiva. La ricerca, spesso realizzata in ambito accademico, è fiorente, ma limitata alla scala di laboratorio, dunque a processi di fabbricazione dei film inadatti per la produzione su scala industriale. La sfida principale nella produzione degli ODF risiede pertanto in primo luogo nella capacità di sviluppare e ottimizzare metodi produttivi in continuo, a partire da formulazioni che mantengano i vantaggi di questa formula ma che garantiscano al contempo proprietà fisico-meccaniche compatibili con le apparecchiature industriali. In secondo luogo bisogna disporre di linee di produzione adeguate, che sono molto diverse da quelle utilizzate normalmente per la produzione di forme solide orali e che solo pochissime aziende al mondo possiedono.

Il nostro stabilimento di Cassina de’ Pecchi è una delle poche realtà industriali in grado di produrre sia farmaci sia integratori alimentari nella forma di film orodispersibili. 

Qui produciamo per il mercato globale quattro integratori alimentari, con tecnologia IBSA FilmTec™, in film orodispersibile (ODF): Vitamina B IBSA, Vitamina B12 IBSA, Melatonina IBSA, Vitamina D IBSA.

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Intervista a Germano Scarpa

Intervista a GERMANO SCARPA

Presidente di Integratori & Salute

Abbiamo pubblicato sul numero scorso la notizia della nascita di Integratori & Salute, nuova realtà nata dalla fusione di FederSalus e Integratori Italia, le due associazioni di categoria cui afferiscono rispettivamente 240 aziende della filiera degli integratori alimentari e 450 aziende del settore alimentare, italiane ed estere.
La nuova associazione ha avviato giovedì 10 marzo il primo Consiglio Direttivo1, che ha sancito l’inizio della sua operatività sotto la guida del Presidente Germano Scarpa, che guiderà il percorso di Integratori & Salute per i prossimi tre anni.
Abbiamo chiesto a Germano Scarpa di approfondire le motivazioni e le ricadute dell’evento.

R.  In Italia avevamo fondamentalmente due associazioni, con caratteristiche diverse. Integratori Italia, che fa parte di Unione Italiana Food, aderente a Confindustria, aveva associato prevalentemente grosse imprese, con capacità di relazioni di primo livello, politiche e consolidate.
FederSalus in vent’anni di attività ha saputo addensare attorno a sé molte imprese, ha fatto cultura anche per aspetti gestionali e regolatori, soprattutto nei primi 10-12 anni di vita. Ricordo che, quando era possibile che un’associazione al di fuori di un sistema potesse incidere a livello europeo, FederSalus si è opposta alla Commissione europea per quanto riguardava l’iter di valutazione dei claim relativi ai botanicals da parte di EFSA, opposizione che poi è stata ritirata quando, nel settembre 2010, la Commissione ha bloccato la valutazione dei botanicals. 
Due anni fa avevo comunicato a FederSalus la mia disponibilità a far parte nuovamente del Consiglio, perché volevo presentare l’idea, da condividere con gli associati, di un progetto di un’unica associazione italiana, che avesse delle caratteristiche ben precise.

R.  Due anni fa sono stato votato da molte aziende e, a quel punto, il Consiglio mi ha chiesto di fare il Presidente. Ho accettato, ma esplicitando chiaramente quale sarebbe stato il programma del mio mandato: prevalentemente quello di provare a creare un’unica associazione in Italia, che a questo punto sarebbe stata la più grande in Europa, come rappresentanza di aziende e di fatturato.

D’altra parte io, come altri associati di FederSalus, ero anche associato a Integratori Italia, quindi anche con loro si era già parlato di quanto sarebbe stato bello costituire un’unica associazione italiana, forte e coesa, che fosse la sintesi delle due associazioni, all’interno di Unione Italiana Food.

R.  Abbiamo iniziato un percorso difficile con tutto il Consiglio, sia perché eravamo in piena pandemia da COVID-19, sia perché l’Europa ci ha creato non pochi problemi su diverse sostanze (per esempio l’Aloe, tanto per dirne una). 

