Il mantenimento della funzionalità della microcircolazione in uno stato di buona salute è un fattore chiave per il benessere generale dell’organismo. Recenti evidenze hanno mostrato anche un suo specifico impatto positivo sul benessere mentale.
Il microcircolo è l’insieme dei vasi sanguigni di piccole dimensioni nel corpo umano, e include arteriole, venule e capillari; tra i suoi vari compiti c’è la regolazione del flusso sanguigno, la quale consente ai capillari lo scambio di gas, ossigeno incluso, nutrienti, ormoni e altre molecole con tutte le cellule del nostro corpo, incluse quelle del cervello.
Le conseguenze di un malfunzionamento della microcircolazione e delle cellule endoteliali dei microvasi possono portare a vari disturbi sulla salute, in grado anche di compromettere la funzionalità cerebrale e l’acutezza mentale con un impatto significativo sulla capacità di mantenere il focus e lo stato di concentrazione.
È oramai ben noto che molti aspetti dello stile di vita contemporaneo possono influenzare negativamente il microcircolo: una dieta sbilanciata, fattori ambientali quali l’inquinamento, abitudini poco salutari quali eccessivo consumo di alcol e fumo, la scarsa attività fisica, ma anche fattori quali stress e stati di ansia possono contribuire con un impatto fortemente negativo sul nostro benessere fisico.
Tutti i fattori negativi che minacciano il microcircolo sono oggi riconosciuti come aventi un impatto anche sulla salute mentale e del cervello. Questa non è una casualità: il nesso con una buona funzionalità cerebrale risiede nella profonda correlazione tra lo stress ossidativo e il danno da radicali liberi che aumentano quando il cervello non riceve un apporto adeguato di sostanze per il suo corretto funzionamento, o in, in altre parole, quando il microcircolo non funziona nel migliore dei modi.
Difficoltà nella visione, calo uditivo, neuropatie, malattie cardiache, danni renali o epatici, e osteoartrite sono disturbi noti per essere correlati ad un malfunzionamento della microcircolazione.
Analogamente, la progressiva perdita di memoria e la nebbia cognitiva (foggy brain) possono derivare da specifiche aree del cervello che gradualmente vengono deprivate di un adeguato apporto di ossigeno, nutrienti, e flusso sanguigno.
Gli ingredienti botanici possono rappresentare un grande supporto per il mantenimento della corretta funzionalità del microcircolo. Questo avviene spesso grazie all’elevato potere antiossidante e di scavenger di radicali liberi che caratterizza alcuni di essi, ma anche grazie a profili fitochimici caratteristici che mostrano attività su enzimi specifici quali l’ossido nitrico sintasi endoteliale oppure su specifici biomarker di infiammazione.
In questo articolo, verrà illustrata l’attività di alcuni estratti botanici sul microcircolo e il loro effetto fisiologico sulla salute umana; nello specifico, ci focalizzeremo sull’estratto di mirtillo (Vaccinium myrtillus L.), l’estratto di semi d’uva (Vitis vinifera L.) e l’estratto di ginkgo biloba (Ginkgo biloba L.), e su come essi possano avere un’influenza positiva sulla performance cognitiva (Figura 1).
Verranno inoltre riportati i risultati di un recente studio nell’uomo in cui questi estratti sono stati testati per valutarne l’efficacia: il trial clinico, svolto negli Stati Uniti, ha previsto l’arruolamento di 64 soggetti sani di età adulta compresa tra i 25-55 anni con un design randomizzato contro placebo durato 4 settimane, e la valutazione di endpoint relativi a parametri di attenzione e memoria, insieme a umore e stati d’animo.
Estratto di mirtillo (Vaccinium myrtillus L.)
Nonostante la sua storia di utilizzo nella medicina tradizione sia lunga molti secondi, a partire del Medioevo e passando attraverso l’uso da parte dei piloti della Royal Air Force durante la Seconda Guerra Mondiale, il mirtillo nero (Vaccinium myrtillus L.) attrae ancora oggi l’interesse della comunità scientifica.
Evidenze precliniche e cliniche hanno già dimostrato e continuano a provare gli effetti benefici degli antocianosidi del mirtillo, componenti attivi con proprietà antiossidanti e vasoprotettive.
Allo stesso tempo, tuttavia, la lunga storia di utilizzo di questa pianta ha messo in risalto la necessità di utilizzare materie prime ed estratti botanici che rispondano a solidi requisiti di qualità, efficacia e sicurezza per poter ottenere i desiderati effetti benefici. Adulterazione, sofisticazione, mancanza di chiara standardizzazione, sono solo alcune delle problematiche che si riscontrano in molti degli estratti di mirtillo in commercio e che, ovviamente, ne minano le proprietà salutistiche.
Tra gli estratti maggiormente caratterizzati e studiati si ritrova un estratto di mirtillo titolato al 36% di antocianine sviluppato in modo da preservare il naturale profilo fitochimico delle bacche: un approfondito pacchetto analitico, che include test genomici, garantisce la qualità e la standardizzazione, ma anche il mantenimento di una matrice vegetale naturale che ha un comprovato ruolo nel garantire l’assorbimento ottimale dei componenti attivi (1).
