Editoriale
La Brexit nel mercato della Nutrizione – F. Redaelli
Articoli
Popolazione anziana del progetto Moli-sani • Cosa abbiamo imparato sul tema “alimentazione e salute” – C. Cerletti, M. Bonaccio, S. Costanzo, M. Persichillo, A. De Curtis, M. B. Donati, L. Iacoviello, G.de Gaetano
Azione sul metabolismo glicidico di un integratore alimentare a base di attivi naturali • Studio osservazionale in pazienti con iperglicemia lieve-moderata – L. Coppola, P. Starace, M. Coppola, N. Cernotta
Sindrome di Rett: effetti degli acidi grassi polinsaturi ω-3 sulle proteine di membrana • Proteomica delle membrane eritrocitarie – A. Cortelazzo, C. De Felice, R. Guerranti, R. Leoncini, A. Barducci, S. Leoncini, C. Signorini, G. Zollo, A. Pecorelli, C. Braccianti, A. Gagliardi, A. Armini, E. Paccagnini, M. Gentile, L. Bini, T. Durand, J.-M. Galano, M. Rossi, L. Ciccoli, J. Hayek
Streptococcus salivarius K12 • Prevenzione delle faringotonsilliti sostenute in età pediatrica – P. Novelli
Rubriche
Beauty from within • Nutrizione e salute dei capelli – G. Gavarini
Health claims • Creatina – A. Antonelli
Nanotech • Le nanotecnologie e i nanomateriali negli alimenti – F. Benetti
Piante e derivati botanici • Benessere gastrointestinale – A. Riva, G. Petrangolini, P. Morazzoni
Letteratura scientifica • Integratori di amminoacidi e proteine – D. Barone
Ingredienti e Prodotti – Peptidyss™ – L.C.M. Trading • I vantaggi unici e inesauribili dei curcuminoidi – Indena • Natto MK-7™ – C.F.M. Co. Farmaceutica Milanese • Liposan Forte – Salugea
Prodotti in vetrina • Integratori per ogni esigenza – M. Zorzetto
Mercato
Press Release
Intervista a Gianluca Rizzo
Pubbliredazionale – Phardis
Associazioni – FederSalus • AIIPA
Riconoscimenti
Appuntamenti – Convegni, Fiere, Agenda
Popolazione anziana del progetto Moli-sani
Cosa abbiamo imparato sul tema “alimentazione e salute”
Chiara Cerletti, Marialaura Bonaccio, Simona Costanzo, Mariarosaria Persichillo, Amalia De Curtis, Maria Benedetta Donati, Licia Iacoviello, Giovanni de Gaetano
L’adesione alla Dieta mediterranea si associa ad una riduzione delle malattie cardiovascolari, tumorali e neurodegenerative. L’effetto benefico di questa dieta, ricca in antiossidanti, fibre, acidi grassi mono e polinsa turi, è riportato non solo in soggetti sani, ma anche in pazienti diabetici o ad alto rischio cardiovascolare. In particolare, lo studio Moli-sani ha mostrato che una dieta ad alta capacità antiossidante si associa ad un ridotto rischio di morte anche in soggetti anziani (più di 65 anni), rispetto a soggetti che assumono una dieta a bassa capacità antiossidante.
Elderly population of the Moli-sani project
What we learned on “food and health”
Adhesion to Mediterranean diet is associated with a reduction of cardiovascular, tumoral and neurodegenerative diseases. The beneficial effects of Mediterranean diet, ascribed to its content of antioxidants, fiber, mono- and poly-unsaturated fatty acids, include a reduction of total mortality in healthy subjects, cardiovascular disease patients and diabetics. From the Moli-sani project, the highest antioxidant capacity of the diet was associated to a reduced mortality in subjects aged more than 65 years, in respect to comparable subjects following a low antioxidant diet.
Azione sul metabolismo glicidico di un integratore alimentare a base di attivi naturali
Studio osservazionale in pazienti con iperglicemia lieve-moderata
Luigi Coppola , Pasqualina Starace, Maria Coppola, Nadia Cernotta
Il diabete e la sindrome metabolica colpiscono un numero crescente di individui a causa della maggiore diffusione di diete scorrette, ricche di carboidrati e grassi, associate ad uno stile di vita sedentario. Il trattamento farmacologico non è sempre indicato, presenta numerosi effetti avversi e nel caso della sindrome metabolica richiede l’assunzione combinata di diversi farmaci; al contrario, esistono numerose piante tradizionalmente note per le loro proprietà ipoglicemizzanti che si possono rivelare efficaci ed allo stesso tempo sicure alter native ai farmaci di sintesi, permettendo di trattare sin dai primi squilibri dei parametri ematici i soggetti interessati. L’articolo descrive uno studio osservazionale pilota di tre mesi condotto su 30 pazienti ai fini di valutare gli effetti dell’assunzione di un integratore alimentare specificamente formulato in associazione ad una corretta dieta ipoglicemica. L’integratore alimentare si è rivelato particolarmente efficace nella riduzione della glicemia e della percen tuale di emoglobina glicata, indipendentemente dalla dieta seguita dai soggetti trattati. Lo studio ha inoltre permesso di evidenziare importanti effetti dell’assunzione sulla riduzione di colesterolemia, rapporto LDL/HDL, trigliceridemia e percentuale di massa grassa corporea, gettando le basi per un possibile utilizzo dell’integratore nel contesto della sindrome metabolica.
