EDITORIALE IN6 • 2023

EDITORIALE IN6 • 2023

Tiziana Mennini

Direttore scientifico
de L'Integratore Nutrizionale

La salute mentale
Un pilastro fondamentale del nostro benessere

Il focus di questo numero è Benessere mentale e umore. Un tema che, sia pure in tono minore e molto meno impegnativo, si riallaccia alla Giornata Mondiale della Salute Mentale che ha fornito un palcoscenico globale per riflettere e agire su un principio inalienabile: la salute mentale è un diritto umano universale e non può più essere considerata come un aspetto secondario della salute generale, ma come un pilastro fondamentale del nostro benessere.

In un mondo sempre più interconnesso, è essenziale riconoscere che la buona salute mentale è fondamentale per il benessere collettivo ed è importante sfidare il pregiudizio e l’esclusione che molte persone con problemi di salute mentale affrontano quotidianamente. Sebbene la consapevolezza sull’argomento stia crescendo, il cammino da percorrere è ancora lungo. Attualmente, una persona su otto nel mondo affronta sfide legate alla salute mentale, con impatti significativi sulla vita quotidiana, relazioni e mezzi di sostentamento. È inoltre preoccupante notare un aumento dei disturbi mentali tra gli adolescenti e i giovani, indice di un disagio esistenziale a volte con esiti allarmanti che apprendiamo dai media.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e i suoi partner continuano a essere in prima linea per garantire che la salute mentale sia considerata, promossa e protetta, ma è essenziale intraprendere azioni concrete affinché tutti possano esercitare i propri diritti umani e accedere a cure di salute mentale di alta qualità.

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L’Integratore Nutrizionale 6/2023

L’Integratore Nutrizionale 6/2023

Focus: Benessere mentale e Umore

ARTICOLI
AGGIORNAMENTI
AZIENDE
ARTICOLI

Effetto sui risultati cognitivi
e sui comportamenti
A. Conz, L. Diomede

RIASSUNTO
La vitamina B12 svolge un ruolo cruciale per la funzione ematopoietica e neurologica, in particolare nel processo di metilazione dell’omocisteina. Una carenza di vitamina B12 può portare all’iperomocisteinemia, con implicazioni sulla salute del cervello. Questo articolo fornisce una sintesi degli studi pubblicati tra il 2000 e il 2023 che esaminano l’impatto della vitamina B12 sui risultati cognitivi e sui comportamenti in diverse fasce d’età, tra cui le popolazioni costituite da gestanti, neonati e anziani. Il testo sottolinea l’importanza della vitamina B12 nello sviluppo fetale e la possibilità di reversione dei sintomi neurologici attraverso un trattamento tempestivo. I fattori che contribuiscono alla disregolazione intracellulare della vitamina B12 includono carenze nutrizionali e disturbi metabolici ereditari, che possono manifestarsi con vari sintomi neurologici e disabilità comportamentali. Sono stati trovati risultati contrastanti sul rapporto tra i livelli materni di vitamina B12 e gli effetti cognitivi nei bambini. Tuttavia, gli studi condotti su neonati, bambini e adolescenti dimostrano in modo evidente una correlazione tra lo stato della vitamina B12 e i comportamenti, associando la carenza a risultati cognitivi peggiori. Uno studio sui neonati ha dimostrato che l’integrazione di 0,9-1,8 μg/die di vitamina B12 per sei mesi ha migliorato lo sviluppo motorio. Negli anziani, bassi livelli circolanti di vitamina B12 sono legati all’atrofia cerebrale e a un lieve declino cognitivo, mentre livelli elevati e l’integrazione contribuiscono a mantenere o migliorare la funzione cognitiva. In particolare, uno studio clinico randomizzato ha dimostrato che la somministrazione quotidiana di un integratore contenente 0,8 mg di acido folico, 0,5 mg di vitamina B12 e 20 mg di vitamina B6 per 24 mesi riduce significativamente la progressione dell’atrofia cerebrale. In conclusione, sebbene il ruolo della vitamina B12 nel sostegno del comportamento cognitivo di adulti giovani e anziani sia relativamente semplice, sono necessari ulteriori studi per definire chiaramente gli effetti legati all’integrazione, in particolare nelle donne in gravidanza. È necessario chiarire quali dosi vadano utilizzate per ottenere risultati positivi a seconda delle fasce d’età.

Studio in una popolazione mediterranea di giovani adulti
M. Bonaccio, G. Grosso

RIASSUNTO
Gli alimenti ultraprocessati (UPF) possono avere effetti negativi sulla salute. Numerosi studi epidemiologici suggeriscono che un elevato consumo di UPF può essere associato a disordini metabolici, malattie cardiovascolari e alcuni tipi di tumore mentre i potenziali effetti sulla salute mentale risultano oggi meno esplorati. Uno studio trasversale su 596 giovani residenti in Sicilia, di età compresa tra i 18 e i 35 anni, è stato condotto al fine di indagare gli effetti del consumo di UPF sulla salute mentale, in particolare sui sintomi depressivi. Le abitudini alimentari sono state valutate attraverso un questionario di frequenza alimentare mentre il consumo di UPF è stato valutato sulla base della classificazione Nova. Il Center for the Epidemiological Studies of Depression Short Form (CES-D-10) è stato utilizzato per valutare la presenza di sintomi depressivi. I partecipanti nel quartile più alto di consumo di UPF hanno riportato maggiore probabilità di avere sintomi depressivi rispetto a coloro che ne consumavano meno (OR = 2,70, 95% intervallo di confidenza: 1,32-5,51). I risultati trasversali di questo studio indicano un’associazione positiva tra il consumo di UPF e la probabilità di riportare sintomi depressivi. Questa associazione era indipendente dalla qualità complessiva della dieta. Ulteriori studi sono comunque necessari al fine di capire se i fattori non nutrizionali possano svolgere un ruolo nella neurobiologia umana.

