Un nuovo strumento biologico per combattere le infiammazioni
GIl dialogo costante tra il mondo vegetale e quello animale (tra cui l’uomo) è noto fin dai tempi di Adamo ed Eva, dove una mela è la causa dei mali del mondo. A parte Biancaneve – che potrebbe avere qualcosa da ridire sull’uso delle mele – frutti, piante ed estratti naturali sono noti da millenni come rimedi per i disturbi della salute umana. Alla luce di queste evidenze, lo scopo del presente lavoro è stato quello di indagare da un punto di vista biologico il potenziale ruolo degli esosomi di mela, nanovescicole a elevato contenuto biologico informativo, nei processi infiammatori delle cellule umane. A tal fine, abbiamo isolato e caratterizzato gli esosomi di mela e trattato cellule umane come macrofagi e cellule tumorali per valutare la sicurezza biologica e antinfiammatoria di nanovescicole derivanti dalle mele. Sono state condotte analisi microscopiche e di biologia molecolare per caratterizzare gli esosomi e valutare i loro effetto sulla proliferazione cellulare, sulla capacità di regolare l’infiammazione e sulla capacità delle cellule di assorbirli al loro interno. I risultati confermano l’assoluta sicurezza biologica degli esosomi e il loro effetto antinfiammatorio.
Il Naviglio Estrattore® rappresenta un’innovazione tecnologica nel settore dell’estrazione solido-liquido. Questa invenzione è il frutto dell’applicazione della scoperta di un nuovo principio di estrazione solido-liquido che prende il nome di Principio di Naviglio. Il Naviglio Estrattore® si basa su un effetto di risucchio generato da una compressione del solvente estraente sul solido a circa 10 bar di pressione, per un tempo determinato, e una seguente immediata decompressione alla pressione atmosferica (Principio di Naviglio). La rapida fuoriuscita del liquido estraente dall’interno della matrice solida verso l’esterno, per l’effetto del gradiente di pressione, trasporta meccanicamente verso l’esterno le sostanze estraibili contenute nella matrice solida. Un ciclo estrattivo comprende una fase statica e una dinamica. Durante la fase statica, il sistema viene lasciato sotto pressione per un tempo scelto in dipendenza della consistenza della matrice solida da estrarre (da 1 a 3 minuti): in questa fase il liquido penetra all’interno del solido e permea tutti gli spazi vuoti attraversando anche le pareti cellulari dei vegetali in una maniera più efficace rispetto alla macerazione. Terminata la fase statica, inizia immediatamente la fase dinamica, che assolve a due obiettivi: il primo è quello della generazione del gradiente di pressione negativo tra l’interno e l’esterno della matrice solida, che rappresenta l’effetto trainante dell’estrazione (Principio di Naviglio), mentre il secondo è quello di rimescolare il liquido in tutto il sistema per evitare la formazione di zone di sovrassaturazione dei composti estratti in prossimità della superficie del solido, evitando quindi il raggiungimento dell’equilibrio dinamico che fermerebbe il processo estrattivo. L’alternarsi di più cicli estrattivi porta all’esaurimento delle matrici solide in tempi rapidi (2-24 ore).
Un progetto di ricerca applicata sullo scarto della spremitura di olio dai semi di Camelina sativa abbina innovazione e sostenibilità
La sempre maggiore consapevolezza del ruolo della dieta nel mantenimento di un buono stato di salute ha comportato una forte crescita del settore nutraceutico e, dall’altra parte, ha messo in risalto come certi micronutrienti, nonostante gli svariati effetti nutrizionali e salutistici, possano spesso risultare per lo più inefficaci in vivo a causa della loro scarsa stabilità nell’ambiente gastrointestinale. Questo è uno dei temi più dibattuti del settore. In tale contesto, il progetto PHYTODAM, sviluppato da FLANAT Research Italia, si è posto come obiettivo lo sviluppo di nuovi ingredienti naturali ottenuti dalla combinazione di un fitocomplesso con un innovativo carrier dalle spiccate proprietà stabilizzanti, estratto dal panello della Camelina sativa.
