Editoriale CT 6, 2024

Anna Caldiroli

Editoriale CT 6, 2024

«Se voglio troppo, non darmi niente, dammi una faccia allegra solamente.»

(Da: Filastrocca di Capodanno, Gianni Rodari)

La vita come un’altalena

Hemo in “Identity” (presso il parco logistico di Romentino – Novara)rappresenta un’esplosione di energia e intreccia nella sua opera di street artist delle immagini (come frecce che spingono verso l’esterno) all’uso della parola: sceglie delle lettere, in particolare delle congiunzioni come la “e” per connettere più realtà possibili insieme alla “o” perché se non è questo il momento della connessione, verrà.

Uno studio profondo per qualcosa che nasce per essere imponente per dimensioni ma effimero, per longevità. Non nato per essere eterno ma per essere presente nel suo tempo. Se vogliamo, al contrario degli anti-aging (a cui siamo stati abituati per anni) che ci hanno promesso dei “fermo immagine” contro il tempo che lento, ma inesorabile, scorre e marca su viso, corpo e capelli il suo passaggio. 

Un’arte nata per sopportare per breve tempo l’avvicendarsi delle stagioni i cui artisti ora, con l’accorciarsi delle distanze e l’accessibilità dei trasporti, spesso a costo ridotto, possono intraprendere dei grand-tour di studio e contaminazione (simili a quelli splendidamente raccontati nei libri custoditi nella biblioteca di Villa Sorbillo a Perugia) ma che più facilmente comunicano affidando i loro messaggi e stili agli esterni dei treni; arte, che talvolta prende la forma di scarabocchi indisponenti, che riveste un forte ruolo sociale, con le sue rappresentazioni spesso mastodontiche, diventando punto di incontro e portando la diffusione della cura là dove c’è “assenza” a volte di tutto. Opere che cambiano nel tempo e che evolvono.
Riconnettendoci ancora con il settore cosmetico e pensando a qualcosa che cambia nel tempo, che si arricchisce e che colma l’assenza (di conoscenza), io non posso non pensare alla generazione dei dati mediante metodi alternativi. A questo proposito, con la pubblicazione del tanto atteso aggiornamento del Regolamento CLP, che ha visto la luce mentre molti di noi erano impegnati nello svolgersi dell’edizione 2024 di Making Cosmetics, entrano a occupare un posto d’onore i dati ottenuti da nuove metodologie di approccio, meglio nome come New Approach Methodology (NAM) a cui possono ricorrere a pieno titolo fabbricanti, importatori e utilizzatori a valle (alias, terzisti e formulatori) di sostanze e miscele per identificare le informazioni disponibili e determinare la classificazione di pericolo. Con NAM si fa riferimento a studi in vitro, ex vivo, in chemico, in silico, grouping, read-across o a una combinazione dei precedenti. Nel testo del Regolamento se da una parte viene esplicitata la necessità di fare ricorso a questa tipologia di generazione dei dati per favorire la conoscenza, dall’altra l’inclusione nell’articolato incontra il bisogno delle imprese di potersi riferire a questo tipo di dati per “appoggiare” le loro considerazioni.

Il mio augurio per abbracciare il nuovo anno lo esprimo attraverso un breve estratto di un discorso che guarda lontano: «Dedichiamo il nostro talento a costruire prospettive di innovazione, nel rispetto di uno sviluppo sostenibile e coerente con la nostra identità.
(Marco Granelli, Presidente di Confartigianato)».

Cosmetic Technology 6, 2024

Cosmetic Technology 6, 2024

Purifying, hydratation & antipollution

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La vita come un'altalena
A. Caldiroli

Opinion Leader

Skincare in viaggio: Paese che vai, usanza che trovi
E. Altieri

articoli

D. Hincota
Chimica e Tecnologia Farmaceutiche
daianahincota@hotmail.it

I capelli sono principalmente composti da cheratina, che conferisce loro una notevole resistenza. Tuttavia, danni alla struttura – che si manifestano in una perdita di resistenza alla trazione ed elasticità – possono verificarsi a causa di inquinanti, esposizione al sole e vari trattamenti, portando a un graduale deterioramento dei capelli nel tempo. Pertanto, l’obiettivo principale è sviluppare una linea di prodotti che riparino ed esaltino efficacemente l’aspetto delle fibre capillari, essendo al contempo delicati e protettivi per il cuoio capelluto e innovativi nella loro formulazione. Questo lavoro descrive lo sviluppo di una linea di prodotti per la cura dei capelli, ispirata alla tendenza della “skinification”. I prodotti, inclusi shampoo, balsamo e maschera, sono stati formulati con materie prime naturali e innovative come proteine vegetali e estratti botanici. Attraverso rigorosi test di stabilità, sicurezza e analisi sensoriali, i prototipi hanno dimostrato efficacia nel migliorare il benessere e l’aspetto dei capelli.


Formulation study for the development of an hair care line for damaged hair

Hair is primarily composed of keratin, which provides it with considerable strength. However, damage to this structure—resulting in loss of tensile strength and elasticity—can occur due to pollutants, sun exposure, and various treatments, leading to gradual hair deterioration over time. Therefore, the primary goal is to develop a line of products that effectively repair and enhance the appearance of hair fibers while being gentle and protective for the scalp, as well as innovative in their formulation. This work describes the development of a line of hair care products inspired by the trend of “skinification”. The products, including shampoo, conditioner, and mask, were formulated with natural and innovative raw materials such as plant proteins and botanical extracts. Through rigorous stability, safety, and sensory tests, the prototypes demonstrated effectiveness in improving the appearance of hair.

M. Meduri
Farmacista e cosmetologa
miri.med7@gmail.com

L’accessibilità nel settore cosmetico è diventata una priorità per garantire l’inclusione di un pubblico ampio e diversificato, indipendentemente dalle proprie abilità. Diverse strategie sono state sviluppate per migliorarla, tra cui l’integrazione di tecnologie innovative come l’intelligenza artificiale e la realtà aumentata, utili a facilitare l’esperienza di acquisto e la scelta dei prodotti online. Il packaging accessibile riveste un ruolo cruciale grazie all’uso di forme ergonomiche, Braille, simboli tattili e texture differenti, che consentono alle persone con disabilità visive di distinguere e utilizzare i prodotti in autonomia. Sebbene manchino normative internazionali obbligatorie, esistono raccomandazioni come il rispetto di alcuni standard ISO e linee guida riguardanti il web che forniscono spunti per migliorare l’accessibilità di prodotti e servizi online. Nonostante alcuni progressi, dall’analisi delle aree realmente accessibili e delle soluzioni adottate da brand impegnati in questo ambito, si evidenzia che solo una minoranza delle imprese ad oggi, si è spesa attivamente rendendo necessari ulteriori interventi per rendere il settore più inclusivo e accessibile a tutti.


