Ideazione responsabile dei prodotti

Gli eventi degli ultimi mesi hanno visto un enorme stravolgimento del modo in cui i consumatori vedono la salute e la nutrizione. Oggi sono i megatrend della sostenibilità e della consapevolezza sulla salute a creare i valori per vivere meglio, influenzando le scelte di acquisto. I consumatori vogliono sempre di più soluzioni supportate scientificamente con benefici dimostrati, in linea con le loro preferenze, che includono sicurezza, efficacia e produzione responsabile. La ricerca degli integratori è legata a priorità di tendenza nel campo della salute, come il benessere del sistema immunitario, il sonno o le prestazioni cognitive. È in crescita anche l’interesse per soluzioni che proteggono dalla luce blu e integratori a sostegno del concetto di “beauty from within”.    

Prodotti in modo responsabile, guidati da ragioni commerciali

Per creare integratori alimentari che richiamino l’attenzione dei consumatori è essenziale scegliere con attenzione il formato di somministrazione. La scelta ottimale può facilitare le alte prestazioni, fornendo al contempo una soluzione di tendenza, benefica per la salute e rispettosa per l’ambiente. L’esperienza del consumatore resta comunque essenziale, incluse considerazioni come la comodità e l’attrattiva sensoriale e visiva.

Le capsule dure sono il formato di somministrazione preferito dalla maggior parte dei consumatori1. La gamma di capsule dure Responsibly Made Products™ di Lonza è studiata per soddisfare le esigenze dei consumatori di integratori. La linea include le capsule vegane Vcaps® Plus, composte esclusivamente di Ipromellosa (HPMC), che supportano il posizionamento biologico per i prodotti finiti nell’UE, se utilizzate insieme ad altri ingredienti biologici. Le capsule possono essere colorate con coloranti alimentari derivati da frutta e verdura commestibili, come la carota viola, per creare prodotti visivamente accattivanti con un posizionamento clean label.

Parallelamente, le capsule Plantcaps® sono il risultato di una formulazione esclusiva di pullulan, che fornisce una barriera superiore contro l’ossigeno rispetto alla gelatina. Entrambe le tecnologie HPMC e pullulan possono essere utilizzate per le capsule dure riempite di liquidi Licaps®, che offrono una sigillatura superiore e brevettata per il massimo della stabilità, e la tecnologia della capsula nella capsula DUOCAP®, che permette la somministrazione contemporanea di più contenuti o di contenuti incompatibili, come polveri e liquidi.

Soluzioni incentrate sul consumatore

Nel panorama di oggi i prodotti che supportano una “nuova normalità” trovano il favore dei consumatori di integratori. Ad esempio, le persone possono trascorrere sempre più tempo davanti a uno schermo, sia per lavoro che per svago. Ed ecco che Lonza offre una soluzione pronta per la commercializzazione: Licaps® Digital Defense, contenenti una miscela esclusiva di ingredienti che favoriscono la salute degli occhi, in una capsula Licaps® colorata con la carota viola per una maggiore differenziazione. Inoltre, la piattaforma tecnologica DUOCAP® permette una nuova generazione di prodotti che supportano il mantenimento della mobilità. Una singola dose da 40 mg di collagene di tipo II non denaturato UC-II® nella capsula interna, insieme a curcumina liquida nella capsula esterna, crea una potente combinazione per la salute delle articolazioni. Le capsule vegane DUOCAP® possono anche fornire nuove combinazioni di ingredienti per supportare le prestazioni cognitive e l’umore in una comoda soluzione monodose.

Fare meglio

Qualunque sia l’obiettivo, i consumatori vogliono soluzioni supportate scientificamente, fornite con metodi più sostenibili. Come dimostrano i Responsibly Made Products™ di Lonza, permettere alle persone di vivere meglio significa fornire opzioni di alta qualità a sostegno delle loro priorità in termini di salute e dei loro valori.

GAMMA DI CAPSULE DURE RESPONSIBLY MADE PRODUCTS™ DI LONZA


Per maggiori informazioni
visitare www.capsugel.com

Sostenibilità ambientale e packaging: i vincitori del Best Packaging 2020

Come discusso nel primo webinar promosso da FederSalus, dal titolo Sostenibilità. Quali sono le opportunità per gli integratori alimentari?, si registra una crescente consapevolezza, nel mondo aziendale, dell’impatto che le strategie green possono avere sulla crescita del proprio business. Da qui la necessità di adottare pratiche di sostenibilità ambientale che si traducano in progetti di sostenibilità del packaging e in pratiche commerciali corrette.

Proprio in questo ambito Montefarmaco e Unifarco sono state tra le aziende premiate dal recente Best Packaging 2020, promosso dall’Istituto Italiano Imballaggio e patrocinato da CONAI, per aver proposto alcuni tra i migliori esempi di innovazione sotto l’aspetto del design e della prevenzione in termini di impatto ambientale. Al riguardo, queste realtà aziendali hanno illustrato l’importanza della sostenibilità nel proprio modello di business.

 

Montefarmaco OTC

D. La grande attenzione di Montefarmaco OTC all’innovazione si estende anche alle tecnologie di produzione e confezionamento, riconosciuta anche da questa premiazione. Quali esigenze hanno portato allo sviluppo della soluzione vincitrice e quali sono i vantaggi per l’azienda e in termini di sostenibilità?