Applicazione di un disegno sperimentale per il recupero della frazione polifenolica e valutazione della sua potenziale capacità di inibire la reazione di glicazione proteica
I. Frosi, A. Papetti 

RIASSUNTO
La lolla di riso è una buona fonte di composti polifenolici ancora oggi poco utilizzata. Pertanto, lo scopo della presente ricerca è stato quella di ottimizzare l’estrazione di tali composti e di valutarne quindi la potenziale capacità di agire come antiglicanti a livello delle differenti fasi della reazione di glicazione proteica utilizzando dei sistemi modello in vitro. Le condizioni sperimentali applicate nell’estrazione assistita con microonde condotta con una miscela idroalcolica sono state ottimizzate mediante disegno sperimentale e sono risultate essere: 500 W, 90 °C per 5 minuti utilizzando un rapporto lolla essiccata/solvente di estrazione pari a 1:35 (g/mL), soluzione etanolica all’80%. L’estratto così ottenuto è risultato in grado di inibire sia la formazione della fruttosammina (nella fase iniziale della reazione di glicazione) con una attività dose-dipendente, sia la formazione dei prodotti finali di glicazione avanzata (nella fase intermedia e finale della reazione di glicazione) alla più alta concentrazione testata. Inoltre l’estratto è risultato in grado di agire da agente trapping nei confronti degli intermedi dicarbonilici che si generano nella reazione di glicazione. Mediante RP-HPLC-DAD-ESI-MSn è stato possibile caratterizzare la composizione dell’estratto che contiene derivati dell’acido idrossicinnamico e flavonoidi, tutti composti noti da letteratura per la loro capacità antiglicante.

AGGIORNAMENTI
Letteratura scientifica

Salute mentale tra benessere psicologico
e cognitivo
A. Baldi

Approfondimenti normativi

Linee guida per una gestione del rischio
armonizzata in caso di incidenti
che coinvolgono alimenti contenenti agenti
cancerogeni genotossici
R. Stefani

Piante e derivati botanici

Nuovo bollettino sull’adulterazione delle bacche di sambuco e dell’estratto di sambuco
T. Mennini

Pubblicità al vaglio

Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria
Ingiunzione n. 42/23 del 21/11/23

AZIENDE
Pubbliredazionale
Phytéo Laboratoire
lancia Phyteasy
Intervista a Fabio Terruzzi
Estratti vegetali:
tra tradizione
e innovazione
Lo scorso settembre, GIELLEPI, azienda di proprietà interamente della famiglia Terruzzi, ha organizzato, nell’ambito del tradizionale appuntamento annuale “Giellepi Academy”, una giornata dedicata a “Estratti vegetali: tra tradizione ed innovazione”, con obiettivo divulgativo e informativo nel mondo della nutraceutica, ospitando relatori prestigiosi. In quell’occasione abbiamo intervistato Fabio Terruzzi, Strategic Business Development Manager dell’azienda e membro del comitato scientifico.

Questi argomenti e tante altre NOTIZIE ti aspettano su questo numero... BUONA LETTURA!

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Cosmetic Technology 6, 2023

Cosmetic Technology 6, 2023

INESTETISMI CUTANEI, BODY POSITIVE

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REGOLATORIO
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Su questo numero ha scritto…
articoli

 

Microbial biosurfactants: are they the future?
Analysis of these new ingredients

The cosmetics industry has environmental, social and economic impacts. However, it is prompting efforts to adopt new strategies to develop products that are both effective and safe for health and the environment. 
This article delves into biosurfactants, microbial surfactants with significant potential due to their high biodegradability and safety for health, exploring them from a chemical and functional point of view. The focus is on their application in cosmetic formulations and the challenges they pose.

RIASSUNTO 

L’industria cosmetica ha un impatto ambientale, sociale ed economico verso cui sta cercando di applicare nuove strategie volte a ottenere prodotti che siano efficaci ma, allo stesso tempo, sicuri per la salute e per l’ambiente. In questo contesto nascono i biosurfattanti, tensioattivi di origine microbica con un grande potenziale dato dalla loro biodegradabilità e dalla sicurezza sulla salute.
In questo articolo vengono approfonditi questi nuovi ingredienti da un punto di vista chimico e funzionale, con una particolare attenzione verso la loro applicazione nella formulazione di prodotti cosmetici e le sfide che essi rappresentano.

ABSTRACT 

New retinol alternative: next generation sequencing discovers hydroxypinacolone retinoate efficacy
Retinol is an anti-aging ingredient with high efficacy in wrinkle reduction and skin reneural. In contrast to its benefits, retinol elicits side effects including inflammation, spongiosis, redness and dryness, especially during long term use and overdosing. In the past, pinacolone ester retinoids were proposed and developed, but their clear mechanistic and efficacious advantage over classical use of retinol remained unclear. To elucidate and compare their molecular mechanism and advantages, hydroxypinacolone retinoate (HPR), a well-known retinoid alternative of pinacolone esters was used in comparison in a whole gene expressional analysis by next-generation sequencing and in a in vivo anti-wrinkle study. These data reveal that HPR activates a similar subset of genes, but also improves gene expressional efficacy on gene sets that are involved in extracellular matrix regulation, cornified envelope, keratinization and protein digestion and absorption compared to retinol.

It’s in vivo efficacy on wrinkle reduction on hemi-face is significantly and to the same extend increased as in retinol treateds skin and approves there with as a convenient retinol replacer without the flaws.