Innovations in cosmetic accessibility: Inclusive design and emerging technologies

Accessibility in the cosmetics industry has become priority to ensure inclusion of a wide and diverse audience, regardless of their abilities. Several strategies have been developed to improve it, including the integration of innovative technologies such as artificial intelligence and augmented reality, which help to facilitate the shopping experience and online product choice. Accessible packaging plays a crucial role through the use of ergonomic shapes, braille, tactile symbols and different textures, which allow people with visual disabilities to distinguish and use products independently. Although there are no binding international standards, there are recommendations such as ISO standards and web guidelines that provide insights to improve the accessibility of products and online services. Despite some progress, the analysis of the areas really accessible and solutions adopted by brands engaged in this field, It is clear that only a minority of companies are actively engaged, making further efforts necessary to make the sector more inclusive and accessible to all.

aggiornamenti
regolatorio

Legislazione Cosmetica

Uno strumento di lavoro ONLINE in cui potete trovare, oltre al Nuovo Regolamento n.1223/2009 (con i relativi aggiornamenti), tutte le Leggi afferenti e trasversali al settore cosmetico
aziende

ACTIVE CONCEPTS

Phytofuse Renew®

BREGAGLIO – BIONAP

CYNAGE™

ACTIVE UP – SILAB

APIOSKIN®

SAES CHEMICALS

Linea ZeoSAES™

INNOSPEC

Iselux®

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FAROTTI:
MADE IN ITALY… ESSENZIALE
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L’evento che fa la differenza Urai S.p.A. pioniere della sostenibilità
Su questo numero presentiamo…
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BUONA LETTURA!

HyaInno ®ACE

HyaInno ®ACE
Un’alternativa all’acido ialuronico iniettabile dall’elevata biodisponibilità

TS-Biotech, innovatore leader mondiale nel campo delle biotecnologie, ispirandosi dalla natura, decodifica e condivide i segreti della bellezza e della salute dell'essere umano attraverso una biotecnologia all'avanguardia e sempre sostenibile.

HyaInno ®ACE

Hyalnno®ACE, prodotto da TS-BIOTECH e distribuito in esclusiva in Italia da DEIMOS GROUP, rappresenta un’alternativa all’acido ialuronico iniettabile, grazie a una tecnologia che facilita la penetrabilità a livello cutaneo dell’acido ialuronico: l’acetilazione.

Sodium Acetylated Hyaluronate

Solubilità: solubile in acqua
pH (0,1% in acqua): 5-8
Assorbanza (420 nm):  ≤0,100
Assorbanza (600 nm): ≤0,100

Perdita in peso all’essiccazione (%): ≤10

Azoto (%): ≥2,0
Metalli pesanti (ppm): ≤20
Arsenico: ≤2

Aspetto: polvere
Colore: Da gialla a leggermente gialla 
Odore: Caratteristico

Conta microbica totale: ≤100
Lieviti e muffe (UFC/g): ≤50
Pseudomonas aeruginosa: assente
Staphylococcus aureus: assente

Conservare sigillato in un luogo fresco e asciutto
Shelf-life: 2 anni

Formula di HyaInno ®ACE

La reazione di acetilazione modifica la struttura dell’acido ialuronico naturale, introducendo gruppi acetile che ne aumentano la biodisponibilità sino a 6 volte a livello cutaneo. Questo incremento è ascrivibile alla presenza di porzioni acetiliche che rendono maggiormente lipofila la struttura polimerica dell’acido ialuronico. È possibile quindi ottenere un risultato immediato a livello di attività idratante e antirughe comparabile a quello ottenibile con l’acido ialuronico iniettato e senza l’utilizzo quindi di aghi, oltre ad avere un costo meno impattante.

Efficacia

Studi in vivo

Sono stati effettuati diversi test in vitro per definire l’efficacia di HyaInno®ACE: secondo i risultati ottenuti, HyaInno®ACE inibisce significativamente la generazione di ROS e promuove la vitalità delle cellule 3T3 alla percentuale dello 0,05%.

Studi in vivo

Sono stati effettuati nuovi test di efficacia clinica, utilizzando una crema contenente Hyalnno®ACE allo 0,1%.

Test antirughe 1

Il volontario utilizza una crema contenente lo 0,1% di Hyalnno®ACE due volte al giorno per 28 giorni su metà viso, mentre sull’altra metà viene applicato il placebo. La crema con Hyalnno®ACE allo 0,1% determina una diminuzione statisticamente significativa della profondità delle rughe e una differenza statisticamente significativa al giorno 28 rispetto al placebo (Figura 1).
Le Figure 2 e 3 riportano l’osservazione della zona interessata ingrandita al giorno 0, al giorno 7 e al giorno 28, ove si evidenzia la marcata attività antirughe.

Test antirughe 2

Il volontario applica due volte al giorno una crema contenente 0,1% di HyaInno®ACE per 28 giorni sulla fronte e sul collo. La zona trattata viene osservata attraverso ingrandimento, rispettivamente il giorno 0, il giorno 7 e il giorno 28 (Figure 4 e 5). Anche in questo caso si evidenzia una marcata attività antirughe nella zona trattata.

Sicurezza

Classificazione secondo il Regolamento (CE) n.1272/2008: la sostanza non è classificata come pericolosa secondo il regolamento CLP. La sostanza è stata oggetto di valutazione (1): i dati raccolti sulla sostanza è stato evidenziato che non è né irritante né sensibilizzante. Sulla base dei dati disponibili oggetto di valutazione, la sostanza è risultata essere sicura secondo le applicazioni e modalità d’uso consigliate.

Applicazioni e Modalità d'uso

Disperdere in acqua sotto agitazione sotto la temperatura di 50 °C, sino a completa solubilizzazione. Dose di utilizzo consigliata: 0,05-0,2%.

