Editoriale Tuttologo? No, grazie!
Articoli e Review
• Il packaging dei cosmetici – Approccio analitico sul packaging primario in materia plastica
Cosmetic packaging – An analytical approach to plastic primary packaging
M. Camporese, D. Aldrigo, A. Caldiroli
• Il Life Cycle Thinking come strumento di supporto verso la bioeconomia circolare – Un caso studio nell’industria cosmetica
Life Cycle Thinking as a support tool for the circular bioeconomy – A case study in the cosmetics industry
G. Magatti , F. Rosa, S. Errante, F. Carlomagno
• La valutazione dello stato di alterazione dei capelli – Protocolli tradizionali e innovativi
Evaluation of the state of alteration of the hair – Traditional and innovative protocols
A. Colosio, G. Musitelli, I. Tredici, P. Perugini
• Le principali prove strumentali di fisiologia cutanea – Efficacia dermo-cosmetica, claim commerciali associati, aspetti fisiologici
Main instrumental tests for the assessment of skin physiology – Dermo-cosmetic efficacy, associated commercial claims, physiological aspects
A. Pejrano
Aggiornamenti
Nanotech Nanocosmesi: ponte tra presente e passato, tra il naturale e l’Hi-Tech – Nanocosmetics: link between present and past, between natural and Hi Tech
Letterature Cosmetologica
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Regulatory Sostanze di origine naturale e Regolamento REACH
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• L’Oreal: Potremo davvero farne “senza…”?
• Lisam Systems: Venti anni di Lisam Systems
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Il packaging dei cosmetici
Approccio analitico sul packaging primarioin materia plastica
Marina Camporese, Daniela Aldrigo, Anna Caldiroli
Il Regolamento (CE) n.1223/2009 sui prodotti cosmetici richiede di prendere in considerazione l’apporto dell’imballaggio nella valutazione della sicurezza del prodotto cosmetico confezionato, secondo esplicita richiesta. A questo
proposito, la Commissione Packaging Cosmetico dell’Istituto Italiano Imballaggio ha steso un primo documento mirato a conferire dei suggerimenti operativi per coloro i quali si occupano del percorso di valutazione, che è già
stato oggetto di argomentazione in un precedente articolo dove sono stati trattati i temi fondamentali della comunicazione, da monte a valle, fra gli operatori della filiera, e sono stati introdotti alcuni punti significativi per una
valutazione di tipo documentale e delle implicazioni di natura tossicologica. Il lavoro della Commissione Packaging Cosmetico è proseguito e si è concluso con un nuovo documento che entra maggiormente nel merito degli
aspetti di composizione e migrazione da contenente a contenuto. In questo articolo viene descritto il lavoro tecnico della Commissione Packaging Cosmetico, svolto con l’obiettivo di suggerire un approccio analitico comune ai
laboratori, al servizio delle aziende cosmetiche e ai produttori di imballaggio impiegato come packaging di cosmetici, in modo da facilitare, per quanto possibile, il percorso valutativo.
Cosmetic packaging
An analytical approach to plastic primary packaging
In accordance with Regulation (EC) n°1223/2009 on cosmetic products, the packaging has now to be taken into account in the safety evaluation of a cosmetic product.
The Cosmetic Packaging Commission (Commissione Packaging Cosmetico) of the Istituto Italiano Imballaggio has therefore drafted a document aiming at giving operational suggestions to all those involved in the safety evaluation process. The evaluation process has already been the subject of a previous article where we have discussed the main issues regarding upstream to downstream communication among the players of the supply chain; in that same article we have also highlighted some significant aspects in terms of documentative evaluation and toxicological implications.
The work of the Cosmetic Packaging Commission resulted in a new document that examines in detail all aspects regarding composition and migration from/to packaging and its content. In this article we will describe the technical work of the Cosmetic Packaging Commission whose aim is to suggest an analytical approach to laboratories and cosmetic packaging manufacturers in order to ease the evaluation process as much as possible.