RIASSUNTO 

Il retinolo è un ingrediente antinvecchiamento altamente efficace nella riduzione delle rughe e nel rinnovamento della pelle. In contrasto con i suoi benefici, il retinolo causa effetti indesiderati, quali infiammazione, spongiosi, arrossamento e secchezza, specialmente se utilizzato per un periodo prolungato o in eccesso. In passato sono stati proposti e sviluppati retinoidi a base di esteri di pinacolone, ma quello che avrebbe dovuto essere il loro evidente vantaggio rispetto all’uso del retinolo è rimasto incerto. Per chiarire e confrontare il meccanismo molecolare e i relativi vantaggi, l’idrossipinacolone retinoato (HPR), un noto retinoide alternativo agli esteri del pinacolone, è stato utilizzato come confronto in un’analisi dell’espressione genica completa mediante Next Generation Sequencing (NGS) e in uno studio antirughe in vivo. I dati dimostrano che l’HPR stimola un gruppo di geni simile a quello attivato dal retinolo, ma con un’efficacia superiore nell’espressione di gruppi di geni coinvolti nella regolazione della matrice extracellulare, del rivestimento corneificato, nella cheratinizzazione e nell’assorbimento e digestione delle proteine. L’efficacia in vivo nella riduzione delle rughe nella pelle trattata con HPR è risultata essere significativamente superiore rispetto a quella ottenuta con il retinolo. L’HPR rappresenta pertanto un’alternativa pratica al retinolo senza i suoi svantaggi.

L’uso del collagene marino idrolizzato nell’industria cosmetica è diventato sempre più popolare negli ultimi anni, poiché offre potenziali benefici per la salute della pelle umana. Il collagene è una proteina essenziale che costituisce una parte significativa della struttura della pelle, contribuendo alla sua elasticità e alla riduzione delle rughe. L’obiettivo principale di questo studio è valutare la secrezione di collagene in un modello di pelle umana trattato con collagene marino idrolizzato, addizionato come principio attivo nei prodotti cosmetici.

aggiornamenti

Recenti sviluppi della ricerca nelle Università • L. Giovannelli, A. Picco e la partecipazione speciale di E. Ugazio

Eccellenze Italiane

Arbutus Unedo Leaf Extract• F. Esposito

Dermocosmetica

Inestetismi antichi e nuovi approcci • AIDECO

Approfondimenti Cosmetici

Estratti d funghi • I.E. Mendoza Trujillo, L. Fracchia

Approfondimenti Cosmetici

Il lusso può essere green? • S. Laneri

Into The Lab

Realizzazione di prodotti corpo per smagliature • C. Crescentini

Next Generation

Be real, be you! • N. Dolcetti, G. Eleni, C. Salvatore, V. Toffoletto

Perché ci piace

Cura della pelle = feicità e riduzione dello stress
Felicità = pelle più luminosa e sana!• S. Zanella, L. Ferrari

regolatorio
Approfondimenti Normativi
Segnalazioni Rapex
Linee Guida
Pubblicità sotto la lente
aziende

Active Box – INCOSPHARM

DermAging Corrector™

ACTIVE UP – SILAB

Un ingrediente naturale antiseborrea per una bellezza multietnica

BIOCHIM – RAHN AG

PERFELINE®-FIT

ROELMI HPC

BeautySYN® Slim

Gattefossé

Definicire®

Su questo numero presentiamo…
Neurocosmesi
ACTIVE
CONCEPTS
PUBBLIREDAZIONALE
Ritorna SOLIDS, l’evento di riferimento per le polveri, i granuli e i solidi sfusi
Body Neutrality la consapevolezza è il primo passo
NOTIZIE
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DI SETTORE

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BUONA LETTURA!

Analisi LCA del processo biotecnologico CROP® per la produzione di ingredienti cosmetici

Analisi LCA del processo biotecnologico CROP® per la produzione di ingredienti cosmetici

Team

F. De Rigo*
G. Pressi**
S. Bertoncello**
A. Manzardo***

*Spinlife Spin-off dell’Università di Padova
**AETHERA BIOTECH
***Università degli Studi di Padova, Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale (DICEA)

Contact

AetheraBiotech_Web

Aethera Biotech, azienda vicentina attiva nel settore di ingredienti cosmetici derivati da plant-cell cultures, utilizza una piattaforma tecnologica proprietaria e innovativa denominata CROP® (Controlled Release of Optimized Plants) per la ricerca, sviluppo e produzione di ingredienti vegetali per applicazioni cosmetiche e nutraceutiche. La piattaforma CROP® è basata sulla tecnologia delle colture cellulari vegetali in sospensione.

La tecnologia vegetale delle colture cellulari sta guadagnando sempre più attenzione dalle industrie cosmetiche e alimentari per trovare fonti sostenibili di ingredienti a basso impatto ambientale. Affronta sfide cruciali come il cambiamento climatico, l’offerta limitata di cibo, la scarsità d’acqua e la perdita di biodiversità. Questa tecnologia si basa sulla coltivazione di cellule vegetali de-differenziate in un ambiente controllato e sterile senza antibiotici, pesticidi o fertilizzanti. Tutte le fasi del processo, dalla generazione delle cellule alla produzione finale, fino al confezionamento del prodotto finito avvengono nello stesso luogo, garantendo una supply chain più breve.

Perché uno studio LCA?

Negli ultimi anni, il fenomeno del cambiamento climatico e dell’utilizzo non sostenibile delle risorse del nostro pianeta ha assunto un ruolo centrale nei dibattiti politici a causa degli impatti negativi che potrebbe provocare al nostro sistema economico e sociale. In parallelo alla crescita della consapevolezza ambientale da parte di aziende e clienti, è aumentata anche la varietà di etichette e schemi ambientali disponibili nel mercato. Tra gli strumenti disponibili, l’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA) è stata riconosciuta dall’Unione Europea come lo strumento di valutazione più autorevole per la valutazione e il confronto dei potenziali impatti ambientali dei prodotti.

