Dispositivi medici a base di sostanze

Il Regolamento UE 2020/561 del 23.4.2020 ha rinviato l’entrata in vigore del Regolamento UE 2017/745 di un anno. Il rinvio è stato motivato dalla grave situazione determinata dalla pandemia. Ora un anno è passato e con il 26 maggio 2021 il nuovo regolamento sui dispositivi medici deve essere applicato.

La disciplina sui dispositivi medici è stata introdotta con la Direttiva 93/42/CE (MDD). Trattandosi di un atto legislativo non immediatamente applicabile negli Stati membri, è stato necessario un atto di recepimento. […]

Articolo integrale pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 3/2021

La metabolomica in nutraceutica

La comprensione dei meccanismi d’azione degli ingredienti attivi naturali e la valutazione della loro efficacia e sicurezza rappresentano tutt’oggi una sfida nell’ambito dei food supplements. La ricchezza del fitocomplesso e la molteplicità dei target biologici d’azione che caratterizzano molti degli attivi naturali ben si sposano con la visione olistica dell’approccio metabolomico, una scienza che studia il profilo generale dei metaboliti di un organismo e come questi variano a seguito di stimoli di varia natura. In questo lavoro vengono presentati gli studi di metabolomica condotti a seguito della somministrazione prolungata di 4 estratti vegetali impiegati nel mercato nutraceutico (curcuma, caffè verde, Polygonum cuspidatum, cranberry), monitorando i cambiamenti del metaboloma urinario a seguito del trattamento, sia in soggetti sani che in animali da laboratorio. […]

Articolo integrale pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 3/2021

EDITORIALE • IN3/2021

Cari lettori, il mese di maggio ha visto importanti novità per quanto riguarda l’alimentazione nei Paesi europei, che hanno suscitato perplessità, dibattiti e contestazioni, soprattutto in Italia. Mi riferisco all’autorizzazione da parte della Commissione europea del consumo alimentare delle larve di Tenebrio molitor (larve della farina), e della proposta di ammettere la pratica della dealcolazione del vino in tutti i Paesi dell’Unione europea.

Ma procediamo con ordine.

Il Panel on Nutrition, Novel Foods and Food Allergens (NDA) dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha pubblicato a metà gennaio un parere scientifico secondo cui le larve allevate ed essiccate di Tenebrio molitor potranno essere consumate in sicurezza (intere come snack o sotto forma di farina come ingrediente alimentare per pasta o prodotti da forno). A questa decisione è seguito ai primi di maggio il parere favorevole del Comitato permanente per piante, animali, alimenti e mangimi (sezione Nuovi alimenti e sicurezza tossicologica), composto da rappresentanti di tutti i Paesi dell’UE, che ne autorizza l’immissione sul mercato, con adeguata etichettatura per non indurre in errore. Si tratta dei primi insetti dichiarati novel food, tra i 27 riconosciuti edibili, quali cavallette intere e macinate e larve di api mellifere, in attesa di autorizzazione. Attualmente ci sono 11 richieste in attesa di valutazione dell’EFSA.

La decisione formale della Commissione fa parte della strategia Farm to Fork. Secondo la FAO, gli insetti come cibo sono una questione particolarmente rilevante nel XXI secolo, a causa dell’aumento del costo delle proteine animali, dell’insicurezza alimentare, delle pressioni ambientali, della crescita della popolazione e della crescente domanda di proteine tra le classi medie. Pertanto, è necessario trovare soluzioni alternative a quelle convenzionali. Il consumo di insetti contribuisce quindi positivamente all’ambiente, alla salute e ai mezzi di sussistenza. La FAO indica anche che gli insetti sono una fonte di cibo altamente nutriente e salutare, con un alto contenuto di grassi, proteine, vitamine, fibre e minerali. L’uso degli insetti come fonte alternativa di proteine non è nuovo a livello mondiale, visto che vengono regolarmente mangiati in molti Paesi del globo.