R. Montefarmaco è leader nel mercato degli integratori alimentari confezionati in flaconcino con tappo separatore, che permette di ricreare in soluzione estemporanea i prodotti, mantenendo gli ingredienti solidi e liquidi stabili e attivi. Da attenti conoscitori del mercato e dei nostri consumatori abbiamo intercettato l’esigenza di migliorare il nostro precedente packaging per venire incontro alle esigenze di maggior usabilità e sostenibilità del nostro confezionamento. Abbiamo quindi creato un team interfunzionale in collaborazione con la società Biofarma per sviluppare, produrre e brevettare il nostro sistema di confezionamento MCap System®.
La tecnologia che abbiamo progettato, industrializzato e che per il momento stiamo commercializzando con il nostro prodotto Lactoflorene® Plus, è tra le più complete e avanzate disponibili sul mercato, in quanto costituita da 4 elementi fondamentali:
i) il tappo, appositamente progettato per essere più facile da premere grazie a dei pre-tagli sulla corona;
ii) la capsula, composta da un particolare materiale tristrato che garantisce elevati livelli di stabilità degli ingredienti attivi e che contiene la permeabilità nei confronti dei liquidi sottostanti;
iii) la guarnizione, progettata per separare ermeticamente polvere e liquido;
iv) il flacone, che contiene il liquido e che si avvita in modo perfetto al tappo evitando travasamenti di liquidi, ma al contempo permettendo uno svitamento agevole per tutti i consumatori.
Il nostro sistema presenta molti vantaggi per il consumatore sia in termini di usabilità (infatti la pressione necessaria per sfondare la cialdina e la forza di torsione per aprire il confezionamento sono inferiori rispetto alle tecnologie precedenti) sia in termini di sostenibilità ambientale, in quanto tutti i componenti sono riciclabili al 100%. Inoltre il nostro MCap System® è un’innovazione completamente realizzata in Italia dall’idea alla produzione. Possiamo quindi parlare anche di sostenibilità economica per il sistema Italia e promozione del Made in Italy.

D. Quale importanza ha la sostenibilità nel modello aziendale di Montefarmaco OTC? E come è nato il progetto di un packaging sostenibile?

R. Montefarmaco ha abbracciato da tempo i valori della sostenibilità ambientale che considera asset strategici e driver di crescita. Interpretiamo il concetto di “sostenibilità” in modo ampio, come ricerca di benessere per tutti i nostri stakeholder legati al successo di un’azienda, alla sua performance e alla sua crescita. Abbiamo quindi intrapreso nel tempo, all’interno delle diverse aree aziendali, una serie di attività che vanno in questa direzione, con l’obiettivo di generare valore in una prospettiva di lungo periodo, iniziando con piccoli passi ma con grande consapevolezza. Per Montefarmaco la sostenibilità ambientale deve andare di pari passo con la sostenibilità economica, perché solo le aziende solide possono creare reale valore nella società.
MCap System® nasce dalla consapevolezza che un’azienda solida deve crescere e portare innovazione sul mercato preservando le risorse naturali e ambientali, senza precludere al suo consumatore delle esperienze di acquisti e consumo che soddisfino le sue esigenze. MCap System® nasce con l’idea di permettere a tutti di prendersi cura del proprio benessere attraverso un rito quotidiano (push, shake and drink) semplice, divertente, sostenibile e soprattutto efficace, perché tutti gli ingredienti conservano le loro caratteristiche attive.

D. Quali sono gli elementi che un’azienda deve considerare e implementare per adottare un reale approccio orientato alla sostenibilità?

R. Premettendo che ogni azienda ha una storia a parte, Montefarmaco ha deciso di implementare la sostenibilità ambientale con piccoli ma concreti passi, iniziando dai suoi due asset più importanti: i collaboratori e i prodotti.
Per quanto riguarda i prodotti, Montefarmaco pone grande attenzione alla scelta dei fornitori e delle materie prime di origine vegetale, prediligendo metodi e processi produttivi a basso impatto ambientale senza rinunciare alla qualità: per esempio, abbiamo quindi scelto il D-mannosio da betulla invece che chimico per il nostro prodotto Lactoflorene® Cist; abbiamo prodotti oftlamici senza conservanti come Iridina® Gocce Lubrificanti oppure alternative naturali ai farmaci come Dentinale® Natura.
Nelle scelte interne, per il benessere dei nostri collaboratori abbiamo deciso di avere uffici ampi e luminosi con due giardini e spazi aperti (nonostante siamo ubicati in un contesto industriale della periferia di Milano), dedicare degli spazi al fitness, implementare degli erogatori di acqua purificata e digitalizzare i processi interni per ridurre i consumi di plastica e di carta.
A livello societario abbiamo accolto nel gruppo la società Dermophisiologique SB, la prima azienda di cosmetica professionale in Italia ad avere acquisito la certificazione B Corp® nel 2016. Con Dermophisiologique e il loro marchio Ontherapy®, Montefarmaco porta avanti una campagna di sensibilizzazione sulle disreattività cutanee indotte da cure oncologiche; un problema che può essere gestito con prodotti cosmetici, aumentando significativamente il benessere e la qualità di vita di pazienti oncologici.
Come titolare di Montefarmaco sono fortemente convinto che le aziende debbano avere un ruolo sempre più di guida all’interno della nostra società, che sta perdendo i tradizionali punti di riferimento (Politica, Religione e Scuola), proponendo modelli etici e sostenibili da un punto di vista sia ambientale sia economico.

