SISTE Assoerbe – IN3-2024

SISTE • ASSOERBE
Il paradossale parere EFSA su specie vegetali contenenti idrossiantraceni (HAD)

La comunità scientifica e i produttori di preparazioni botaniche sono costernati di fronte a quanto riportato nell’opinione scientifica EFSA sulle specie botaniche contenenti derivati richiesto ai sensi dell’articolo 8, paragrafo 4, del regolamento (CE) n. 1925/2006 per la valutazione della sicurezza delle sostanze controllate dall’Unione nella parte C dell’allegato III (1).

EFSA scrive nel suo nuovo parere (2) di non essere in grado di valutare la sicurezza delle preparazioni a base di radice o rizoma di Rheum palmatum L., Rheum officinale Baill. e dei loro ibridi, dalla foglia o dal frutto di Cassia senna L. e dalla corteccia di Rhamnus frangula L. e Rhamnus purshiana: “The Panel considers that the safety of preparations from the root or rhizome of Rheum palmatum L., Rheum officinale Baill. and their hybrids, from the leaf or fruit of Cassia senna L. and from the bark of Rhamnus frangula L. and Rhamnus purshiana DC cannot be established based on the submitted studies”.

Dal 2018 a oggi sono passati 6 anni e molti nuovi studi di genotossicità tutti “negativi”, ma nulla è cambiato dall’opinione con la quale EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha messo le premesse per il bando in tutta Europa degli integratori alimentari contenenti Aloe spp. e alcune sostanze presenti nelle foglie dell’Aloe come emodina e aloe-emodina (una delle principali sostanze idrossiantraceniche presenti, per altro, nell’aloe ma anche in molte altre specie vegetali) sospette genotossiche, cioè in grado di modificare il DNA.

Dopo quel parere, entrato in vigore in Italia come Regolamento della Commissione europea nell’aprile del 2021, la comunità di operatori economici interessati, con il supporto scientifico dell’Università di Milano, ha condotto numerose ricerche, ma nulla è cambiato perché EFSA ribadisce nel suo nuovo parere di non essere in grado di valutarne la sicurezza.

Questo nonostante il fatto che rispetto al 2018 l’Autorità avesse oggi a disposizione, ai fini della revisione, una notevole mole di nuovi dati originali, frutto di studi condotti secondo i più recenti e convalidati protocolli scientifici internazionali (OECD), studi che dimostrano la incontrovertibile non genotossicità degli estratti di piante contenenti aloe-emodina, il principale HAD sotto accusa, e uno studio che smentisce la genotossicità della stessa aloe-emodina. C’erano quindi fondati motivi per ritenere che l’Autorità avrebbe considerato validi i nuovi argomenti per mutare la propria già incerta posizione.

Secondo SISTE e ASSOERBE un parere, questo di EFSA – basato su motivazioni per lo più contradditorie e illogiche, non sostenibili dal punto di vista scientifico –, che lascia costernati comunità scientifica e produttori di preparazioni botaniche.

I risultati dei nuovi studi, infatti, contraddicono in modo inoppugnabile quelli più datati, condotti secondo protocolli non convalidati a livello internazionale, che hanno portato al bando degli integratori alimentari contenenti preparazioni a base di Aloe spp., emodina e aloe-emodina.

Ma, come si può sostenere, si chiede la comunità scientifica e degli operatori interessati, con in testa SISTE e ASSOERBE, che qualunque miscela/preparazione contenente emodina e aloe-emodina, prescindendo da quantità e livello di assunzione e dall’effetto matrice, sia genotossica, quando le numerose ed “eccellenti”, riconosce la stessa EFSA, evidenze scientifiche, oggi disponibili, dimostrano il contrario? Che senso aveva richiedere nuove prove scientifiche se la sentenza era già stata formulata a prescindere da queste?

Dichiara Marinella Trovato, Presidente SISTE: «A parte la delusione e lo scoramento per l’impegno umano ed economico e gli sforzi fatti per dimostrare la sicurezza di queste preparazioni – che peraltro continuano a trovare impiego in miriadi di preparazioni alimentari così come in dispositivi medici, in farmaci e cosmetici, categorie di prodotti soggetti a disposizioni diverse – resta lo sconcerto e la preoccupazione per future valutazioni che riguardino altre specie vegetali. È legittimo pensare che questo parere rientri in un disegno più ampio volto a demonizzare l’uso dei “botanicals” negli integratori alimentari e che il consumatore e la sua salute in tutto questo non c’entrino nulla».

Bibliografia
Specie botaniche contenenti derivati idrossiantracenici (Rheum palmatum L., Rheum officinale Baill. e i loro ibridi, Rhamnus purshiana DC., Rhamnus frangula L. e Cassia senna L.). Articolo 8, paragrafo 4, del regolamento (CE) n.1925/2006 per la valutazione della sicurezza delle sostanze controllate dall’Unione nella parte C dell’allegato III.

EFSA NDA Panel (EFSA Panel on Nutrition, Novel Foods and Food Allergens). Scientific Opinion on additional scientific data related to the safety of preparations of Rheum palmatum L., Rheum officinale Baill. and their hybrids, Rhamnus purshiana DC., Rhamnus frangula L. and Cassia senna L., submitted pursuant to Article 8(4) of Regulation (EC) No 1925/2006. EFSA Journal. 2024;22(5):e8766.

I pilastri della cosmetica moderna

I pilastri della cosmetica moderna

P. Perugini
Professore associato Dipartimento di Scienze del Farmaco, Università di Pavia Membro del Comitato scientifico di Cosmetic Technology
paolaperugini@unipv.it

 

Negli ultimi anni, i profondi cambiamenti demografici e climatici che stiamo vivendo ci spingono a riconsiderare in modo etico l’utilizzo delle risorse disponibili, sia come società sia come ambito scientifico. Questa riflessione porta alla ribalta il concetto di sostenibilità, ovvero uno sviluppo che mira a soddisfare le attuali esigenze senza compromettere il benessere delle generazioni future.

Oggi, nel mondo della cosmesi, la sostenibilità non è una tendenza, ma un’inevitabile necessità, complice un consumatore impegnato che cerca prodotti che non soddisfino solo esigenze estetiche ma anche etiche.

Tuttavia, nel racconto comune sulla sostenibilità, spesso manca la comprensione di quello che questo concetto realmente comporta. La sostenibilità non è una visione unidimensionale, ma un intreccio equilibrato di più  fattori. Si poggia su tre pilastri fondamentali che sono l’aspetto ambientale, l’equità sociale e la dimensione economica.

Dal punto di vista ambientale, si parla di scelte che permettano di soddisfare gli obiettivi di eco-compatibilità come la mitigazione del cambiamento climatico, l’uso sostenibile e la protezione delle risorse idriche e marine, la transizione all’economia circolare, la prevenzione e controllo dell’inquinamento e il rispetto delle biodiversità e degli ecosistemi. Allo stesso tempo, la sostenibilità deve garantire condizioni di lavoro dignitose lungo tutta la catena di produzione, così come promuovere l’inclusione sociale e il rispetto delle diversità culturali. Infine, deve creare un modello di business che non considera solo il profitto, ma che crea valore condiviso per tutte le parti interessate. è evidente, quindi, che la sostenibilità rappresenta un tema complesso.

Peraltro, èun concetto dinamico e in continua evoluzione, influenzabile dal progresso e dalle innovazioni tecnologiche. Le nuove ricerche nel campo della chimica verde, delle tecnologie e pratiche sostenibili offrono costantemente nuove prospettive e soluzioni per affrontare le sfide. Numerosi software e applicazioni oggi aiutano nel valutare l’impatto ambientale dei materiali, delle tecniche di produzione e delle strategie di distribuzione, facilitando così la progettazione di prodotti più sostenibili. è importante rimanere al passo con queste scoperte per integrare le migliori azioni nei processi di sviluppo dei prodotti.