Questo metodo si basa sull’approccio del ciclo di vita, riconoscendo quindi la necessità e l’importanza di considerare gli impatti ambientali, a partire dall’estrazione delle materie prime ­fino alla gestione del ­fine vita. Recenti sviluppi scienti­fici hanno inoltre dimostrato come i bene­fici dell’LCA possano venir estesi anche alla più complessa valutazione ambientale delle organizzazioni, considerando l’insieme delle attività aziendali volte a creare e vendere un prodotto o un servizio. I settori industriali per i quali già esistono studi LCA o af­fini sono molti, tuttavia, nell’ambito delle colture vegetali, sono ancora molto limitati i dati disponibili, sia quelli primari delle aziende interessate sia quelli secondari da letteratura scienti­fica. Allo scopo di analizzare l’impatto ambientale del processo CROP® e di raccogliere evidenze scienti­fiche legate alla sostenibilità della tecnologia, Aethera Biotech ha deciso di eseguire uno studio del ciclo di vita (OLCA) in collaborazione con Spinlife Spin-off dell’Università di Padova. L’obiettivo dello studio è stato quello di analizzare i potenziali impatti ambientali associati alle attività dell’azienda, in ottica di ciclo di vita, al ­ fine di identi­ficare gli hot-spot ambientali e possibili traiettorie di miglioramento oltre che calcolare speci­fici indici di potenziale impatto ambientale su base prodotto.

Scopri la nostra tecnologia

Risultati dello studio LCA

In Tabella 1 sono riportati, per le diverse categorie d’impatto analizzate, i potenziali impatti ambientali associati all’intera organizzazione dell’Azienda nel 2021. Per alcune categorie d’impatto si riporta inoltre la rappresentazione gra­fica, da cui è possibile individuare come le diverse fasi del ciclo di vita influiscono sul totale (Figura 2).

Dai risultati ottenuti, emerge chiaramente come il contributo dei consumi energetici di stabilimento sia il più rilevante, in termini di potenziali impatti ambientali, per la maggior parte delle categorie d’impatto analizzate. Di conseguenza, sono state svolte ulteriori analisi ­ fino a individuarne il maggior contribuente: l’energia elettrica consumata e necessaria per la movimentazione dei macchinari di produzione. A seguire, risultano considerevoli il contributo del gas metano, necessario per il mantenimento della speci­fica temperatura richiesta nei laboratori e nel sito produttivo. Tuttavia, la principale fonte di impatto resta il consumo energetico ed è per questo che si è deciso di approfondire tale aspetto attraverso un’analisi di sensibilità. Quest’ultima permette di investigare uno scenario alternativo a quello studiato, assumendo che una quota dell’energia impiegata sia da fonte rinnovabile.

In Tabella 2 si riporta come varierebbero i risultati, anche percentualmente in relazione alla Tabella 1, se l’energia consumata annualmente dall’Azienda venisse coperta per un 30% da energia rinnovabile, come quella autoprodotta da un impianto fotovoltaico. Si noti che tale analisi è stata svolta in riferimento ai dati del 2021. In questi anni, l’Azienda, in collaborazione con il Gruppo Cereal Docks di cui fa parte, ha introdotto un impianto fotovoltaico di 2 MWp che, nel 2022, ha permesso di coprire circa il 30% dell’energia impiegata e quindi ridurre di circa il 13% l’impatto di Carbon Footprint precedentemente espresso. Inoltre, ad oggi nel 2023, l’impianto fotovoltaico ha già prodotto in energia rinnovabile il totale annuale necessario all’Azienda per la completa indipendenza energetica.

Confronto con benchmark

Lo studio OLCA descritto è stato svolto a livello di organizzazione, ossia i dati e i risultati sono espressi in riferimento all’intera attività svolta dall’Azienda e all’unità di riferimento precedentemente espressa (l’insieme dei ­ fitocomplessi prodotti nel 2021). I diversi ­ fitocomplessi e le diverse CROP®-G in output dall’Azienda, a questo stadio di lavorazione, possono considerarsi tra loro equivalenti (solo successivamente varieranno i prodotti in base all’impiego in ambito nutraceutico o cosmetico). Inoltre, all’interno dell’Azienda, tali ­ fitocomplessi sono ottenuti da processi di lavorazione analoghi tra loro in termini di consumi di materia ed energia coinvolti. Per questo motivo, a partire dall’impatto totale associato all’organizzazione e dai quantitativi generati nell’anno in esame, è stato calcolato il potenziale impatto ambientale associato a un prodotto medio dell’azienda. 

Tale conversione a un impatto espresso in termini di prodotto è stata svolta per permettere il confronto della tecnologia innovativa proposta con quella di coltura tradizionale. Si vuole sottolineare, sin da subito, una delle principali limitazioni a questo confronto: la dif­ficile reperibilità di informazioni, studi, articoli per la caratterizzazione della tecnologia tradizionale, sia per quanto riguarda i dati di input e output che, per quanto riguarda i risultati di studi LCA o af­fini. Dalla ricerca svolta, sono stati individuati solamente due articoli scienti­ ci rappresentativi dell’agricoltura tradizionale, rappresentativi di due prodotti generati anche dalle linee cellulari dell’Azienda (carota, DauVes CROP®-G e melissa, MetropolePure CROP®-G) e in linea con la metodologia adottata per lo studio OLCA.

 

Tuttavia, va evidenziata una limitazione: i risultati dello studio dell’Azienda si riferiscono al prodotto cosmetico CROP®-G, già pronto per l’uso, mentre negli articoli di confronto si fa riferimento solo alla biomassa vegetale essiccata, non ancora l’ingrediente finale. Per equiparare i dati, si è utilizzato un rapporto farmaco-estratto (DER), ma questo considera solo la materia impiegata, non i consumi di processo come energia e solventi d’estrazione, difficili da quantificare a causa della mancanza di dati.