 

UNIFARCO

D. Si registra una crescente consapevolezza, anche nel mondo aziendale, della necessità di adottare pratiche di sostenibilità ambientale per la crescita del business. Quale ruolo ha la sostenibilità nel modello aziendale di Unifarco?

R. Sicuramente un ruolo essenziale, tanto da rappresentare un driver imprescindibile nel modello di gestione e di sviluppo aziendale, a 360°.
In particolare, il tema della sostenibilità ambientale viene considerato in Unifarco sotto ogni punto di vista: dall’individuazione e approvvigionamento delle diverse materie prime utilizzate per i nostri prodotti all’impatto dei processi di produzione e di stabilimento, dall’attenzione alle qualità intrinseche del packaging fino ai progetti per il suo recupero in un’ottica di utilizzo circolare.
Siamo consci e lieti che la nostra consapevolezza e perseveranza nell’adottare pratiche di produzione industriale sempre meno impattanti sotto il profilo ambientale trovi, giorno dopo giorno, una sempre più larga condivisione e attenzione da parte degli utilizzatori dei nostri prodotti.
Le conferme di ciò sono innumerevoli: le indagini e le ricerche di mercato testimoniano come l’attenzione alla sostenibilità da parte del consumatore stia diventando diffusamente uno tra i fattori più significativi nel determinare l’orientamento alle scelte di acquisto.
Avere nel proprio DNA una forte propensione a obiettivi di sostenibilità, come avviene nella realtà di Unifarco, rappresenta una discriminante importante per determinare il successo di ogni azienda.

D. Quali sono gli aspetti più rilevanti che vi hanno portato a essere tra i vincitori dell’Oscar dell’Imballaggio 2020?

R. La motivazione ufficiale nell’attribuzione dell’Oscar alla nostra Eco Piping Bags fa riferimento essenzialmente alla “nuova concezione del flacone per skin care che richiama nella sua forma e usabilità una sac à poche da pasticceria”, così da proporre al consumatore la sperimentazione di nuovi modelli di utilizzo. Premiata innanzitutto l’originalità del design della nostra proposta che cambia l’idea del cosmetico e del suo impiego.
Ma a ben vedere, e come indica esplicitamente il prefisso “eco” del suo nome, oltre a ciò sono certamente le qualità dei materiali studiati e utilizzati specificamente per la sua realizzazione che ne esaltano le peculiarità in un’ottica di massima sostenibilità ambientale.
L’Eco Piping Bags è costituito da un’anima in biopolimero compostabile ottenuta da scarti della lavorazione di prodotti agricoli (grano e barbabietola), avvolto da una speciale carta PAPTIC® TRINGA molto gradevole al tatto e naturalmente ergonomica. L’erogazione del prodotto avviene grazie a un tappo biodegradabile compostabile realizzato con stampante 3D. L’imballo secondario è costituito da un cartoncino certificato FSC® che fornisce stabilità strutturale al packaging primario e ne agevola l’esposizione a scaffale. Qualità intrinseche di pregio, a cui si uniscono altri vantaggi non secondari: riduce drasticamente la possibile contaminazione, evitando il contatto diretto del dito con il prodotto nel contenitore (ad esempio un vasetto), e agisce contro lo spreco di prodotto; il suo design, infatti, facilita il totale svuotamento. Il tutto frutto di un’attività di ricerca, stimolante e impegnativa, coordinata da Unired (spin-off dell’Università di Padova), società che supporta ogni ambito di ricerca di Unifarco.

D. Quali sono gli elementi principali sui quali si basa l’approccio alla sostenibilità dell’azienda?

R. Unifarco è una società costituita da farmacisti che opera al servizio dei farmacisti. La loro competenza, professionalità e responsabilità deontologica si rispecchia integralmente nell’attività aziendale, grazie a un continuo e costante coinvolgimento nelle scelte e negli indirizzi di sviluppo dell’azienda.
Tra questi, i profili della sostenibilità sono tenuti in grande considerazione in termini di qualità, sia di prodotto sia di produzione.
Qualità che però deve trovare concreto riscontro, se vogliamo similmente a quanto avviene nell’ambito della ricerca scientifica, in modelli di controllo e validazione autorevoli e certificati da soggetti terzi. Da qui l’imperativo di operare soggiacendo a standard di certificazione elevati.
ISO 14001, 9001, 45001, 22716 e 13485 sono le certificazioni già ottenute da tempo, altre sono in corso di acquisizione. Tra tutte, però, spicca ad oggi la certificazione EPD® (Environmental Product Declaration), riconosciuta dal prestigioso Swedich Environmental Management Council per alcune linee della nostra produzione, che assevera i dati ambientali dichiarati sull’intero ciclo di vita del prodotto (LCA). Siamo la prima e sinora l’unica azienda al mondo ad averla conseguita nell’ambito della produzione cosmetica.
Ma va data tutta l’evidenza che merita anche all’approccio interno alla sostenibilità ambientale in termini di eco-formulazione dei nostri prodotti cosmetici.
Definiamo “eco-designformulativo” la metodica che la nostra area R&D ha sviluppato attraverso un software proprietario che seleziona, attraverso l’analisi di diversi parametri, le materie prime con il minor impatto ambientale, ovviamente a parità di efficacia e resa. Ciò permette di avere a disposizione un quadro certo della sostenibilità di ogni nostro nuovo prodotto sin dal momento della sua “progettazione”. È un processo peculiare e di valore di cui andiamo particolarmente orgogliosi.