Per tutti questi motivi, la sostenibilità richiede un approccio olistico che implica necessariamente una rivoluzione. In altre parole, presuppone una rivalutazione di tutte le strategie aziendali.

Tuttavia, in questa frenetica e impegnativa corsa verso la sostenibilità, l’attenzione rivolta alla creazione di prodotti più sostenibili spesso finisce per oscurare altri aspetti cruciali del prodotto, come la sicurezza o l’efficacia.

Questi elementi, però, sono e devono rimanere le colonne portanti del prodotto. Dopotutto, un cosmetico che non garantisce la sicurezza o che non offre risultati efficaci non può essere ritenuto conforme alle normative.

è qui che entra in gioco l’ecodesign, permettendo il giusto compromesso tra sostenibilità, sicurezza ed efficacia grazie a una progettazione consapevole che coinvolge l’intero processo produttivo e il ciclo di vita del prodotto. L’ecodesign, infatti, richiede una visione d’insieme e competenze multidisciplinari per garantire che ogni fase del processo di sviluppo del prodotto sia attentamente valutata e ottimizzata, mantenendo un equilibrio coerente tra tutti i suoi aspetti. Questo approccio consente di capitalizzare la sostenibilità senza mettere in secondo piano le necessità di base che i prodotti devono soddisfare per definizione. particolare, è bene ricordare che l’impatto della sostenibilità non si limita solo all’attività produttiva ma si estende su tutta la catena di valore. Nel caso della cosmetica, riguarda la fase di design, di approvvigionamento di materie prime, di produzione, di packaging e di distribuzione, fino alle fasi di utilizzo e post-utilizzo da parte del consumatore. Pertanto, è essenziale promuovere una visione condivisa di tutte le parti coinvolte nella filiera del benessere.

Una delle categorie in cui questa tensione tra sostenibilità, efficacia e sicurezza è particolarmente evidente è quello della protezione solare. Al giorno d’oggi, i prodotti solari rappresentano alcuni tra i cosmetici più richiesti dal mercato, a fronte di un’aumentata consapevolezza per la protezione dai rischi dell’esposizione solare e quindi della ricaduta diretta che possono avere sulla salute dell’uomo. Tuttavia, dal punto di vista formulativo, presentano spesso alte concentrazioni di filtri UV il cui rilascio all’interno di ecosistemi marini preoccupa i consumatori e lo rende un prodotto ritenuto impattante verso l’ambiente esterno. Di conseguenza, serve muoversi nel processo di sviluppo di formule che trovino il giusto equilibrio tra la sicurezza umana e la compatibilità marina e/o ambientale.

Si parte dall’analisi delle materie prime, della provenienza e della biodegradabilità. Su questo punto è bene ricordare che serve distinguere il concetto di naturale da quello di sostenibile. Le parole “verdi” spesso associate a ingredienti come materie prime vegetali ed estratti botanici possono essere fuorvianti. Un prodotto cosmetico naturale non è necessariamente sostenibile, e viceversa. Per determinare la sostenibilità di un ingrediente, è essenziale considerare la sua reperibilità, i processi produttivi e l’inquinamento ambientale generato dalla sua filiera e trasporto. Gli ingredienti naturali di nicchia, espressione della biodiversità e di ecosistemi particolari, per esempio, vanno preservati per mantenere la ricchezza nel territorio di origine.

Ci si sposta poi sulla sinergia tra ingredienti e sulla definizione dei blend più sicuri e attivi; ci si concentra sulla formulazione del prodotto, utilizzando metodologie che sfruttino il transfer tecnologico verso approcci a minor impatto ambientale, sempre più all’avanguardia.

In sintesi, l’approccio a 360°„ rappresenta una risposta chiave per sviluppare prodotti che rispondano a tutti i criteri, implementando anche la misurazione dell’intero impatto del prodotto lungo la catena di produzione e consumo. Questo consente di trovare un equilibrio ottimale tra le esigenze della salute umana e la protezione dell’ambiente, garantendo che i prodotti, come nel caso del solare, non solo esercitino la loro azione di protezione, ma anche rispettino la fragilità degli ecosistemi marini e ambientali.

Tale approccio favorisce la gestione efficiente del prodotto in cui la sostenibilità, la sicurezza e l’efficacia non sono più concetti separati quanto più strettamente interconnessi. Integrandoli pienamente si possono realizzare prodotti cosmetici che soddisfino appieno le esigenze dei consumatori moderni, senza compromettere il benessere del pianeta o della salute umana.

Ciò significa investire continuamente nella ricerca e sviluppo di ingredienti innovativi e processi di produzione sostenibili, senza pregiudicare la qualità, la sicurezza e l’efficacia del prodotto finale.

Editoriale CT 3 • 2024

Anna Caldiroli

Con la partecipazione di Giulia Aiello, psicologa

Lei gli dice, stuzzicandolo, “Immagini se ci hanno visti?” Preoccuparsi di quello che pensano gli altri lui risponde, “È compito degli scacchisti”

Veleno, Tananai

Editoriale CT 3 • 2024

Una pagina del sito web di alcuni anni fa di Cosmoprof Worldwide Bologna annunciava che per la successiva edizione il main topic sarebbe stato sustainable beauty, with no compromise senza porsi dei limiti e comprendendo il packaging e le formule, la ricerca verso ingredienti naturali ma anche le politiche e le scelte aziendali che sarebbero state raccontate al ritmo di “Not just Sustainable Beauty, but Holistic Beauty as well”.

La direzione intrapresa incontra i risultati delle indagini di mercato che vedono i consumatori più interessati che mai a prodotti di bellezza (che percepiscono essere) naturali e sostenibili e, in questo quadro, la bellezza olistica – al crocevia tra salute e bellezza – gioca in prima linea insieme ai player che lavorano già secondo un approccio “beauty inside-out”, ponendosi alla ricerca di soluzioni e tecnologie in grado di restituire valore e non depauperare i territori e chi li abita.

Data la stretta relazione tra in e out (in cui troviamo in gioco anche il cosmetico e i benefici che è in grado di apportare), tra il singolo e l’ambiente, nel senso più ampio del termine, volendo sviscerare la relazione tra la persona e la società in cui è inserita (dando quindi una diversa interpretazione al concetto di inside-out) ho invitato a contribuire a questo editoriale Giulia Aiello, psicologa.

Mentre scrivo questo editoriale ho da poco visto al cinema “Povere creature”, che ha come protagonista Bella, una sorta di creatura di Frankenstein, frutto dell’esperimento di uno scienziato che ha messo insieme il corpo di una donna con il cervello di un neonato. Ne esce fuori una “personaggia” che non ha perciò subito alcuna educazione repressiva femminile. Man mano che il cervello cresce acquisisce lo sviluppo motorio, il linguaggio e scopre il piacere sessuale. Bella è vivace e curiosa, vorrebbe provare tutto, si ribella al padre creatore e al suo aiutante che vorrebbero tenerla per loro in un mondo protetto: decide di scappare con un uomo che la seduce e che poi abbandonerà, e da qui inizia la sua avventura. Per venire a noi, mi ha colpito leggere che per una certa parte della critica il motore dell’avventura di Bella sia la sua bellezza, che giustificherebbe l’evolversi della sua storia. Non mi ritrovo molto in questa lettura, ma quello che mi sembra interessante è ciò che viene percepito come bellezza e perchè. Certo il suo corpo è giovane e conforme, ma il suo sguardo curioso e famelico, le movenze sgraziate, quello che dice e che fa è completamente al di fuori dai canoni di bellezza codificati e addomesticati ai quali siamo abituati. Quello che invece possiamo percepire come potente e bello è il contatto col proprio sentire, con ciò che le dà piacere, con la fame di mondo e di esperienze, con il patire per le ingiustizie del mondo e il desiderio di alleviarle, con la sete di conoscenza.