Action of a dietary supplement made from natural active ingredients on carbohydrate metabolism
Observational study in patients affected by light-moderate hyperglycemia
Diabetes and the metabolic syndrome affect a growing number of individuals because of the increased spread of improper diets rich in carbohydrates and fats, associated with a sedentary lifestyle. Pharmacological treatment is not always indicated, it has many adverse effects and in the case of metabolic syndrome requires the combined intake of various drugs; on the contrary, there are many plants traditionally known for their blood glucose lowering properties that may be efficient and at the same time safe alternatives to synthetic drugs, allowing treatment of blood parameters right from early imbalances in individuals affected. The article describes an observational three-month study involving 30 patients in order to evaluate the effects of taking a specifically formulated dietary supplement in conjunction with a proper hypoglycaemic diet. The dietary supplement proved to be particularly effective in reducing blood glucose and glycated haemoglobin percentage, regardless of the diet followed by those treated. The study also highlighted important intake effects on the reduction of cholesterol, LDL/HDL ratio, triglycerides and percentage of body fat, thereby laying the foundations for possible use of the supplement in the context of metabolic syndrome.
Sindrome di Rett: effetti degli acidi grassi polinsaturi ω-3 sulle proteine di membrana
Proteomica delle membrane eritrocitarie
Alessio Cortelazzo, Claudio De Felice, Roberto Guerranti, Roberto Leoncini, Alessandro Barducci, Silvia Leoncini, Cinzia Signorini, Gloria Zollo, Alessandra Pecorelli, Camilla Braccianti, Assunta Gagliardi, Alessandro Armini, Eugenio Paccagnini, Mariangela Gentile, Luca Bini, Thierry Durand, Jean-Marie Galano, Marcello Rossi, Lucia Ciccoli, Joussef Hayek
Gli acidi grassi polinsaturi ω -3 (ω -3 PUFA) costituiscono una famiglia di acidi grassi biologicamente attivi, con potenziale antiossidante ed anti-infiammatorio. In molti casi, i loro effetti si traducono in un miglioramento dei profili di alcuni marcatori associati ad alcune malattie, come nel caso di patologie psichiatriche e neurodegenerative. La sindrome di Rett (RTT) è un raro e grave disordine dello sviluppo neurologico, principalmente causato da mutazioni de novo a carico del gene MECP2 localizzato sul cromosoma X, codificante la proteina methyl-CpG binding protein 2 (MeCP2 ), un importante regolatore epigenetico. Studi pregressi effettuati sui globuli rossi (GR) dei pazienti affetti da RTT, hanno evidenziato alterazioni della forma cellulare, caratterizzate da una predominanza di leptociti nello striscio di sangue periferico. L’associazione dello stress ossidativo (SO) con l’ipossia può essere considerato determinante per l’induzione dell’alterazione della forma eritrocitaria. A causa dell’elevata concentrazione di ferro, ossigeno ed emoglobina, la struttura eritrocitaria è infatti altamente suscettibile al danno ossidativo. Studi pregressi suggeriscono che l’alterazione della forma dei GR nella RTT può essere parzialmente contrastata dalla somministrazione di ω -3 PUFA, ad alte dosi per almeno 12 mesi. In questo studio è stata esaminata, mediante tecniche proteomiche, la componente proteica associata alla membrana eritrocitaria dei pazienti affetti da RTT. I risultati ottenuti hanno fornito nuove informazioni sul ruolo che i cambiamenti proteici hanno, in termini di espressione ed ossidazione, nei leptociti di questi pazienti e hanno indicato che la somministrazione di ω -3 PUFA è in grado di modulare l’espressione e lo stato di ossidazione delle proteine associate alla membrana degli eritrociti dei soggetti affetti da RTT.