D. Come la scelta di un approccio alla sostenibilità si traduce in termini di business, relazioni con il territorio e con gli stakeholder?

R. L’approccio alla sostenibilità, per sua natura, non può che essere dinamico. Ciò implica una costante attenzione e strenua propensione al miglioramento delle performance aziendali in ogni ambito in cui la sostenibilità stessa si estrinseca: ambientale, sociale, economico.
L’adeguata individuazione, e soprattutto la disponibilità al continuo ascolto e confronto con i nostri stakeholder, è il cardine e punto di partenza di ogni nostra iniziativa di miglioramento in termini di sostenibilità del modello di business aziendale, convinti come siamo della correttezza di quanto affermato già oltre trent’anni fa dal filosofo Edward Freeman: “Le imprese sono in grado di creare valore nel lungo periodo, e quindi di sopravvivere, solo mantenendo rapporti positivi con diversi portatori di interessi, inclusi gli azionisti, i clienti, i dipendenti, i fornitori e le comunità con le quali l’impresa interagisce. E Unifarco indubbiamente vuole essere una realtà dinamica che guarda al lungo periodo”.

Per informazioni
Manuela Lisi – tel 06 54221967 – m.lisi@federsalus.it

Ufficio stampa FederSalus
Chiara Domizi – tel 02 57378309 – cdomizi@webershandwickitalia.it
Federica Bologna – tel 02 57378402 – fbologna@webershandwickitalia.it

Riprofert

Sono numerose le cause di ipofertilità, sia maschile sia femminile. Oltre alle più comuni infezioni virali o batteriche, cause ereditarie ed evidenti anomalie fisiche, gli esperti sono sempre più convinti che anche le alterazioni metaboliche possano interferire nella normale produzione sia di spermatozoi sia di ovociti. Scibona et al (1) hanno dimostrato che il trattamento per via orale con L-arginina, protratto per 6 mesi in uomini con ridotta motilità spermatica, ha comportato un incremento significativo della motilità, senza alcun effetto indesiderato. Questo effetto positivo sulla motilità potrebbe essere ascrivibile al ruolo di precursore della l-arginina nella sintesi di poliamine quali la putrescina, la spermidina e la spermina, considerate iniziatrici dei processi di motilità spermatica (2). Per contribuire al miglioramento di questa condizione, Marpet ha realizzato Riprofert, un integratore composto da arginina, glutatione, acido alfa lipoico, vitamina E, vitamina A e selenio, la cui efficacia è stata documentata in uno studio scientifico presentato al 17th Annual Conference of the European Society for Domestic Animal Reproduction e successivamente pubblicato su Veterinaria (3).

Composizione
Riprofert è un alimento complementare composto da arginina, glutatione, acido alfa lipoico (0,769%) e vitamina E, componenti note per le loro proprietà antiossidanti (Tab.1).

Efficacia
Tra le molteplici cause di ipofertilità maschile, le carenze aminoacidiche e vitaminico-minerali sono riconosciute come possibili cause di alterazioni spermatiche sia nell’uomo sia negli animali domestici. La motilità spermatica rappresenta il più importante presupposto per la funzionalità degli spermatozoi, tanto da considerare la motilità e la capacità fecondante strettamente correlate.
Lo spermiogramma rappresenta un’insostituibile tappa nella valutazione della fertilità maschile anche nel cane (4). In questo studio è stato valutato lo spermiogramma di 27 cani di razze diverse e di 2-5 anni di età, di cui alcuni normofertili e altri con caratteristiche spermatiche inferiori ai range di normalità. I dati relativi al volume dell’eiaculato, al numero totale degli spermatozoi, alla motilità e alla percentuale di anomalie morfologiche degli spermatozoi registrati a T0, T31, T62 e T93 dimostrano un miglioramento significativo delle caratteristiche seminali (p<0,05) (Fig.1). I risultati di questo studio documentano un miglioramento delle qualità seminali in seguito a supplementazione alimentare con Riprofert in tutti i soggetti trattati, sia normofertili sia ipofertili (1).
La supplementazione con Riprofert ha comportato un miglioramento di alcune qualità seminali anche nei cani considerati normofertili già a T35. L’analisi statistica ha infatti evidenziato un trend di miglioramento progressivo della morfologia spermatica media dei cani, particolarmente evidente dopo 93 giorni di supplementazione dietetica. È stato inoltre osservato in questo gruppo un aumento progressivo, anche se statisticamente non evidenziabile, della motilità spermatica (1).
La supplementazione alimentare con Riprofert ha comportato un significativo miglioramento dello spermiogramma sia in cani ipofertili sia in soggetti normofertili, con una tempistica diversa tra i diversi individui e variabile tra i 31 e i 93 giorni di supplementazione.
Potrebbe risultare utile anche in riproduttori normofertili i cui eiaculati siano destinati alla conservazione mediante refrigerazione o congelamento.