Capita di incontrare persone che pur non essendo particolarmente belle sprigionano bellezza, hanno gli occhi che brillano, trasmettono vitalità e sicurezza di sè. Curare la propria autostima e stare bene è fondamentale, ma sarebbe molto ingenuo considerare solo l’aspetto individuale quando parliamo di bellezza, dato che viviamo in un mondo sociale che è fatto di codici, giudizi, stratificazioni di sguardi che abbiamo imparato a fare nostri, anche quando non ne siamo consapevoli, soprattutto riguardo i corpi femminili. Quante energie, chi più chi meno, impieghiamo per rispondere e compiacere questi ideali, a concentrarci sulle nostre presunte mancanze, quanto ancora è insidioso quel mito della bellezza inteso come ideale di perfezione, decoro e accettabilità sociale! E allora forse quello che possiamo fare è innanzitutto prenderne consapevolezza, essere più clementi con noi stesse e con le altre donne, anche prenderci il rischio di deludere qualche aspettativa. Ne guadagneremmo energie per stare a contatto con le nostre sensazioni, le nostre intuizioni, le nostre capacità, la nostra bellezza.

Si consiglia la lettura del libro di Maura Gancitano, Specchio delle mie brame (Einaudi).

Editoriale Innovazione in Botanicals 2 • 2024

editoriale
Innovazione in Botanicals 2•2024
Elena Sgaravatti

Direttore scientifico
di Innovazione in Botanicals

Le biosoluzioni:
le nuove sfide per l’Europa

La recente comunicazione della Commissione Europea, “Building the future with nature: Boosting Biotechnology and Biomanufacturing in the EU”, pubblicata il 27 marzo 2024, rappresenta una pietra miliare per il futuro dell’Europa.

Con una visione rivoluzionaria, questa strategia non solo ambisce a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, ma si prefigge anche di stimolare la creazione di occupazione verde e di sostenere una crescita economica resiliente attraverso le regioni europee.

Nel testo, le biotecnologie si rivelano attori chiave nella produzione di materiali e vettori energetici rinnovabili derivati da biomasse e/o materie prime seconde (come lo sono gli interessantissimi esempi citati in questo numero di Innovazione in Botanicals) rendendo merito a un settore che promette di trasformare i modelli produttivi europei, riducendo significativamente l’uso di risorse non rinnovabili, i rifiuti e le emissioni inquinanti. Il loro impiego in processi produttivi meno energivori e più efficienti nel minimizzare gli sprechi è un chiaro segno di come l’innovazione tecnologica possa essere armonizzata con l’efficienza ambientale, in una simbiosi che si ispira direttamente alla natura.

Un’attenzione particolare è rivolta anche alle biotecnologie ambientali, fondamentali nella purificazione dei flussi di rifiuti e nella bonifica di terreni contaminati. L’adozione di enzimi e altre metodologie biotecnologiche offre soluzioni efficaci non solo per il riciclaggio avanzato, ma anche per combattere la contaminazione da microplastiche e migliorare la rilevazione di inquinanti, potenziando la capacità di monitorare e gestire l’impatto ambientale delle attività industriali.

La capacità delle biosoluzioni di catturare carbonio, attraverso sistemi bio-based come le alghe marine ingegnerizzate o sistemi di fotosintesi bio-ibridi, si dimostra straordinaria. Queste tecnologie non solo contribuiscono alla riduzione dei gas serra, ma favoriscono anche la conservazione della biodiversità e supportano la resilienza degli ecosistemi naturali.

La strategia europea sottolinea poi l’importanza di accelerare l’approvazione di innovazioni biotecnologiche sostenibili, come biopesticidi e fertilizzanti bio-basati a basso rischio. Attraverso iniziative come i “living labs” del progetto “A Soil Deal for Europe”, l’Unione Europea intende facilitare l’integrazione di queste biosoluzioni nel mercato, fornendo dati essenziali per orientare le future politiche di sostenibilità.

Nonostante i numerosi vantaggi, l’accettazione delle biosoluzioni nell’Unione Europea rimane una sfida significativa, dovuta principalmente a una scarsa consapevolezza dei loro benefici. Per superare queste barriere culturali, è essenziale un impegno congiunto per migliorare la comprensione e l’accettazione pubblica di queste tecnologie. Implementare velocemente quadri normativi e informativi che garantiscano un uso responsabile e sicuro delle biosoluzioni è fondamentale, così come lo è coinvolgere attivamente i cittadini europei attraverso un dialogo aperto e informato.

Per aumentare l’accettazione pubblica è cruciale anche sottolineare i vantaggi economici a lungo termine delle biosoluzioni. Educare i consumatori su questi aspetti può aiutare sia a giustificarne il prezzo, spesso superiore, sia a promuovere una transizione verso opzioni più sostenibili: incentivi, sussidi o agevolazioni fiscali possono rendere le biosoluzioni più attraenti e accessibili al grande pubblico.

Posizionando le biotecnologie e le biosoluzioni al centro della sua strategia, l’Europa non solo enfatizza il suo impegno verso un futuro sostenibile, ma stabilisce anche un modello di sviluppo che può essere replicato globalmente. Questo approccio, che integra innovazione tecnologica e gestione sostenibile delle risorse, non solo rispetta i limiti ecologici del nostro pianeta, ma promuove anche una crescita economica inclusiva e di lungo termine, posizionando il continente all’avanguardia nella corsa globale verso un futuro più verde e resiliente. Così, dalla lettura del sopracitato testo della Commissione Europea la domanda sorge spontanea: se non ora, quando? E la risposta non può più attendere.

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Cosmetic Technology 3, 2024

Editoriale

Nel tempo senza età
A. Caldiroli

con la partecipazione di Giulia Aiello

Opinion Leader

I pilastri della cosmetica moderna
P. Perugini

articoli

G. Tafuro
UNIRED, spin-off dell’Università
degli Studi di Padova
giovanni.tafuro@unired.it

L’industria cosmetica moderna si trova oggi ad affrontare sfide sempre più complesse che richiedono una maggiore consapevolezza dell’impatto ambientale associato alla produzione e all’utilizzo dei prodotti. La domanda di soluzioni innovative in grado di coniugare il rispetto dell’ecosistema, l’efficacia e gli aspetti applicativi-sensoriali delle formulazioni, evitando il greenwashing, è in costante aumento. Nel caso dei prodotti per la protezione solare, la formulazione in ecodesign si rivela ancora più impegnativa, trattandosi di una categoria di prodotti aventi vincoli normativi specifici e un ruolo fondamentale nella prevenzione della salute. L’adozione di un approccio basato sull’analisi LCA di prodotto e di materia assume quindi un ruolo centrale. In quest’ottica, i criteri di biodegradabilità ed ecotossicità diventano prioritari, così come l’impiego di processi produttivi sostenibili e la scelta razionale di materiali ecocompatibili per il packaging.


Protecting the skin and the environment: the challenge
of ecodesign in sun care products

How to combine sustainability, functionality and sensoriality aspects in the formulation of sun care products

The modern cosmetics industry today must face increasingly complex challenges that require greater awareness of the environmental impact associated with the production and use of products. The demand for innovative solutions capable of combining respect for the ecosystem, effectiveness and the sensorial-applicative aspects of formulations, avoiding greenwashing, is constantly increasing. In the case of sun protection products, the ecodesign formulation is even more challenging, being a category of products with specific regulatory constraints and a fundamental role in health prevention. The adoption of an approach based on the LCA analysis of products and materials therefore assumes a central role. From this perspective, the criteria of biodegradability and ecotoxicity become priorities, as does the use of sustainable production processes and the rational choice of eco-compatible materials for packaging.