Il Consiglio ha però lavorato bene, anche se, come succede in democrazia, non tutti erano d’accordo (abbiamo avuto dieci consiglieri a favore e due contrari a questa operazione) ma abbiamo poi deciso di portare il progetto di fusione all’assemblea dei soci, che, con il voto favorevole del 70% dei presenti, si è espresso a favore. È chiaro che l’adesione a Confindustria ha visto qualche associato contrario, ma mi auguro che almeno una parte di questi associati contrari rimarranno all’interno di Integratori & Salute come soci.

R.  Nell’accordo di fusione avevamo previsto 6 consiglieri derivanti da FederSalus e 6 da Integratori Italia. Unione Italiana Food ci ha poi offerto la presidenza: mi è stato chiesto di essere il Presidente di Integratori & Salute e credo che come ex associato a tutte e due le associazioni sarò in grado di rappresentare entrambe le parti.

R.  Il patrimonio di FederSalus entra all’interno di Unione Italiana Food ma resta a disposizione del settore integratori, cioè di Integratori & Salute.

R.  La sintesi è di portare i valori di FederSalus all’interno di un’associazione che ha degli altri valori, ma tutti noi abbiamo lo stesso obiettivo: difendere il mondo degli integratori alimentari e affermarlo per la dignità che deve avere, che non è sempre un effetto placebo, ma anche fisiologico fondamentale per il mantenimento della salute.

Si chiama Integratori & Salute perché vogliamo rimarcare la funzione dei prodotti che noi rappresentiamo, cioè di mantenere in salute le persone che stanno bene. Se partiamo da questo punto, poi possiamo costruire ciò che ne deriva: i claim salutistici, e come dimostrarli, in quanto per provare gli effetti fisiologici non si possono usare gli stessi protocolli che si usano per dimostrare gli effetti terapeutici in caso di malattia. Bisogna trovare altri modi, che, per come è andata avanti la scienza, non sono così complessi, bisogna avere il coraggio di proporli.

R.  Il programma è molto ambizioso: avviare un tavolo di lavoro non solo con il Ministero della Salute, ma con il mondo della politica legato sia a questo sia al Ministero dell’Economia, coinvolgendo gli europarlamentari italiani, che devono avere la consapevolezza che noi siamo il primo mercato in Europa e abbiamo una tradizione d’uso legato anche alla nostra cultura alimentare mediterranea.

Poi continueremo a fare i seminari di aggiornamento, collaborazioni con il mondo scientifico che vogliamo intensificare alla ricerca di nuovi protocolli per dimostrare l’efficacia salutistica, e continueremo il nostro impegno per innalzare il livello culturale delle imprese, fino a creare un dossier di prodotto di alta qualità, dalle materie prime fino alla definizione dei claim. Questo a tutela sia del consumatore sia del mercato, non possiamo correre il rischio di perdere credibilità per una sola azienda. Abbiamo impiegato più di 20 anni a costruire questa credibilità sui prodotti, che ci è stata riconosciuta anche perché i consumatori, dovendo pagare di tasca propria, sono i primi a riconoscere l’efficacia fisiologica di un prodotto.

R. Io non credo che la nuova associazione farà crescere il mercato, non è questo il suo compito. Dovrà difendere in maniera lecita gli interessi degli associati e del mercato, valorizzando l’intero comparto a partire dalle piccole e medie imprese. Dovrà far crescere la cultura industriale e salutistica: tra qualche anno vedremo se saremo riusciti nell’intento. È però un percorso obbligato, altrimenti rischiamo che questo bellissimo mercato regredisca.

R.  Sarà importante condividere le linee strategiche di sviluppo di questa associazione, che vuole lavorare in maniera “preventiva” in Europa, rafforzando inoltre la sua presenza europea grazie anche al supporto della delegazione permanente di Confindustria a Bruxelles. Come mi è stato detto da molti nostri politici europei, quando gli argomenti arrivano alla Commissione europea è già tardi, bisogna essere in grado di anticipare le  problematiche e far comprendere qual è il concetto di questi prodotti, altrimenti rischiamo di creare degli allarmi per la salute del consumatore che spesso sono troppo ipotetici. È giusto vigilare sulla sicurezza di ciò che assumiamo, ma mi sembra che in alcuni casi la Commissione europea abbia un po’ esagerato.