Tuttavia, in Europa gli allevamenti sono pochissimi e le farine ottenute dagli insetti vengono utilizzate principalmente come mangime per animali, anche se, vista la crescita della domanda, il comparto degli insetti per uso alimentare è destinato a ritagliarsi un ruolo di peso nel mercato del food. E gli scettici tra i consumatori italiani sono ancora tanti (54% secondo Coldiretti). Perplessità decisamente condivisibile, vista la tradizione alimentare italiana (la nostra dieta mediterranea è stata riconosciuta dall’Unesco Patrimonio culturale immateriale dell’umanità), e i dubbi di carattere sanitario e salutistico ancora in attesa di risposte.

E veniamo al vino senza alcol.

Non parliamo della fake news del vino allungato con l’acqua, notizia smentita anche da Bruxelles, secondo cui “la proposta della Commissione non contiene alcun riferimento all’aggiunta di acqua al vino”. Questo da una parte ci tranquillizza, anche perché, come recitava una nota canzone di Gabriella Ferri: “Se l’oste ar vino ci ha messo l’acqua. E noi je dimo e noi je famo: C’hai messo l’acqua nun te pagamo ma però”. La proposta della Commissione europea rientra nell’ambito del Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei, e i relativi negoziati, che rientrano nell’ambito della nuova Politica Agricola Comune (PAC) europea, sono ancora in corso (dovrebbero entrare in vigore nel 2023) e consisterebbero nella possibilità di dealcolare anche vini a denominazione d’origine. La Commissione europea ha proposto di modificare il quadro giuridico UE per consentire lo sviluppo dei vini dealcolati, cioè con un tenore alcolico minore rispetto al vino propriamente detto.

L’aspetto è infatti strettamente normativo: ad oggi i vini senza alcol, prodotti attraverso la tecnica della dealcolazione, sfuggono alla definizione di “vino”, che per definizione è una bevanda con una gradazione alcolica minima del 9%. Come chiamare, dunque, questi prodotti analcolici che vino in realtà non sono? I diversi Paesi hanno applicato ciascuno definizioni diverse, per questo la Commissione Europea sta lavorando a una proposta unificatrice. Del resto in molti Paesi, quali Spagna e Nord europa, le bevande analcoliche sono sempre più diffuse, soprattutto per via delle preoccupazioni su dieta e salute in generale. Punto di vista sostenuto anche dai produttori medio-grandi, desiderosi di accedere per esempio agli enormi mercati di Paesi a maggioranza musulmana, come Arabia Saudita e Indonesia, dove il consumo di alcolici è molto ridotto (e quindi anche dei vini europei).

Questione quindi ancora aperta e non così negativa né per i consumatori né per i produttori. Non ci resta che brindare (magari con una classica bottiglia di Prosecco e un vassoio di croccanti patatine fritte) alle tavole imbandite del domani!…

Alfasigma

Jacopo Maria Murzi, 49 anni, entra in Alfasigma come General Manager della Business Unit Italia che oggi comprende sotto di sé le divisioni Pharma Italy, Consumer Healthcare, Commercial Operations, Market Access e BU Diversified.
Murzi è stato in Janssen per un lungo periodo della sua carriera italiana e internazionale: dopo gli inizi in Italia ha passato 3 anni in Polonia e altri 3 in Romania, per poi trasferirsi negli Stati Uniti seguendo anche le attività di business development e, ultimamente, in Francia dove si è occupato di Medio Oriente e Africa, con oltre 20 paesi da guidare.
Laureato in Ingegneria Gestionale, precedentemente aveva lavorato per una società di consulenza globale su numerosi progetti multidisciplinari.
Il nuovo General Manager riporterà a Pier Vincenzo Colli, CEO di Alfasigma, che dichiara: “L’inserimento nel team di Jacopo Murzi contribuisce a rafforzare ulteriormente il nostro management e ci permette di unificare in un’unica strategia condivisa le business unit italiane. A Jacopo e al suo team vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro. Cogliamo l’occasione per ringraziare Roberto Mazzucato che per trent’anni è stato una colonna portante dell’azienda e ha guidato con determinazione e competenza Pharma Italy fino a dicembre scorso”.
Jacopo Maria Murzi afferma: “E’ un piacere e una grande responsabilità essere chiamati a scrivere una nuova pagina di storia di Alfasigma, che sarà focalizzata a servire al meglio medici e farmacisti, ma soprattutto quei milioni di italiani che quotidianamente utilizzano i nostri prodotti. Mi ha colpito molto la passione e la voglia di lasciare il segno di questo team. Sono orgoglioso di poter dare il mio contributo a un’azienda così radicata nel nostro Paese grazie alle sue sedi produttive e alla presenza di prodotti specialistici e di automedicazione nelle case di tutti gli italiani”.