Bibliografia

1. CIR (Cosmetic Ingredient Review). Safety Assessment of Hyaluronates as Used in Cosmetics. Final Report. 2023.

COSMETIC TECHNOLOGY • 6/2024

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DEIMOS GROUP
Oltre 40 anni di esperienza e serietà a supporto dell'industria delle Life Science

MakeUp Technology A/I 2024

MakeUp Technology A/I 2024

TENDENZE
FINESTRE DI APPROFONDIMENTO
RUBRICHE
INGREDIENTI

speciale: Waterless beauty

tendenze
Makeup in Italia un settore in crescita e innovazione

Analisi del mercato italiano e il suo posizionamento a livello europeo e globale

F. Lo Bosco*, S. Belmonte**

*Cosmetologa specializzata in Sviluppo Prodotto, Affari Regolatori e Qualità
**Farmacista e Senior Product Marketing Manager
serenabelm@gmail.com

Makeup in Italia

Analisi di mercato
FINESTRE DI APPROFONDIMENTO

Parola d'ordine: essenzialità

La storia del packaging dei prodotti makeup dall'Etruria ai giorni nostri

Macchina riempimento vasi Skintech MV-1-160

IDM Automation ha introdotto la Skintech MV-1-160, una macchina automatizzata avanzata per il riempimento di vasi cosmetici, applicazione del sigillo e assemblaggio vaso-tappo. Questa soluzione è progettata per migliorare i processi produttivi nell’industria cosmetica grazie alla sua precisione, efficienza e sostenibilità. Utilizzando tecnologie modulari avanzate, è in grado di gestire vasi in vetro di varie forme e vasi in plastica, incluse opzioni eco-friendly. La Skintech MV-1-160 è dotata di un dosatore in acciaio inossidabile AISI 316 conforme agli standard FDA, e offre una flessibilità produttiva con cambi formato rapidi e una capacità di produzione fino a 3000 pezzi all’ora. Inoltre, il design ergonomico e le protezioni avanzate assicurano sicurezza e comfort operativi.

IDM Automation

rubriche
L'angolo della strategia

Ritualità e significati della bellezza • G.P. Armana

Legale

Quali sono le "nuove" regole dettate dalla direttiva greenwashing? • C. Bellomunno

Cosmetica e proprietà intellettuale

Le novità del codice della proprietà industriale • AV. Vanosi

Job Corner

Dietro le quinte della bellezza • S. Lovagnini

INGREDIENTI

Il Gruppo Miyoshi, Una storia di qualità

Miyoshi Kasei Limited è stata fondata nel 1979 da Ryota Miyoshi, chimico e imprenditore giapponese.

Da oltre 40 anni, Miyoshi si distingue per la sua maestria nel trattamento delle superfici, trasformando le materie prime in ingredienti cosmetici ad alte prestazioni. 

Grazie alle sue tecnologie avanzate, Miyoshi offre soluzioni uniche che migliorano la funzionalità, la stabilità e la sensorialità delle formulazioni.

Miyoshi Europe

innovazione e precisione nel settore cosmetico

Pennelli Faro lancia la nuova unità operativa
Integrated applicator Pharma & cosmetics

La nuova Business Unit  Pennelli Faro INTEGRATED APPLICATOR Pharma & Cosmetics crea una sinergia perfetta tra applicatore e formula
sul pack stesso: ogni applicatore diventa una soluzione all-in-one professionale, versatile e altamente performante. 

Pennelli Faro

Direttore Responsabile
Francesco Redaelli
fr@ceceditore.com

Direttore Scientifico
Riccardo Rossi
rrossi.ceceditore@gmail.com

Responsabile di redazione
Anna Iannitelli
ai@ceceditore.com

Progetto grafico e impaginazione
Serena Dori
sd@ceceditore.com

Giulia Gilardi
gg@ceceditore.com

Marketing
adv@ceceditore.com

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Cosmetic Technology 5, 2024

Cosmetic Technology 5, 2024

Well-being, boosting care & intimate care

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Il mio presente è qua
A. Caldiroli

Opinion Leader

Eseguire una corretta valutazione della sicurezza e il suo “effetto booster” sul cosmetico
N. Lionetti

articoli

E. Sghedoni – Farmacista, consulente regolatorio in ambito cosmetico 

elisabetta.sghedoni97@gmail.com

Formulation study of a cosmetic line indicated  for the cancer patient

How to formulate a cosmetic line that can mitigate skin changes  due to cancer treatments

The oncological patient, subjected to anticancer therapy, may experience skin alterations due to the drugs. It has been observed that skin problems can be exacerbated in cancer patients who do not use cosmetic products or who use unsuitable ones. Therefore, the use of specific cosmetics capable of minimizing these issues is strongly recommended. An adequate cosmetic treatment should be considered an integral part of oncological therapy and ideally should be started before the commencement of therapy to prevent, as much as possible, the onset of potential skin side effects. This article will illustrate the formulation, production methods and the tests conducted for the validation of a cosmetic line tailored for patients undergoing oncological therapy. After searching for suitable raw materials, we proceeded with the formulation on paper and then to the development phase of the formulation prototypes. Six products have been formulated: three for the face, one for both face and body, one for the hands/feet, and one specifically for the treatment of scars, providing a complete cosmetic line. These products then underwent chemical-physical tests, microbiological tests, nickel tests, and patch tests on sensitive skin.


Il paziente oncologico, sottoposto alla terapia antitumorale, può andare incontro ad alterazioni cutanee dovute ai farmaci. È stato osservato che nei pazienti oncologici che non utilizzano prodotti cosmetici o che hanno utilizzato prodotti non adatti alla circostanza, le problematiche cutanee si sono esacerbate; pertanto, è fortemente consigliato l’utilizzo di cosmetici specifici in grado di minimizzarle. Un trattamento cosmetico adeguato dovrebbe, quindi, essere considerato parte integrante della terapia oncologica e dovrebbe essere cominciato anche prima dell’inizio di questa in modo da prevenire, per quanto possibile, l’insorgenza dei possibili effetti collaterali cutanei. Questo articolo illustra la formulazione, i metodi produttivi ed i test realizzati per la validazione di una linea cosmetica indicata per pazienti sottoposti a terapia oncologica. Dopo aver ricercato le materie prime ritenute idonee, si è passati alla formulazione su carta e successivamente alla fase di sviluppo dei prototipi formulativi. Sono stati formulati sei prodotti: tre per il viso, uno per viso e corpo, uno per mani/piedi e uno specifico per il trattamento delle cicatrici in modo da disporre di una linea cosmetica completa. I prodotti sono poi stati sottoposti a test chimico-fisici, test microbiologici, Nichel test e Patch test su pelle sensibile.