Si ipotizza che l’impatto della coltivazione tradizionale sia sottovalutato. Inoltre, non sono stati considerati i benefici derivanti dall’utilizzo dei fitocomplessi dell’Azienda, che potrebbero consentire dosaggi inferiori rispetto agli estratti vegetali nei prodotti finali.

Tenendo in considerazione le limitazioni sopra riportate, si riportano qui i risultati del confronto, a titolo rappresentativo, per la categoria del climate change (Tabella 3): tali valori rappresentano l’impatto dei gas effetto serra sul riscaldamento globale e sono riferiti ad 1 kg di prodotto. Ad esempio, per ottenere 1 kg di sospensione CROP®-G prodotto dall’Azienda, si ha un’emissione pari a 45 kgCO2 eq.

L’Azienda presenta una tecnologia innovativa che riduce l’uso del suolo ed elimina l’impiego di antibiotici, pesticidi e fertilizzanti. Attraverso uno studio scientifico LCA, è emerso che la principale area critica per Aethera Biotech è il consumo di energia. Tuttavia, dall’inizio del 2022, l’Azienda ha adottato energia rinnovabile, diventando totalmente autosufficiente nel 2023. Questo passo ha notevolmente ridotto l’impatto ambientale del loro processo.

Nonostante le sfide nel reperire dati di letteratura scientifica e informazioni sulle colture tradizionali, l’Azienda ha esaminato attentamente le proprie emissioni e il posizionamento sul mercato, soprattutto in termini di sostenibilità ambientale. Quest’analisi ha dimostrato che la loro piattaforma rappresenta una valida e più sostenibile alternativa per produrre ingredienti cosmetici bioattivi rispetto alle colture tradizionali su suolo.

Vuoi saperne di più?

Leggi ora la versione integrale dell’articolo pubblicato da Aethera Biotech su Cosmetic Technology 5, 2023

MakeUp Technology A/I 2023

TENDENZE
FINESTRE DI APPROFONDIMENTO
RUBRICHE
INGREDIENTI

speciale: make-care

tendenze
PROVITAL

Se c’è una categoria nell’industrka della bellezza che è resiliente e consente la personalizzazione e l’espressione di sè in base al proprio stato d’animo, quella è il makeup. 

In questo periodo di permacrisi che stiamo vivendo, il makeup è un’ottima via di fuga per concedersi un piccolo sfizio, per giocare, sperimentare, trasformarsi, sentirsi meglio e condividere i propri look e consigli su Instagram o Tik Tok….

A Balaguer

Global beauty Trends Manager, Provital
FINESTRE DI APPROFONDIMENTO

Il nuovo Regolamento europeo sulle microplastiche

Makeup, immagine, identità e GDPR

Voli spaziali e salute cutanea: la nuova frontiera

Sicurezza makeup e dintorni

Macchina riempimento
full-eletric e-MF302

In IDM Automation non prevale il modello legato al determinismo tecnologico di Industry 4.0. bensì è guidato da scelte strategiche.

e-MF302 interpreta le esigenze del mercato e le rende operative. Si tratta di una macchina semiautomatica progettata per riempire e chiudere flaconi in plastica e vetro per makeup e skincare.

Configurabile e personalizzabile, aggiungendo gli optional necessari alla propria produzione e al grado di automatismo richiesto.
Nuova
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L'angolo della strategia

Make-care: emozione e ragione nella nuova bellezza • G.P. Armana

L'avvocato risponde

Che cos'è il greenwashing • C. Bellomunno

Cosmetica e proprietà intellettuale

Le recenti novità sul Brevetto Unitario • A. V. Vanosi

Job Corner

Talent Shortage • S. Lovagnini

INGREDIENTI

Sparkle of terracotta

Questo rossetto si distingue per la sua base altamente nutriente grazie all’utilizzo di ingredienti naturali e per la sua elevata copertura sulla pelle nonostante la bassa concentrazione di pigmenti utilizzata (5%).

Active Up

Skin Barrier Watcher

Questa formulazione BB cream daily defense è stata progettata per migliorare e proteggere la pelle dalle aggressioni esterne, che minacciano la barriera cutanea e cercano di “conquistare” le cellule del tessuto epidermico.

Skin Barrier Watcher è stato progettato per difendere la barriera cutanea, qualunque cosa accada.

Faravelli

Direttore Responsabile
Francesco Redaelli
fr@ceceditore.com

Direttore Scientifico
Riccardo Rossi
rrossi.ceceditore@gmail.com

Responsabile di redazione
Anna Iannitelli
ai@ceceditore.com

Progetto grafico
e impaginazione

Serena Dori
sd@ceceditore.com

Giulia Gilardi
gg@ceceditore.com

Assistente marketing
Matteo Olgiati
mo@ceceditore.com

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Cosmetic Technology 5, 2023

Cosmetic Technology 5, 2023

Restrizione REACH per le microplastiche
Quale impatto per la catena di fornitura?

L’impatto e il ruolo della plastica sull’inquinamento ambientale è un tema di interesse collettivo e verso il quale c’è una grande sensibilità da parte di tutta la popolazione mondiale.

