Gli effetti salutistici di una dieta ricca di acidi grassi polinsaturi a catena lunga omega-3 (n-3 LC-PUFA) non hanno più bisogno di essere dimostrati. Tuttavia, mentre le autorità sanitarie tentano di promuovere il consumo degli n-3 LC-PUFA acido eicosapentaenoico (EPA) e acido docosaesaenoico (DHA), i dati delle ultime indagini sull’assunzione dimostrano che il consumo di EPA e DHA è ancora troppo basso. Una spinta verso una maggiore sostenibilità e un aumento del vegetarismo, stanno spingendo i produttori a passare dai tradizionali oli di pesce verso fonti alternative. Gli oli di microalghe forniscono una fonte di n-3 LC-PUFA con un minore impatto ambientale e vengono prodotti utilizzando processi che limitano i danni agli oli stessi.
Questa review vuole illustrare i ceppi di microalghe oleaginose disponibili per la produzione di n-3 LC-PUFA, i processi utilizzati per la loro crescita e i processi di estrazione e raffinazione dei loro oli. Vengono inoltre affrontate le difficoltà inerenti a questi prodotti e alla loro produzione, nonché alcune caratteristiche inedite degli oli microalgali, tra cui l’altissimo contenuto di n-3 LC-PUFA e la struttura chimica dei trigliceridi, che portano a interessanti opportunità di utilizzo come ingredienti alimentari funzionali.
La ricerca di estratti vegetali antimicrobici dell’Istituto
per i Sistemi Biologici-CNR
L’Istituto per i Sistemi Biologici studia, con un approccio multidisciplinare, le proprietà terapeutiche delle piante medicinali. Per svolgere queste ricerche abbiamo deciso di dare vita a un Orto dei Semplici. Una porzione dell’Orto è dedicata alla crescita delle specie spontanee commestibili, o fitoalimurgiche. In campo, per la domesticazione delle piante selvatiche, la gestione prevede interventi minimi, per simulare al meglio le condizioni che esse incontrano negli habitat naturali. È proprio in risposta agli stress che affrontano in natura, infatti, che le piante producono i metaboliti secondari che si sono rivelati così ricchi di proprietà terapeutiche per l’uomo. Oggi l’Orto ospita più di cento specie medicinali e partecipa alla rete di collezioni biologiche del CNR denominata “Biomemory”. Le piante, o le loro parti, vengono raccolte nel periodo in cui è noto che siano più ricche di principi attivi. Tali matrici vegetali vengono quindi macerate in diversi solventi (acquoso, alcolico, idroalcolico) o sottoposte a distillazione in corrente di vapore, ricavandone gli oli essenziali (OE). Tali estratti vengono poi analizzati per la composizione metabolica e per le proprietà antimicrobiche.
Nell’articolo verranno illustrati i principali protocolli sperimentali adottati nelle nostre ricerche e alcuni esempi degli studi condotti sulle proprietà antimicrobiche di piante medicinali cresciute nell’Orto dei Semplici.
Nuove prospettive per una filiera controllata del pomodoro
Il progetto PSR TOMATO “TOwards a MArket of Ni-free Tomato” misura 16.1 fase 2 (Figura 1), ha valutato la risposta del Pomodoro al nichel (Ni) sulla resa agronomica in termini di biomassa dei frutti e resa produttiva, applicando pratiche agronomiche volte a ridurre la captazione di Ni dal suolo e la sua concentrazione nei frutti. Per definire i requisiti necessari a stabilire un pomodoro a basso contenuto di Ni è stato redatto un disciplinare di produzione in cui si delineano le modalità di produzione e di controllo per assicurare la fruizione di tale prodotto anche ai consumatori allergici.
In questa sezione trovano spazio gli aggiornamenti regolatori e scientifici, le novità dalle associazioni di categoria e la presentazione di corsi e congressi.
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Su questo numero hanno scritto per noi…
Clara Conte è dottoranda in Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio (STAT), curriculum Biologia applicata all’Agricoltura e all’Ambiente presso l’Università di Genova con borsa di studio finanziata nell’ambito del DM 351 del 09.04.2022 (Azione Dottorati per il patrimonio culturale). Ha conseguito il Master di Primo Livello in Economia Circolare 4.0: Energia, Tecnologia e Ambiente (DM 270/2004). Ha sviluppato esperienze nei diversi ambiti della botanica applicata e attualmente lavora sui possibili utilizzi della componente vegetale nelle Nature-based Solutions in città con applicazione di metodi sostenibili di rimedio su matrici inquinate.
