Oggi voglio dare concretezza al concetto di sostenibilità un termine molto usato, talvolta abusato (concedetemelo) capofila indiscusso dei trend di mercato e delle più svariate forme d’innovazione, inquadrarlo dal punto di vista culturale ed avvicinarlo quanto più possibile al concetto di bellezza rigenerativa, di rinascita o di ripartenza delle persone e del territorio; si mettono in moto riorganizzazioni e cambiamenti nel quotidiano che coinvolgono anche l’industria della bellezza.
In questa cornice, voglio inserire alcune iniziative, di cui sono venuta a conoscenza: la prima riguarda il progetto triennale “Patto per le Arti”, che coinvolge il Museo MA*GA e Confindustria Varese, con l’obiettivo di dare vita a un modello di collaborazione tra il mondo della cultura a quello dell’impresa che si affiancano secondo una visione di benessere diffuso; l’investimento in progetti culturali determina coesione sociale, favorisce l’appartenenza al territorio nel quale si vive creando un sistema di scambio reciproco. Un progetto strategico di crescita che vede la creazione di relazioni tra mondo produttivo e quello della cultura per far rinascere un’area geografica dove l’impresa si assume responsabilità sociali perché fare impresa passa anche attraverso il proprio impegno a sostegno del welfare sociale. Con un progetto strutturato, le varie iniziative delle singole imprese che hanno deciso di puntare su innovazione, creatività, welfare aziendale e politiche di conciliazione vita-lavoro si trasformano in un sistema organizzato.
Il secondo spunto nasce da una collaborazione tra Confindustria Venezia e la Collezione Peggy Guggenheim che propone alle aziende socie delle opportunità di avvicinamento al mondo dell’arte, attraverso strumenti di Responsabilità Sociale d’Impresa e welfare aziendale: un investimento sostenibile che crea valore nel tempo con progetti di corporate membership. I livelli di corporate membership proposti sono diversi ma, secondo me, rilevante il fatto che per tutti vi sia la possibilità di comunicare il sostegno economico quale attività di CSR noto che comunicazione e branding sono indiscutibilmente tra gli obiettivi di questa scelta. Secondo la Collezione, una collaborazione continuativa valorizza la creatività delle imprese in modo riconoscibile.
Non ultimo, “Alchimie culturali” il progetto promosso da Confindustria Veneto in collaborazione con Fondazione Bevilacqua La Masa e la Fondazione Musei Civici che ha un doppio obiettivo: da un lato, far conoscere la sostenibilità implementata dalle imprese attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea e al tempo stesso promuovere il valore intangibile della cultura. La volontà è creare sinergie con un processo “alchemico” tra il know-how dell’impresa e la creatività dei giovani artisti, per portare aria fresca. Verranno documentate le varie fasi del progetto in modo da trasferire all’esterno con l’occhio dell’artista come nei processi produttivi delle imprese la #sostenibilità sia presente e perseguita quotidianamente: il punto di vista dell’artista spingerà l’imprenditore a vedere da un’angolazione diversa non solo il suo prodotto, ma la sua stessa prospettiva evolutiva.
In sintesi, potrei dire: le imprese si riflettono sul territorio in cui sono insediate non più come punto di raccolta di input ma come luogo per rinforzare un output e renderlo eterno, per quanto possibile.
I meno romantici staranno già pensando a Art bonus e, in generale, ai benefici per le aziende quali defiscalizzazione e, come già precisato, brand image. Ora…siamo imprese, ciò verso cui ci si orienta a investire deve avere in qualche modo un ritorno. Se questo tipo di investimenti può valorizzare il territorio e creare benessere a tutto tondo, io dico: perché no?