F. Grimaldi
Farmacista cosmetologa, formulatrice e founder di HORMOON
fabrizia@hormoonskincare.com

In questo articolo, si esamina l’interessante e complesso connubio tra le variazioni ormonali nelle diverse fasi della vita di una donna e le esigenze fisiologiche e cosmetiche correlate. Attraverso una prospettiva che spazia dal ciclo mestruale alla menopausa, si affrontano gli impatti di tali cambiamenti sul corpo femminile e come questi possano richiedere adattamenti nei regimi di cura della pelle e nello stile di vita. La ricerca esplora non solo l’aspetto esteriore, ma anche il benessere generale delle donne in queste fasi cruciali.


Female cyclicity: an investigation into variations in female needs during different hormonal phases

Exploring the physiological and cosmetic impact of menstrual cycle, pregnancy, breastfeeding and menopause on women’s health 

In this article, the author examines the interesting and complex interplay between hormonal changes in the different phases of a woman’s life and related physiological and cosmetic needs. Through a perspective ranging from the menstrual cycle to the menopause, the impacts of these changes on the female body and how they may require adjustments in skin care regimes and lifestyle are addressed. The research explores not only the outward appearance, but also the general well-being of women during these crucial phases.

F. Corvasce
Farmacista, cosmetologa
info@dermomamma.it

La comparsa di smagliature in gravidanza è l’inestetismo più temuto da tutte le donne che scoprono di essere in dolce attesa. Possono colpire fino al 90% delle donne (1), per via delle variazioni ormonali che rendono la pelle più secca e più suscettibile alla loro formazione. 

Sebbene non siano pericolose dal punto di vista medico, le smagliature possono causare disagio emotivo e psicologico nella donna.

In questo articolo viene presentata la possibilità di poterle prevenire, grazie all’uso di creme e oli che contengano ingredienti funzionali con specifiche proprietà. 


Stretch marks during pregnancy: “prevention is better than cure”

Cosmetic ingredients that increase skin elasticity and hydration

The appearance of stretch marks during pregnancy is the blemish most feared by all women who discover that they are pregnant. They can affect up to 90% of women (1), due to hormonal changes that make the skin drier and more susceptible to their formation.

Although they are not medically dangerous, stretch marks can cause emotional and psychological distress in women.

This article presents the possibility of being able to prevent them, thanks to the use of creams and oils that contain functional ingredients with specific properties.

A. Gilberti
Presidente & CEO Matchplat

andrea.gilberti@matchplat.com

Ai fini dell’instaurazione di nuove relazioni d’affari, le aziende – e in particolare quelle B2B (Business To Business) – sono tradizionalmente orientate al ricorso a strumenti come le fiere e i viaggi di lavoro. Tali occasioni di incontro si affiancano poi alle ricerche online, o all’acquisto di consulenze da parte di società specializzate con cui analizzare nuovi mercati, valutandone l’attrattività e mappandone i potenziali partner (fornitori, distributori, clienti ecc.). Soluzioni di questo tipo presentano, tuttavia, tempistiche e costi elevati, motivo per cui l’Intelligenza Artificiale costituisce un’alleata preziosa. Oggi è infatti possibile svolgere analisi semantiche dei contenuti online di centinaia di milioni di imprese in tempo reale, classificandole in base alle loro caratteristiche chiave grazie all’impiego di algoritmi di NLP (Natural Language Processing). Il punto di partenza delle analisi è rappresentato dalle cosiddette business information, vale a dire le informazioni ufficiali che identificano un’azienda, raccolte a partire da fonti certificate e successivamente completate da quelle riportate sui siti web delle aziende. Applicazioni di questo tipo permettono di abbattere tempi e costi per lo scouting di imprese target, semplificando il lavoro dei decisori delle diverse funzioni aziendali che quotidianamente si occupano della ricerca di realtà in grado di rispecchiare parametri precisi.


Artificial Intelligence and target companies research

Advantages and application fields

In order to establish new business relationships, companies – and in particular B2B (Business To Business) ones – are traditionally oriented towards the use of channels such as trade fairs and business trips. These opportunities for meetings are then flanked by online research, or the purchase of consultancy services from specialised companies to analyze new markets, assessing their attractiveness and mapping potential partners (suppliers, distributors, customers, etc.). However, such solutions are time-consuming and costly, which is why Artificial Intelligence is a valuable ally. Today, it is in fact possible to perform semantic analysis of the online contents of hundreds of millions of companies in real time, classifying them according to their key characteristics using NLP (Natural Language Processing) algorithms. The starting point for the analysis is the so-called business information, i.e. the official information that identifies a company, collected from certified sources and subsequently supplemented by information on corporate websites. Applications of this kind make it possible to reduce the time and costs of target companies scouting, simplifying the work of decision-makers in corporate functions involved on a daily basis in the search for organizations meeting specific parameters.

 

 

K. Nowak1, P. Pallavi2, A. Le Riche2, K. Kappler1, J. Baumann1, T. Biro2, M. Bertolini2, F. Wandrey1, F. Zülli1

1MIBELLE BIOCHEMISTRY*, Buchs (Svizzera) – 2MONASTERIUM LABORATORY, Münster (Germania)

*Distribuita in Italia in esclusiva da AVG (Bollate, Milano).

 

L’importanza del nicotinamide adenine dinucleotide (NAD+) nel supportare un invecchiamento in salute ha ottenuto ampi riconoscimenti, in particolare nella promozione della salute. L’aumento della biodisponibilità di NAD+ può essere ottenuto attraverso vari approcci, incluso il consumo di integratori precursori di NAD+, l’inibizione degli enzimi che consumano NAD+, la modulazione di processi che generano NAD+ quali la restrizione calorica e l’esercizio fisico.

L’enzima nicotinamide fosforibosiltransferasi (NAMPT) funge da enzima limitante della velocità di sintesi del NAD+ e del riciclo. NAMPT è noto per diminuire con l’età e per promuovere la senescenza diventando un target significativo per gli interventi destinati al mantenimento dei livelli ottimali di NAD+.

L’importanza del NAD+ nel metabolismo della pelle è particolarmente evidente in malattie sistemiche quali la pellagra i cui sintomi sono rappresentati da pelle pigmentata, secchezza, dermatite, diarrea e demenza non ultima la morte. La pellagra è causata da una carenza di NA e NAM che sono i precursori della sintesi del NAD+.

Nei modelli animali, è stato dimostrato che livelli insufficienti di NAD+ contribuiscono a una sensibilizzazione della pelle ai raggi UV, ad una risposta impari al danno del DNA (DDR), a un aumento dell’instabilità genomica ed alla promozione della senescenza cellulare che porta ad un’accelerazione dell’invecchiamento cutaneo. Pertanto ripristinare il livello di NAD+ nella pelle invecchiata, per potenziare la capacità di riparazione del DNA e potenziare il metabolismo energetico cellulare, è diventato un concetto antiageing attraente per i cosmetici. Una nostra precedente ricerca ha dimostrato che l’estratto dai germogli di Helianthus annus rallenta la senescenza nei fibroblasti umani e rinforza la produzione di energia cellulare sotto forma di ATP nell’epidermide umana ricostruita. È stato osservato che l’estratto di germogli di girasole aumenta l’espressione genica del NAMPT nei fibroblasti cutanei indicando un potenziale aumento della sintesi del NAD+. Inoltre, il profilo molecolare dell’estratto da germogli di girasole ha rivelato l’identificazione di vari componenti incluso l’acido caffeico e i suoi derivati quali mono-, di-, e tri- caffeoyl esteri dell’acido quinico, noti anche come derivati clorogenici (COAs), i composti identificati sono noti per i loro effetti a vantaggio della salute umana. COAs hanno la capacità di regolare lo stress ossidativo e di promuovere l’apporto di protezione contro il danno al DNA cellulare. 