Una particolare attenzione c’è stata e c’è tuttora nei confronti delle microplastiche, tanto che il 27 settembre 2023 è stato pubblicato il Regolamento (UE) 2023/2055 che ha introdotto una restrizione all’uso di microplastiche intenzionalmente aggiunte come ingredienti in prodotti di consumo.

haircare e rasatura

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Analisi LCA del processo biotecnologico CROP® per la produzione di ingredienti cosmetici
Studio OLCA basato sulle colture di cellule vegetali in sospensione

La piattaforma tecnologica CROP® utilizzata da AETHERA BIOTECH è basata sulle colture di cellule vegetali in sospensione e rappresenta un’alternativa sostenibile per la produzione di ingredienti cosmetici bioattivi. Ad oggi è difficile trovare dati di letteratura o studi LCA in questo specifico settore, sia per quanto riguarda le tecnologie innovative che quelle tradizionali su suolo. AETHERA BIOTECH ha deciso di interrogarsi sulle proprie emissioni e di mettersi a confronto, svolgendo uno studio di OLCA in conformità ai modelli riconosciuti a livello internazionale. I risultati ottenuti dal presente studio hanno evidenziato come il principale hot-spot del processo sia il consumo di energia elettrica. Tuttavia, AETHERA BIOTECH, grazie a un recente impianto di pannelli fotovoltaici ha raggiunto una completa indipendenza energetica utilizzando energia da fonti completamente rinnovabili. Il presente studio di OLCA permette di dimostrare in modo scientifico e robusto che il processo utilizzato da Aethera per la produzione di innovativi ingredienti cosmetici presenta, in termini di climate change, un minore impatto ambientale rispetto ai processi derivati dalla coltivazione su suolo.

ABSTRACT 

Evaluation of the antimicrobial activity of extracts from pomegranate processing waste

Study of four varieties cultivated in the Marche region

Nowadays, in order to create valid cosmetic formulations, two important factors cannot be avoided: the sustainability of the used raw materials and the use of raw materials of natural origin.

The purpose of this study was to evaluate, using different analytical methods, the antimicrobial activity of certain extracts derived from pomegranate processing waste. The ability to break down the microbial charge of these extracts makes them great for being used as raw materials within sustainable cosmetic formulations and of natural origin, meeting the growing demands from consumers of cosmetic products.

The samples analyzed from which the extracts were obtained are peel and male flower, considered waste material due to infertility and its structure that makes it prone to falling to the ground, belonging to 4 varieties of pomegranate cultivated in the Marche region in 2 different years (2019 and 2020).

RIASSUNTO

Per delle formulazioni cosmetiche apprezzate, ad oggi, non si possono non prendere in considerazione due fattori: la sostenibilità delle materie prime impiegate e l’utilizzo di materie prime di origine naturale.

Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare, servendosi di diversi metodi analitici, l’attività antimicrobica di alcuni estratti derivati da scarti della lavorazione del melograno. La capacità di abbattere la carica microbica di questi estratti li rende ottimi per essere utilizzati come materie prime all’interno di formulazioni cosmetiche sostenibili e di origine naturale, andando incontro alle crescenti richieste da parte dei consumatori di prodotti cosmetici.

I campioni analizzati da cui si sono ricavati gli estratti sono buccia e fiore maschile, considerato materiale di scarto a causa dell’infertilità e della sua struttura che lo rende propenso alla caduta a terra, appartenenti a quattro varietà di melograno coltivato nella regione Marche in due annate differenti (2019 e 2020).

ABSTRACT 

Sources of antioxidants from agricultural waste:
an example of circular economy

Extraction and characterization of natural antioxidants for cosmetic use

The aim of the project was the development of green methods for the extraction of cosmetic functional molecules from residual plant matrices of the agro-food chain, transforming waste materials into high value-added products. The target of extraction was represented by chlorogenic acid (CGA), a polyphenol with antioxidant properties present in several vegetables, including blueberries. In particular, a protocol has been developed for the preparation of CGA-rich phytocomplexes with high antioxidant power, starting from fruit and leaves waste. Extraction techniques have been tested in order to preserve molecule activity in addition to several purification techniques, optimizing the protocol to be functional and economical for an industrial application. According to nuclear magnetic resonance and high-performance liquid chromatography techniques, it was possible to characterize the phytocomplexes, composed by CGA, citric acid and lipids. The phytocomplexes have been tested alone and in cosmetic preparations to prove their antioxidant power and their potential use as natural origin raw materials. The results indicate that phytocomplexes obtained from blueberry fruits and leaves waste are effective both as preservants of the product and as active ingredient to protect the skin from oxidative stress. 

RIASSUNTO

L’obiettivo del progetto è stato la messa a punto di metodi green per l’estrazione di molecole con attività a funzionalità cosmetica a partire da matrici vegetali residue della filiera agroalimentare, trasformando materiali di scarto in prodotti ad alto valore aggiunto. Il target di estrazione è stato l’acido clorogenico (CGA), un polifenolo con proprietà antiossidanti presente in diversi vegetali, tra cui la pianta di mirtillo. è stato sviluppato un protocollo per la preparazione di fitocomplessi ad alto potere antiossidante a partire da scarti di frutti e foglie di mirtillo. Sono state testate tecniche estrattive in modo da preservare l’attività della molecola d’interesse e diverse tecniche di purificazione, ottimizzando il protocollo affinché fosse funzionale ed economico per un’applicazione industriale. Grazie a tecniche di risonanza magnetica nucleare e di cromatografia liquida ad alte prestazioni, è stato possibile caratterizzare i fitocomplessi, composti da CGA, acido citrico e lipidi. I fitocomplessi sono stati testati come tali e all’interno di preparazioni cosmetiche per comprovarne il potere antiossidante e il potenziale utilizzo come materie prime di origine naturale. I risultati indicano che i fitocomplessi ottenuti sono efficaci sia come preservanti del prodotto che come ingredienti attivi per proteggere la pelle da stress ossidativo.

aggiornamenti

Recenti sviluppi in ambito haircare • L. Giovannelli, A. Picco

Eccellenze Italiane

Malus Domestica Fruit Extract • I. Bernardo

Eccellenze Italiane

Cichorium Intybus Extract • G. Spada

Certificazioni

Innovazione e naturalità in cosmesi: quale relazione? • D. Malcangi

Approfondimenti Cosmetici

Dal mare alla pelle: il progetto EcoeFISHent • E. Grasselli, R. Boggia, G. De Negri Atanasio et al