Violetta Insolia è laureata in Biologia, ha conseguito un PhD in Genetica e Biologia Molecolare e due Master per specializzarsi nel campo della Nutraceutica e del Marketing Management. Da tempo lavora nel settore nutraceutico, occupandosi di estratti vegetali e delle loro applicazioni, curandone la protezione brevettuale, il razionale scientifico e il marketing. Ricopre attualmente il ruolo di Innovation Manager presso Bionap.
Francesca Mariani, biologa, è ricercatrice presso L’Istituto per i Sistemi Biologici del CNR. L’Istituto, con sede a Montelibretti (Roma) studia le proprietà terapeutiche delle piante medicinali. a partire dalle condizioni di crescita della pianta, passando per la preparazione di diversi tipi di estratti, la loro analisi chimica, per arrivare a determinarne gli effetti antimicrobici e immunomodulanti.
Valerio Mezzasalma in FEM2-Ambiente ricopre il ruolo di responsabile scientifico con l’obiettivo di coordinare le attività scientifiche alla base dei servizi offerti, dei progetti ideati e partecipati, e del comparto R&D sempre pronto ad accogliere nuove sfide, ma anche a lanciarne di nuove. Questo ruolo trasversale permette una buona visione di insieme di tutte le attività condotte, dei servizi offerti e dello sviluppo di nuove proposte commerciali. Inoltre, è grazie alla costante comunicazione con i clienti, con i partner di progetto e con le università e i centri di ricerca che ha la possibilità di avvicinarsi alle richieste ed esigenze di mercato, e di essere sempre aggiornato sulle ultime novità in materia di innovazione e opportunità.
Enrica Roccotiello è ricercatrice in Botanica Ambientale e Applicata presso il Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita (DISTAV) dell’Università degli Studi di Genova.
È docente nel corso di laurea magistrale in Conservazione e Gestione della Natura e nel corso di laurea in Architettura del Paesaggio Sostenibile.
I principali ambiti di ricerca riguardano i meccanismi di tolleranza e accumulo di metalli in piante (da phytoremediation o eduli), la bonifica di inquinanti mediante tecniche ecosostenibili di bioremediation integrata, la biodiversità di habitat estremi, la risposta delle piante agli stress abiotici nell’ecosistema urbano e l’impiego della componente vegetale nelle Nature-Based Solutions.
È autrice di numerose pubblicazioni nazionali e internazionali.
Dettagli al seguente link: orcid.org/0000-0003-3701-9154
Anthony Sehl, dopo un master in Nutrizione Umana ha proseguito gli studi con un dottorato di ricerca sulla biodisponibilità del DHA presso l’ITERG (Institut des Corps Gras) e il CBMN (Institut de Chimie et de Biologie des Membranes et des Nano-objets) dell’Università di Bordeaux, in Francia.
Ha pubblicato articoli in varie riviste scientifiche come Food Chemistry, British Journal of Nutrition e Food & Function.
Attualmente è ingegnere R&S e project manager presso Fermentalg, dove si occupa di aspetti chimici e nutrizionali degli acidi grassi polinsaturi. Oltre alle sue attività in azienda, insegna in diverse scuole di ingegneria per aumentare la consapevolezza dei benefici degli oli algali per le generazioni future.
Valentina Veneroso, avvocato, specializzata in diritto dell’ambiente, con un’esperienza consolidata nella materia dell’Access and Benefit Sharing. È stata docente presso la Facoltà di Biotecnologie dell’Università di Siena, dove ha insegnato Diritto in Biotecnologie. Ha collaborato con il Ministero dell’Ambiente fornendo assistenza alla Direzione competente nelle attività finalizzate alla ratifica e all’implementazione del Protocollo di Nagoya a livello nazionale e a livello europeo nella scrittura del Regolamento ABS e atti derivati, partecipando nella qualità di esperto ai relativi lavori in Commissione UE.
Durante il semestre di Presidenza Italiana del Consiglio UE (2014) ha fatto parte del team della Presidenza per il coordinamento europeo partecipando al primo Meeting delle Parti del Protocollo di Nagoya.
È autrice di articoli e pubblicazioni, nonché relatrice in corsi e convegni sull’argomento presso enti di ricerca e università italiani.
Ocimum centraliafricanum, Copper flower, indicatore di giacimenti di rame (5)