Lo scopo dello studio è approfondire, in vitro, l’impatto dell’estratto di germogli di girasole su un modello di invecchiamento dei cheratinociti. Questo modello induce uno stress da invecchiamento incorporando Timidina analoga nel DNA che provoca il danno al DNA che rappresenta un contributo cruciale all’invecchiamento della pelle e può essere provocato da fattori sia esterni sia interni compresi il naturale invecchiamento e le radiazioni UV.

aggiornamenti
regolatorio

Legislazione Cosmetica

Uno strumento di lavoro ONLINE in cui potete trovare, oltre al Nuovo Regolamento n.1223/2009 (con i relativi aggiornamenti), tutte le Leggi afferenti e trasversali al settore cosmetico
aziende

GALE & COSM
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BUONA LETTURA!

Cosmetic Technology 2, 2024

Cosmetic Technology 2, 2024

(Sun) protection
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Vivere nel sogno di volare
A. Caldiroli

Opinion Leader

Stabili o instabili? Questo è il problema
A. Ratti

articoli

S. Cudrig
R&D manager cosmetic product
e medical devices BIOFARMAGROUP
(Plant di San Pietro Viminario)
sonia.cudrig@gmail.com

Il prodotto solare ha il compito di protegge la pelle dall’esposizione protratta alla radiazione ultravioletta e per questo motivo è necessario porre molta attenzione al suo sviluppo. La sensibilità verso le problematiche ambientali e l’attenzione agli effetti tossicologici di alcuni filtri solari, hanno limitato l’uso di diverse materie prime e complicato l’attività del formulatore. Anche le aspettative nei confronti dei prodotti solari si sono evolute. Il consumatore ricerca prodotti multifunzionali che devono possedere attività diverse oltre a quella di protezione da scottature ed eritema. Compito del formulatore è riuscire a soddisfare tutte le richieste e garantire una sicura esposizione al sole.


Sunscreen product development: from concept to production

The sunscreen product is responsible for protecting the skin from prolonged exposure to ultraviolet radiation, and, for this reason, considerable attention must be paid to its development. Sensitivity to environmental issues and attention to toxicological effects of some sunscreens have limited the use of various raw materials, complicating formulator’s operations. Expectations towards sunscreen products have also evolved. Consumers seek multifunctional products that must have different features in addition to sunburn and erythema protection. Thus, the formulator’s task is to be able to satisfy all demands and ensure a safe sun exposure.

 

D. Dashi1, A. Caldiroli2
1Cosmetic chemist designer
2Consulente tecnico-regolatorio 
dianadashi@gmail.com

L’intersezione tra arte e cosmetica rivela una profonda connessione incentrata sulla ricerca della bellezza. Questo articolo esplora il legame tra i due mondi, analizzando l’approccio sia scientifico sia creativo dei formulatori cosmetici, il crescente interesse per la clean beauty e le sfide legate all’attuazione di standard etici e sostenibili. Attraverso un’analisi dettagliata, si esplorano i legami tra la creatività artistica e le metodologie scientifiche nella formulazione cosmetica, delineando un quadro futuro di innovazione e progresso nel settore. Proiettandoci in avanti, ci si attende un continuo sviluppo nella cosmetica, guidato dalla ricerca di ingredienti naturali e processi eco-sostenibili, in sintonia con le esigenze dei consumatori moderni.


The world of cosmetics seen through the lens of art

The intersection of art and cosmetics reveals a profound connection centered on the pursuit of beauty. This article explores the link between the two worlds, analyzing the scientific and creative approach of cosmetic formulators, the growing interest in clean beauty, and the challenges associated with implementing ethical and sustainable standards. Through a detailed analysis, it examines the connections between artistic creativity and scientific methodologies in cosmetic formulation, outlining a future framework of innovation and progress in the industry. Looking ahead, there is an expectation of continuous development in cosmetics, driven by the search for natural ingredients and eco-friendly processes, in line with the demands of modern consumers.

F. Gola1, F. De Luca1, G. Mazzini2, F. Ferulli3, R. Vicini3, E. Regola3, M.G. Bottone1, C. Angelinetta3

1Dipartimento di Biologia e Biotecnologie, Università di Pavia
2Istituto di Genetica Molecolare, Consiglio Nazionale delle Ricerche (IGM-CNR)
3BIO BASIC EUROPE, Milano

L’invecchiamento e i disturbi a esso correlati sono le principali problematiche al giorno d’oggi e la prima causa di questa condizione fisiopatologica è l’incremento dei livelli di stress ossidativo. Una delle molecole che agisce come mediatore antiossidante è l’acido ascorbico e il suo ruolo come fattore antinvecchiamento è chiaramente ben descritto in letteratura. I risultati precedentemente pubblicati hanno chiaramente dimostrato che Capsicum annuum L. var. peperone di Voghera (VP), una varietà di peperone coltivato da un numero limitato di produttori della provincia di Pavia e Alessandria, ha un alto valore nutrizionale ed è particolarmente ricco di acido ascorbico.

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Uno strumento di lavoro ONLINE in cui potete trovare, oltre al Nuovo Regolamento n.1223/2009 (con i relativi aggiornamenti), tutte le Leggi afferenti e trasversali al settore cosmetico
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Il Fitosoma® a base dell’estratto di melissa
è la proposta naturale per un ritrovato equilibrio
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Come possiamo interrompere il ciclo vizioso stress ed ansia che può portare a una cattiva qualità del riposo e viceversa?

C’è una epidemia a base bidirezionale ancora sottostimata ma di grande impatto sulla salute pubblica: scadente benessere mentale e fisico dovuto a una scadente qualità del sonno e viceversa [1]. Durante il sonno, il corpo e la mente attraversano vari processi riparativi cellulari, il consolidamento dei ricordi, l’elaborazione delle emozioni e la rimozione delle tossine dal cervello.Un buon sonno può aiutarci a regolare meglio le nostre emozioni e a migliorare le capacità cognitive come l’apprendimento e l’attenzione.La Melissa officinalis è conosciuta da secoli e utilizzata per diverse applicazioni grazie alla sua azione calmante e “antistress”, favorendo il sonno e il rilassamento. Altri effetti studiati della pianta includono attività antiossidante e spasmolitica, neuroprotezione [2-3]. Nella pianta sono stati identificati più di 50 composti (compresi quelli volatili), ma i principi attivi sono considerati gli acidi idrossicinnamico e rosmarinico e derivati [2], che hanno molteplici proprietà tra cui il loro effetto riequilibrante dell’umore. Tuttavia, ad oggi esistono decine di studi scientifici dove la pianta e suoi preparati vengono utilizzati a dosaggi e con schemi posologici molto diversi [3].

Come possiamo interrompere il ciclo vizioso stress ed ansia che può portare a una cattiva qualità del riposo e viceversa?

C’è una epidemia a base bidirezionale ancora sottostimata ma di grande impatto sulla salute pubblica: scadente benessere mentale e fisico dovuto a una scadente qualità del sonno e viceversa [1]. Durante il sonno, il corpo e la mente attraversano vari processi riparativi cellulari, il consolidamento dei ricordi, l’elaborazione delle emozioni e la rimozione delle tossine dal cervello.Un buon sonno può aiutarci a regolare meglio le nostre emozioni e a migliorare le capacità cognitive come l’apprendimento e l’attenzione.La Melissa officinalis è conosciuta da secoli e utilizzata per diverse applicazioni grazie alla sua azione calmante e “antistress”, favorendo il sonno e il rilassamento. Altri effetti studiati della pianta includono attività antiossidante e spasmolitica, neuroprotezione [2-3]. Nella pianta sono stati identificati più di 50 composti (compresi quelli volatili), ma i principi attivi sono considerati gli acidi idrossicinnamico e rosmarinico e derivati [2], che hanno molteplici proprietà tra cui il loro effetto riequilibrante dell’umore. Tuttavia, ad oggi esistono decine di studi scientifici dove la pianta e suoi preparati vengono utilizzati a dosaggi e con schemi posologici molto diversi [3].