Il Life Cycle Thinking come strumento di supporto verso la bioeconomia circolare
Un caso studio nell’industria cosmetica
Giacomo Magatti, Francesca Rosa, Serena Errante, Federica Carlomagno
La bioeconomia ha l’obiettivo di sviluppare modelli di economia circolare, valorizzando o dando nuova vita a sottoprodotti o rifiuti organici di altre produzioni attraverso la chiusura del ciclo e il recupero di materia. In questo contesto, il Life Cycle Assessment (LCA) è uno strumento appropriato per verificare soluzioni di circolarità, in quanto presunti ingredienti “eco-compatibili” potrebbero determinare profili ambientali non sostenibili se valutati nell’intero ciclo di vita. È così possibile identificare gli impatti e dove poter agire per ridurli, considerando tutti gli aspetti: linee di produzione, logistica, packaging, distribuzione, ecc.
Il caso studio presentato è nell’ambito dell’industria cosmetica, che ha la necessità di adottare un approccio Life Cycle Thinking per ridurre gli impatti ambientali dei propri prodotti e rispondere alle aspettative dei consumatori in termini di ingredienti naturali e sostenibili.
La valutazione riguarda le Cytofruit® Waters, sottoprodotto del succo di agrumi concentrato, utilizzate in prodotti per la cura della pelle. L’acqua contenuta nella frutta, solitamente scartata nella fase di concentrazione del succo, è recuperata, purificata e utilizzata in cosmesi. Lo studio analizza le prestazioni energetico-ambientali del ciclo di vita di questo prodotto. I risultati mostrano come gli impatti derivino da packaging (materiali plastici vergini), logistica (trasporto dal produttore del succo al confezionamento e spedizione ai clienti) e consumi di energia presso il produttore del succo. LCA è stata utilizzata per ipotizzare uno scenario migliorativo.
Life Cycle Thinking as a support tool for the circular bioeconomy
A case study in the cosmetics industry
The bioeconomy becomes circular economy when it enhances the by-products of other production or organic waste by giving them a new life. An appropriate assessment methodology for this approach is LCA.
In the cosmetics industry, improving and promoting eco-innovation solutions requires effective methods to assess the environmental impacts of products and reduce the shift of burdens between life cycle phases and impact categories. Overall, an ingredient deemed “environmental friendly” (as a natural by-product) could cause worse environmental impacts if assessed in a cradle to grave or cradle to gate perspective. For this reason, it is necessary to use the Life Cycle Thinking approach to ensure that green chemistry options respond to the need to reduce environmental impact in global terms.
Therefore, the LCA methodology is a suitable tool for assessing the real sustainability of a supply chain. LCA can highlight the main impacts and identify where they can be reduced, considering all aspects of the life cycle: production lines, logistics, packaging, distribution, etc.
The case study in question concerns the production of a line of functional ingredients, the Cytofruit® Waters. This product is obtained from a by-product of concentrated fruit juice production.
In particular, the water naturally contained in the fruit, which would be lost during the phase of juice concentration, is collected, purified and made available for cosmetics in place of the drinking water used in the finished products. In this study, the LCA methodology was applied to the energy-environmental performance of the production of this natural water line. The LCA assessment shows that the most relevant impacts come from packaging (use of virgin plastic materials), logistics (transport from the juice production plant to the company headquarters and distribution to customers) and energy consumption for the production of aromatic waters in the juice production plant. LCA can highlight improved scenario.
La valutazione dello stato di alterazione dei capelli
Protocolli tradizionali e innovativi
Alessandra Colosio, Giorgio Musitelli, Ilenia Tredici, Paola Perugini
In un contesto in continua evoluzione, in cui si cerca sempre più di conciliare la funzionalità estetica con la praticità, si è potuto assistere a un vero e proprio sviluppo, un passaggio da cosmesi decorativa a cosmesi decorativo-funzionale, nel contesto di un moderno modus vivendi in cui trovano sempre più ampia espressione i ruoli giocati dai social media, grazie ai quali è possibile accostarsi in modo sempre più consapevole ed efficiente alla scelta di prodotti e stili di vita che permettano di mantenere un buono stato di salute. Questo tipo di considerazioni valgono in particolar modo per quanto riguarda la cura del capello.
