Editoriale IN4 • 2022

Tiziana Mennini

Direttore scientifico
de L'Integratore Nutrizionale

Il caso del biossido di titanio

Una disputa aperta

Cari lettori, questo numero si apre con una revisione critica ed esaustiva sul biossido di titanio a uso alimentare (E171), a cura dei ricercatori del Mario Negri, che riportano le evidenze relative all’impatto di questo materiale sulla salute umana e ambientale.

Tuttavia sembra che ci sia ancora una disputa aperta a livello globale.

Non sicuro

L’opinione pubblicata dall’EFSA, secondo cui «l’E171 non può più essere considerato sicuro se utilizzato come additivo alimentare», ha portato al divieto da parte della Commissione Europea di utilizzo in EU, con un periodo di eliminazione graduale di sei mesi dal 7 febbraio 2022 fino al 7 agosto 2022.

Questo parere è stato principalmente motivato dalle nuove evidenze sul potenziale genotossico delle nanoparticelle di TiO2 presenti nell’E171, per le quali non è ancora stata determinata una chiara relazione tra le dimensioni e i danni a carico del DNA e dei cromosomi.

Comunque vale la pena di ricordare, tra i nostri cugini europei, che la Francia l’aveva già bandito dal 2020 e anche la Svizzera l’ha vietato dal 15 marzo 2022 con un periodo transitorio di sei mesi.

Sicuro

Con tempismo eccezionale, un mese prima dell’entrata in vigore del divieto in EU, la Health Food Directorate canadese ha completato un report che loro chiamano “state of the science” sull’utilizzo del biossido di titanio come additivo alimentare, definendolo sicuro! La posizione della Health Food Directorate canadese che non ci sono prove scientifiche conclusive che l’additivo alimentare TiO2 sia un problema per la salute umana si basa sulla loro revisione dei dati scientifici disponibili relativi agli usi alimentari del TiO2, che in sintesi sono:

1) non c’è nessuna evidenza di cancro o altri effetti avversi nei topi e nei ratti esposti ad alte concentrazioni di TiO2 alimentare (studi a lungo termine );

2) non c’è nessuna modifica al DNA indotta da TiO2 alimentare riportata in vari studi condotti sugli animali;

3) non è stato documentato nessun effetto avverso sulla riproduzione, sullo sviluppo, sul sistema immunitario, gastrointestinale o nervoso o sulla salute generale quando i ratti sono stati esposti dal pre-concepimento all’età adulta al TiO2 alimentare.

A seguito di questa sentenza canadese che afferma che il biossido di titanio utilizzato negli alimenti è sicuro, la Titanium Dioxide Manufacturers Association (TDMA), che rappresenta i maggiori produttori di biossido di titanio ed è la loro voce in Europa dal 1974, sollecita una revisione completa dell’utilizzo del TiO2 nell’UE. Secondo TDMA, i metodi e i materiali di prova su cui si basa il parere dell’EFSA non riflettono un’esposizione umana realistica agli alimenti contenenti E171 e sono anche il risultato di un’applicazione insolita e incoerente della nuova guida sulle nanoparticelle. Anche la Food Standards Agency (FSA) del Regno Unito in marzo ha respinto le preoccupazioni dell’UE sull’additivo, rifiutando di vietarlo. Tuttavia, la valutazione del rischio da parte delle autorità sanitarie del Regno Unito non è ancora conclusa e si prevede lo sarà nel 2023.

Non sicuro

Sulla questione ha preso posizione anche SAFE (Safe Food Advocacy Europe), un’organizzazione no-profit con sede a Bruxelles impegnata nel proteggere i consumatori di tutta Europa,  che afferma di non essere sorpresa della posizione del Canada, in quanto «Il Canada consente ancora l’uso degli ormoni della crescita per produrre carne, cosa che abbiamo vietato nel 1996. Sono anche grandi consumatori di glifosato, che in Europa, pur non essendo vietato, non è accettato dai consumatori. Il loro metodo di analisi del rischio per la salute umana è ovviamente diversa da quella dell’Europa, e forse lo è anche la percezione del pericolo dei loro consumatori».

E allora?

Cari lettori, in questo quadro sconcertante mi astengo dal fare commenti scientifici, vi lascio trarre le conclusioni dalla lettura dell’articolo dei ricercatori del Mario Negri. Personalmente, anche se la Health Food Directorate canadese afferma che continueranno a monitorare la scienza emergente sulla sicurezza del TiO2 come additivo alimentare e potranno rivedere la loro posizione se saranno disponibili nuove informazioni scientifiche, sono contenta di vivere in  Europa, dove, secondo il principio di precauzione,  potremo fare a meno dell’E171 senza neanche sentirne la mancanza!

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Editoriale IN4 • 2022
Figura 1

Ocimum centraliafricanum, Copper flower, indicatore di giacimenti di rame (5)