V. Prati1, M. Castelli2
1Ricerca e Sviluppo
2Marketing e Comunicazione INTERCON

m.castelli@interconsrl.it

The development of an intimate cream: from idea to realization

How a formulator can enrich an intimate cream with soothing and moisturizing actives: a complex challenge involving many ingredients

An intimate cream can have several functions: improving hydration, decreasing the feeling of dryness and, above all, offering relief from discomforts such as burning and itching. The task of the formulator is to make it to all intents and purposes ‘soothing’, by selecting the right raw materials. This text describes how the in-house Research & Development Department selected the right constituent ingredients and, in particular, the functional substances (actives) to make the product to which this project was dedicated, which was subsequently subjected to consumer testing. 


Una crema intima può avere diverse funzioni e rispondere a diverse esigenze: migliorare l’idratazione, ridurre la sensazione di secchezza e, soprattutto, offrire sollievo da malesseri quali bruciori e prurito. Compito del cosmetologo è quello di renderla a tutti gli effetti “lenitiva”, grazie alla selezione delle materie prime in grado di conferire le proprietà attese. In questo testo è stato descritto come sono stati selezionati gli opportuni ingredienti costituenti e, in particolare, le sostanze funzionali (attivi) dal Reparto Ricerca & Sviluppo interno con l’obiettivo di realizzare il prodotto focus del progetto, oggetto anche di consumer test.

P. Fernàndez-Aguado
Ricerca e Sviluppo, Farmacosmetica (Pesaro)

→ pilarfernandez1998@gmail.com

Microbiota and skin eubiosis: short-term or long-term trend?

Preliminary formulative study of a cosmetic line based on pre-, pro- and postbiotic ingredients

The skin has a crucial protective role against external aggressions, reinforced by the microorganisms that inhabit it. The skin microbiota is a diverse and dynamic ecosystem that prevents the colonisation of pathogens together with the stratum corneum. However, an imbalance in the microbiota (dysbiosis) is responsible for diseases such as atopic dermatitis or acne, whose prevalence has increased in recent years due to exposure to environmental stressors (pollution, UV, etc.). Indeed, interest in ‘microbiota-friendly’ products has increased, so that new ingredients related to the microbiota (prebiotics, probiotics, postbiotics and microbiota boosters) have been developed with the aim of improving skin health. The aim was to perform a formulative study of skincare products with actives that can help rebalance the microbiota.


La pelle protegge dalle aggressioni esterne, rafforzata dai microrganismi che la abitano: il microbiota cutaneo, un ecosistema variegato e dinamico che è in simbiosi con lo strato corneo al fine di prevenire la colonizzazione dei patogeni. Lo squilibrio del microbiota (disbiosi) è responsabile di malattie come psoriasi, dermatite atopica o acne, la cui prevalenza è aumentata negli ultimi anni a causa dell’esposizione a circostanze ambientali stressanti (inquinamento, radiazioni UV ecc.). È cresciuto così l’interesse per i prodotti “microbiota-friendly” e sono stati sviluppati nuovi ingredienti legati al microbiota quali prebiotici, probiotici, postbiotici, modulatori del microbiota con lo scopo di migliorare la salute della pelle. L’obiettivo di questo lavoro è stato di condurre uno studio formulativo di prodotti per la cura della pelle con ingredienti capaci di aiutare a mantenere, favorire o modulare il microbiota cutaneo. 

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Legislazione Cosmetica

Uno strumento di lavoro ONLINE in cui potete trovare, oltre al Nuovo Regolamento n.1223/2009 (con i relativi aggiornamenti), tutte le Leggi afferenti e trasversali al settore cosmetico
aziende

ACTIVE CONCEPTS

AC Skinmuni-Tea

PHARMA COSM POLLI
AQIA

INNOVACTIVE WOMANFERM®

ACTIVE UP – SILAB

MYOLINE®

ACTIVE BOX
CORUM

Azelaic Acid

PROBIOTICAL SKIN TECH

Skinbac™ SB03

Toyo Sugar Refining Co.

C-MO 2G™

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Well-Aging, Pro-Aging
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Editoriale IN 5 • 2024

editoriale

L'Integratore Nutrizionale 5-2024
Tiziana Mennini

Direttore scientifico
de L'Integratore Nutrizionale

Donne nel mondo del lavoro progressi fragili e sfide ancora aperte

Negli ultimi anni, il tema della parità di genere nel mondo del lavoro ha guadagnato sempre più attenzione, grazie anche a ricerche come il recente rapporto “Women in the Workplace” pubblicato da McKinsey & Company in collaborazione con LeanIn.org. Secondo il rapporto, negli ultimi dieci anni, le donne hanno compiuto progressi significativi a tutti i livelli della gerarchia aziendale. Tuttavia, il cammino verso una reale parità rimane tutt’altro che stabile, con una situazione particolarmente delicata per le donne di colore, che continuano a essere sottorappresentate a ogni livello.