Articolo pubblicato sulla rivista L’Integratore Nutrizionale 2/2021

Indena vince il premio AHPA Centennial Award

L’American Herbal Products Association (AHPA) ha conferito a Indena il premio Centennial Award, riconoscimento speciale per le aziende che celebrano i 100 anni di attività nel settore dei derivati botanici.
AHPA è negli Stati Uniti l’associazione nazionale di categoria e la voce dell’industria dei prodotti a base di erbe dal 1982. La sua missione è promuovere il commercio responsabile dei prodotti botanici. Dal 2006 ha ideato una serie di premi dedicati a persone e organizzazioni che danno contributi sostanziali e costruttivi al comparto dei prodotti botanici.
AHPA per la sua prima edizione del Centennial Award sceglie Indena: l’azienda viene premiata per lo spirito pionieristico e innovativo, con cui da 100 anni contribuisce allo sviluppo e alla crescita del settore degli estratti botanici di alta qualità.
Indena festeggia infatti nel 2021 un secolo di vita e di attività dedicata alla ricerca, sviluppo e produzione di estratti botanici di alta gamma per l’industria farmaceutica e nutraceutica. Un percorso in continua crescita, all’insegna dell’eccellenza, fin dall’intuizione dei suoi fondatori che hanno saputo rivoluzionare l’approccio al settore delle piante officinali con una visione moderna e industriale, e una solida impostazione scientifica. Un’eredità che ancora oggi anima e guida l’azienda, e che le ha consentito di raggiungere nel mercato una leadership riconosciuta da clienti e organizzazioni di settore in tutto il mondo.
Daniele Giavini, amministratore delegato di Indena, afferma: “Siamo riconoscenti per l’assegnazione del Centennial Award da parte di AHPA e molto orgogliosi di inaugurare la prima edizione del premio. Queste occasioni ci confermano il valore di un impegno costantemente rivolto all’elevata qualità e all’approccio fortemente innovativo, con investimenti continui in ricerca di prodotto, processi, nuove tecnologie, con un’attenzione costante alla sostenibilità. Questi riconoscimenti ci stimolano ad agire con la stessa visione e lo stesso entusiasmo verso i prossimi cento anni, sviluppando prodotti sempre più rispondenti alle esigenze di benessere della comunità e nel rispetto dell’ambiente”.