• ECONOMIA CIRCOLARE: Cristina Danna ci presenta lo stato dell’arte della produzione di bioplastiche biodegradabili da scarti vegetali in economia circolare.
• ANALISI GENETICHE: in questo numero nella rubrica di aggiornamento di FEM2 Ambiente, mettiamo in luce come possa essere di attualità, oggi e nel prossimo futuro, la gestione delle filiere di derivati naturali attraverso la metodologia blockchain, tramite in particolare il tracciamento del DNA.
• BOTANICALS IN ACTION: la complessità della gestione di un problema multifattoriale, come l’aumento delle allergie alimentari, che non si risolve solo con l’esclusione delle diete di alcuni cibi, ma che richiede l’intervento coordinato di molti attori pubblici e privati necessario per garantire sicurezza e sostenibilità delle filiere produttive è proposta nella rubrica curata da Enrica Roccotiello.
In questa sezione trovano spazio gli aggiornamenti regolatori e scientifici, le novità dalle associazioni di categoria e la presentazione di corsi e congressi.
Condividi la notizia!
Su questo numero hanno scritto per noi…
Gianluca Bonsanto è appassionato di scienza e sostenibilità ambientale sin da quando era bambino: questo l’ha portato a studiare biologia all’Università, per poi specializzarsi in Scienze Ambientali, in particolare in ambito marino.
Al termine degli studi ha trascorso circa 1 anno in un atollo sperduto delle Maldive, dove, in collaborazione con l’Università degli Studi Milano-Bicocca, ha portato avanti alcuni progetti di ricerca.
Durante la pandemia dovuta a Covid-19 ha avuto la fortuna di incontrare la Carlo Sessa nella persona di Valentina Sessa, che gli ha permesso di intraprendere una strada più improntata all’ambito farmaceutico, nutraceutico e biotecnologico e allo stesso tempo di valutare e ricercare nuove materie prime innovative, supportate da studi scientifici, che abbiano un’impronta “green” e sostenibile per il futuro dell’ambiente.
Cristina Danna, biologa, è dottoranda per il corso in Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio (STAT), curriculum Biologia applicata all’Agricoltura e all’Ambiente, presso l’Università di Genova. Precedentemente laureata con laurea magistrale in Monitoraggio Biologico (UniGe), e inoltre diplomata con percorso formativo livello magistrale indirizzo Scienze e Tecnologie della Sostenibilità (IANUA-ISSUGE), è membro della Società italiana di Fitoterapia (S.I.Fit.) e della Società Botanica Italiana (S.B.I.). Campi di Interesse: Etnobotanica, Sviluppo sostenibile, Economia circolare, Permacultura.
Lucia Ferron è coordinatore del Dipartimento di Ricerca e sviluppo in FLANAT Research Italia, dove si occupa della gestione di progetti di ricerca sviluppati secondo un approccio Life Cycle Thinking e mirati alla realizzazione di ingredienti di origine naturale a uso alimentare o fitoterapico. Ha recentemente conseguito un dottorato in Scienze chimiche e farmaceutiche e innovazione industriale presso l’Università degli studi di Pavia, e, nel medesimo ateneo, ha frequentato il master di secondo livello in “Prodotti nutraceutici: Progettazione, Sviluppo Formulativo, Controllo e Commercializzazione”.
Valerio Mezzasalma in FEM2-Ambiente ricopre il ruolo di responsabile scientifico con l’obiettivo di coordinare le attività scientifiche alla base dei servizi offerti, dei progetti ideati e partecipati, e del comparto R&D sempre pronto ad accogliere nuove sfide, ma anche a lanciarne di nuove. Questo ruolo trasversale permette una buona visione di insieme di tutte le attività condotte, dei servizi offerti e dello sviluppo di nuove proposte commerciali. Inoltre, è grazie alla costante comunicazione con i clienti, con i partner di progetto e con le università e i centri di ricerca che ha la possibilità di avvicinarsi alle richieste ed esigenze di mercato, e di essere sempre aggiornato sulle ultime novità in materia di innovazione e opportunità.