Un dato incoraggiante riguarda l’aumento della presenza femminile nei vertici aziendali: tra il 2015 e il 2024, la rappresentanza delle donne nei ruoli dirigenziali di alto livello (C-suite) è passata dal 17% al 29%. Questo incremento, sebbene positivo, nasconde ancora una realtà complessa. Mentre la rappresentanza femminile è aumentata a tutti i livelli, i progressi nei primi stadi della carriera aziendale, come i ruoli di ingresso e manageriali, sono stati decisamente più lenti. Per esempio, mentre le donne costituiscono il 48% della forza lavoro a livello di ingresso, la loro presenza diminuisce man mano che si sale nella scala gerarchica. Uno degli snodi critici è la prima promozione a ruoli manageriali: nel 2024, per ogni 100 uomini che ricevevano la prima promozione,  si contavano solo 81 donne, un miglioramento minimo rispetto alle 79 del 2018. Le donne di colore, in particolare, affrontano barriere ancora maggiori. Se il ritmo attuale di progresso dovesse mantenersi invariato, ci vorrebbero 22 anni perché le donne bianche raggiungano la parità con i colleghi maschi, mentre per le donne di colore si parla addirittura di 48 anni. Questa disparità evidenzia come il percorso verso l’uguaglianza non sia uniforme e come le donne che affrontano discriminazioni multiple, basate sia sul genere sia sull’etnia, siano particolarmente svantaggiate. Oltre ai dati, emerge un altro aspetto preoccupante: l’impegno delle aziende verso la diversità di genere sembra in calo. Nel 2024, solo il 78% delle aziende ha dichiarato che la diversità di genere è una priorità, rispetto all’87% del 2019. Anche i programmi di supporto formale per le donne, come il mentoring, sono diminuiti: il 37% delle aziende ha offerto programmi di mentorship per le donne nel 2024, rispetto al 48% di due anni prima. In un contesto industriale, la nutraceutica rappresenta un esempio interessante di come le sfide e i progressi della parità di genere si riflettano su settori specifici. Heather Granato, presidente di Women in Nutraceuticals (WIN), ha sottolineato l’importanza cruciale della parità di genere come motore dell’innovazione. Secondo Granato, uno degli elementi più potenti per promuovere l’innovazione all’interno di un’organizzazione è garantire l’uguaglianza di genere, in particolare nei ruoli di leadership. WIN, che si è impegnata ad aumentare la rappresentanza femminile nel settore, ha pubblicato nel 2023 un rapporto secondo cui il 37% delle posizioni di leadership senior e il 28% delle posizioni di CEO nel settore nutraceutico sono occupate da donne. Questi dati sono in linea con l’industria farmaceutica, dove le donne ricoprono il 41% delle cariche di vicepresidente, il 35% di quelle di vicepresidente senior e il 29% dei ruoli di C-suite. Se da un lato questi numeri indicano un miglioramento, dall’altro confermano che siamo ancora lontani dall’obiettivo di una parità piena e duratura. In risposta, WIN sta promuovendo diverse iniziative per favorire la crescita professionale delle donne nel settore, tra cui un programma pilota di mentorship e l’avvio di un modulo formativo che valuta la prontezza alla leadership. Questi strumenti sono fondamentali non solo per sostenere le donne nel raggiungimento dei vertici aziendali, ma anche per assicurare che la diversità diventi un pilastro dell’innovazione e dello sviluppo aziendale.

In conclusione, i dati raccolti da McKinsey e dalle organizzazioni settoriali come WIN ci ricordano che, nonostante i progressi compiuti, la strada verso una reale parità di genere nel mondo del lavoro è ancora lunga e complessa. Le aziende non possono permettersi di abbassare la guardia: l’impegno per la diversità e l’inclusione deve rimanere una priorità strategica, non solo per ragioni etiche, ma anche per il contributo positivo che una leadership inclusiva può dare alla crescita e all’innovazione.

Editoriale CT 4 • 2024

Anna Caldiroli

Editoriale CT 4 • 2024

“Il sole sarà
E cambierai
La tristezza dei pianti in sorrisi lucenti
Tu sorriderai”

Arriverà (Modà feat. Emma)

Qui, niente male

Lo fate anche voi quel giochino con amici e colleghi oppure in famiglia di cimentarvi con i titoli delle tracce dei temi della prova di italiano della maturità? Io sì; mi confronto con un gruppo di amiche (rispettivamente, Silvia, un’insegnante laureata in lettere, Stefania giornalista, Susanna data analyst): «Anna: che cosa avreste scelto? Stefania: Ungaretti! Anna: Nooo! io probabilmente il testo della Levi-Montalcini. Stefania: Certo sono cambiati rispetto all’altro secolo. Silvia: per decidere bisognerebbe leggere le tracce, forniscono molto più materiale di quello che erano i nostri temi classici. Io trovo molto interessante quella sulla funzione civile del patrimonio naturale e culturale. Susanna: E anche che abbiano proposto un testo di Pirandello un po’ insolito».

Per quanto riguarda la mia scelta, l’”Elogio all’imperfezione”, provo dunque a immaginare lo sviluppo di un’ipotetica scaletta; restando in tema di natura umana direi che ci siamo evoluti come frutto della diversità e dell’imperfezione. Rita Levi-Montalcini nella selezione di testo che è stata proposta considera l’imperfezione come un valore. Nello studio e più in generale nelle nostre vite e nella nostra persona, le imperfezioni sono intrinseche; tuttavia, non possono diventare dei pretesti per arrestare il cammino verso il quale ci siamo avviati. Io credo che tutto questo sia trasponibile nel mondo della bellezza. Guardandosi allo specchio è necessario fare i conti con il proprio “io”: con il proprio ingombro sterico, con il tempo che passa, con quello che vorremmo essere e con quello che il mondo ci propone come modello. Perciò il delta che separa noi stessi dal modello risulta talvolta pesare come un macigno e gettare in una condizione di ansia e di insoddisfazione. Se è vero che siamo fatti dei pensieri che siamo in grado di concepire, quanto le parole che utilizziamo, anche nella comunicazione in cosmetica, pesano? Bizzarro pensare al fatto che un Premio Nobel elogi l’imperfezione e quanto, invece, l’imperfezione rappresenti il nemico n. 1 da combattere, in virtù di una pelle perfetta, liscia, senza rughe, senza occhiaie, senza cellulite, senza peli superflui o capelli senza doppie punte, senza fili bianchi. Una vita spesa alla ricerca del “senza” quando in realtà la normalità è “con”. Non vorrei commettere l’errore di far passare il messaggio di inneggiare all’arresa davanti alle imperfezioni, deponendo le armi (che nel nostro caso sono sieri, creme, lozioni, shampoo, maschere e chi più ne ha più ne metta) quanto piuttosto, tirare una riga, prendere coscienza di sé, del proprio essere e dei propri pregi e dei propri limiti e, al contempo, identificare una comunicazione sostanzialmente diversa (non inclusiva per finta, fatemi dire): che stravolga la terminologia ai quali siamo assuefatti e parli dunque di strategie, di soluzioni, di proposte, di valorizzazione di quello che c’è. Il miracolo non esiste: per affrontare le sfide, piccole o grandi che siano, occorre dedizione (Rita Levi-Montalcini insegna!). La stessa che dobbiamo porre nell’approccio cosmetico a noi stessi e nell’insegnare alle generazioni più giovani un approccio sano e meno frustrato alla percezione di sé nel mondo.