Articolo pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 2/2021

Antonino Santoro nominato presidente di EHPM

La Federazione EHPM (European Federation of Associations of Health Product Manufacturers), che riunisce 14 associazioni europee, di cui fanno parte circa 1600 aziende che producono e distribuiscono integratori alimentari, e che rappresenta le istanze presso le istituzioni europee, nel corso dell’Assemblea generale che si è tenuta online il 25 febbraio ha rinnovato il consiglio direttivo eleggendo come presidente Antonino Santoro, già presente nell’attuale board di EHPM dal 2013. Altri membri eletti sono: Nicolas Cappelaere (Synadiet, Francia), Michel Horn (Be-Sup, Belgio), Martin Last (HFMA, Regno Unito), Magdalini Selanikli (SESDI, Grecia) come vicepresidenti EHPM; e Bolke Koster (NPN, Paesi Bassi) come tesoriere. Dopo la laurea in Chimica, Antonino Santoro ha iniziato la sua carriera come ricercatore presso l’Istituto Farmacologico Mario Negri di Milano, per poi ricoprire per alcuni anni il ruolo di responsabile dello sviluppo galenico e analitico di Pharmagel, azienda produttrice di integratori alimentari in capsule softgel. Segue una lunga esperienza in ruoli dirigenziali e nel board aziendale di Rottapharm, piccola azienda di ricerca e sviluppo del settore farmaceutico che in circa 30 anni giunge alla costituzione del gruppo Rottapharm|Madaus, una delle principali realtà farmaceutiche italiane e internazionali. Dal 2015 è advisor di realtà farmaceutiche e nutraceutiche nazionali e internazionali, oltre a essere componente del CDA di alcune di esse, e vicepresidente di FederSalus.
Il neopresidente afferma: “Sono fiero di poter rappresentare FederSalus al vertice della Federazione europea EHPM che promuove il valore degli integratori alimentari come presidio per il mantenimento della salute dei consumatori. Metterò a disposizione di tutti i soci di FederSalus e di EHPM la mia lunga esperienza nel settore, per la difesa del mercato e per una legislazione europea più armonizzata nell’interesse dell’industria e dei consumatori”. 

Articolo pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 2/2021

Prodotti alimentari destinati ai bambini

Dal 9 febbraio 2021 è entrato in vigore il nuovo regolamento (1) che l’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) ha realizzato per normare in rete una “comunicazione commerciale responsabile e corretta” relativa a prodotti alimentari e bevande destinate ai bambini.
Si ampliano così le norme già presenti nell’art. 11 del Codice.
Vincenzo Guggino, segretario generale della IAP, precisa: “La Direttiva 1808/2018 sui servizi di media audiovisivi (2) non è stata ancora recepita in Italia, anche se il testo ribadisce l’importanza del ruolo dei codici di condotta come il nostro per offrire tutela ai consumatori, e invita gli Stati membri a incoraggiare questa collaborazione fra privati e istituzioni ufficiali”.
La Direttiva si richiama ai codici di autoregolamentazione per ridurre l’esposizione dei bambini alle comunicazioni commerciali audiovisive non appropriate. Lo IAP ha inteso da subito aderire alla sollecitazione comunitaria varando il citato regolamento (1), in grado di offrire un quadro organico della materia. L’attenzione è focalizzata sui prodotti alimentari e bevande ricchi di grassi, zucchero e sale, i cosiddetti “cibi spazzatura”, la cui assunzione eccessiva nella dieta non è raccomandata.
La normativa disciplina l’esposizione dei bambini di età inferiore ai 12 anni alla pubblicità di alimenti e bevande da varie angolazioni (promozioni, sponsorizzazioni, direct marketing, ecc…) e configura diverse situazioni di consumo.
La convinzione è che una comunicazione responsabile e corretta possa dare un contributo rilevante alla tutela dei minori dal rischio obesità e sovrappeso, un problema che in Italia, secondo gli ultimi dati del sistema Okkio alla SALUTE, riguarda complessivamente il 30% dei bambini in età scolare (3). […]

