2•2024
Articoli scientifici
L’assunzione orale di procianidine dell’uva è sempre stata correlata a un’attività antiossidante e antinfiammatoria sia a livello del tratto gastrointestinale, sia a livello sistemico. Tuttavia è noto che solo le forme monomeriche e in quantità ridotta le forme dimeriche sono assorbite e arrivano in circolo. Gli oligo-polimeri invece non sono assorbiti e vengono degradati dalla flora batterica intestinale, generando piccoli composti fenolici, in particolare un’elevata concentrazione di composti chiamati fenil-gamma- valerolattoni che vengono assorbiti e escreti come metaboliti di fase II nelle urine a elevate concentrazioni. Un recente studio ha dimostrato come uno dei principali cataboliti delle procianidine (5-(3’,4’-diidrossifenil-gamma-valerolattone)), può essere il responsabile dell’attività antinfiammatoria degli oligomeri procianidolici. In particolare la ricerca dimostra come tale composto sia in grado di attivare il principale sistema antiossidante endogeno (Nrf2) in grado di modulare l’infiammazione mediata da NFKB. Il paradosso chimico risiede nel fatto che l’attivazione del sistema antiossidante avviene solo in seguito all’ossidazione di tale metabolita che si trasforma in un elettrofilo attivando il sistema Nrf2. Tale meccanismo viene definito di paraormesi, in quanto il metabolita,  raggiungendo concentrazioni non tossiche, è in grado di attivare i meccanismi endogeni antiossidanti preservando il bilancio redox e l’omeostasi cellulare. La dimostrazione di tale meccanismo ha previsto l’ultilizzo di diverse tecniche complementari quali la proteomica, saggi cellulari e studi computazionali.
paraormesi: svelato il meccanismo degli effetti benefici delle procianidine dell'uva
Derivano da un loro metabolita che attiva sistemi antiossidanti endogeni
G. Baron, A. Altomare, L. Della Vedova, F. Gado,
O. Quagliano, S. Casati, N. Tosi, L. Bresciani, D. Del Rio,
G. Roda, A. D’Amato, C. Lammi, A. Macorano, S. Vittorio,
G. Vistoli, L. Fumagalli, M. Carini, A. Leone, M. Marino,
C. Del Bo’, G. Miotto, F. Ursini, P. Morazzoni, G. Aldini
Gli scarti di produzione
Come classificarli correttamente per il recupero in ambito alimentare
R. Pecorari, F. D’Ottavio, E. De Martini
Il testo analizza l’applicazione dell’economia circolare nell’industria alimentare, enfatizzando il recupero degli scarti di lavorazione per produrre ingredienti sostenibili. Si considera la sicurezza e la legalità di tali ingredienti secondo le normative europee e italiane. Si distingue tra scarti e sottoprodotti, e si affronta l’eventuale applicazione del Regolamento (UE) 2283/2015 detto anche Regolamento Novel Food, proponendo un metodo in accordo con le linee guida EFSA per la valutazione della sicurezza di tali prodotti. Si sottolinea l’importanza di rendere economicamente accessibile tale processo di valutazione per favorire l’innovazione nel settore alimentare, in armonia con i principi dell’economia circolare e della normativa.
Capparis spinosa è un arbusto selvatico e coltivato, che cresce principalmente nel bacino del Mediterraneo. I bottoni fiorali non ancora aperti sono chiamati capperi e vengono utilizzati nella cucina mediterranea come condimento per carne, verdura e altri alimenti. Diversi studi hanno dimostrato la presenza di numerosi componenti bioattivi in Capparis spinosa, portando a un aumento della domanda di mercato e dell’importanza economica dei capperi. Lo scopo di questo lavoro è stato quello di caratterizzare il contenuto di composti bioattivi nei bottoni fiorali dopo fermentazione in salamoia e raccolti in diverse zone dell’Isola di Pantelleria (Italia). Nel presente studio sono stati valutati i contenuti di polifenoli e l’attività antiossidante degli estratti idrofilici dei capperi. I campioni sono stati raccolti da cinque diverse aree dell’isola di Pantelleria, denominate: Scauri (36°46’N, 11°58’E), Rekhale (36°75’N, 11°99’E), Tracino (36°79’N, 12°04’E), Barone (36°77’N, 12°03’E) e Bugeber (36°80’N, 11°99’E). I dati fitochimici complessivi indicano che i boccioli di fiore di C. spinosa dell’Isola di Pantelleria rappresentano una ricca fonte di composti bioattivi che valorizzano la dieta mediterranea, considerata importante nella prevenzione primaria di gravi malattie, come dimostrato da diversi studi epidemiologici.
Cappero di Pantelleria
Caratterizzazione e attività antiossidante degli estratti idrofilici
F. Lo Bosco

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Analisi genetiche

Identificazione genetica della Vitis vinifera
Dall’identificazione di specie all’identificazione di varietà
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Come la stampa 3D con scarti vegetali sta rivoluzionando l’industria e quali sfide ci attendono
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Applicazione e studi su Pycnogenol® nello sport

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in the Garden”: la biennale
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Dal 24 al 28 giugno
la nuova FairWild Week

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Le imprese italiane: una nuova indagine del comparto

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ENEA brevetta il processo
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La trentina FEM su Nature
con lo studio sul ruolo
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del carbonio atmosferico

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Isoetes maliverniana, rara felce
acquatica a rischio estinzione,
riportata nel Valle del Ticino

Innovazione in Botanicals 2 • 2024
Figura 1

Ocimum centraliafricanum, Copper flower, indicatore di giacimenti di rame (5)