Il mercato dei probiotici


Il mercato dei probiotici

Nuove categorie merceologiche

Mintel

I probiotici sono generalmente associati alla salute gastrointestinale. Nel Regno Unito, il 66% dei consumatori consapevoli della funzionalità dei probiotici, crede che essa risieda nell’aiutare la digestione, ma solo il 31% di essi associa i probiotici al potenziamento del sistema immunitario, sebbene molte ricerche ne documentino questo effetto.
Da una ricerca di Mintel condotta negli Stati Uniti nel settembre 2013 emerge che tra i consumatori che assumono integratori di vitamine e minerali, il 50% li utilizza per potenziare il sistema immunitario, quindi i probiotici che stimolano l’immunità potrebbero ampliare l’utilizzo di questi prodotti da parte dei consumatori e la concezione che essi ne hanno.

I probiotici nelle categorie alimentari
I probiotici si trovano più frequentemente nei prodotti caseari e nelle categorie di prodotti alimentari per bambini (Tab 1). Solitamente, in altre categorie, l’uso dei probiotici è limitato dalla vitalità del ceppo, poiché alcune tecniche di lavorazione e determinate caratteristiche dei prodotti, come il pH, possono essere nocive per la sopravvivenza dei probiotici.
Per questo negli ultimi anni si è ampliata la ricerca di ceppi più resistenti. Ad esempio il ceppo brevettato del Bacillus coagulans GBI-30,0686 (BC30) di Ganden Biotech (Cleveland, Ohio, Stati Uniti), è un probiotico ultra resistente. Il ceppo ha ricevuto il riconoscimento come GRAS (Generalmente Riconosciuto Come Sicuro) da parte dell’FDA ed è stato oggetto di studio in termini di sicurezza ed efficacia in 17 pubblicazioni. Secondo il produttore è stato dimostrato che BC30 supporta la salute immunitaria alla concentrazione di 500 milioni di unità formanti colonie (UFC) e promuove la salute digestiva alla concentrazione di un miliardo di UFC.
Secondo il loro brevetto, BC30, essendo un batterio che forma spore, è in grado di sopravvivere a pH molto acidi e di tollerare tecniche di lavorazione e condizioni estreme. BC30 è quindi utilizzato in una vasta gamma di prodotti inclusi succhi, cereali, caffè istantaneo, dolcificanti e cioccolato. Recentemente Ganden Biotech ha annunciato un programma relativo allo sviluppo di probiotici per monodose di caffè con Copper Moon K-Cups.

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Succhi potenziati con probiotici
I consumatori più giovani sono una popolazione che consuma grandi quantità di succhi e quindi rappresentano un pubblico potenziale per i prodotti probiotici. Tuttavia, in alcuni mercati, questa fetta di popolazione è stata sostituita da un settore che tende a concentrarsi maggiormente sui consumatori più anziani e più in particolare, sulle donne.
I claim per la salute dell’apparato digerente sono ancora rari nei succhi, dal momento che i succhi probiotici restano ancora un mercato di nicchia, ed i succhi contenenti fibre di norma non riportano benefici di tipo prebiotico. L’aggiunta di probiotici ai succhi è resa più complessa dal fatto che i consumatori tendono a considerarli come un ingrediente prevalentemente relativo agli jogurt piuttosto che come ingredienti funzionali che possono essere aggiunti ad altre bevande.
Le aziende casearie scandinave leader, Tine e Valio, si sono unite in una partnership nell’obiettivo di promuovere, nel loro territorio, i benefici dei probiotici nella categoria dei succhi. In base a tale accordo, Tine, azienda norvegese, permetterà l’utilizzo del ceppo probiotico Lactobacillus GG (LGG), di proprietà brevettuale di Valio, nei suoi nuovi succhi Biola.
LGG ha una presenza molto forte nella gamma di prodotti Valio, incluso il marchio di succhi Geflilus. Secondo l’azienda, LGG stimola l’immunità, la formazione di anticorpi durante l’infezione virale e riduce l’incidenza di infezioni gastrointestinali.
I succhi Tine, potenziati con probiotici, si aggiungeranno alla linea esistente Biola di bevande a base di latte fermentato, che ne promuovono anche le qualità probiotiche. Le aziende affermano che i nuovi succhi saranno particolarmente interessanti per i consumatori desiderosi di assumere probiotici, ma intolleranti al lattosio o che, per altre ragioni, preferiscono i succhi rispetto ai prodotti caseari.
La promozione dei probiotici nei succhi resta un fatto raro anche nelle regioni al di fuori dell’Europa dove i claim sulla salute gastrointestinale ed altri claim probiotici sono permessi. Gli Stati Uniti rappresentano il mercato leader per l’introduzione di nuovi prodotti e vedono circa il 30% dei nuovi succhi probiotici lanciati negli ultimi due anni.
A conferma della linea scandinava, Finlandia e Svezia completano la rosa dei tre paesi leader, rappresentando il 24 ed il 18%, rispettivamente, dei lanci di nuovi succhi probiotici (Fig 1).

