Luteina: nutriente funzionale antiossidante
Review dell’utilizzo nel neonato
Simona Negro, Serafina Perrone, Giuseppe Buonocore
Il delicato equilibrio tra produzione di radicali liberi (RL) e sistemi antiossidanti svolge un ruolo importante nel processo di sviluppo organo-cellullare. Il feto e il neonato hanno un sistema antiossidante ancora immaturo e lo stress ossidativo (SO) può facilmente verificarsi, attivando processi cellulari dannosi. La riduzione della produzione di RL e il ripristino dell’equilibrio della bilancia ossidativa è uno degli obiettivi della moderna medicina perinatale. Fra le possibili terapie antiossidanti, la luteina, un composto appartenente alla famiglia dei carotenoidi, è una delle strategie emergenti. Gli esseri umani non possono sintetizzarla e devono assumerla con la dieta. Il latte materno di una donna con dieta variata è una fonte adeguata di luteina per il neonato, ma non lo sono i latti formulati, che necessitano quindi di una integrazione aggiuntiva. La luteina ha proprietà antiossidanti e anti-infiammatorie.
La sua supplementazione nel neonato riduce il livello di RL plasmatici ed aumenta la capacità antiossidante totale. Inoltre numerosi studi ne hanno evidenziato l’efficacia anche nel modulare i processi infiammatori, con effetti protettivi sulla macula lutea e sui fotorecettori retinici. Mancano studi definitivi sull’efficacia della luteina a lungo termine. Obiettivi futuri saranno: chiarire meglio dose, tempi e durata della somministrazione di luteina nel periodo perinatale; e verificarne l’impatto sulla salute dei neonati.
Lutein: antioxidant functional nutrient
Review of its use in newborns
The balance between free radicals (FR) production and antioxidant system is important for a correct development of fetal and neonatal organs and tissues. Newborn and fetus have impaired antioxidant system. In these subjects, oxidative stress (OS) may be detrimental by activating deleterious cellular processes. Decreasing FR and restoring oxidative balance appear to be beneficial in perinatal period. Among the therapeutic antioxidant approaches in newborns, lutein, a compound belonging to the xanthophyll family of carotenoids, is one of the emerging strategies. Humans cannot synthesize lutein, hence the intake primarily depends on diet. In the neonatal period, fresh, non-processed human milk is the main dietary source of lutein, while infant formula is lacking it. Lutein has antioxidant and anti-inflammatory properties. Lutein supplementation in newborns has been demonstrated to decrease plasma biomarkers of OS and increase antioxidant capacities. Several studies have demonstrated that lutein neutralizes oxidants and modulates inflammatory processes, showing particular protective effects on macula lutea and photoreceptors against phototoxicity and oxidative injury. Only few clinical studies evaluated the long term effectiveness of lutein in newborns. The challenge for the future is to better clarify the timing, the optimal dose and the duration of lutein intervention in perinatal period and to verify its impact on infants’ health.
Benefici di luteina e zeaxantina nella cataratta
Review degli studi sull’uomo
Samanta Maci, Rafaela Santos
La cataratta rimane la principale causa di diminuzione della vista o di cecità nel mondo. La chirurgia della cataratta è la procedura chirurgica più comune in diversi paesi e la sua occorrenza dovrebbe aumentare sostanzialmente a causa dell’invecchiamento della popolazione e della ridotta soglia di acuità visiva necessaria per considerare indispensabile questa procedura. La cataratta è caratterizzata dall’opacità del cristallino ed è causata dalla precipitazione delle proteine che lo compongono indotta dal danno ossidativo. Il fatto che l’ossidazione della lente è una delle principali cause della cataratta, suggerisce il possibile ruolo degli antiossidanti nella sua prevenzione. La luteina e la zeaxantina, due xantofille alimentari depositate esclusivamente nella macula lutea e note per il loro ruolo benefico nella degenerazione maculare senile, sono gli unici carotenoidi depositati nel cristallino e possono avere un ruolo importante nel ridurre il danno indotto dai ROS che contribuisce allo sviluppo della cataratta. Questo articolo presenta la scienza attuale derivante da studi epidemiologici e trial clinici, che esaminano l’associazione tra l’assunzione di luteina e zeaxantina e il loro livello serico, e gli eventuali benefici nella cataratta senile. Saranno inoltre forniti dati provenienti da uno studio condotto negli USA sul potenziale risparmio economico associato con il maggior consumo di questi ingredienti.