Approfondimenti Cosmetici

Il ruolo del coach nell’area tecnica • C. Salviato, E. Zanca

Into The Lab

Viscosizzazione di tensioliti • C. Crescentini

Next Generation

Un viaggio racchiuso in un cosmetico • BM. Calosi, M. Pagliochini, G. Trebbi

Perché ci piace

Bightening & Styling Leave-In Cream • S. Zanella, L. Ferrari

regolatorio
Approfondimenti Normativi
Segnalazioni Rapex
Linee Guida
Istituzioni
aziende

BREGAGLIO – CARBONWAVE

SeaBalance 2000

BIOCHIM – RAHN

HAIRVIVINE®-PRO

DEIMOS GROUP – UNIGEN

Uniflavon®

Res Pharma – Colonial Chemical

Suga®Citrate L1C

ACTIVE CONCEPTS

AC AlfalfaBoost

ACTIVE UP – SILAB

HAIRGENYL®

AMITA HEALTH CARE – The Upcycled Beauty Company

Faba TONIQ®

Su questo numero presentiamo…
Scalp-Biome:
nuovo ingrediente per il microbiota dello scalpo
active box
Photobiome™: innovazione nel fotoinvecchiamento cutaneo
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BUONA LETTURA!

Valutazione antiaging di una formulazione nutricosmetica In&Out a base di curcuma

Valutazione antiaging di una formulazione nutricosmetica In&Out a base di curcuma

Confronto con il solo prodotto cosmetico

Ritamaria Di Lorenzo

[…] Oggi, in un mondo in cui il concetto di bellezza è fortemente associato alla salute, i consumatori ritengono che la nutrizione dia un contributo essenziale per la bellezza della pelle. Questi concetti hanno determinato la convergenza dell’industria alimentare e di quella cosmetica in una nuova tendenza del settore cosmetico: la nutricosmesi. Con questo studio pilota ci auguriamo che vengano condotte sempre più ricerche volte a stabilire inequivocabilmente quale approccio (nutricosmetico In&Out o solo cosmeceutico) produca le migliori performance per la salute della nostra pelle.  […]

Articolo integrale pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 5/2023

Terapie digitali

Terapie digitali

Che cosa sono, come funzionano, come si studiano
Eugenio Santoro

Anche se un po’ borderline con l’interesse specifico de L’Integratore Nutrizionale non si può ignorare come la tutela della salute stia cambiando radicalmente, e l’avvento delle terapie digitali (regolamentate come dispositivi medici) sia ormai una realtà. Non a caso il termine “digital health” (o sanità digitale) è ormai entrato anche nella Enciclopedia Treccani, proprio a cura di un esperto del settore, Eugenio Santoro (Ricercatore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS e Membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’intergruppo parlamentare sulla sanità digitale e le terapie digitali), al quale abbiamo chiesto di spiegare ai nostri lettori di che cosa si tratta. […]

Più in dettaglio si parlerà di:

Articolo integrale pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 5/2023

Editoriale IN5 • 2023

Editoriale IN5 • 2023

Tiziana Mennini

Direttore scientifico
de L'Integratore Nutrizionale

La bellezza salverà il mondo
Bellezza dall’interno o bellezza interiore?

A inizio ottobre si è conclusa con successo la Milano Beauty Week, un evento che ha dedicato una settimana intera alla promozione della cultura della bellezza e del benessere. Questa iniziativa è stata organizzata da Cosmetica Italia in stretta collaborazione con Cosmoprof ed Esxence. L’obiettivo primario di questo progetto era di evidenziare il valore intrinseco, dal punto di vista sia sociale, sia scientifico ed economico, del settore cosmetico e nutricosmetico. I risultati hanno superato ogni aspettativa, con una partecipazione straordinaria di oltre 100.000 persone.

L’attuale uscita de L’Integratore Nutrizionale tratta di “beauty from within”, cioè dei nutricosmetici che influiscono positivamente sull’aspetto fisico. Approccio innovativo, che vede l’impegno lodevole di molte industrie del settore.

Vorrei però sollevare una questione cruciale, che vale in particolare per le giovani generazioni che sembrano essere ossessionate dall’apparire e che seguono ogni approccio proposto dai media fino all’esasperazione, e parlare della bellezza interiore e non solo della bellezza dall’interno.

La bellezza interiore è una caratteristica che persiste inalterata nel tempo, a differenza di quella esteriore, che tende a sfiorire e a mutare nonostante gli sforzi per preservarla tramite prodotti cosmetici e nutricosmetici. La bellezza rappresenta un tesoro inestimabile che risiede all’interno di ognuno di noi e che richiede di essere scoperto, preservato e nutrito.

La bellezza interiore è una qualità dell’animo che si nutre di valori etici, morali e spirituali. Gli antichi greci, per esempio, apprezzavano la bellezza come un’armonia di forme, un equilibrio di proporzioni e una perfezione estetica.

Anche nelle tradizioni spirituali indiane, si trova l’idea che la bellezza sia una manifestazione di Verità, Bontà e Bellezza divina. Perciò, percepire la bellezza rappresenta un dono per il quale dovremmo essere grati alla vita e alla cultura che ne fa promozione.

Sotto questa luce ritengo che il risultato più emozionante e significativo della Milano Beauty Week sia stata la raccolta di fondi, che, grazie alla generosità della community dell’evento, ha permesso di raccogliere ben 68.000 euro per sostenere la missione de La Forza e il Sorriso Onlus, organizzazione che si dedica con impegno per far ritrovare alle donne che affrontano il cancro la forza interiore e il sorriso davanti allo specchio.

Ecco le persone davvero belle: sono “graziate” e “graziose”. Graziate perché si sanno accolte, amate, perdonate e graziose perché irradiano vita, luce, speranza, energia, sorriso!

Parliamone ogni tanto…!