Il rispetto del completo profilo fitochimico della pianta consente a questo estratto di massimizzare l’effetto positivo sulla circolazione periferica, anche in situazioni complesse come la gravidanza (2), e sulla salute dell’occhio (3,4,5), come dimostrato in diversi studi nell’uomo.
In aggiunta a questo, il recente studio americano mostra gli effetti dell’estratto di mirtillo ad alto titolo sul benessere mentale, fornendo un immediato collegamento tra i benefici al microcircolo e il benessere psicofisico. Nello specifico, l’estratto di mirtillo al dosaggio di 160 mg per due volte al giorno si è mostrato in grado di favorire il miglioramento dell’umore, specie in relazione al miglioramento dello stato d’animo aumentando la risolutezza e diminuendo gli stati di scarsa motivazione (6).
Recenti studi preclinici hanno fornito un chiaro razionale alla base di questo effetto benefico, rivelando come l’estratto di mirtillo sia dotato non solo di proprietà vasoprotettrici, ma che di una marcata attività neuroprotettiva basata un effetto antiossidante e anti-radicali liberi (7) (Figura 2).
Estratto di semi d’uva (Vitis vinifera L.)
L’accurata selezione della biomassa e messa a punto del processo estrattivo sono la caratteristica distintiva anche per gli estratti di semi d’uva, di cui influenzano gli effetti salutistici. Nel presente articolo ci soffermiamo su un estratto brevettato ricco di proantocianidine (OPC) prodotto esclusivamente con semi d’uva dalla produzione di vino bianco della regione francese della Champagne. Le specifiche di questo estratto mostrano una bassa quantità (5-15%) di monomeri flavanici (catechina ed epicatechina) e un alto contenuto di proantocianidine oligomeriche (oltre il 95%).
Questo estratto è in grado di proteggere il sistema cardiovascolare, come dimostrato in un precedente studio nell’uomo. In questo trial clinico, dopo 4 mesi di somministrazione, è stato osservato un miglioramento statisticamente significativo, pur rimanendo all’interno di range fisiologici, e dose-dipendente in tutti gli endpoint (pressione sanguigna sistolica, pressione sanguigna diastolica, flusso laser Doppler, frequenza cardiaca, radicali liberi plasmatici) nei soggetti a cui è stato somministrato l’estratto OPC ad alta concentrazione a due dosaggi diversi (150 mg e 300 mg) (8). Uno studio successivo in soggetti normotesi ha confermato l’effetto positivo sul controllo della pressione sanguigna, evidenziando però anche un effetto positivo sulla regolarizzazione dell’umore e sulla percezione delle preoccupazioni (9). Questo effetto favorevole è basato su un meccanismo d’azione a favore della salute endoteliale di diversi vasi, compresi i microvasi. Uno studio in-vitro ha dimostrato che l‘estratto di semi d’uva ad alto titolo di OPC è in grado di modulare alcuni parametri della funzionalità endoteliale, riducendo sostanze ad effetto vasocostrittore (es. eNOS), aumentando sostanze ad effetto vasodilatatore (es. endotelina-1) e riducendo biomarker di infiammazione (es. sICAM) (9).
In aggiunta, recenti studi in vitro hanno rivelato il marcato effetto antiossidante dell’estratto di OPC testato su cellule neuronali (7) (Figura 3).
Questi risultati mostrano come tale ingrediente possa aiutare a mantenere sana la microcircolazione conferendo un effetto neuroprotettivo alla base dell’effetto positivo sulla salute del cervello. Tali benefici nell’uomo sono stati dimostrati preliminarmente nel sopracitato studio clinico svolto in US, nel quale l’integrazione con questo estratto di OPC è stata studiata in soggetti sani ad un dosaggio di 150 mg due volte al giorno misurando la precisione in risposta a stimoli a breve termine. La difficoltà nel ricordare informazioni a breve termine può portare ad errori e stress nelle attività quotidiane e nei processi decisionali. I risultati preliminari dello studio hanno dimostrato che la tendenza a compiere errori è diminuita di circa il 50% dopo 60 minuti dalla prima integrazione con l’estratto di semi d’uva. Anche la capacità del soggetto di ricordare rapidamente un’informazione è fondamentale nella capacità di esecuzione di una mansione, e nello studio questo parametro è migliorato rispetto al valore basale già dopo la prima dose (6). Queste evidenze devono essere confermate.
Estratto di ginkgo biloba (Ginkgo biloba L.) in combinazione con fosfatidilserina
Tra gli estratti botanici riconosciuti per il loro effetto benefico sulla microcircolazione c’è l’estratto di ginkgo biloba.
