editoriale
Innovazione in Botanicals 2•2024
Elena Sgaravatti

Direttore scientifico
di Innovazione in Botanicals

Le biosoluzioni:
le nuove sfide per l’Europa

La recente comunicazione della Commissione Europea, “Building the future with nature: Boosting Biotechnology and Biomanufacturing in the EU”, pubblicata il 27 marzo 2024, rappresenta una pietra miliare per il futuro dell’Europa.

Con una visione rivoluzionaria, questa strategia non solo ambisce a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, ma si prefigge anche di stimolare la creazione di occupazione verde e di sostenere una crescita economica resiliente attraverso le regioni europee.

Nel testo, le biotecnologie si rivelano attori chiave nella produzione di materiali e vettori energetici rinnovabili derivati da biomasse e/o materie prime seconde (come lo sono gli interessantissimi esempi citati in questo numero di Innovazione in Botanicals) rendendo merito a un settore che promette di trasformare i modelli produttivi europei, riducendo significativamente l’uso di risorse non rinnovabili, i rifiuti e le emissioni inquinanti. Il loro impiego in processi produttivi meno energivori e più efficienti nel minimizzare gli sprechi è un chiaro segno di come l’innovazione tecnologica possa essere armonizzata con l’efficienza ambientale, in una simbiosi che si ispira direttamente alla natura.

Un’attenzione particolare è rivolta anche alle biotecnologie ambientali, fondamentali nella purificazione dei flussi di rifiuti e nella bonifica di terreni contaminati. L’adozione di enzimi e altre metodologie biotecnologiche offre soluzioni efficaci non solo per il riciclaggio avanzato, ma anche per combattere la contaminazione da microplastiche e migliorare la rilevazione di inquinanti, potenziando la capacità di monitorare e gestire l’impatto ambientale delle attività industriali.

La capacità delle biosoluzioni di catturare carbonio, attraverso sistemi bio-based come le alghe marine ingegnerizzate o sistemi di fotosintesi bio-ibridi, si dimostra straordinaria. Queste tecnologie non solo contribuiscono alla riduzione dei gas serra, ma favoriscono anche la conservazione della biodiversità e supportano la resilienza degli ecosistemi naturali.

La strategia europea sottolinea poi l’importanza di accelerare l’approvazione di innovazioni biotecnologiche sostenibili, come biopesticidi e fertilizzanti bio-basati a basso rischio. Attraverso iniziative come i “living labs” del progetto “A Soil Deal for Europe”, l’Unione Europea intende facilitare l’integrazione di queste biosoluzioni nel mercato, fornendo dati essenziali per orientare le future politiche di sostenibilità.

Nonostante i numerosi vantaggi, l’accettazione delle biosoluzioni nell’Unione Europea rimane una sfida significativa, dovuta principalmente a una scarsa consapevolezza dei loro benefici. Per superare queste barriere culturali, è essenziale un impegno congiunto per migliorare la comprensione e l’accettazione pubblica di queste tecnologie. Implementare velocemente quadri normativi e informativi che garantiscano un uso responsabile e sicuro delle biosoluzioni è fondamentale, così come lo è coinvolgere attivamente i cittadini europei attraverso un dialogo aperto e informato.

Per aumentare l’accettazione pubblica è cruciale anche sottolineare i vantaggi economici a lungo termine delle biosoluzioni. Educare i consumatori su questi aspetti può aiutare sia a giustificarne il prezzo, spesso superiore, sia a promuovere una transizione verso opzioni più sostenibili: incentivi, sussidi o agevolazioni fiscali possono rendere le biosoluzioni più attraenti e accessibili al grande pubblico.

Posizionando le biotecnologie e le biosoluzioni al centro della sua strategia, l’Europa non solo enfatizza il suo impegno verso un futuro sostenibile, ma stabilisce anche un modello di sviluppo che può essere replicato globalmente. Questo approccio, che integra innovazione tecnologica e gestione sostenibile delle risorse, non solo rispetta i limiti ecologici del nostro pianeta, ma promuove anche una crescita economica inclusiva e di lungo termine, posizionando il continente all’avanguardia nella corsa globale verso un futuro più verde e resiliente. Così, dalla lettura del sopracitato testo della Commissione Europea la domanda sorge spontanea: se non ora, quando? E la risposta non può più attendere.

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Editoriale Innovazione in Botanicals 2 • 2024
Figura 1

Ocimum centraliafricanum, Copper flower, indicatore di giacimenti di rame (5)