Cosmetic Technology 4, 2024

Editoriale

Qui, niente male
A. Caldiroli

Opinion Leader

Belli capelli
E. Ugazio

articoli

F. Damato1, F. Mancini2,  G. Spada3, E. Tuzi4

1Chimica Cosmetologa e Tricologa, Atelier Cosmetico
2Consulente Tecnico Regolatorio
3Farmacista e Cosmetologa, Jana ‘e Mele
4Farmacista e Divulgatrice scientifica, Divulgazione Cosmetica

info@divulgazionecosmetica.it 

La Milano Fashion Week (MFW) è un evento globale che coinvolge diversi protagonisti da tutte le parti del globo. In questo contesto l’idea di un gruppo di lavoro del settore cosmetico è stata l’ideazione di una linea personalizzata per alcune figure chiave addette ai lavori che sono impegnate in prima linea nella realizzazione e riuscita dell’evento. Sono stati selezionati attivi da tutto il mondo, in una visione di inclusività e partecipazione che è alla base del gruppo di lavoro.


The world in cosmetics for Milano Fashion Week
Cosmetic needs behind the scenes

Milano Fashion Week (MFW) is a global event that involves various protagonists from all parts of the globe. In this context, the idea of a working group in the cosmetic field was the design of a customized line for key working figures involved on the front line in the realization and success of the event. Cosmetic actives form all over the world were selected, in a vision of inclusion and participation which is the basis of the working group.

E. Regola

Consulente scientifico

eliana.regola23@gmail.com

Sustainability of the cosmetic product
The concept of biodegradability

The themes of sustainability and eco-sustainability will first be briefly described on a general level and then declined in the context of cosmetic products.

In particular, one of the criteria for assessing environmental impact will be introduced: the concept of biodegradability.

First of all, the biodegradability concept will framed in the regulatory context for the cosmetics sector, then the possible evaluation strategies of this criterion will be indicated both at a theoretical/forecasting level and through standardized laboratory methods.

Attention will be focused on biodegradation in fresh and salt water and on the related testing methods to support of these claims.

I temi di sostenibilità ed ecosostenibilità verranno dapprima brevemente descritti a livello generale e quindi declinati nell’ambito dei prodotti cosmetici. 

In particolare, verrà introdotto uno dei criteri per la valutazione dell’impatto ambientale: il concetto di biodegradabilità.

Tale concetto verrà innanzitutto inquadrato in ambito regolatorio per il settore cosmetico, verranno quindi indicate le possibili strategie di valutazione di tale criterio sia a livello teorico/previsionale sia mediante metodi di laboratorio standardizzati.

L’attenzione verrà focalizzata sulla biodegradazione in acqua dolce e salata e sui relativi metodi di testing a supporto di tali claim.

A. Ceccato1, M. Battistin2, N. Realdon1, M. Barattin3, A. Brunetta4, F. Brunetta5, A. Bonetto6

1Dipartimento di Scienze del Farmaco, Università degli Studi di Padova

2PhD R&D Senior Specialist, KALIS, Onigo di Pederobba

3PhD Training Manager, LAB-O 24, Onigo di Pederobba

4Technical Director, KALIS, Onigo di Pederobba

5Head of R&D, KALIS, Onigo di Pederobba

6Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi, Università Ca’ Foscari, Venezia

michelabarattin@lab-o24.it

 

New modulated release delivery systems for unstable functional substances

Functionalization of chitosan particles with ascorbic acid

In a cosmetic market that requires more and more performing and “functional” products, one of the main formulative challenges becomes successfully conveying in cosmetic products functional substances not stable, preserving their activity and ensuring their availability and bioavailability on the skin organ.

Belonging to one of the most used and documented classes of active ingredients to maintain and support the organ functions of the skin, Vitamin C definitely occupies a place of honor among antioxidants. However, formulating products with Vitamin C has a great criticality linked to its oxidative potential that leads it to react inevitably and quickly with oxygen.

This research proposes a new stabilization strategy thanks to a supramolecular structure of cross-linked chitosan also by means of Van der Waals and ionic bonds that discourage Vitamin C oxidation in emulsion, preserving its activity. The analysis confirmed the success of functionalization of chitosan particles with Vitamin C, leading to greater stability in conditions typical of cosmetic use. It is also interesting to note that the adducts have been shown to be appreciably stable against sedimentation if suspended in oils with different polarities: oils with greater polarities offer greater stabilization to the adduct. 

This approach represents an interesting strategy for successfully conveying unstable active substances, obtaining sensorially pleasing and effective cosmetics.

 

In un mercato cosmetico che richiede prodotti sempre più performanti e “funzionali”, una delle principali sfide formulative diventa veicolare con successo nel prodotto finito sostanze funzionali poco stabili, preservandone l’attività e garantendone la disponibilità e biodisponibilità sull’organo pelle.

Appartenente a una delle classi di attivi più utilizzati e documentati per mantenere e sostenere le funzionalità d’organo della pelle, la vitamina C occupa decisamente un posto d’onore tra gli antiossidanti. Tuttavia, presenta una grossa criticità formulativa legata al suo potenziale ossidativo che la porta a reagire inevitabilmente e in tempi brevi con l’ossigeno.

Questa ricerca propone una nuova strategia di stabilizzazione grazie a una stuttura supramolecolare di chitosano reticolato anche per mezzo di legami di Van der Waals e ionici, che scoraggino l’ossidazione in emulsione della vitamina C, preservandone l’attività. L’analisi ha confermato il successo della funzionalizzazione delle particelle di chitosano con la vitamina C, portando a una maggiore stabilità in condizioni tipiche di uso cosmetico. Interessante notare anche come gli addotti si siano dimostrati apprezzabilmente stabili nei confronti della sedimentazione se sospesi in oli a differenti polarità: oli con polarità maggiori offrono maggiore stabilizzazione all’addotto. 

Questo approccio rappresenta un’interessante strategia per veicolare con successo attivi instabili ottenendo prodotti finiti sensorialmente gradevoli ed efficaci.

aggiornamenti
regolatorio

Legislazione Cosmetica

Uno strumento di lavoro ONLINE in cui potete trovare, oltre al Nuovo Regolamento n.1223/2009 (con i relativi aggiornamenti), tutte le Leggi afferenti e trasversali al settore cosmetico
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BUONA LETTURA!

