La vicenda nasce da una contestazione mossa dall’AGCM italiana avverso un’impresa portoghese attiva nella produzione e nel commercio online di integratori alimentari, su segnalazione di un’associazione commerciale di operatori del settore della nutrizione sportiva, con sede nel Regno Unito.
La pratica commerciale oggetto dell’istruttoria avanti all’Antitrust si riferiva alla vendita, tramite il sito web aziendale in lingua italiana, di alcuni integratori alimentari in assenza della prescritta notifica al Ministero della Salute, lasciando così intendere, contrariamente al vero, che la vendita di tali prodotti fosse lecita. […]
Articolo integrale pubblicato su L’Integratore Nutrizionale 2/2023