Melissa Phytosome®

la valorizzazione di una preziosa pianta
per il riequilibrio quotidiano

La ricerca di Indena si è concentrata sull’ottimizzazione della bioaccessibilità formulativa dei fitonutrienti della Melissa officinalis.
Il risultato è un ingrediente standardizzato e affidabile per un naturale riequilibrio della qualità della vita. Il prodotto si basa sulla formulazione di Melissa officinalis con fosfolipidi, ovvero Melissa Phytosome®, per ottimizzare la dispersione nei fluidi gastrointestinali e la performance biologica degli acidi idrossicinnamici e dell’acido rosmarinico.

Melissa Phytosome®

la valorizzazione di una preziosa pianta
per il riequilibrio quotidiano

La ricerca di Indena si è concentrata sull’ottimizzazione della bioaccessibilità formulativa dei fitonutrienti della Melissa officinalis.
Il risultato è un ingrediente standardizzato e affidabile per un naturale riequilibrio della qualità della vita. Il prodotto si basa sulla formulazione di Melissa officinalis con fosfolipidi, ovvero Melissa Phytosome®, per ottimizzare la dispersione nei fluidi gastrointestinali e la performance biologica degli acidi idrossicinnamici e dell’acido rosmarinico.

Miglioramento dell’umore,
della qualità del sonno e della vita

Recenti evidenze cliniche dimostrano che Melissa Phytosome® offre un chiaro supporto all’umore, allo stress, alla salute emotiva e al sonno assicurando un miglioramento nella qualità della vita. Lo studio clinico controllato, randomizzato, in doppio cieco verso placebo è stato condotto in 100 soggetti utilizzando specifici questionari internazionalmente validati [4]. Il prodotto è stato assunto al dosaggio di 200 mg b.i.d per soli 21 giorni migliorando in modo statisticamente significativo lo stato emozionale, la qualità del sonno (misurazione effettuata con la scala PSQI) e la qualità di vita globale.

Oltre allo studio clinico, è stata analizzata attentamente una potenziale interazione specifica, nel contesto del crescente interesse su come il microbioma possa influenzare il nostro benessere, soprattutto nel caso dell’umore e del sonno. In particolare il Lactobacillus rhamnosus, batterio in grado di colonizzare il tratto gastrointestinale umano, può migliorare il riposo notturno e il sonno REM (movimento rapido degli occhi), grazie alla produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA) che controllano l’espressione dei geni responsabili dei ritmi sonno-veglia. Melissa Phytosome® non ha mostrato interazioni negative con il Lactobacillus rhamnosus, salvaguardandone così l’effetto benefico [5].

Miglioramento dell’umore,
della qualità del sonno e della vita

Recenti evidenze cliniche dimostrano che Melissa Phytosome® offre un chiaro supporto all’umore, allo stress, alla salute emotiva e al sonno assicurando un miglioramento nella qualità della vita. Lo studio clinico controllato, randomizzato, in doppio cieco verso placebo è stato condotto in 100 soggetti utilizzando specifici questionari internazionalmente validati [4]. Il prodotto è stato assunto al dosaggio di 200 mg b.i.d per soli 21 giorni migliorando in modo statisticamente significativo lo stato emozionale, la qualità del sonno (misurazione effettuata con la scala PSQI) e la qualità di vita globale.

Oltre allo studio clinico, è stata analizzata attentamente una potenziale interazione specifica, nel contesto del crescente interesse su come il microbioma possa influenzare il nostro benessere, soprattutto nel caso dell’umore e del sonno. In particolare il Lactobacillus rhamnosus, batterio in grado di colonizzare il tratto gastrointestinale umano, può migliorare il riposo notturno e il sonno REM (movimento rapido degli occhi), grazie alla produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA) che controllano l’espressione dei geni responsabili dei ritmi sonno-veglia. Melissa Phytosome® non ha mostrato interazioni negative con il Lactobacillus rhamnosus, salvaguardandone così l’effetto benefico [5].

Attività antiossidante e neuroprotettiva

È stato inoltre condotto un esaustivo screening in vitro su sistemi cellulari e su enzimi per identificare i principali meccanismi d’azione [6]. In particolare è stata esplorata l’attività antiossidante e di eliminazione dei radicali e la funzione di neuroprotezione. Di rilievo è la modulazione dell’enzima GABA-transaminasi (responsabile della degradazione del GABA), enzima chiave per il riequilibrio del sistema gabaergico che presidia gli stati di ansia e il sonno.

Attività antiossidante e neuroprotettiva

È stato inoltre condotto un esaustivo screening in vitro su sistemi cellulari e su enzimi per identificare i principali meccanismi d’azione [6]. In particolare è stata esplorata l’attività antiossidante e di eliminazione dei radicali e la funzione di neuroprotezione. Di rilievo è la modulazione dell’enzima GABA-transaminasi (responsabile della degradazione del GABA), enzima chiave per il riequilibrio del sistema gabaergico che presidia gli stati di ansia e il sonno.

Standardizzazione, applicazioni e dosaggio

È stato inoltre condotto un esaustivo screening in vitro su sistemi cellulari e su enzimi per identificare i principali meccanismi d’azione [6]. In particolare è stata esplorata l’attività antiossidante e di eliminazione dei radicali e la funzione di neuroprotezione. Di rilievo è la modulazione dell’enzima GABA-transaminasi (responsabile della degradazione del GABA), enzima chiave per il riequilibrio del sistema gabaergico che presidia gli stati di ansia e il sonno.

Standardizzazione, applicazioni e dosaggio

È stato inoltre condotto un esaustivo screening in vitro su sistemi cellulari e su enzimi per identificare i principali meccanismi d’azione [6]. In particolare è stata esplorata l’attività antiossidante e di eliminazione dei radicali e la funzione di neuroprotezione. Di rilievo è la modulazione dell’enzima GABA-transaminasi (responsabile della degradazione del GABA), enzima chiave per il riequilibrio del sistema gabaergico che presidia gli stati di ansia e il sonno.

bibliografia

  1. 1.  Chattu VK, Manzar D, Kumary S, Burman D, Spence DW, Pandi-Perumal S (2019) The Global Problem of Insufficient Sleep and Its Serious Public Health Implications. Healthcare, 7: 1. doi:10.3390/healthcare7010001.
  2. 2.  Shakeri F, Sahebkar A, Javadi l.(2016), Melissa officinalis L. – A review of its traditional uses, phytochemistry and pharmacology. Journal of Ethnopharmacology 188: 204. doi: 10.1016/j.jep.2016.05.010.
  3. 3.  Świąder J, Startek K, Wijaya CH. (2019) The therapeutic properties of Lemon balm (Melissa offcinalis L.): Reviewing novel fndings and medical indications. Appl. Bot. Food Qual. 92: 327 doi:10.5073/JABFQ.2019.092.044
  4. 4.  Bano A, Hepsomali P. Rabbani F, Farooq U, Kanwal A, Saleem A, Bugti AA, Khan AA, Khalid Z, Bugti M, Mureed S, Khan S, Ujjan ID, ŞahinS, Kara M, Khan A.(2023), The possible “calming effect” of subchronic supplementation of a standardised phospholipid carrier-based Melissa officinalis extract in healthy adults with emotional distress and poor sleep conditions: results from a prospective, randomised, double-blinded, placebo-controlled clinical trial. Pharmacol. 14:1250560. doi: 10.3389/fphar.2023.1250560
  5. 5.  Data on file
  6. 6.  Kara, Mehtap, et al. “An in vitro analysis of an innovative standardized phospholipid carrier-based Melissa officinalis L. extract as a potential neuromodulator for emotional distress and related conditions.” Frontiers in Molecular Biosciences11 (2024): 1359177. https://doi.org/10.3389/fmolb.2024.1359177