Laureato in Chimica nel 1993, presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, lavora attualmente presso il Dipartimento di Scienze Chimiche della stessa Università in qualità di Professore Associato nel settore scientifico disciplinare della Chimica Analitica. Svolge la sua attività di ricerca nel settore dei grassi e degli oli alimentari e si interessa in particolar modo della messa a punto di metodiche analitiche per il controllo della genuinità e la caratterizzazione dei prodotti alimentari a composizione prevalentemente trigliceridica. Daniele Naviglio è, inoltre, titolare del brevetto di invenzione industriale dal titolo “Estrattore rapido solido-liquido dinamico operante ad alte pressioni e basse temperature per l’ottenimento, in tempi ridotti, di soluzioni contenenti sostanze inizialmente presenti in matrici solide” e registrato come Naviglio Estrattore®. È autore e/o co-autore di circa 160 pubblicazioni tra internazionali e nazionali.
Enrica Roccotiello è ricercatrice in Botanica Ambientale e Applicata presso il Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita (DISTAV) dell’Università degli Studi di Genova.
È docente nel corso di laurea magistrale in Conservazione e Gestione della Natura e nel corso di laurea in Architettura del Paesaggio Sostenibile.
I principali ambiti di ricerca riguardano i meccanismi di tolleranza e accumulo di metalli in piante (da phytoremediation o eduli), la bonifica di inquinanti mediante tecniche ecosostenibili di bioremediation integrata, la biodiversità di habitat estremi, la risposta delle piante agli stress abiotici nell’ecosistema urbano e l’impiego della componente vegetale nelle Nature-Based Solutions.
È autrice di numerose pubblicazioni nazionali e internazionali.
Dettagli al seguente link: orcid.org/0000-0003-3701-9154
Laureata con lode in Biotecnologie Industriali presso l’Università degli studi di Padova, lavora presso il Consorzio Innovazione Frutta di Trento (CIF).
È inoltre dottoranda in Medicina Molecolare presso l’Università di Ferrara, Dipartimento di Scienze Mediche, nel laboratorio di Ingegneria dei tessuti e Medicina Rigenerativa.
Le sue attività di ricerca si concentrano sullo studio di derivati vegetali, principalmente da piante di interesse agricolo, e delle loro applicazioni nell’ambito della medicina rigenerativa e dell’ingegneria dei tessuti.
Si occupa inoltre di ricerca nell’ambito della biocompatibilità di materiali a utilizzo medico e veterinario, e nell’ambito della comunicazione intercellulare che avviene tramite vescicole extracellulari.
Laureata in Scienze biologiche con lode, ha conseguito dottorato in “Ingegneria dei tessuti e dei trapianti” presso l’Università degli Studi di Padova. Professore Associato, presso il Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Ferrara dove dirige il laboratorio di Ingegneria dei tessuti e Medicina Rigenerativa. La sua attività di ricerca è rivolta nell’ambito dell’ingegneria dei tessuti mediante l’utilizzo di biomateriali naturali e sintetici quali supporti per la creazione in vitro di tessuti artificiali quali: pelle, cartilagine, osso, polpa dentaria. Fra i vari biomateriali studiati si ricordano spugne di collagene, scaffolds di idrossiapatite, l’estere benzilico dell’acido ialuronico, superfici di titanio nanostrutturate o biofunzionalizzate. Si occupa dello studio delle cellule staminali come strumento per ricostruzione di tessuti da utilizzare nella pratica clinica, per la validazione di nuovi materiali e come farmaci in terapie immunomodulanti. Le staminali utilizzate vengono isolate da tessuti adulti come polpa dentale, pelle, midollo osseo, tessuto adiposo. È relatore a numerosi congressi nazionali e internazionali, autore di un libro e 160 articoli su riviste scientifiche indicizzate.
Ocimum centraliafricanum, Copper flower, indicatore di giacimenti di rame (5)