Il settore del controllo degli zuccheri nel sangue presenta enormi opportunità alla luce del crescente numero di persone affette da diabete e pre-diabete. La Federazione Internazionale del Diabete stima che 382 milioni di persone nel mondo convivano con il diabete e si ritiene che entro il 2035 questa cifra aumenterà del 55%, attestandosi a 592 milioni.
La questione del controllo degli zuccheri nel sangue è sempre più correlata al controllo dell’appetito; ciò significa che essa interessa anche la popolazione generica ed in particolare le persone che vogliono mantenere il loro peso corporeo o ridurlo.
I prodotti ad elevato e basso indice glicemico (IG) generano diverse risposte glicemiche ed insuliniche quando consumati. Si dice che i cibi a basso indice glicemico aiutino anche a regolare e a soddisfare meglio l’appetito, mentre taluni studi suggeriscono che gli alimenti ad elevato IG potrebbero essere collegati alla dipendenza dal cibo. Ne consegue che l’IG è una discriminante sempre più utilizzata per comunicare ai consumatori la ‘qualità’ dei carboidrati e, negli ultimi cinque anni, il numero di alimenti e bevande a basso indice glicemico introdotti sul mercato è cresciuto considerevolmente (Tab 1).
La consapevolezza in materia di IG è tuttavia ancora relativamente bassa: solo il 22% dei consumatori americani di bevande si preoccupa di verificare che i dolcificanti in esse contenute siano a basso IG. Ciò malgrado, i consumatori sembrano attribuire una certa importanza al concetto di ‘sentirsi sazi più a lungo’, ed il 41% dei consumatori del Regno Unito acquista cereali per la colazione proprio in virtù del fatto che questo alimento ‘riempie fino all’ora di pranzo’ e ‘fornisce energia’. Quando si intende promuovere prodotti a basso IG, l’utilizzo di dichiarazioni relative al senso di sazietà, come ad esempio ‘aiuta a sentirsi sazi più a lungo’, oppure fornisce ‘una prolungata fonte di energia’, aiuta a comunicare al consumatore il legame fra basso IG, un livello costante di zuccheri nel sangue ed una maggiore soddisfazione.
Esempi di lanci di prodotti a ‘basso indice glicemico’
Cereali integrali ‘Bear Alphabites’
(Regno Unito)
Questi cereali da colazione sono dolcificati con nettare di fiori di cocco che, rispetto ad altri zuccheri, hanno un inferiore indice glicemico. Il prodotto spiega i benefici dello zucchero a basso IG affermando che ‘previene sregolati picchi di zucchero e repentini cali di zuccheri, saziando più a lungo i vostri bambini’.
Riso integrale a basso IG di Sun Rice
(Australia)
Questo riso a basso IG vanta di rilasciare energia in modo costante, dando un senso di carica energetica per un lungo periodo dopo il pasto. Sul fronte della confezione, insieme alla scritta ‘a basso IG’ si afferma anche ‘aiuta a sentirsi sazi più a lungo’ e fornisce un ‘prolungato rilascio di energia’.
Yogurt alla vaniglia di Yoplait
(Australia)
Si tratta di uno yogurt a basso IG che fornisce un sostenuto rilascio di energia, conferendo un prolungato senso di sazietà.
La comunicazione del controllo dello zucchero nel sangue va nella giusta direzione
La ricerca di ingredienti efficaci che aiutino a gestire e ridurre i livelli di zuccheri nel sangue, riducendo in modo utile la risposta glicemica di un prodotto alimentare, è in continuo sviluppo.
Sebbene diversi ingredienti abbiano dimostrato un certo potenziale nella gestione dei livelli di zucchero nel sangue, fra cui avena, acido alfa lipoico e cannella, nessuno di essi detiene un claim sulla salute approvato, né negli USA, né in Europa.
Ciò malgrado, la recente approvazione di un claim sulla salute da parte dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), nel mese di gennaio 2014, ha ufficialmente riconosciuto il legame fra carboidrati non digeribili e la riduzione della risposta glicemica dei prodotti alimentari.
Tre dei grandi fornitori di carboidrati non digeribili, inulina e frutto-oligosaccaridi (FOS) derivati da cicoria, ovvero Beneo-Orafti SA, Sensus BV e Cosucra-Groups Warcoing SA, hanno presentato la richiesta di valutazione all’EFSA.
I tre studi di intervento e i tre studi meccanicistici sull’uomo presentati all’EFSA avevano lo scopo di documentare la relazione fra carboidrati non digeribili ed una ridotta risposta glicemica post-prandiale.
L’EFSA ha concluso che vi è una relazione di causa/effetto fra il consumo di alimenti/bevande che contengono carboidrati non digeribili al posto dello zucchero ed una riduzione delle risposte glicemiche post-prandiali rispetto ai prodotti contenenti zucchero. Ciò può essere attribuito alla non digeribilità dei carboidrati e significa che, rispetto allo zucchero, su base peso-per-peso, vi è una ridotta quantità di carboidrati disponibili per l’assorbimento.
Riduzione della risposta glicemica dei prodotti con carboidrati non-digeribili
I carboidrati non digeribili, il cui consumo produce effetti fisiologici benefici, sono anche classificati come fibre funzionali. Le fibre funzionali, come inulina e polidestrosio, sono già utilizzate per favorire la riduzione del contenuto di zucchero e grassi negli alimenti e nelle bevande. Studi hanno dimostrato che l’inulina, insieme all’oligofruttosio, permette una riduzione del contenuto di zucchero e grassi dei prodotti da forno, mimando le proprietà funzionali e sensoriali conferite da zucchero e grassi.
FOS, polisaccaridi non amidacei, oligosaccaridi resistenti e amidi resistenti, possono tutti riportare il claim recentemente approvato, purché il 30% almeno degli zuccheri all’interno del prodotto sia sostituito con carboidrati non digeribili.
L’approvazione di questo claim aiuterà a promuovere l’utilizzo di carboidrati non digeribili per ridurre la risposta glicemica di un prodotto alimentare ed aiutare i consumatori a gestire meglio i livelli di zuccheri nel sangue. Ciò è particolarmente significativo, viste le crescenti pressioni poste da patologie correlate all’obesità e la crescente domanda di prodotti alimentari e bevande che possano aiutare a ridurre questi problemi.
Per concludere, i carboidrati non digeribili possono essere utilizzati al posto dello zucchero per ridurre la risposta glicemica post-prandiale di alimenti e bevande. L’uso di dichiarazioni fondate sulla sazietà di prodotti a basso IG aiuterà a comunicare i benefici dei prodotti ai consumatori. Inoltre, i prodotti che aiutano a gestire i livelli di zucchero nel sangue, dovrebbero essere rivolti a diabetici e pre-diabetici, nonché a tutti coloro interessati al controllo del peso.