bibliografia

  1. 1.  Chattu VK, Manzar D, Kumary S, Burman D, Spence DW, Pandi-Perumal S (2019) The Global Problem of Insufficient Sleep and Its Serious Public Health Implications. Healthcare, 7: 1. doi:10.3390/healthcare7010001.
  2. 2.  Shakeri F, Sahebkar A, Javadi l.(2016), Melissa officinalis L. – A review of its traditional uses, phytochemistry and pharmacology. Journal of Ethnopharmacology 188: 204. doi: 10.1016/j.jep.2016.05.010.
  3. 3.  Świąder J, Startek K, Wijaya CH. (2019) The therapeutic properties of Lemon balm (Melissa offcinalis L.): Reviewing novel fndings and medical indications. Appl. Bot. Food Qual. 92: 327 doi:10.5073/JABFQ.2019.092.044
  4. 4.  Bano A, Hepsomali P. Rabbani F, Farooq U, Kanwal A, Saleem A, Bugti AA, Khan AA, Khalid Z, Bugti M, Mureed S, Khan S, Ujjan ID, ŞahinS, Kara M, Khan A.(2023), The possible “calming effect” of subchronic supplementation of a standardised phospholipid carrier-based Melissa officinalis extract in healthy adults with emotional distress and poor sleep conditions: results from a prospective, randomised, double-blinded, placebo-controlled clinical trial. Pharmacol. 14:1250560. doi: 10.3389/fphar.2023.1250560
  5. 5.  Data on file
  6. 6.  Kara, Mehtap, et al. “An in vitro analysis of an innovative standardized phospholipid carrier-based Melissa officinalis L. extract as a potential neuromodulator for emotional distress and related conditions.” Frontiers in Molecular Biosciences11 (2024): 1359177. https://doi.org/10.3389/fmolb.2024.1359177

MakeUp Technology P/E 2024

MakeUp Technology P/E 2024

TENDENZE
FINESTRE DI APPROFONDIMENTO
RUBRICHE
INGREDIENTI

speciale: Transforming makeup 

tendenze
l’Atelier d’arte cosmetica

ARTE nel suo significato più ampio, comprende ogni attività che conduce a forme di creatività ed espressione estetica, sostenuta da accorgimenti tecnici, abilità innate o acquisite e norme comportamentali derivate dallo studio e dall’esperienza. Pertanto, l’arte rappresenta la capacità di trasmettere emozioni e messaggi.

S. Zanella, L. Ferrari

L'Atelier della cosmetica

AIDECO

CAMOUFLAGE: UN TRUCCO CHE MIGLIORA LA QUALITÀ DELLA VITA
CAMOUFLAGE: UN TRUCCO CHE MIGLIORA LA QUALITÀ DELLA VITA

Il makeup rappresenta un comparto straordinario della cosmetologia, in grado di accompagnare i sogni e la fantasia di ogni individuo, oggi anche per tutti i generi, così come di “trasformare” la nostra identità, seppur per poco tempo, così come si desidera in quel momento. In alcuni casi la possibilità di modificare l’aspetto, oltre che una risorsa è anche una necessità. 

FINESTRE DI APPROFONDIMENTO

Smalti semipermanenti thermo-changing

La Privacy ha sempre a che fare con la persona e con i suoi diritti

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rubriche
L'angolo della strategia

La grande bellezza: evoluzioni e trasformazioni del mondo cosmetico • G.P. Armana

Legale

Quali sono le "nuove" regole per gli influencer? • C. Bellomunno

Cosmetica e proprietà intellettuale

Intelligenza Artificiale: una nuova frontiera nella contraffazione • A. Canova, V. Grioni

Job Corner

Il rapporto tra flessibilità e benessere sul lavoro nelle aziende della filiera beauty • S. Lovagnini

INGREDIENTI

Lago di Blush

Blush in stick originale e audace che ridefinisce l’approccio al makeup.

La formula è più di un semplice fard, è una sfida all’ordinario, un’innovazione che fa brillare le guance con glitter discreti.

Il protagonista indiscusso, il butilene glicole, aggiunge una nota idratante, trasformando le guance in un invito irresistibile pronto a stupire in ogni occasione.

FARAVELLI Cosmetic Division

Rossetto

Scelta per esaltare le caratteristiche di un rossetto molto originale, la fragranza è un’elegante fusione di elementi che evocano l’allegria delle giornate trascorse all’aperto sulla neve. Il balsamo di Tolù è inserito come nota predominante conferisce calore, profondità ambrata e balsamica; i fiori dolci insieme al caprifoglio aggiungono delicatezza e romanticismo. La vaniglia e alcuni accordi ambrati completano la fragranza, creando qualcosa di avvolgente e irresistibile.

FARAVELLI Cosmetic Division

Direttore Responsabile
Francesco Redaelli
fr@ceceditore.com

Direttore Scientifico
Riccardo Rossi
rrossi.ceceditore@gmail.com

Responsabile di redazione
Anna Iannitelli
ai@ceceditore.com

Progetto grafico
e impaginazione

Serena Dori
sd@ceceditore.com

Giulia Gilardi
gg@ceceditore.com

Assistente marketing
Matteo Olgiati
mo@ceceditore.com

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Cosmetic Technology 1, 2024

Cosmetic Technology 1, 2024

Cosmetic design, Personalised care, New beauty concepts
ARTICOLI
AGGIORNAMENTI
REGOLATORIO
AZIENDE
NOTIZIE
Editoriale

Ci sono nuove idee
A. Caldiroli

Opinion Leader

New beauty concept
E. Casale

articoli

D. Dashi
Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche, Università degli Studi di Trieste
dianadashi@gmail.com

I prodotti più comuni per la colorazione dei capelli sono formulati con coloranti sintetici. Tali prodotti possono danneggiare a lungo termine la struttura dei capelli e potrebbero causare irritazioni e reazioni allergiche. Di recente, esiste un crescente interesse nell’uso di coloranti naturali, poiché i coloranti a base di erbe sono facilmente biodegradabili, sostenibili, ecologici, non tossici, a basso costo, facilmente disponibili e ampiamente utilizzati nelle industrie alimentari, medicinali, dei profumi e tessili. Lo scopo di questo lavoro è stato indagare sulle proprietà tintorie degli estratti vegetali in varie condizioni e sviluppare metodi alternativi, efficienti e a lunga durata per la colorazione dei capelli con l’aiuto delle strutture del tannino.


Efficient hair colouring using vegetal ingredients and the role of plant tannins in hair dyes

The most common products for hair colouring are formulated with synthetic dyes. Such products can in the long-term damage the hair structure and might cause irritant and allergic reactions. Recently, interest in the use of natural dyes has been growing, as herbal dyes are easily biodegradable, sustainable, eco-friendly, non-toxic, low-cost, easily available, and widely used in food, medicine, perfumes, and textile industries. The aim of this work was to investigate over the dyeing properties of plants extracts under various conditions and to develop alternative, efficient and long-lasting hair-dyeing methods with the help of tannin structures.

 

Nell’era della personalizzazione nascono trattamenti mirati per combattere specifici inestetismi, case study su tecniche non invasive di rimodellamento dei volumi facciali

R. Di Lorenzo, S. Laneri
Università degli Studi di Napoli Federico II, Dipartimento di Farmacia
ritamaria.dilorenzo@unina.it

Nell’era dello sviluppo tecnologico nascono servizi di intelligenza artificiale in grado di sfruttare la tecnologia al servizio dei consumatori che chiedono che venga rispettata la loro unicità senza incorrere negli stravolgimenti eccessivi e spersonalizzanti della medicina estetica. La tecnologia è al servizio della personalizzazione, per sviluppare trattamenti specifici per ogni individuo. Tecnologia e personalizzazione rendono possibile l’inclusività rispondendo alle esigenze più diverse, proseguendo nella nuova missione di una bellezza per tutti, grazie alla disponibilità sul mercato di numerose sostanze funzionali in grado di rallentare, o meglio attenuare il processo incorruttibile dell’invecchiamento. Tuttavia, le metodiche di valutazione di efficacia non sempre sono in grado di rispondere alle esigenze dei reparti R&D che necessariamente hanno bisogno di tecniche di analisi innovative per valutare l’effettiva funzionalità dei loro prodotti di ricerca. Questo case study consiste in uno studio cosmetico-clinico in open-label su 20 soggetti femminili con rilassamento cutaneo e assenza di tonicità a livello del volto, che hanno utilizzato una formulazione topica cosmetica per un periodo di un mese. Lo studio si è posto quindi l’obiettivo di proporre la stereofotogrammetria 3D come metodica di analisi all’avanguardia e funzionale, non invasiva, per la ridefinizione dei volumi facciali, volta a valutare la funzionalità di ingredienti funzionali o formule finite sviluppate per affrontare specifiche richieste del consumatore, come lassità e cadenza del volto, fino a qualche anno fa solo valutabili mediante analisi clinica non strumentale.