R.  Integratori & Salute sarà associata a entrambe le associazioni europee, EHPM e Food Supplement Europe. Abbiamo anche la fortuna di avere nel Consiglio direttivo il presidente di EHPM, Antonino Santoro, il che rappresenta per noi un valore aggiunto. Collaboreremo sempre di più con chi darà il maggior riscontro di essersi organizzata per le future battaglie da combattere in Europa, che si combattono e si vincono con un’organizzazione europea che abbia al suo interno persone preparate e disponibili in certi momenti a metterci la propria faccia a difesa del comparto europeo degli integratori alimentari. Ricordiamo che la Germania oggi è il secondo mercato in Europa.

R.  In effetti combattere è la parola sbagliata, direi che è giunto il momento di sederci attorno a un tavolo e parlare con chiarezza. Probabilmente ci sono anche molti equivoci che dipendono dalle diverse culture e anche dal fatto di comunicare in inglese, il che può portare a spigolature diverse. Io penso che avere un nostro rappresentante in EHPM sia la chiave di volta per difendere questo settore.

R.  Direi che bisogna sempre avere il coraggio di cambiare. Non è stato facile fondere le due associazioni, perché soprattutto FederSalus era piena di sentimenti. E io ho capito che con questa mia idea avrei urtato dei sentimenti, per primi i miei. L’ho fatto perché, a mio modo di vedere, questo era un passo che andava fatto per il futuro. Certe volte bisogna avere il coraggio di scegliere, sapendo che il passato non si dimentica ma che bisogna abbandonare una certa strada per intraprenderne una nuova. La stessa cosa deve avvenire anche nel mondo della scienza, per aprirsi a nuove visioni, perché così potremo dare dignità a dei prodotti capendo che c’è qualcosa di utile anche in loro. Però per fare tutto ciò bisogna avere il coraggio di pronunciare una parola: cambiamento. Noi con questa operazione di fusione abbiamo avuto il coraggio di farlo, e ringrazio tutti i soci, non solo quelli che già hanno votato a favore ma anche chi deciderà di fare parte e dare fiducia a Integratori & Salute, e andiamo avanti, con la voglia di fare delle cose diverse dal passato.

Ringraziamo il Dottor Scarpa
e auguriamo il meritato successo alla nuova associazione

______________
1 Fanno parte del Consiglio Direttivo, che resterà in carica fino alla prossima elezione, che si terrà nel 2023: Vincenzo Maglione (Domor Pharma) e Giuseppe Abbadessa (GSK) in qualità di Vicepresidenti; Alessandro Sertorio (Procemsa), Cinzia Pranzoni (Equilibra-gruppo Unilever), Lorenzo Secondini (Uriach), Andrea Zanardi (Meda Pharma-gruppo Viatris), Alessandro Golinelli (Alfa Sigma), Alessandro Colombo (Biocure), Emiliano Giovagnoni (Aboca), Paolo Casoni (Perfetti Van Melle), Antonino Santoro (Difass), Rebecca Varoli Piazza (Herbalife).

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Novel Food negli integratori

AGGIORNAMENTI • NOVEL FOOD

Armando Antonelli

Consulente - Roma

Novel Food negli integratori

Panoramica delle autorizzazioni nell’ultimo trimestre del 2021

Background regolatorio
Il Regolamento (UE) 2015/2283 del Parlamento europeo e del Consiglio (1) relativo ai Novel Food stabilisce all’articolo 10 la procedura necessaria per autorizzare l’immissione sul mercato dell’Unione di un nuovo alimento e per aggiornare di conseguenza la lista dell’Unione che elenca i Novel Food autorizzati e le relative condizioni, comprese le categorie alimentari nelle quali i nuovi alimenti possono essere impiegati (Regolamento di esecuzione (UE) 2017/2470 (2)).   […] 