Applicazioni e Modalità d’uso
L’impiego di Riprofert compresse, mangime complementare destinato a particolari fini nutrizionali, risulta idoneo per favorire la fisiologica preparazione dell’estro e la normale riproduzione nel cane e nel gatto.
Potrebbe risultare utile anche in riproduttori normofertili i cui eiaculati siano destinati alla conservazione mediante refrigerazione o congelamento.
La posologia per la somministrazione delle compresse viene indicata dal medico veterinario, sia per il cane sia per il gatto, in base al peso dell’animale. Riprofert in compresse si somministra direttamente o sminuzzato nel cibo gradito. Periodo di impiego raccomandato: in soggetti di sesso femminile somministrare dall’ultima fase della gestazione fino alla conferma della gestazione successiva; in soggetti di sesso maschile somministrare durante i periodi di attività riproduttiva. Completare la razione giornaliera con l’alimento abituale.
La confezione di 30 compresse si vende sia in farmacia sia in negozi specializzati per animali.

Bibliografia
1. Scibona M, Meschini P, Capparelli S et al (1994) L-arginine and male infertility. Minerva Urol Nefrol 46(4):251-253
2. Méndez JD, Hernández MP (1994) Effect of L-arginine and polyamines on sperm motility. Minerva Urol Nefrol 46(4):251-253
3. Pisu MC, Rota A, Cavestro M et al (2014) Miglioramento dei parametri seminali in cani ipo- e normo-fertili in seguito a supplementazione alimentare con L-arginina. Veterinaria 28(2):17-21
4. Johnston SD, Kustritz MVR, Olson PS (2001) Canine and Feline Theriogenology. Saunders, Philadelphia.

Marpet in a nutshell
Marpet, sin dalla sua nascita, si è impegnata a sviluppare e distribuire alimenti per una salutare nutrizione di cani e gatti. La mission aziendale è quella di offrire un’ampia gamma di prodotti pensati per unire grande appetibilità e favorire il più possibile il benessere degli animali domestici, grazie a ricerche accurate e ad un controllo diretto sulla produzione Made in Italy. L’offerta di prodotti Marpet comprende diverse linee di alimenti completi secchi e umidi dedicati ai negozianti ma anche agli allevatori.

Per informazioni
info@marpet.itwww.marpet.it

Editoriale de L’Integratore Nutrizionale 6/2020

Non è così scontato: mantenerci in buona salute dipende dalle scelte che ognuno di noi fa per quanto riguarda lo stile di vita e l’alimentazione, e anche dalle scelte salutistiche e sanitarie. Ma le buone scelte dipendono dalla capacità di saper comprendere e giudicare l’attendibilità delle informazioni che riceviamo, e non tutti hanno questa competenza e/o la possibilità di accedere facilmente a informazioni attendibili.
Mai come oggi siamo bersagliati da infinite informazioni, che ci arrivano da diverse fonti, su ciò che può migliorare o danneggiare la nostra salute: affermazioni sui cambiamenti dello stile di vita, per esempio come adeguare l’alimentazione per contrastare malattie e invecchiamento o come allenarsi per mantenersi giovani e scattanti; affermazioni su rimedi erboristici e altri tipi di medicina tradizionale o alternativa. Anche le affermazioni sulla salute pubblica, sugli interventi ambientali, sugli effetti di farmaci, di interventi chirurgici e sui cambiamenti nel modo in cui l’assistenza sanitaria viene fornita, finanziata e governata sono oggetto di dibattiti pubblici sui media o sui social.
Alcune di queste affermazioni sono vere e altre sono false, e molte non sono comprovate: cioè non sappiamo se siano vere o false. Per quanto riguarda poi il mantenimento della buona salute, le affermazioni sugli effetti dei trattamenti sono spesso sbagliate. Quindi le persone che credono a tali asserzioni e agiscono di conseguenza sprecano risorse. Inoltre potrebbero soffrire inutilmente mettendo in atto comportamenti che non aiutano e che potrebbero essere dannosi, e non facendo cose che aiutano. Ma la maggior parte delle persone non è in grado di valutare i claim e la fondatezza delle affermazioni salutistiche.
Proprio per questo, nel 2015 un gruppo di ricerca internazionale, multidisciplinare, guidato da David Sackett, Iain Chalmers e Andy Oxman assieme ad altri medici, ricercatori e insegnanti, designer ed esperti di salute pubblica dalla Norvegia, Gran Bretagna, Rwanda, Kenya e Uganda, si è riunito sotto un progetto denominato Informed Health Choices (www.informedhealthchoices.org), cui stanno lavorando 57 gruppi di ricerca in tutto il mondo, con l’obiettivo non solo di favorire l’accesso pubblico a informazioni sui trattamenti per la salute che siano affidabili, ma anche e soprattutto di migliorare la capacità di filtro critico delle persone a partire dall’età scolare. Per questo sono stati elaborati 49 concetti chiave sulla salute e ne sono stati selezionati 12 ritenuti adatti per generare risorse didattiche dirette alla scuola primaria.
In Italia il Libro delle Decisioni sulla Salute, fumetto didattico che costituisce la base per l’apprendimento dei concetti chiave, è stato tradotto da due medici che fanno parte dell’Associazione Alessandro Liberati e pubblicato a proprie spese in un’edizione limitata di copie da una casa editrice che ha voluto sostenere il progetto. Nello stesso anno 2019 è stato condotto uno studio pilota in due classi quinte elementari di una scuola pubblica primaria toscana, i cui risultati saranno elaborati nei prossimi mesi e pubblicati.
È quanto mai lodevole questa iniziativa, che in un mondo di disinformazione o di affermazioni superficiali, magari riassunte in un Tweet, ripropone l’importanza dell’insegnamento del metodo scientifico nelle scuole per formare persone in grado di prendere decisioni informate sulla salute.