Science and Technology meet personalization

In the age of personalization, targeted treatments combat specific imperfections. Case studies on non-invasive facial volume reshaping techniques

In today’s world of technological advancements, artificial intelligence services are being developed to cater to the needs of consumers who demand personalized treatments without undergoing invasive procedures. Technology is now being used to create customized treatments that are specific to each individual’s unique needs. This approach promotes inclusivity by addressing diverse needs and pursuing the new mission of “beauty for all”. Thanks to the availability of numerous active ingredients, the aging process can be slowed down or attenuated. However, traditional efficacy evaluation methods may not always meet the needs of R&D departments, which require innovative analysis techniques to assess the functionality of their research products. This case study consists of an open-label cosmetic-clinical trial on 20 female subjects with sagging skin and face atonicity, who used a topical cosmetic formulation for a period of one month. The study proposes the use of 3D stereophotogrammetry as a state-of-the-art, non-invasive analysis method for the redefinition of facial volumes. This method can assess the functionality of active ingredients or finished formulas developed to address specific consumer demands, such as facial laxity and sagging, which until recently could only be evaluated through non-instrumental clinical analysis.

A. Poti
Technical and Regulatory Affairs Specialist, Tecnocosmesi
alicepoti97@gmail.com

L’obiettivo di questo progetto è stato di formulare un lipogel struccante e detergente, contenente attivi ad azione purificante, antiossidante ed emolliente, sulla base di un’attenta analisi di mercato e studiando accuratamente i claims ad esso attribuibili. La formula voluta si presenta come un gel a densità e viscosità medio-alta, molto scorrevole, che si emulsiona con l’acqua dopo l’applicazione e che lascia la pelle pulita e purificata, ma allo stesso tempo morbida e idratata, quindi un prodotto pensato anche per le pelli più delicate e soggette alla comparsa di imperfezioni cutanee. È stata preferita una formula con una forte predominanza di fase lipofila e lipidica, riducendo al minimo la porzione idrofila. Anche gli attivi scelti per questo prodotto sono principi funzionali compatibili con formulazioni lipofile a prevalenza oleosa, in grado di conferire la funzionalità desiderata al prodotto finale, senza comprometterne la stabilità. Infine, si è scelto di formulare un prodotto ponendo attenzione al tema della sostenibilità, sia ambientale sia sociale, un aspetto che ha ulteriormente influito sulla selezione delle materie prime.


Development of a purifyng and hydrating oily-gel cleansing makeup remover

Market survey, formulation and testing 

The aim of this project is to formulate a makeup removing and cleansing lipogel, containing active ingredients with a purifying, antioxidant and emollient action. This product was identified on the basis of a careful market analysis and by carefully studying the claims attributable to it.

The formula appears as a medium-high density and viscosity gel, very smooth, which emulsifies with water after application and which leaves the skin clean and purified, but at the same time soft and hydrated.

As clearly deductible this is a product designed for even the most delicate skins, prone to the appearance of skin imperfections. For the reasons listed above, a formula with a strong predominance of lipophilic and lipid phases was chosen, reducing the hydrophilic portion to a minimum.

Even the active ingredients chosen for this product are functional ingredients compatible with lipophilic formulations with an oily prevalence, capable of lending the desired functionality to the final product, without compromising its stability.

Furthermore, it was decided to formulate the product by paying close attention to the issue of both environmental and social sustainability, which is why the most suitable raw materials have been accurately identified.

G. Tafuro1, A. Costantini1, S. Lucchetti1, M. Piatto2, S. Francescato3, L. Busata3, G. Baratto3, A. Semenzato2
1Unired, Padova. 
2Dipartimento di Scienze del Farmaco, Università degli Studi di Padova.
3Unifarco Santa Giustina (BL).

Le restrizioni sull’uso delle microplastiche e la richiesta crescente di cosmetici green stanno portando i formulatori a modificare le formule esistenti in una prospettiva sempre più sostenibile (1,2).

Lo scopo di questo studio è proporre un approccio formulativo basato su principi di eco-design che prevede la sostituzione di ingredienti sintetici (texturizzanti, modificatori reologici acrilici ed emollienti a base siliconica) con ingredienti naturali e biodegradabili, per migliorare il profilo di sostenibilità delle formule, preservandone le proprietà applicative.

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BUONA LETTURA!

Editoriale IN 1 • 2024

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Tiziana Mennini

Direttore scientifico
de L'Integratore Nutrizionale

Le piante in fondo al mare

Cari Lettori,

Con l’avvento del nuovo anno, siamo lieti di presentarvi il nuovo numero de L’Integratore Nutrizionale, un’opportunità per condividere con voi le nostre riflessioni sul materiale pubblicato. Vi propongo una chiave di lettura un po’ nascosta e approfondita, che si cela dietro il tema centrale, che sicuramente gli acidi grassi omega 3 occupano a pieno titolo, con il loro inconfondibile richiamo al mare!

Tuttavia, se scaviamo “in fondo” e leggiamo attentamente le pagine di questo numero, possiamo notare che i derivati botanici occupano sempre più spazio, una tendenza che rispecchia il panorama in evoluzione del mercato degli integratori alimentari (o, meglio ancora, dei nutraceutici, un termine ancora sconosciuto al legislatore), dove la maggior parte dei prodotti si avvale di tali componenti. E, con un po’ di sorpresa, anche tra gli articoli che trattano di omega 3 emerge una review sui loro equivalenti di origine vegetale, che spazia tra alghe e funghi, per citarne alcuni!

Continuando la lettura, troverete uno studio clinico condotto su un prodotto nutraceutico contenente, tra gli altri ingredienti, Tribulus terrestris, diosmina, esperidina e picnogenolo, condotto su soggetti affetti da lieve disfunzione erettile. E poi la presentazione di un innovativo prodotto a base di peduncoli di ciliegia e Opuntia, per promuovere la salute cardiovascolare.

Inoltre, siamo lieti di dare il benvenuto a una “new entry”, Giovanna Baron, del Dipartimento di Scienze farmaceutiche dell’Università degli Studi di Milano, che ringraziamo per aver accettato di curare la rubrica di aggiornamento “Piante e derivati botanici”. In questo numero introduttivo, la dott.ssa Baron ci offre preziose informazioni sulla distribuzione delle sostanze funzionali all’interno del fitocomplesso.

Tuttavia, quando si affronta il tema dei derivati botanici, ci si imbatte inevitabilmente nella spinosa questione regolatoria, ancora irrisolta. L’avvocato Bianca Bonin ci informa che la Corte tedesca ha presentato una nuova richiesta di pronuncia pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea in merito all’applicabilità del Regolamento CE 1924/2006 relativo alle indicazioni nutrizionali e sulla salute, nonché ai claim sulle sostanze botaniche. Un argomento che merita attenta riflessione e approfondimento!

Vi auguriamo una piacevole lettura, cercando di rintracciare tutte….le piante in fondo al mare di cui vi ho parlato!

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