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Negli Stati Uniti, Good Belly è un innovatore leader nel segmento, con diversi lanci di bevande e succhi probiotici a base di frutta e verdura, oltre all’acqua di cocco potenziata con probiotici. Secondo quanto riportato, questi prodotti contengono 20 miliardi di colture vive e attive per porzione.
In Svezia, come in Norvegia e in Finlandia, la forte influenza casearia sul segmento dei succhi può essere riscontrata nel marchio leader di succhi Rynkeby di Arla Foods. La descrizione del suo succo God Morgon Bifido Kiwi Guava Juice riporta che esso contiene ‘colture di batteri buoni’.
I succhi contenenti fibra prebiotica sono leggermente più comuni, sebbene la maggior parte di essi non ne metta in evidenza le qualità prebiotiche (cioè il loro ruolo di supportare i batteri probiotici nel tratto intestinale). In realtà la maggior parte di essi fa semplicemente riferimento al loro ruolo come fonte di fibre. Negli Stati Uniti, il prodotto Capri Sun Super V di Kraft Foods, ad esempio, contiene fibra di mais solubile, sebbene la dicitura lo presenti soltanto come una ‘buona fonte di fibre’. Il marchio Simply Sqeezed della Nuova Zelanda, tuttavia, evidenzia entrambe le proprietà probiotiche e prebiotiche.
Il succo Dairy Free Prebiotic & Probiotic Juice di Happy Belly è una miscela di mela, ananas, mango e frutto della passione e contiene fibra alimentare Litesse e il probiotico HOWARU bifido.
La fibra contenuta offre 4 g di fibra per una porzione da 250 ml ed il marchio combina i benefici probiotici e prebiotici al fine di potersi presentare come un prodotto fortemente promotore della salute digestiva.

I consumatori sembrano fidarsi dei probiotici ma solo in formati familiari
Mentre i claim relativi ai probiotici sono stati severamente penalizzati in Europa, e negli Stati Uniti l’idea che certi ceppi di batteri siano più efficaci di altri sia stata messa in discussione, i consumatori continuano ad associare positivamente alcuni alimenti alla salute digestiva.
Nel Regno Unito, il 72% dei consumatori di jogurt e bevande a base di jogurt concorda sul fatto che il consumo di questi prodotti sia un buon metodo per promuovere la salute digestiva. In altri mercati europei, queste opinioni sono leggermente inferiori, sebbene comunque forti. In Spagna, sette consumatori su dieci concordano anche sul fatto che jogurt e bevande a base di jogurt siano positivi per la salute digestiva; questo dato si attesta al 67% in Italia, al 58% in Germania e al 39% in Francia.
Queste opinioni sono probabilmente dovute alla nota reputazione dei benefici dello jogurt sulla salute digestiva piuttosto che alla reale comprensione, da parte del consumatore, del meccanismo d’azione dei probiotici.
Di fatto, in molti di questi paesi, i consumatori ammettono di non sapere esattamente cosa siano i batteri probiotici e il ruolo che essi svolgono (Tab 2).

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Il fatto che in Norvegia e in Finlandia i consumatori siano ben consapevoli che Tine e Valio sono due aziende casearie, potrebbe agevolarli nel prendere consapevolezza del legame tra i succhi di queste aziende e i benefici salutari legati alle produzioni di tipo prettamente caseario.
In altri mercati, dove i consumatori potrebbero essere meno in grado di comprendere tale legame, le miscele di succhi e jogurt potrebbero palesare la suddetta correlazione.
Le ricerche condotte negli Stati Uniti mostrano che i giovani consumatori sono la popolazione maggiormente suscettibile alle problematiche di tipo gastro-intestinale; ciò potrebbe essere dovuto non solo a fattori di stress collegati agli impegni scolastici, ma anche a stili di vita frenetici che non prevedono una nutrizione adeguata o il necessario riposo notturno. I giovani rappresentano un importante potenziale per i prodotti probiotici in ragione del fatto che essi costituiscono una popolazione che consuma grandi quantità di succhi. Tuttavia, essi potrebbero essere trascurati da un mercato che in precedenza si concentrava prevalentemente sulle persone più anziane e più in particolare, sulle donne. Infatti, solo il 13% circa dei consumatori statunitensi che ha problemi legati al tratto gastrointestinale afferma di assumere probiotici con regolarità, nell’ottica di gestire al meglio la propria salute digestiva, eccezion fatta per le donne di più di 55 anni, delle quali il 19% afferma di affidarsi ai probiotici.
I consumatori più giovani, tuttavia, sono più inclini ad affermare di essere frustrati dal fatto che i loro problemi gastro-intestinali interferiscono nella loro vita quotidiana, poiché queste problematiche li fanno sentire a disagio, condizionando la loro vita sociale. Queste motivazioni, potrebbero essere forti incentivi per spingere a provare i succhi probiotici e inoltre, sarebbero un messaggio esclusivamente riservato ai succhi, data la minore diffusione nel segmento caseario.

Conclusioni
I consumatori associano i probiotici presenti in alcuni alimenti, come ad esempio jogurt, con la salute dell’apparato digerente, ma hanno minore familiarità in merito all’uso dei probiotici come ingredienti di altri prodotti alimentari, quali succhi e prodotti caseari, che potrebbero rappresentare una interessante innovazione.
L’incorporazione di probiotici in prodotti di consumo quotidiano può incrementare la possibilità che i consumatori assumano la dose raccomandata affinché questi prodotti siano efficaci. Particolari segmenti di mercato, quali i giovani e le persone intolleranti al lattosio, potrebbero essere particolarmente interessati ai succhi contenenti probiotici.
Sebbene i benefici dei probiotici differiscano in base al ceppo, esistono nuovi ceppi resistenti a pH e condizioni di lavorazione che possono essere aggiunti a categorie alimentari diverse, per diminuire la riluttanza dei consumatori all’utilizzo, visto che l’attuale consumo di probiotici è basso.

Mintel in a nutshell
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