I suoi composti attivi sono noti per avere uno spiccato effetto antiossidante in grado di conferire protezione al sistema cardiovascolare ma anche alla funzionalità cerebrale. Le potenzialità dell’estratto di ginkgo possono essere ulteriormente rafforzate dalla sua combinazione con la fosfatidilserina, un fosfolipide utilizzato nell’integrazione alimentare per i suoi effetti nootropici. L’ingrediente nutrizionale smart che deriva dalla “combinazione intelligente” tra un estratto di ginkgo biloba e la fosfatidilserina è stato sviluppato, standardizzato (≥5% ginkgoflavonglucosidi, ≥0,5% ginkgoterpeni; ≥12% fosfatidilserina) e testato con successo come supporto alla salute cognitiva.
Un precedente studio clinico aveva già dimostrato la sua efficacia nell’ottimizzare la velocità e la qualità della memoria dopo una singola somministrazione al dosaggio di 480 mg in volontari sani (10). Questo accadeva in misura superiore rispetto al solo estratto di ginkgo oppure alla sua combinazione con altri fosfolipidi (es. fosfatidilcolina).
Il nuovo studio ha ulteriormente confermato l’efficacia della combinazione dell’estratto di ginkgo con fosfatidilserina nel supportare le funzioni cognitive, con particolare riferimento alla capacità di mantenere la concentrazione, un maggiore stato di vigilanza, il tempo di reazione agli stimoli e il focus sulla memoria verbale e visiva (7). Questo si traduce in un miglioramento della performance lavorativa per attività che richiedono livelli di attenzione elevati per periodi prolungati.
Ancora una volta, la correlazione tra microcircolazione e salute cognitiva appare rilavante considerando che la combinazione estratto di ginkgo con fosfatidilserina è risultata avere un’attività antiossidante e neuroprotettiva in recenti test preclinici (7) (Figura 4).
Conclusioni
Nel variegato scenario dell’integrazione alimentare sono molti gli ingredienti che vantano benefici sulla salute cognitiva. Tra essi, ricoprono sicuramente un ruolo prominente gli estratti botanici in grado di supportare efficacemente la funzione del microcircolo, tra cui gli estratti derivanti dal mirtillo nero, dai semi d’uva e da ginkgo biloba.
La selezione di tali estratti, tuttavia, deve passare attraverso rigorosi criteri di dimostrata efficacia, qualità e sicurezza.
Recenti studi preclinici e nell’uomo hanno dimostrato come un estratto di mirtillo ad alto titolo in antocianine (36%), un estratto di semi d’uva ad alto titolo in proantocianidine oligomeriche (OPC) e un estratto di ginkgo biloba combinato con fosfatidilserina, ingredienti già noti per i loro effetti benefici su salute vascolare e microcircolo, abbiano anche un effetto benefico sulla performance mentale, grazie a un comprovato effetto antiossidante e neuroprotettivo.
In questo contesto la correlazione tra microcircolazione e salute cognitiva si afferma come una delle aree di maggiore interesse da approfondire scientificamente per poter rispondere alle esigenze di una popolazione sempre più attenta a coniugare benessere fisico e mentale.
Bibliografia
1. Riva A, Togni S, Franceschi F et al. The effect of a natural, standardized bilberry extract (Mirtoselect®) in dry eye: a randomized, double blinded, placebo-controlled trial. Eur Rev Med Pharmacol Sci. 2017;21(10):2518-2525.
2. Teglio L, Tronconi R, Mazzanti C, Guerresi E. Vaccinium myrtillus anthocyanosides in the treatment of venous insufficiency of the lower limbs and acute piles in pregnancy. Quad Clin Ostet Ginecol. 1987;42:221-231.
3. Gizzi C, Belcaro G, Gizzi G et al. Bilberry extracts are not created equal: the role of non anthocyanin fraction. Discovering the “dark side of the force” in a preliminary study. European Review for Medical & Pharmacological Sciences. 2016;20(11):2418-2424.
4. Mazzolani F, Togni S, Franceschi F et al. The effect of oral supplementation with standardized bilberry extract (Mirtoselect®) on retino-cortical bioelectrical activity in severe diabetic retinopathy. Minerva Oftalmol. 2017;59:38-41.
5. Mazzolani F. Bilberry extract in macular pigment density improvement. Austn J Clin Ophthalmol. 2024;11(5):1194.
6. Confidential data on file. Aug2024.
7. Confidential data on file. Aug 2024
8. Belcaro G, Ledda A, Hu S et al. Grape seed procyanidins in pre- and mild hypertension: a registry study. Evid Based Complement Alternat Med. 2013;2013:313142.
9. Schön C, Allegrini P, Engelhart-Jentzsch K et al. Grape seed extract positively modulates blood pressure and perceived stress: a randomized, double-blind, placebo-controlled study in healthy volunteers. Nutrients. 2021;13(2):654.
10. Kennedy DO, Haskell CF, Mauri PL, Scholey AB. Acute cognitive effects of standardised Ginkgo biloba extract complexed with phosphatidylserine. Hum Psychopharmacol. 2007;22(4):199-210.
Ocimum centraliafricanum, Copper flower, indicatore di giacimenti di rame (5)