SISTE Assoerbe – IN3-2024

SISTE • ASSOERBE
Il paradossale parere EFSA su specie vegetali contenenti idrossiantraceni (HAD)

La comunità scientifica e i produttori di preparazioni botaniche sono costernati di fronte a quanto riportato nell’opinione scientifica EFSA sulle specie botaniche contenenti derivati richiesto ai sensi dell’articolo 8, paragrafo 4, del regolamento (CE) n. 1925/2006 per la valutazione della sicurezza delle sostanze controllate dall’Unione nella parte C dell’allegato III (1).

EFSA scrive nel suo nuovo parere (2) di non essere in grado di valutare la sicurezza delle preparazioni a base di radice o rizoma di Rheum palmatum L., Rheum officinale Baill. e dei loro ibridi, dalla foglia o dal frutto di Cassia senna L. e dalla corteccia di Rhamnus frangula L. e Rhamnus purshiana: “The Panel considers that the safety of preparations from the root or rhizome of Rheum palmatum L., Rheum officinale Baill. and their hybrids, from the leaf or fruit of Cassia senna L. and from the bark of Rhamnus frangula L. and Rhamnus purshiana DC cannot be established based on the submitted studies”.

Dal 2018 a oggi sono passati 6 anni e molti nuovi studi di genotossicità tutti “negativi”, ma nulla è cambiato dall’opinione con la quale EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha messo le premesse per il bando in tutta Europa degli integratori alimentari contenenti Aloe spp. e alcune sostanze presenti nelle foglie dell’Aloe come emodina e aloe-emodina (una delle principali sostanze idrossiantraceniche presenti, per altro, nell’aloe ma anche in molte altre specie vegetali) sospette genotossiche, cioè in grado di modificare il DNA.

Dopo quel parere, entrato in vigore in Italia come Regolamento della Commissione europea nell’aprile del 2021, la comunità di operatori economici interessati, con il supporto scientifico dell’Università di Milano, ha condotto numerose ricerche, ma nulla è cambiato perché EFSA ribadisce nel suo nuovo parere di non essere in grado di valutarne la sicurezza.

Questo nonostante il fatto che rispetto al 2018 l’Autorità avesse oggi a disposizione, ai fini della revisione, una notevole mole di nuovi dati originali, frutto di studi condotti secondo i più recenti e convalidati protocolli scientifici internazionali (OECD), studi che dimostrano la incontrovertibile non genotossicità degli estratti di piante contenenti aloe-emodina, il principale HAD sotto accusa, e uno studio che smentisce la genotossicità della stessa aloe-emodina. C’erano quindi fondati motivi per ritenere che l’Autorità avrebbe considerato validi i nuovi argomenti per mutare la propria già incerta posizione.

Secondo SISTE e ASSOERBE un parere, questo di EFSA – basato su motivazioni per lo più contradditorie e illogiche, non sostenibili dal punto di vista scientifico –, che lascia costernati comunità scientifica e produttori di preparazioni botaniche.

I risultati dei nuovi studi, infatti, contraddicono in modo inoppugnabile quelli più datati, condotti secondo protocolli non convalidati a livello internazionale, che hanno portato al bando degli integratori alimentari contenenti preparazioni a base di Aloe spp., emodina e aloe-emodina.

Ma, come si può sostenere, si chiede la comunità scientifica e degli operatori interessati, con in testa SISTE e ASSOERBE, che qualunque miscela/preparazione contenente emodina e aloe-emodina, prescindendo da quantità e livello di assunzione e dall’effetto matrice, sia genotossica, quando le numerose ed “eccellenti”, riconosce la stessa EFSA, evidenze scientifiche, oggi disponibili, dimostrano il contrario? Che senso aveva richiedere nuove prove scientifiche se la sentenza era già stata formulata a prescindere da queste?

Dichiara Marinella Trovato, Presidente SISTE: «A parte la delusione e lo scoramento per l’impegno umano ed economico e gli sforzi fatti per dimostrare la sicurezza di queste preparazioni – che peraltro continuano a trovare impiego in miriadi di preparazioni alimentari così come in dispositivi medici, in farmaci e cosmetici, categorie di prodotti soggetti a disposizioni diverse – resta lo sconcerto e la preoccupazione per future valutazioni che riguardino altre specie vegetali. È legittimo pensare che questo parere rientri in un disegno più ampio volto a demonizzare l’uso dei “botanicals” negli integratori alimentari e che il consumatore e la sua salute in tutto questo non c’entrino nulla».

Bibliografia
Specie botaniche contenenti derivati idrossiantracenici (Rheum palmatum L., Rheum officinale Baill. e i loro ibridi, Rhamnus purshiana DC., Rhamnus frangula L. e Cassia senna L.). Articolo 8, paragrafo 4, del regolamento (CE) n.1925/2006 per la valutazione della sicurezza delle sostanze controllate dall’Unione nella parte C dell’allegato III.

EFSA NDA Panel (EFSA Panel on Nutrition, Novel Foods and Food Allergens). Scientific Opinion on additional scientific data related to the safety of preparations of Rheum palmatum L., Rheum officinale Baill. and their hybrids, Rhamnus purshiana DC., Rhamnus frangula L. and Cassia senna L., submitted pursuant to Article 8(4) of Regulation (EC) No 1925/2006. EFSA Journal. 2024;22(5):e8766.

I pilastri della cosmetica moderna

I pilastri della cosmetica moderna

P. Perugini
Professore associato Dipartimento di Scienze del Farmaco, Università di Pavia Membro del Comitato scientifico di Cosmetic Technology
paolaperugini@unipv.it

 

Negli ultimi anni, i profondi cambiamenti demografici e climatici che stiamo vivendo ci spingono a riconsiderare in modo etico l’utilizzo delle risorse disponibili, sia come società sia come ambito scientifico. Questa riflessione porta alla ribalta il concetto di sostenibilità, ovvero uno sviluppo che mira a soddisfare le attuali esigenze senza compromettere il benessere delle generazioni future.

Oggi, nel mondo della cosmesi, la sostenibilità non è una tendenza, ma un’inevitabile necessità, complice un consumatore impegnato che cerca prodotti che non soddisfino solo esigenze estetiche ma anche etiche.