La valutazione della tipologia e dell’entità dei danni cui possono andare incontro i capelli durante i processi quotidiani di detersione, e/o a seguito dei più svariati trattamenti chimico-fisici tipici dello styling dei capelli, è fondamentale per lo sviluppo di prodotti più idonei per la loro cura.
Risultano fondamentali, pertanto, metodiche scientifiche sempre più performanti, da poter utilizzare sia nei laboratori specializzati sia nei saloni professionali. Per rispondere efficacemente all’evoluzione del mercato in un settore in continua evoluzione, tali tecnologie e tecniche devono essere in grado di fornire risultati sempre più accurati, ma nel contempo devono preferibilmente essere anche maneggevoli e di facile utilizzo.
Evaluation of the state of alteration of the hair
Traditional and innovative protocols
In an ever-changing environment that tries to reconcile the aesthetic functionality with practicality, we have witnessed a real revolution: in this modern world, where social media have a major impact on consumers’ choice we have gone from decorative cosmetics to functional-decorative cosmetics.
Social media in fact have pushed consumers to approach the choice of products and healthy life styles with an increasing awareness. This is especially true in hair care market.
The evaluation of hair damage (both in terms of type of damage and entity) caused by everyday cleaning routine and/or chemical and physical hair styling treatments, represents a key parameter for the development of hair care products.
Efficient and sound scientific methods are therefore extremely important not only for technical labs but also for hairdressing saloons. For this reason such methods must effectively meet the needs of this fast-changing market in a constantly changing sector. Hence, nowadays technologies and techniques have to provide increasingly accurate data while being easy to use.
Le principali prove strumentali di fisiologia cutanea
Efficacia dermo-cosmetica, claim commerciali associati, aspetti fisiologici
Alessandro Pejrano
Le prove strumentali di efficacia del prodotto cosmetico stanno progressivamente assumendo importanza, e non solo affinché i prodotti possano rivendicare specifiche proprietà e relativi claim commerciali. La cute di soggetti esposti a stressors psico-fisici risulta infatti maggiormente sensibile a condizioni di dermatosi. Le prove di efficacia permettono di indagare aspetti della funzionalità cutanea intimamente legati all’utilizzo dei prodotti skincare.
Accanto alla tradizionale misurazione di parametri conosciuti quali l’idratazione, la TEWL (Trans Epidermal Water Loss), l’acidità, la produzione di sebo e l’elasticità, è stato introdotto da qualche anno, nel mercato del testing, l’uso dell’ecografia ad alta frequenza. Questa tecnica permette di mostrare l’anatomia del derma e soprattutto consente di presentare al consumatore, in modo relativamente facile e intuitivo, le immagini del “prima” e del “dopo”, così importanti nella dimostrazione commerciale dell’efficacia cosmetica.
Main instrumental tests for the assessment of skin physiology
Dermo-cosmetic efficacy, associated commercial claims, physiological aspects
Instrumental testing is becoming more and more important in the efficacy evaluation of cosmetic products; these tests in fact, are necessary in order to confirm the properties of the product and its commercial claims. The skin of subjects exposed to psycho-physical stress factors in fact, is more sensitive to conditions linked to dermatosis. Efficacy tests are useful in the assessment of skin functionality, which is strictly linked to the use of skin care products.
For some years now, besides the traditional evaluation of known parameters such as hydratation, TEWL (trans epidermal water loss), skin acidity, sebum production and elasticity, the use of the high-frequency ultrasound imaging has been introduced in testing. Thanks to this technique we can now take a closer look at the dermis anatomy and we can provide consumers with easy and intuitive images showing the “before” and the “after”, which are so important to prove the cosmetic efficacy of a product on a commercial level.