Rett syndrome: ω-3 polyunsaturated fatty acids effects on membrane proteins
Erythrocyte membrane proteomics
Omega-3 polyunsaturated fatty acids (ω-3 PUFAs) is a family of biologically active fatty acids exerting antioxidant and anti-inflammatory properties, which administration has been reported to induce some benefits of clinical biomarkers of psychiatric and neurodegenerative diseases. It was suggested that ω-3 PUFAs may exert benefits also in patients affected by Rett syndrome (RTT). RTT is a rare and severe neurodevelopmental disorder, mainly caused by sporadic mutations in the X-linked gene encoding the methyl-CpG-binding protein 2 (MeCP2), a key transcription regulator. Prior findings indicated that red blood cells (RBC) shape is specifically altered in RTT patients, with a predominance of leptocytes. The oxidative stress-hypoxia binomium is key factor in driving the alteration of shape and the damage of RBC. Due to the high concentration of iron, oxygen and hemoglobin in erythrocytes, the cellular structure is highly susceptible to oxidative damage. Prior investigation suggested that the altered erythrocyte morphology in RTT may be partially rescue by supplementation with ω-3 PUFAs. In the present study, the erythrocyte cytoskeletalplasma membrane protein network in RTT patients was examined, demonstrating that the leptocytosis is related to membrane protein changes, in terms of either expression or oxidative posttranslational modifications. Applying proteomics methods, we were able to simultaneously document several changes in RTT erythrocyte membrane proteins, partially reversed by ω-3 PUFAs supplementation. These findings provide new insight on the role of erythrocyte cytoskeletal-membrane protein changes in RTT leptocytosis and indicate that ω-3 PUFAs-containing fish oil is able to modulate the expression and oxidative status of erythrocyte proteins of RTT patients.
Streptococcus salivarius K12
Prevenzione delle faringotonsilliti sostenute in età pediatrica
Paolo Novelli
Lo Streptococcus pyogenes o streptococco beta emolitico di gruppo A (SBEA), è un batterio (Gram +) che colonizza l’orofaringe di soggetti sani e giovani adulti. La faringite colpisce in particolare i ragazzi dai 5 ai 15 anni; il contagio avviene per via aerea. Attualmente non vi è accordo sulla gestione clinica della faringotonsillite acuta da SBEA; tra i vari paesi europei le differenze a volte sono sostanziali. In Italia le linee guida indicano necessaria l’esecuzione di un test rapido per avere la certezza della diagnosi, soprattutto nella popolazione pediatrica, alla cui positività segue sempre una terapia antibiotica. Considerato l’elevato consumo di antibiotici per il trattamento della faringotonsillite streptococcica, sarebbe di notevole interesse una forma di prevenzione utile a ridurre il numero degli episodi infettivi. I batteri commensali hanno, in alcuni casi, un’attività antagonista nei confronti della infezione da parte di batteri patogeni; il Dr.John Tagg, iniziò a cercare quei ceppi batterici commensali. Fra questi di particolare interesse fu lo Streptococcus salivarius K12 capace di produrre due lantibiotici denominati salivaricina A2 e salivaricina B. Le batteriocine prodotte hanno dimostrato un’attività microbicida specifica verso lo Streptococcus pyogenes. A seguito di queste considerazioni ho improntato nel corso degli anni 2013/14 e 2014/15 uno studio osservazionale in cui valutavo la diminuzione degli episodi infettivi, utilizzando un prodotto costituito dal ceppo Streptococcus salivarius K12 con 1 miliardo di UFC/dose e un tampone faringeo rapido (GIMA), per monitorare la positività all’infezione da SBEA. Alla fine dello studio si è osservata una riduzione delle positività di circa l’80%.
Streptococcus salivarius K12
Pharyngotonsillitis prevention in childhood
Streptococcus pyogenes or group A (beta-hemolytic) streptococcus (GABHS), is a Gram+ bacteria which colonizes the oropharynx of healthy people and young adults. The pharyngitis particularly affects children aged 5 to 15 by airborne contagion. Currently there is no agreement on the clinical treatment of acute pharyngotonsillitis from GABHS; various European countries show substantial differences. The Italian guidelines provide for a rapid test to be sure of the diagnosis, especially in the pediatric population; positivity always implies an antibiotic therapy. Given the high consumption of antibiotics for the treatment of streptococcal pharyngotonsillitis, a prevention able to reduce the occurrence of infective episodes would be of great interest. The commensal bacteria have, in some cases, antagonistic activity against the infection with pathogenic bacteria; Dr. John Tagg started the research of these commensal bacteria strains. Of particular interest was streptococcus salivarius k12, which produces two lantibiotics, salivaricin A2 and salivaricin B. The bacteriocins produced have shown specific microbicidal activity against Streptococcus pyogenes. Following these results, I conducted an observational study in years 2013/2014 e 2014/2015 to estimate how a product containing Streptococcus salivarius K12 with 1 billion CFU / dose decreases the number of infective episodes with the use of a quick throat swab test (GIMA) to verify the positivity to GABHS infection. At the end of the study an 80% reduction of positive cases was observed.