Articolo integrale pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 2/2021

Supporto multidisciplinare per la gestione dei sintomi nella psoriasi

La psoriasi è definita come una patologia della pelle a carattere cronico-recidivante, caratterizzata da un’infiammazione sostenuta che porta a un’incontrollata proliferazione dei cheratinociti e alla loro differenziazione disfunzionale. All’esame istologico sono evidenti placche che mostrano acantosi, infiltrati infiammatori e neo-vascolarizzazione tipici di una patologia autoimmune su base infiammatoria.
Gli approcci terapeutici non sono sempre soddisfacenti e la scelta della terapia è legata al grado di severità e alle comorbidità. Da mite a moderata la psoriasi può essere trattata con terapie topiche, da moderata a severa spesso il paziente ha bisogno di ricevere cure sistemiche. In questo panorama la possibilità di intervenire con successo usando nutraceutici e/o modificando le abitudini alimentari rappresenta un’opportunità da perseguire, nell’ottica di ridurre la gravità della patologia e limitare le recidive. L’integrazione della dieta con vitamina D rappresenta una delle scelte perseguite da maggior tempo e che trovano il solido supporto scientifico. Analogamente anche l’uso di omega 3 ha delle basi razionali, sebbene la scelta della dose sia cruciale.
Recenti evidenze suggeriscono interessanti riflessioni sull’importanza di una condizione di eubiosi cutanea e intestinale nella gravità della psoriasi, ma anche nella manifestazione delle recidive.
Infine vengono analizzati i risultati positivi ottenuti con diete ipocaloriche e gluten-free, suggerendo l’utilità di un approccio multidisciplinare di supporto alle terapie convenzionali per una migliore gestione dei sintomi e delle comorbidità associate alla psoriasi.

Articolo integrale pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 2/2021

Sacco e Carbon Group

Sacco, l’azienda biotech che dal 1934 si propone sul mercato internazionale come produttore e partner negli ambiti di ricerca, scale-up, produzione e confezionamento di colture microbiche selezionate, liofilizzate e congelate, da impiegare per la realizzazione di prodotti probiotici, è lieta di condividere il nuovo accordo esclusivo che vedrà Carbon Group distribuire prodotti biotecnologici innovativi nel mercato britannico.
Carbon Group fungerà ora da distributore esclusivo Sacco nel Regno Unito, fornendo una gamma di colture starter e probiotici al servizio sia dell’industria alimentare che di quella agricola in Irlanda e Regno Unito. Con entrambi i settori in continua evoluzione, Carbon Group comprende quanto sia importante continuare a espandersi e innovare per soddisfare le esigenze di questi mercati in crescita.
Come Carbon Group, anche il team di Sacco è orgoglioso di essere in prima linea nel cambiamento sia dell’industria alimentare che in quella agricola, continuando a fornire ai propri clienti soluzioni nuove e innovative che si stanno rivelando vitali per migliorare le pratiche di produzione, le qualità nutrizionali e il benessere degli animali. Sacco, che è un’azienda a conduzione familiare con oltre ottant’anni d’esperienza, è lieta di avere il supporto di Carbon Group per rappresentare la sua gamma nel Regno Unito. I valori fondamentali di entrambe le società, che eccellono in competenza tecnica, flessibilità e affidabilità, si allineano bene tra loro, con la certezza di una partnership di successo e fruttuosa.

Articolo pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 2/2021

Webinar FederSalus

La correttezza della comunicazione commerciale tutela i consumatori e salvaguarda la leale concorrenza tra le imprese. Partendo dal quadro normativo di riferimento, il webinar affronterà il tema della comunicazione scientifica e della pubblicità al pubblico e agli operatori sanitari degli integratori alimentari, definendo i due ambiti anche attraverso esempi pratici e casi recenti. Il tema sarà sviluppato prendendo in considerazione anche gli strumenti e i canali del marketing digitale. 

Contenuti
– Regolamentazione della comunicazione commerciale relativa agli integratori alimentari.
– I contenuti della comunicazione commerciale.
– L’aggiornamento scientifico sugli integratori alimentari.
– L’utilizzo dei social network e le forme di comunicazione commerciale online.

Perché partecipare?
– Approfondire il quadro normativo relativo all’aggiornamento scientifico e alla pubblicità relativa agli integratori alimentari.
– Acquisire gli strumenti per sviluppare una corretta comunicazione anche attraverso i canali digitali.
– Confrontarsi su esempi pratici e casi recenti.

Articolo pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 2/2021