Ossa e articolazioni

Salute ossea-articolare: panoramica generale
L’osso è un tessuto vivente e svolge un ruolo strutturale nel corpo umano. In quanto tessuto vivente, continua a rinnovarsi per tutta la vita sostituendo le cellule più vecchie con quelle nuove. L’osso è costituito da una matrice proteica rinforzata con minerali, in particolare calcio e fosforo. La massa ossea aumenta durante la crescita fino ai primi vent’anni, quando si raggiunge il picco. Successivamente si assiste a un periodo di consolidamento ma, a partire dall’età di circa 40 anni, la perdita ossea supera la formazione ossea e la massa ossea diminuisce gradualmente. Un’eccessiva perdita di tessuto osseo può portare a patologie anche molto gravi; è quindi importante mantenere la salute delle ossa soprattutto con l’avanzare dell’età. Strettamente correlata alla salute delle ossa c’è quella di muscoli e articolazioni, che subiscono allo stesso modo alterazioni con il passare dell’età. Una corretta alimentazione e uno stile di vita sano e attivo sono fondamentali per mantenere in salute le ossa, muscoli e articolazioni. In particolare l’attività fisica e lo sport, se svolti con costanza e moderazione, incidono positivamente nel mantenimento delle funzionalità fisiologiche del sistema osseo-articolare, mentre gli eccessi possono contribuire alle problematiche a essi correlate. Risulta chiaro, quindi, come questo ambito interessi un’ampia forbice di popolazione, dai giovani sportivi che tendono a “stressare” ossa e articolazioni, agli adulti e anziani che ambiscono a preservarle. L’integrazione nutrizionale è un fattore chiave per raggiungere tali scopi. Per questo motivo gli integratori alimentari per ossa e articolazioni continuano a essere una categoria di grande interesse per gli operatori del settore, sia in Italia sia in Europa.

Focus regolatorio: quali claim?
In commercio esiste una grandissima varietà di integratori alimentari per il benessere di ossa e articolazioni, e gli ingredienti coinvolti appartengono principalmente a 4 macro-categorie: vitamine/minerali, estratti vegetali, proteine e altre sostanze a effetto nutritivo-fisiologico […]

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Il ruolo della supplementazione di boro per la salute delle ossa

Il boro è un oligoelemento che svolge un ruolo importante in numerose funzioni biologiche, fra cui metabolismo del calcio, crescita e mantenimento del tessuto osseo. Tuttavia, non vi sono ancora precise indicazioni circa il possibile ruolo della supplementazione di boro e la relativa quantità utile ai fini del mantenimento della salute ossea. L’obiettivo della presente review è quello di fare il punto della situazione sull’efficacia della supplementazione di boro (da solo o con altri micronutrienti) sulla crescita e sul mantenimento delle ossa nell’uomo, attraverso il controllo del metabolismo del calcio, della vitamina D e degli ormoni steroidei sessuali, al fine di suggerire un dosaggio giornaliero per la supplementazione del boro. La presente review ha incluso 11 studi eleggibili: 7 inerenti la supplementazione di boro da solo e 4 relativi alla supplementazione di boro con altri nutrienti. Malgrado il numero degli studi considerati sia esiguo, il numero di soggetti esaminati in tali studi è elevato (594) e i risultati sono interessanti.  Gli studi presi in considerazione suggeriscono l’efficacia di una supplementazione giornaliera di 3 mg/die di boro (da solo o con altri nutrienti) per il supporto della salute delle ossa (per prevenire e conservare un’adeguata densità minerale ossea), anche in considerazione del fatto che la dose giornaliera di 3 mg è molto inferiore al livello massimo indicato dall’European Food Safety Authority (EFSA) nel dosaggio giornaliero di 10 mg.

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Integratori alimentari e mutuo riconoscimento

Il Regolamento (UE) 2019/515, che abroga il Regolamento (CE) n.764/2008, è entrato in vigore il 19 aprile 2020 (1) e “si prefigge l’obiettivo di rafforzare il funzionamento del mercato interno migliorando l’applicazione del principio del reciproco riconoscimento rimuovendo gli ostacoli ingiustificati al commercio”.

Il Regolamento prevede anche l’istituzione e la gestione negli Stati membri di “punti di contatto” per i prodotti, nonché la cooperazione e lo scambio di informazioni nel contesto del principio del reciproco riconoscimento.

Il Regolamento si applica alle merci che non sono coperte da una legislazione europea armonizzata, che sono legalmente commercializzate in uno Stato membro e che sono compatibili con la regolamentazione tecnica degli altri Stati membri. Questo è il caso degli integratori alimentari che sono solo parzialmente armonizzati dalla legislazione comunitaria; infatti, mentre per le vitamine e i sali minerali c’è una parziale armonizzazione a livello delle fonti delle stesse, dei claim autorizzati, ma non dei livelli massimi, per quanto riguarda i botanicals, probiotici e “altre sostanze” non c’è un’armonizzazione nell’Unione europea e prevalgono le disposizioni nazionali. […]

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Un caffè per digerire meglio

La ricerca suggerisce che bere caffè può aiutare a ridurre il rischio di alcuni disturbi digestivi, inclusi calcoli biliari e pancreatite, e a dare beneficio alla motilità intestinale.