The beneficial role of lutein and zeaxanthin in cataract
A review of human studies
Cataract remains the leading cause of visual loss or blindness worldwide. Cataract surgery is the most common surgical procedure in several countries and its occurrence is expected to increase substantially due to the ageing of the population and the reduced visual acuity threshold required for considering it. Cataract is characterized by lens opacity and is caused by the precipitation of proteins induced by oxidative damage. The fact that oxidation of the lens is a major cause for cataracts suggests that antioxidants may play a positive role in cataract prevention. Lutein and zeaxanthin, two dietary xanthophylls exclusively deposited in the macula lutea and known for their beneficial role in age-related macular degeneration, are the only carotenoids deposited in the lens and may have an important role in reducing the ROS-induced damage of the lens contributing to cataract development. This paper will review the current science derived from epidemiological and intervention studies addressing the association between lutein and zeaxanthin intake, their serum level, and the possible benefits for age-related cataract. Additional insights on the potential health cost savings from the increased intake of these dietary ingredients originating from a USA study will be also provided.
Nutrigenomica e malattie neurodegenerative
Effetti epigenetici nell’invecchiamento
Stefano Govoni, Stefania Preda
È conoscenza comune che una corretta alimentazione e la supplementazione di alcuni nutrienti essenziali sono in grado di contribuire alla salute dell’individuo e alla prevenzione di patologie in ambito cardiovascolare e metabolico. Più recenti e meno note le informazioni che l’alimentazione, e in particolare alcuni nutrienti, possano essere coinvolti in fenomeni neurodegenerativi, anche se si sa da molto tempo che certe avitaminosi sono associate anche a disturbi neurologici. In questo contesto la letteratura scientifica più recente conferma con dati sperimentali preclinici e clinici che effetti biochimici legati alla nutrizione possono influenzare i processi degenerativi ed essere considerati in programmi di prevenzione/associazione alle altre terapie. Importante è l’avanzamento culturale che è stato fatto nel riconoscere alcuni meccanismi complessi di regolazione dell’espressione genica suscettibili ad alcuni nutrienti a concentrazioni/dosi compatibili con le quantità presenti negli alimenti, e/o raggiungibili mediante l’integrazione.
Nutrigenomics and neurodegenerative disease
Epigenetic effects of aging
It is a common knowledge that a correct food intake (both as quantity and quality) and the dietary supplementaion with some specific nutrients contribute to the health and to the prevention of cardiovascular and metabolic diseases. Conversely it is less appreciated the observation that nutrition, and particularly some nutrients, may be involved in neurodegeneration, in spite of the fact that it is known since long time that some avitaminosis are associated, among the others, with, neurological symptoms. Within this context recent clinical and preclinical experimental papers show that biochemical effects associated with nutrients may influence neurodegenerative processes and be considered within prevention/treatment strategies Noteworthy recent advancements show that complex mechanisms controlling gene expression are susceptible to nutrients at doses/concentrations attainable through diet or dietary supplements.
Invecchiamento della popolazione
Ingredienti salutistici per una sana alimentazione
Michelle Braun
L’adozione di comportamenti salutari in giovane età costituisce un fattore di primaria importanza ai fini del mantenimento di una qualità di vita elevata durante l’invecchiamento. Sebbene sia comune pensare che l’invecchiamento inizi a 50/60 anni, esso di fatto comincia alla nascita. La popolazione che invecchia sembra stia sempre più cercando di adottare uno stile di vita che possa contribuire a migliorare le aspettative e di conseguenza la qualità della vita stessa.
Proprio nell’intento di assicurarsi una vita attiva ed in salute, la popolazione che invecchia va sempre più alla ricerca di cibi, bevande e integratori alimentari che favoriscano il raggiungimento di tale obiettivo. Una ricerca indica che prodotti di consumo quotidiano contenenti proteine di soia di alta qualità e fibra alimentare (polidestrosio e fibra di soia insolubile) possono contribuire al mantenimento del corretto peso corporeo e di una corretta composizione corporea e di conseguenza, anche alla prevenzione di patologie correlate all’età.
Major healthy of aging consumers
Healthful Ingredients
Establishing healthy behaviors early in life is a major factor for maintaining a high quality of life throughout the ageing process. It is commonly thought that ageing begins at age 50 or 60, however, ageing begins at birth.
The ageing population seems to be striving to practice a lifestyle which can help extend lifespan as well as accommodate more enjoyable years of life.
To increase their years spent living an active, healthy life, this group looks to nutritious foods, beverages and dietary supplement products for support.
Research suggests consumer products containing high quality soy protein, dietary fiber (polydextrose and insoluble soy fiber) included in daily ratio, have a great potential in the maintenance of healthy weight and body composition and consequently in prevention of age-related diseases.