Nell’ultimo trimestre del 2021 sono state portate a conclusione diverse procedure di autorizzazione di nuovi alimenti, rilevanti per il settore degli integratori alimentari. Di seguito una panoramica dei Novel Food autorizzati nell’ultimo trimestre. […]

Articolo integrale pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 1/2022

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EDITORIALE IN1 • 2022

EDITORIALE IN1 • 2022

Tiziana Mennini

Direttore scientifico
de L'Integratore Nutrizionale

Il ruolo attivo delle farmacie

Una risorsa per gli studi sugli integratori alimentari

Cari Lettori, apriamo il primo numero di quest’anno con un articolo che dà visibilità e spazio ai farmacisti territoriali in qualità di coordinatori di studi osservazionali nel campo degli integratori alimentari. 

Non è sicuramente nuova anche nel nostro Paese la figura del farmacista clinico, come documentato da pubblicazioni specifiche e associazioni di settore. Il farmacista clinico possiede infatti una preparazione specifica, oltre che per favorire l’adesione alla terapia e partecipare a programmi di informazione ed educazione sanitaria, campagne di prevenzione e screening, anche per partecipare a studi epidemiologici e di farmacovigilanza attiva. Meno considerato è, però, l’importante ruolo che le farmacie territoriali possono avere per quanto riguarda gli studi relativi agli integratori alimentari. Sappiamo, infatti, come sia difficile organizzare studi clinici su integratori alimentari, in quanto, a differenza dei farmaci, questi sono rivolti a “soggetti sani”, difficili quindi da reclutare in numero adeguato in un contesto non clinico. Quindi chi meglio dei professionisti che lavorano nelle farmacie ubicate sul territorio in maniera capillare ha la possibilità di contatto con la popolazione generale e può quindi attivarsi per organizzare o partecipare a studi osservazionali sugli integratori alimentari, del resto sempre più venduti in farmacia?

Ci sono discussioni aperte su vari aspetti anche normativi, ma sembra probabile che per queste sperimentazioni semplici come raccolta dati e studi osservazionali non sia necessaria una revisione della normativa.

L’Integratore Nutrizionale offre volentieri spazio ai network di farmacie territoriali, che rappresentano un’importante risorsa nella filiera dell’integratore alimentare e dispositivo medico, per dare visibilità ai loro risultati, e si augura che ci sia sempre un loro maggior coinvolgimento nei vari tipi di sperimentazione clinica. 

Buona lettura!

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In attesa della decisione EFSA sulla monacolina

[…] È attesa la decisione dell’EFSA e la conseguente ratifica da parte dei Ministeri della Salute delle Nazioni europee sul ridimensionamento del dosaggio e dei claim relativi alla monacolina K (MoK) estratta dal riso rosso fermentato (RYR).
Le ragioni di questa lungamente attesa decisione dell’EFSA sono legate, come noto, ad alcuni eventi avversi registrati con l’uso di integratori a base di estratto di RYR titolati in MoK, al dosaggio finora ammesso di 10 mg.

Al netto delle considerazioni tossicologiche, il reperto di una maggiore biodisponibilità della MoK può rappresentare un importante punto di partenza per migliorare l’efficacia di prodotti a base di RYR che verosimilmente dovranno, nel prossimo futuro, contenere un quantitativo inferiore ai 3 mg totali della stessa. […]

 

Articolo integrale pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 6/2021

Sicurezza ed efficacia dell’acido alfa lipoico nella riduzione del dolore idiopatico

[…] Gli studi finalizzati alla valutazione della sicurezza di ALA sono scarsi e soprattutto i parametri per la valutazione della sicurezza non rappresentano mai l’outcome primario dello studio clinico. Pertanto, lo scopo di questo studio è stato quello di valutare la sicurezza e l´efficacia di un integratore alimentare a base di ALA nella riduzione di diverse forme di dolore idiopatico (artralgia, dolore neuropatico e mialgia) in soggetti normoglicemici, a seguito della somministrazione orale per due mesi di ALA a due diversi dosaggi (800 e 400 mg/die). […]