Un nuovo report dell’Institute for Scientific Information on Coffee (ISIC), dal titolo Coffee and its effect on digestion, riesamina le ultime ricerche sugli effetti del caffè sulla digestione ed evidenzia un effetto protettivo potenziale contro calcolosi e pancreatite. Il report mette in evidenza anche altri effetti benefici che il consumo di caffè può avere sul processo digestivo, inclusi coadiuvare la microflora e promuovere la motilità intestinale.

Il report è stato redatto dal Professore Carlo La Vecchia del Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità, Università di Milano, che ha commentato: “Quella degli effetti del caffè sulla digestione è un’area in crescita. I dati evidenziano benefici contro i comuni disturbi digestivi come la costipazione, oltre a una potenziale riduzione del rischio di alcune malattie croniche del fegato, come la steatosi epatica non alcolica (NAFLD), dei calcoli biliari e della pancreatite”.

I calcoli biliari sono un disturbo digestivo comune, causato dall’accumulo di calcoli nella cistifellea o nel dotto biliare, che colpisce approssimativamente il 10-15% della popolazione adulta, mentre il meccanismo che permetterebbe al caffè di proteggere contro la calcolosi è ancora sconosciuto. È stato osservato che il rischio del disturbo diminuisce con l’aumento del consumo giornaliero di caffè.

Una domanda comune fra i consumatori è se il caffè sia associato ad acidità o a malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE). L’acidità di stomaco è una forma lieve di reflusso acido che può colpire chiunque occasionalmente, mentre la MRGE è una condizione severa e cronica di reflusso acido che colpisce fino a 1 adulto su 5 ed è caratterizzata da bruciore frequente, rigurgito di cibo o liquidi, e da difficoltà nella deglutizione. La maggior parte degli studi riesaminati suggerisce che il caffè non è una delle maggiori cause scatenanti di queste condizioni di MRGE. Il report ha anche riesaminato un’area di ricerca in crescita su salute e nutrizione, ovvero quella degli effetti del caffè sulla microflora intestinale.

Studi recenti suggeriscono che le popolazioni del batterio intestinale benefico Bifidobacterium spp. aumentano dopo l’assunzione di caffè. Si ritiene che le fibre alimentari e i polifenoli presenti nel caffè sostengano una crescita sana della microflora.

Ulteriori risultati della ricerca evidenziati nel report sono i seguenti:

• il caffè può stimolare la motilità intestinale;

• il consumo di caffè può stimolare la digestione favorendo il rilascio di succhi gastrici, bile e secrezioni pancreatiche.

Il caffè è uno degli alimenti più studiati e i suoi effetti sulla digestione rimangono un’area di ricerca in crescita. Questo report, oltre a evidenziare un gran numero di ricerche interessanti emerse negli ultimi anni, fornisce anche un approfondimento delle aree in cui ulteriori ricerche sarebbero di grande beneficio per capire meglio i meccanismi dietro alcuni degli effetti osservati.

Per informazioni
Ufficio stampa Consorzio Promozione Caffè – OPRG
Angela Sirago
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Pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 5, 2020

Per la normale funzione dell’apparato cardiovascolare

Con la nuova linea di integratori, Valsoia ha deciso di entrare nel campo degli integratori alimentari. Facente capo a questa “famiglia” è Cardio OK, l’integratore alimentare vegetale, 100% naturale, a base di vite, olivo e vitamina B1, che aiuta la normale funzione dell’apparato cardiovascolare.

Indicazioni
L’estratto di olivo contribuisce alla regolarizzazione della pressione arteriosa e alla normale circolazione del sangue; l’estratto di vite favorisce la regolare funzionalità dell’apparato cardiovascolare, mentre la tiamina (Vitamina B1) contribuisce alla normale funzione cardiaca.

Ingredienti
Agenti di carica: cellulosa, fosfato dicalcico; olivo (Olea europaea L.) frutto e foglie e.s. tit. 2% in idrossitirosolo e 6% in oleuropeina; vite (Vitis vinifera L.) semi e.s. tit. 95% in proantocianidine; antiagglomeranti: biossido di silicio, sali di magnesio degli acidi grassi; tiamina (cloridrato di tiamina).

Modalità d’uso
Si consiglia l’assunzione di una compressa al giorno quando si vuole aiutare a stabilizzare la pressione del sangue e, in caso di sensibilità cardiovascolare, nei periodi di maggiore stress.
Il ciclo di assunzione consigliato è di 1 mese. In farmacia.

Premio Internazionale Tecnovisionarie®

Promosso da Women&Tech – Associazione Donne e Tecnologie, il Premio Internazionale Tecnovisionarie® viene attribuito ogni anno a donne che, nella loro attività lavorativa, hanno testimoniato di possedere visione e forte etica professionale, privilegiando l’impatto sociale, la trasparenza nei comportamenti e l’etica. “Interpretare l’economia circolare attraverso l’innovazione”: è questo il filo rosso che attraversa la XIV edizione del Premio Internazionale Tecnovisionarie®, evento annuale promosso da Women&Technologies® – Associazione Donne e Tecnologie.