Tuttavia, nel racconto comune sulla sostenibilità, spesso manca la comprensione di quello che questo concetto realmente comporta. La sostenibilità non è una visione unidimensionale, ma un intreccio equilibrato di più  fattori. Si poggia su tre pilastri fondamentali che sono l’aspetto ambientale, l’equità sociale e la dimensione economica.

Dal punto di vista ambientale, si parla di scelte che permettano di soddisfare gli obiettivi di eco-compatibilità come la mitigazione del cambiamento climatico, l’uso sostenibile e la protezione delle risorse idriche e marine, la transizione all’economia circolare, la prevenzione e controllo dell’inquinamento e il rispetto delle biodiversità e degli ecosistemi. Allo stesso tempo, la sostenibilità deve garantire condizioni di lavoro dignitose lungo tutta la catena di produzione, così come promuovere l’inclusione sociale e il rispetto delle diversità culturali. Infine, deve creare un modello di business che non considera solo il profitto, ma che crea valore condiviso per tutte le parti interessate. è evidente, quindi, che la sostenibilità rappresenta un tema complesso.

Peraltro, èun concetto dinamico e in continua evoluzione, influenzabile dal progresso e dalle innovazioni tecnologiche. Le nuove ricerche nel campo della chimica verde, delle tecnologie e pratiche sostenibili offrono costantemente nuove prospettive e soluzioni per affrontare le sfide. Numerosi software e applicazioni oggi aiutano nel valutare l’impatto ambientale dei materiali, delle tecniche di produzione e delle strategie di distribuzione, facilitando così la progettazione di prodotti più sostenibili. è importante rimanere al passo con queste scoperte per integrare le migliori azioni nei processi di sviluppo dei prodotti.

Per tutti questi motivi, la sostenibilità richiede un approccio olistico che implica necessariamente una rivoluzione. In altre parole, presuppone una rivalutazione di tutte le strategie aziendali.

Tuttavia, in questa frenetica e impegnativa corsa verso la sostenibilità, l’attenzione rivolta alla creazione di prodotti più sostenibili spesso finisce per oscurare altri aspetti cruciali del prodotto, come la sicurezza o l’efficacia.

Questi elementi, però, sono e devono rimanere le colonne portanti del prodotto. Dopotutto, un cosmetico che non garantisce la sicurezza o che non offre risultati efficaci non può essere ritenuto conforme alle normative.

è qui che entra in gioco l’ecodesign, permettendo il giusto compromesso tra sostenibilità, sicurezza ed efficacia grazie a una progettazione consapevole che coinvolge l’intero processo produttivo e il ciclo di vita del prodotto. L’ecodesign, infatti, richiede una visione d’insieme e competenze multidisciplinari per garantire che ogni fase del processo di sviluppo del prodotto sia attentamente valutata e ottimizzata, mantenendo un equilibrio coerente tra tutti i suoi aspetti. Questo approccio consente di capitalizzare la sostenibilità senza mettere in secondo piano le necessità di base che i prodotti devono soddisfare per definizione. particolare, è bene ricordare che l’impatto della sostenibilità non si limita solo all’attività produttiva ma si estende su tutta la catena di valore. Nel caso della cosmetica, riguarda la fase di design, di approvvigionamento di materie prime, di produzione, di packaging e di distribuzione, fino alle fasi di utilizzo e post-utilizzo da parte del consumatore. Pertanto, è essenziale promuovere una visione condivisa di tutte le parti coinvolte nella filiera del benessere.

Una delle categorie in cui questa tensione tra sostenibilità, efficacia e sicurezza è particolarmente evidente è quello della protezione solare. Al giorno d’oggi, i prodotti solari rappresentano alcuni tra i cosmetici più richiesti dal mercato, a fronte di un’aumentata consapevolezza per la protezione dai rischi dell’esposizione solare e quindi della ricaduta diretta che possono avere sulla salute dell’uomo. Tuttavia, dal punto di vista formulativo, presentano spesso alte concentrazioni di filtri UV il cui rilascio all’interno di ecosistemi marini preoccupa i consumatori e lo rende un prodotto ritenuto impattante verso l’ambiente esterno. Di conseguenza, serve muoversi nel processo di sviluppo di formule che trovino il giusto equilibrio tra la sicurezza umana e la compatibilità marina e/o ambientale.

Si parte dall’analisi delle materie prime, della provenienza e della biodegradabilità. Su questo punto è bene ricordare che serve distinguere il concetto di naturale da quello di sostenibile. Le parole “verdi” spesso associate a ingredienti come materie prime vegetali ed estratti botanici possono essere fuorvianti. Un prodotto cosmetico naturale non è necessariamente sostenibile, e viceversa. Per determinare la sostenibilità di un ingrediente, è essenziale considerare la sua reperibilità, i processi produttivi e l’inquinamento ambientale generato dalla sua filiera e trasporto. Gli ingredienti naturali di nicchia, espressione della biodiversità e di ecosistemi particolari, per esempio, vanno preservati per mantenere la ricchezza nel territorio di origine.

Ci si sposta poi sulla sinergia tra ingredienti e sulla definizione dei blend più sicuri e attivi; ci si concentra sulla formulazione del prodotto, utilizzando metodologie che sfruttino il transfer tecnologico verso approcci a minor impatto ambientale, sempre più all’avanguardia.

In sintesi, l’approccio a 360°„ rappresenta una risposta chiave per sviluppare prodotti che rispondano a tutti i criteri, implementando anche la misurazione dell’intero impatto del prodotto lungo la catena di produzione e consumo. Questo consente di trovare un equilibrio ottimale tra le esigenze della salute umana e la protezione dell’ambiente, garantendo che i prodotti, come nel caso del solare, non solo esercitino la loro azione di protezione, ma anche rispettino la fragilità degli ecosistemi marini e ambientali.

Tale approccio favorisce la gestione efficiente del prodotto in cui la sostenibilità, la sicurezza e l’efficacia non sono più concetti separati quanto più strettamente interconnessi. Integrandoli pienamente si possono realizzare prodotti cosmetici che soddisfino appieno le esigenze dei consumatori moderni, senza compromettere il benessere del pianeta o della salute umana.

Ciò significa investire continuamente nella ricerca e sviluppo di ingredienti innovativi e processi di produzione sostenibili, senza pregiudicare la qualità, la sicurezza e l’efficacia del prodotto finale.