Articolo integrale pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 6/2021

L’amaranto nei prodotti nutraceutici per il diabete e la dislipidemia

La particolare composizione del chicco di amaranto (Amaranthus caudatus L.), ricco in proteine dall’alto valore biologico, in fibra grezza e in lipidi ad alto grado di insaturazione, rende questo pseudocereale utile nella gestione della glicemia post prandiale e nella dislipidemia, e adatto alla formulazione di prodotti nutraceutici volti alla gestione delle malattie metaboliche.
L’estratto a base di amaranto può essere utilizzato come ingrediente per il prodotto nutraceutico oppure essere impiegato come matrice funzionale per la veicolazione di altri botanicals impiegati nella formulazione.
Gli studi preclinici condotti presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università di Genova sul prodotto a base di amaranto* hanno preso in esame la sua capacità di modulare l’assorbimento intestinale di colesterolo rispetto alla maltodestrina, solitamente utilizzata come carrier negli integratori alimentari; il contenuto di polifenoli assorbiti attraverso il tessuto intestinale; la determinazione del glucosio libero dopo digestione enzimatica di maltodestrina e di estratto di amaranto; e la quantificazione del rilascio di insulina da isole pancreatiche umane.

Articolo integrale pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 6/2021

EDITORIALE • IN6/2021

L’anno che verrà…

Cari lettori, siamo arrivati anche alla fine di quest’anno che ha visto di nuovo alti e bassi per quanto riguarda la pandemia, le nostre attività e le nostre opportunità di incontro. Ma visto che ci avviciniamo a un periodo di festività, voglio vedere il bicchiere mezzo pieno, anzi forse anche pieno a tre quarti!

Non rubo parole agli esperti sanitari per quanto riguarda la pandemia: “Perché dovrei farlo?” Loro non parlano, ad esempio, di mercato degli integratori alimentari: a ognuno la propria competenza, o come diceva mia nonna, “ofelé fa il to mesté” (antico proverbio milanese che invita ognuno a desistere dall’impicciarsi in un argomento che non gli compete).

Per quanto riguarda le nostre attività, mi sento di poter condividere l’ottimismo delle associazioni di settore che hanno quantificato anche economicamente il mercato, i cui dati potrete leggerli più in dettaglio nella sezione Associazioni di questo numero della rivista. Personalmente ho anche visto molte aziende crescere e migliorare la loro posizione nel mercato. A tal proposito avremo modo di pubblicare interviste con i diretti interessati il prossimo anno, per condividerne esperienze e motivazioni.
Anche la CEC Editore è cresciuta nel corso di quest’anno, preparando le basi per una nuova rivista interamente dedicata ai botanicals, argomento centrale non solo nell’area degli integratori alimentari, ma anche in quelle cosmeceutica e farmaceutica.

Non ultimo le opportunità d’incontro: timidamente ma con determinazione ci siamo incontrati a diversi eventi; per nominarne solo alcuni Vitafoods Europe, CPHIin-vitality. Sono stati caratterizzati da molto entusiasmo e voglia di riprendere i contatti in presenza, che sono essenziali per una proficua comunicazione. A proposito di in-vitality, la CEC Editore ha ripreso la consuetudine di organizzare convegni che possano incontrare il vostro interesse. Quest’anno si è parlato di botanicals: potete leggere il report in questo numero della rivista e rivedere le presentazioni dei relatori nella pagina CEC Tube sul nostro sito.

Quindi, con queste basi mi aspetto che l’anno che verrà possa continuare più che bene, grazie all’impegno di tutti i protagonisti del settore che ha permesso di “non mollare”, anzi, di crescere. Ed è con questo augurio che vi offro, anche a nome della redazione, un simbolico brindisi per le prossime festività e per le vostre (nostre) attività.

Pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 6/2021