Gianna Martinengo, ideatrice del Premio e Presidente di Women&Tech, afferma: “Il Premio Tecnovisionarie®, anno dopo anno, si afferma come appuntamento di riferimento nel supporto al cambiamento culturale nel nostro Paese. Attraverso il Premio intendiamo riconoscere il merito femminile alle donne che, con la loro professionalità, creatività ed energia, aiutano il progresso economico, scientifico e sociale. Per questa edizione la Giuria ha analizzato le candidature pervenute numerosissime da una richiesta alla rete delle associate e ha selezionato le “Tecnovisionarie 2020” nei settori della ricerca, dell’innovazione, dell’impresa e della cultura”.

Il riconoscimento centra il focus 2020 sulla circolarità; un tema dalle molteplici sfaccettature che fa di termini come “riuso”, “riciclo” e “rinnovamento” la cornice di senso in cui inquadrare il futuro. Ma quando nasce quest’urgenza interpretativa? Come illustrano i dati raccolti dal Ministero dell’Ambiente, ogni cittadino dell’Unione europea genera una media di oltre 4,5 tonnellate di rifiuti l’anno. Quantità ingestibili, direttamente connesse a un sistema produttivo che spreca materia ed energia nella creazione di prodotti destinati alle discariche.

Coniugare innovazione e circolarità significa, quindi, individuare soluzioni per ridurre gli sprechi, rigenerare i prodotti e ripensare i materiali coinvolgendo l’intero modello di business in una trasformazione tecnologica e sociale. Significa soprattutto lavorare alla costruzione di una forte visione comune, sia all’interno dell’azienda sia tra aziende, stakeholder e comunità. Un bisogno di apertura che dà il via a processi virtuosi, insiti nei piani delle startup e perseguiti con resilienza dalle imprese più evolute, in cui scienza e coscienza si sostengono l’un l’altra. A differenza di quanto avveniva solo pochi anni fa, questo approccio operativo è molto più di un proposito, configurandosi tra gli obiettivi primari della Commissione europea. Ma nel concreto c’è ancora molto lavoro da fare, molte competenze da ridefinire, e siamo tutti chiamati a fare la nostra parte.

Le 10 professioniste selezionate da Women&Tech sono imprenditrici, scienziate, accademiche che hanno deciso di canalizzare i loro sforzi verso una società più responsabile. Animate da altruismo, senso morale e spirito di condivisione, rappresentano settori diversi mostrando, ognuna a suo modo, cosa si può fare per generare cambiamento. Azioni semplici, articolate, complesse, tutte volte a trasformare le sfide di oggi in nuove opportunità.

Scelte da una giuria di prestigio composta da qualificati esponenti degli ambiti tematici delle diverse categorie di concorso, ecco le Tecnovisionarie che saranno insignite del Premio 2020:

• #Green Biotech: Elena Sgaravatti, President of Plantarei, Co-founder & SH, DemBiotech;

• #EcoPackaging: Lara Botta, Innovation Manager, Botta Packaging;

• #Wastewater treatments: Monica Casadei, Socia & Amministratore Delegato, Iride Acque;

• #GreenEnergy: Sabina Corbo, Socia & Amministratore Delegato, Green Network;

• #No-waste Leather: Eugenia Presot, Titolare, Conceria Pietro Presot;

• #Green Fashion: Federica Storace, CEO & Co-founder, Drexcode;

• Premio Speciale Europa: Ersilia Vaudo Scarpetta, Agenzia Spaziale Europea;

• Premio Speciale Pubblica Amministrazione: Elsa Fornero, Economista;

• Premio Speciale Ricerca e Scienza: Lucia Gardossi, Università degli Studi di Trieste;

• Menzione Speciale per la sostenibilità e il sociale: Cecilia Sironi, Presidente Cnai, Consociazione Nazionale Associazioni Infermieri

Media partner anche di questa edizione è il magazine ELLE diretto da Maria Elena Viola, il brand internazionale nato in Francia nel 1945 che da sempre segue e sostiene l’evoluzione del mondo femminile.

Una citazione anche al logo tutto nuovo ideato da Pat Carra nei temi del bianco e del rosso, in cui il termine “Tecnovisionarie” è racchiuso in una sorta di schermo su cui campeggia una piccola luna. Due mani indicano l’interno dello schermo, a confermare l’importanza dell’osservare ciò che realmente merita attenzione.

La collaborazione e la capacità di networking dell’Associazione sono dimostrate dal supporto che tutte le associate assicurano e hanno assicurato. Il ringraziamento a loro dedicato è esteso anche a chi, in questa edizione, ha messo in campo energie e le proprie organizzazioni per il successo della manifestazione.

Il Premio internazionale Tecnovisionarie® è promosso da Women&Tech – Associazione Donne e Tecnologie, fondata da Gianna Martinengo per valorizzare il talento femminile nella tecnologia, nell’innovazione e nella ricerca scientifica, per promuovere progetti e azioni finalizzati alla lotta agli stereotipi e alla discriminazione di genere, e per contribuire all’orientamento dei giovani ai mestieri del futuro e verso modelli imprenditoriali sostenibili.

Per informazioni
www.womentech.eu

Ufficio Stampa Tecnovisionarie
ufficiostampa@donnetecnologie.org
tel 02 30516019

Women&Tech – Associazione Donne e Tecnologie
segreteria@donnetecnologie.org
tel 02 30516019