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L’Integratore Nutrizionale 5/2023

L’Integratore Nutrizionale 5/2023

Focus: Beauty from within

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ARTICOLI

Che cosa sono, come funzionano, come si studiano
E. Santoro

Anche se un po’ borderline con l’interesse specifico de L’Integratore Nutrizionale non si può ignorare come la tutela della salute stia cambiando radicalmente, e l’avvento delle terapie digitali (regolamentate come dispositivi medici) sia ormai una realtà. Non a caso il termine “digital health” (o sanità digitale) è ormai entrato anche nella Enciclopedia Treccani, proprio a cura di un esperto del settore, Eugenio Santoro (Ricercatore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS e Membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’intergruppo parlamentare sulla sanità digitale e le terapie digitali), al quale abbiamo chiesto di spiegare ai nostri lettori di che cosa si tratta.

Confronto con il solo prodotto cosmetico
R. Di Lorenzo, S. Laneri

RIASSUNTO
Fattori endogeni ed esogeni possono alterare lo stato e l’aspetto della pelle, determinandone l’invecchiamento. Per ottenere un’efficacia antiage si possono utilizzare due diversi approcci cosmetici. È possibile utilizzare prodotti topici a base di estratti alimentari o assumere un integratore alimentare e applicare un prodotto cosmetico topico a base di estratti alimentari sulla superficie da trattare (In&Out). Questo lavoro ha valutato in vivo il potenziale antiaging di una formulazione nutricosmetica (crema + integratore alimentare) e di una crema cosmetica a base di curcuma. La scelta dell’estratto commerciale di curcuma da utilizzare a fini sperimentali si è basata sul contenuto di curcuminoidi determinato mediante un test HPLC. I curcuminoidi sono i composti bioattivi responsabili delle proprietà antiossidanti e antinfiammatorie della curcuma. I loro livelli negli estratti di curcuma variano a seconda delle condizioni di conservazione, della varietà e delle condizioni pedoclimatiche di coltivazione. Sono stati utilizzati il Tewameter® TM 300 per valutare la perdita di acqua transepidermica (TEWL), il Corneometer® CM 825 per determinare l’effetto idratante, il Cutometer® per stimare la compattezza e l’elasticità della pelle, il Dermascan per valutare l’indice di collagene e il Visioface® 1000D per valutare le rughe. Il prodotto nutricosmetico ha mostrato un potenziale idratante, antietà e antirughe migliore rispetto al solo prodotto cosmeceutico.

Una revisione critica
C.R. Sirtori, C. Bollati, C. Lammi

RIASSUNTO
L’ipercolesterolemia, uno dei principali fattori di rischio per la progressione delle malattie cardiovascolari, può essere prevenuta o trattata attraverso cambiamenti nello stile di vita, inclusa la dieta. Sebbene gli studi clinici siano più a favore di un ruolo rilevante delle proteine vegetali nella prevenzione e nel trattamento dell’ipercolesterolemia, peptidi bioattivi con attività ipocolesterolemica sono stati isolati anche da alcune fonti animali. Quindi oltre ai classici: soia, lupino e semi di canapa, proteine animali come latte, carne e uova possono contenere peptidi ipocolesterolemizzanti. Questi peptidi esercitano la loro attività attraverso meccanismi diversi, non sempre valutati in vivo. Il loro utilizzo nella nutrizione umana è auspicabile e considerevoli sforzi sono in corso, con l’obiettivo di individuare buoni candidati per lo sviluppo di alimenti funzionali o nutraceutici.

Proteine vegetali e benefici per salute
E. Azzini, L. Barnaba, D. Ciarapica, A. Raguzzini, A. Polito

RIASSUNTO
I livelli di citochine infiammatorie sono associati a malattie non trasmissibili (NCDs) e possono essere influenzati dall’apporto individuale in macronutrienti. Questo lavoro ha valutato il rapporto tra l’adeguatezza dell’apporto proteico raccomandato specifico per l’età e i livelli di marcatori infiammatori correlati al rischio di malattie non trasmissibili. Lo studio ha incluso 347 partecipanti (119 uomini e 228 donne), di età compresa tra 18 e 86 anni. È stato valutato il rischio cardiometabolico, la prevalenza di sindrome metabolica e sono stati misurati i livelli di leptina, IL-15, IL-6 e TNF-α. I risultati hanno evidenziato che l’adeguatezza dell’assunzione di proteine totali (PT) era più basso negli anziani rispetto agli individui di età <60 anni, e solo pochi volontari hanno consumato il 50% di proteine vegetali (PV), come suggerito per una dieta sana e sostenibile. Solo negli individui anziani con un consumo di PV superiore ad almeno il 40% delle PT è stato osservato un rischio inferiore di NCDs. Inoltre, è stata osservata una differenza significativa nei livelli di TNF-α e IL-6 sia per l’assunzione di PT che di PV per sesso e classe di età, mentre per la leptina e per IL-15 sono state riscontrate solo interazioni significative tra il sesso e la classe di età. Anche se i nostri dati suggeriscono che consumare più del 40% di PV può ridurre il rischio di malattie non trasmissibili, l’effetto delle differenze di genere sui livelli di citochine dovrebbero essere prese in considerazione in studi più ampi.

AGGIORNAMENTI
Letteratura scientifica

Nutricosmetici, cosmetogenetica
e specchi intelligenti

Come il progresso scientifico può contribuire
alla salute e al benessere
A. Baldi

Approfondimenti formulativi

Probiotici e infiammazione
Ruolo dell’integrazione e tips formulativi
M. Pellizzato, A. Colletti

Novel food

Panoramica delle novità che hanno impatto
sul settore degli integratori alimentari

A. Antonelli

Pubblicità al vaglio

Comitato di controllo
Ingiunzione n. 18/23 del 9/6/23

AZIENDE

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